Capitolo
2 - Ore piccole
Capitolo 2
Ore 2:00, e lei era ancora sveglia.
Odiava quando, di notte, invece di
dormire la sua mente si perdeva pensando a tutto ciò che era successo durante
la giornata; le si paravano davanti agli occhi tutte le questioni irrisolte,
tutto ciò che avrebbe potuto fare e non aveva fatto; tutto ciò che avrebbe voluto
fare ma che ancora non sapeva in che modo, o non aveva trovato il coraggio.
Ma quella notte doveva
assolutamente dormire! Il giorno dopo doveva studiare con Rose e quindi non
avrebbe potuto fare nessuna pausa per dormire e in più si doveva alzare presto per
non fare tardi: sua cugina si sarebbe arrabbiata molto. In questi casi,
comunque, l’unico modo per addormentarsi era chiudere gli occhi e concentrarsi
solo sul buio che vedeva, non andando oltre quello.
Ci provò, ci stava anche riuscendo:
i suoi occhi si erano fatti pesanti e la mente era praticamente già nell’altro
mondo, quando sentì due colpi alla finestra. Un gufo. Cosa ci faceva un gufo fuori alla finestra del dormitorio
alle due di notte? Chi, oltre lei era ancora sveglio a quell’ora? A pensarci,
però, mezza scuola sicuramente era sveglia; gli studenti di Hogwarts non
conoscevano il detto: “la notte è fatta anche per dormire”.
Aprì la finestra, avendo prima
controllato che nessuna delle altre ragazze si fosse svegliata. Solo Lucy, aprì
percettibilmente gli occhi – Lily, cosa..?! – chiese. – Niente Lucy, solo un
gufo. Dormi – rispose, e la cugina si rimise subito a dormire. Non era sicuro
nemmeno che l’avesse capita, tanto il sonno, ma non era questo l’importante.
Prese la lettera che portava il gufo, e quello volò subito via, senza farsi
accarezzare nemmeno. Girò la busta, dove c’era scritto un unico nome, quello
del destinatario: Lucy Weasley.
Quella lettera era per Lucy, e lei
non doveva assolutamente leggerla, per nessun motivo al mondo; sapeva quanto
sua cugina fosse timida e riservata quando si trattava della sua vita privata.
Posò la busta sul comodino, tornando a letto.
Stava per mettersi sotto le
coperte, quando il suo sguardo venne attirato dalla busta bianca che riluceva
nel buio della stanza come la luna nella notte.
C’era scritto Lucy, sulla busta, e non Lily
, eppure..
Lucy non l’avrebbe mai saputo, e
lei era così curiosa! La ragazza sapeva ormai che tutte le battaglie contro la
sua curiosità non la vedevano mai vincitrice, così non pensando a conseguenze e
rimorsi si alzò e prese la busta; l’aprì vicino la finestra, per vedere meglio.
Lesse; il messaggio era breve e
chiaro, ma l’aveva lasciata di stucco. Chissà Lucy, quando l’avrebbe letto,
come avrebbe reagito, si chiese. Poi però pensò che Lucy, forse già conoscendo
il mittente, non sarebbe rimasta così sorpresa: forse avrebbe semplicemente
sorriso e una volta in Sala Grande cercato la persona che le aveva mandato quel
biglietto.
La firma diceva: “Tuo, M” . Se non aveva scritto il nome
completo significava che non voleva essere scoperto, e anche il contenuto del
biglietto era estremamente enigmatico. Lucy era fidanzata? Era davvero così? E chi
era lui e cosa nascondevano, se la relazione era segreta? Quale motivo avrebbe
potuto esserci? Sua cugina era una ragazza tranquilla, timida, ordinaria, non
aveva un grande giro di amicizie e soprattutto quando si parlava di ragazzi
diventava sempre impacciata e tutta rossa. Non l’aveva vista cambiata o
comunque diversa quell’estate; anche se,
c’erano momenti in cui scompariva dalla circolazione e poi usciva dalla sua
camera dopo molto tempo. Lei e i suoi cugini pensavano solo che studiasse o
leggesse, d’altronde Lucy aveva sempre avuto bisogno dei suoi spazi privati. Cosa
faceva, quindi, in quelle ore? Lily era oramai arrivata ad un livello di
curiosità estremo e intendeva vederci chiaro nella faccenda. Non era impicciona
e nemmeno ossessionata dai fatti altrui come le ragazze di Serpeverde, però era
curiosa; tuttavia sapeva quando era il momento di tornare a farsi i fatti
propri.
Per prima cosa avrebbe parlato con Lucy,
vedendo se la cugina era pronta a dirle qualcosa, senza essere troppo
invadente, altrimenti avrebbe capito. E se non le diceva niente… be’ in quel
caso ci avrebbe pensato. Lucy le avrebbe sicuramente detto tutto, ne era
sicura.
Riguardò l’orologio: 03:10.
Santo Merlino! Doveva assolutamente
dormire, la mattina seguente Rose l’avrebbe schiantata. Appoggiò quindi la
testa sul cuscino e in un battito di ciglia già dormiva, la busta lasciata sul
comodino della stanza, chiusa.
****
Quando Scorpius Malfoy, quella mattina,
aprì gli occhi, lo fece contro ogni voglia.
Avete presenti quelle mattine in
cui alzarsi dal letto è così difficile da trovare tutte le ragioni possibili
per non farlo, anche quelle più improbabili? E quando poi il giorno è sabato,
le ragioni sono ancora meno. La notte prima era andato a letto troppo tardi per
finire un tema di Trasfigurazione per il giorno prima, che però non aveva
portato, era tuttavia riuscito a convincere la professoressa a consentirgli di
portarglielo domani invece di metterlo in punizione. Fortunatamente Al lo aveva
aiutato, altrimenti avrebbe fatto ancora più tardi.
A proposito di Al.. che ore erano? Guardò
l’orologio: erano le 09:00. Perché Albus non lo aveva svegliato? Lui odiava
essere svegliato la mattina da qualcun altro e in modo brusco, ma ad Al lo
chiedeva, altrimenti avrebbe lasciato il suo letto a mezzogiorno inoltrato. Forse
Al non voleva disturbarlo.. e c’era solo un motivo per cui non avrebbe voluto
infastidirlo: il caro Al aveva in mente qualcosa che a Scorpius non sarebbe
piaciuta.
Si alzò dal letto, quindi, per
vedere Al cosa aveva in mente. – Al sei sveglio? – disse, e lui uscì dal bagno,
già lavato e vestito.
– Buongiorno dormiglione! Già sei sveglio? –
aveva un sorriso troppo grande, brutto segno pensò. – Potevi dormire un altro
po’… – troppo premuroso, troppo.
Qualcosa decisamente non andava. –
Perché non mi hai svegliato? – Al non sapeva mentire, lo sapeva. – Ti avevo
chiesto di svegliarmi quando ti svegliavi tu! –
L’amico provò a fare una faccia
disinvolta. – Ho pensato volessi dormire un po’ di più visto che ieri siamo
andati a letto alle tre, per quale altro motivo dovrei farlo? – Convincente
come risposta, ma le mani nei capelli e le occhiate verso destra lo tradivano
sempre.
– Sì, certo, facciamo che ci credo.
Avanti cosa devi chiedermi? Tanto sono in debito con te, per il tema di ieri –
disse. Mossa sbagliata l’ultima, non doveva dire che era in debito con lui
perché Al non se lo fece ripetere due volte: - Be’ una cosa che devo chiederti
ci sarebbe.. una persona mi ha invitato in un posto, e dovresti venire anche tu
per.. capito? –
– No che non ho capito Al! Arriva al punto.. –
disse.
– Rose ci ha invitati in biblioteca con lei, a
studiare – rispose Albus titubante, d’altronde sapeva che Scorpius aveva una
sorta di repulsione vero Rose, non la odiava ma non le stava nemmeno simpatica;
e lo stesso valeva per lei: erano caratterialmente incompatibili.
– Diamine Al! Certo che un favore
che mi andasse più a genio e che soprattutto non riguardasse tua cugina potevi
chiedermelo! – si lamentò. Non gli andava proprio di passare la mattinata a
studiare con Miss-Non-ho-una vita-sociale-e-studio-solo-Weasley.
– Grazie Scorp! E poi mi dovevi un favore no?!
– dicendolo lo guardò con il suo tipico sorrisetto derisorio: gliel’aveva insegnato
lui quel sorriso! – Rose ci aspetta in biblioteca tra mezz’ora.. faresti meglio
a sbrigarti! – e uscì dalla stanza, diretto chissà dove. Non gli aveva neanche
dato il tempo di provare a convincerlo di non portarlo: era stato incastrato, e
da un Potter per di più! Certo era un Potter Serpeverde, ma il sangue sempre
quello era. Al era diverso e al tempo stesso uguale ai suoi familiari
Grifondoro, Lily e James, pensò mentre si vestiva. Quando l’aveva conosciuto,
sul treno, si sorprese a pensare che avrebbe voluto essere suo amico, con lui
era facile parlare e nonostante tutti e due sapessero i cognomi dell’altro
c’era stato una specie di tacito accordo a non considerarli, ma semplicemente
seguire l’istinto che gli diceva di non fermarsi al cognome e di conoscere quel
ragazzo che gli era stato simpatico al primo impatto; così era stato anche per
Al, come avrebbe poi saputo un paio di anni dopo. Ed eccoli lì: cinque anni più
tardi, cresciuti e cambiati, ma sempre amici come al primo anno, inseparabili.
Quando finì di vestirsi salì in
Sala Grande per fare almeno colazione, ma Albus lo aspettava già all’ingresso
con un paio di toast nella mano, pronto per andare.
– Sbrigati Scorp! Sai che Rose odia quando
facciamo tardi – Scorpius sbuffò, sinceramente a lui se ne sbatteva le palle di
Rose Weasley che si incazzava, ma cosa non si fa per il proprio migliore amico?
–Tieni, ti ho preso dei toast – disse. Mpf, anche il paraculo faceva ora!
– Cerchi di farti perdonare Potter? Non
bastano dei toast, una mattinata con tua cugina costa molto di più– disse, però
prese lo stesso un toast e lo mangiò mentre andavano in biblioteca: Al lo guardava divertito.
– Non devo farmi perdonare Malfoy!
Ora che dici di muovere quei stuzzicadenti che ti ritrovi per gambe e camminare
un po’ più veloce? – Al era già qualche metro più avanti a lui.. ma perché
aveva così tanta fretta? Mica Rose Weasley era la Spencer che li avrebbe messi
in punizione seppur con un minuto di ritardo? Decise di muoversi però
altrimenti si sarebbe incazzato e all’incazzatura sarebbe seguita la paternale
e no, proprio non voleva subirsela.
–Arrivo, sto camminando – e aumentò il passo –Tu
però smettila di fare la prima donna Potter –disse, e poi ripensò a quello che
l’amico gli aveva detto.. –Ehi! Io non ho le gambe che sembrano degli
stuzzicadenti! Sono alto e slanciato.. completamente al contrario di te,
nanerottolo! –
E lì Al stette zitto, maledicendo
suo padre che avrà pure salvato il Mondo Magico e bla bla, ma era colpa sua se
era così basso! – Siamo arrivati, entriamo Scorp – e spinse la porta della
biblioteca.
Cercarono il tavolo dove si era
messa Rose e quando videro l’ultimo di una sezione occupato da una sola ragazza
china su un libro, quasi ci si volesse immergere, i capelli rossicci che le
uscivano dalla treccia che si era fatta, per andare a posizionarsi in tanti
ciuffetti attorno alla testa, la punta della piuma che le solleticava il volto,
segno che si stava concentrando, seppero che quella era Rose.
– Ciao Rosie – iniziò a parlare Al, anche
perché Scorpius non ne aveva proprio l’intenzione – Scusaci se abbiamo fatto
tardi, ma non avevo detto a Scorpius che dovevamo studiare con te stamattina –
disse, e si sedettero di sulle due sedie di fronte alla ragazza, cominciando a
prendere le proprie cose.
– Non
preoccupatevi, tanto sto ancora aspettando Lily, viene anche lei stamattina –
Rose alzò la testa dal libro solo in quell’istante, con uno sforzo disumano per
chi era così concentrato.
E contrariamente a
quanto si era prefissato Scorpius parlò –Ah, viene anche Potter femmina? – il
suo non era un commento derisorio questa volta, ma allarmato: solo lei ci
mancava e poi quella mattinata sarebbe stata perfetta. Si perfetta un corno!
Benedetto Salazar, perché?!
Se c’era una persona che dava sui
nervi a Scorpius Malfoy, ed era una delle poche, era proprio Lily Potter:
insolente e senza peli sulla lingua, una furia scatenata che aveva la capacità
di farlo comportare con la parte più Serpeverde di se stesso.
Manco a farlo apposta, in quel
momento Lily Potter fece il suo ingresso in biblioteca, rompendo il silenzio
che in quel posto era assoluto. Correva e aveva il fiatone, tutti si girarono a
guardarla ma lei non li calcolò minimamente e individuò subito il loro tavolo.
Fece solo un cenno di saluto al fratello, a lui non lo guardò nemmeno e poi si
rivolse alla cugina. –Scusa scusa scusa Rosie! Ieri non ho dormito tutta la
notte e stamattina ho fatto tardi? Mi perdoni? – Rose guardò di traverso la
cugina, abituata ormai ai modi di fare delle Grifondoro e a Scorpius scappò una
smorfia divertita al vedere quella
scena. Certo che erano strani i
Weasley!
–Sì, sì ti perdono. Ora però
cominciamo, altrimenti va a finire che cambio idea sull’aiuto che dovevo darti
in Trasfigurazione – disse e finalmente cominciarono a studiare. Per quanto
riguardava Scorpius prima iniziavano e prima finivano, così poi sarebbe potuto
andare a fare qualcos’altro, quindi aprì il libro e iniziò.
– Perché hai bisogno dell’aiuto di
Rose, Lily? – Albus era sempre attento ai risultati scolastici della sorella,
Scorpius sapeva che lui ci teneva che lei andasse bene e sospettava che ci
fosse lo zampino della Signora Weasley: qualche volta Lily aveva mentito su
qualche insufficienza scolastica. Naturalmente lui tutte queste cose le sapeva
grazie ad Al.
Lily lo guardò scocciata, lei
odiava quando il fratello si intrometteva nelle sue cose – Niente Al,
tranquillo. Puoi riferire a mamma che non ho preso nessun brutto voto.
Semplicemente le cose che ha spiegato la Spencer erano troppo difficili e Rose
mi aiuta – e lì finì la conversazione.
La mattinata passò tra libri di
Trasfigurazione, Pozioni e Incantesimi, con la voce di sottofondo di Rose che
spiegava delle cose a Lily e qualche battutina di Scorpius verso la Grifondoro:
“Ma dai Potter! Queste cose sono difficili? In effetti non mi stupisce tanto
che la tua testa di troll non riesca a comprenderle” o anche “Questa la
capirebbe anche uno snaso Potter” ma Lily non rispondeva alle sue provocazioni
quel giorno, liquidava le sue prese in giro con un’occhiata scocciata e poi
ritornava a ai suoi compiti. Scorpius prese quindi a guardarla meglio e in
effetti vedeva la ragazza distratta e lontana che faceva fatica a seguire la
spiegazione di Rose. Quando poi non era impegnata ad ascoltare la cugina la
vedeva perdersi nei suoi pensieri, con un espressione corrucciata che portava
le sue sopracciglia rosse ad avvicinarci e una ciocca di capelli continuamente
torturata dalle sue mani.
Era strana la Potter quel giorno,
chissà che aveva. Schioccò le dita davanti al suo viso, per riportarla alla
realtà, in quella noiosa mattinata in biblioteca. –Sveglia Potter! – la ragazza sussultò dal gesto inaspettato –
Si dorme di notte, non di giorno, non lo sapevi? – aggiunse, giusto per divertirsi
un po’. Si stava annoiando a morte, e prendere in giro la Potter era meglio che
studiare.
Lei però non sembrò dello stesso parere,
perché lo guardò per l’ennesima volta, e non solo di quel giorno, arrabbiata e
stufa – Per tutti i boccini di Godric, fatti gli affaracci tuoi Malfoy, troppo difficile?
Paparino non te lo ha insegnato? – non era dello stesso parere certo, però
aveva abboccato, abboccava sempre: ecco perché a lui piaceva stuzzicarla.
– Paparino mi ha insegnato ad essere un
tantino più fine nel linguaggio di te, Potterina. Il Salvatore del Mondo Magico
era troppo occupato per accorgersi di quanto fosse educata ed elegante la sua
principessina? – Lily stava quasi per rispondergli, lo vedeva, fremeva per la
risposta che voleva dargli ma lui non le diede il tempo di parlare – Ah no
aspetta! Non se n’è mai accorto perché tu non sei educata ed elegante Potter! –
disse, ci mancava solo una linguaccia e poi potevano davvero essere scambiati
per due bambini di cinque anni che si facevano i dispetti.
La linguaccia non ci fu e la loro
piccola zuffa fu interrotta da Rose, molto più assennata di loro.
– Smettetela, siamo in biblioteca!
– il suo sguardo la diceva lunga su quanto le desse fastidio fare rumore in
quel luogo così silenzioso. Poi guardò l’orologio che portava al polso e si
accorse che effettivamente stavano studiando da quatto ore: ci credeva che
Malfoy e Lily cominciavano a dare in escandescenze, non riuscivano a stare
nella stessa stanza per più di un quarto d’ora figuriamoci quattro ore!
– Che ne dite se andiamo? Ormai è
quasi ora di pranzo.. – disse, chiudendo i libri.
Andare via? Pranzo? Quella era
musica per le orecchie di Scorpius, che non vedeva l’ora di uscire dalla
biblioteca.
– Concordo pienamente con Weasley,
per una volta! – si alzò anche lui, mise la roba alla rinfusa nella borsa e poi
si girò verso Al – Sei pronto? Ho una fame da troll.. muoviamoci! – disse.
Una volta tutti fuori, si diressero
verso la Sala Grande, tranne Lily che prese una direzioni diversa.
– Non vieni con noi Lily? – le chiese Rose. La
ragazza scosse il capo in un cenno di diniego – Devo andare a fare una cosa,
voi andate. Verrò tra un po’ a pranzo.. grazie per l’aiuto di oggi Rosie – e si
allontanò.
– Ma cosa aveva oggi tua sorella Al? –
Scorpius si sentiva l’unico ad aver notato il comportamento strano della
Potter, almeno in biblioteca. – Mia sorella? Niente.. – e infatti Al non se
n’era per niente accorto, guardò la cugina – Tu hai notato niente Rosie? – le
chiese, cercando in lei sostegno nel non essersi accorto di cosa aveva Lily.
– No, sinceramente no – certo, figurati se la
Weasley con un libro davanti in biblioteca avrebbe potuto prestare attenzione
alla cugina, pensò Scorpius. – Però è strano da parte sue andarsene in questo
modo, quindi vuol dire che qualcosa deve esserci.. – eccola, già partita in
quarta con supposizioni e spiegazioni per il comportamento della Potter, troppo
abituata a fare da mamma ai suoi cugini, subito a preoccuparsi e ad aiutarli se
succedeva qualcosa; fosse stato uno di loro Scorpius non avrebbe sopportato questo
suo comportamento, e infatti non era in buonissimi rapporti con Rose Weasley.
– Rosie vedrai che Lily non ha
niente, e pure se fosse non vorrebbe che noi ci intromettiamo, se vuole verrà
lei da noi – disse Al, fermando la cugina. Era molto attento alla sorella Al,
ma sapeva che voleva avere i suoi spazi, e glieli concedeva.
– Al ha ragione, non sono affari
nostri – di sicuro non miei, aggiunse
in mente sua. – Ora possiamo andare a mangiare? Non ne posso più.. – disse.
Weasley annuì, ancora non troppo
convinta di quello che avevano detto lui e Al, e andarono a cena.
Rose ancora si chiedeva cosa
potesse avere la cugina.. Al era combattuto dal comportarsi come avrebbe dovuto
fare o parlare con Lily.. Scorpius invece pensava a cosa ci sarebbe stato per cena
quel giorno.
Note d'autrice
Eccomi qui! Sono molto molto dispiaciuta per il ritardo enorme, immenso che ho fatto. Come ho detto nell'avviso ho avuto un po' di problemi. Però, eccomi qui. Non è stato facile scrivere questo capitolo, perché mi serviva a capire che piega doveva prendere la mia storia. Non sono ancora molto soddisfatta del risultato, ma meglio di così credo di non poter fare ora. Sostanzialmente può ancora essere visto come un capitolo di passaggio, ma si comincia ad intravedere un po' di più.. però poi mi direte voi quello che pensate (spero) e come lo vedete. Volevo solo dirvi che non ho dimenticato alcune cose del primo capitolo, i collegamenti usciranno fuori. E anche che dalla "descrizione" di Scorpius, Rose appare una ragazza asociale che pensa troppo allo studio, troppo severa sulle regole e anche peggio di sua madre. Ecco, non è così.. Per Scorpius però sì, cioè lui la vede in questo modo. Grazie a chi ha recensito, e a chi segue, ricorda, preferisce questa storia. Ci rivedremo presto..
Ps. Sto per pubblicare una piccola One-shot sempre sulla coppia Lily/Scorpius.. se vi fa piacere leggetela :)
Gin..