Al
di là dello specchio
-Vieni
al ballo con me!- disse, e più che un invito sembrava un
ordine, eppure i suoi
occhi … -Vieni al ballo con me e io non
infastidirò più nessun Grifondoro fino
alla fine dell’anno-
Lily aveva accettato, non tanto per la promessa che lui le aveva fatto,
ma per
il suo sguardo quasi supplicante, bramoso di averla come
accompagnatrice per
una sera.
Ora
erano lì, a guardarsi semplicemente, non
osando muoversi per rovinare quel momento; quasi come se si trovassero
in
un’altra dimensione dove non erano più loro: i
Lily Potter e Scorpius Malfoy
che litigavano sempre. Si sentivano come se fossero
dall’altra parte di uno
specchio e forse, quello che c’era da guardare lì
era molto meglio.
-Buonasera
Signorina Potter – quel momento
finì, spezzato dalla voce di Scorpius: a Lily quasi non
dispiaceva.
-Buonasera
Signor Malfoy – disse la ragazza, un
accenno di sorriso sul volto per quell’insolito gioco, per
niente da loro.
-Permette?-
chiese lui, porgendole il braccio.
–Con molto piacere – rispose.
Si
incamminarono verso la Sala Grande dove si
sarebbe tenuta la festa di Halloween annuale. Come sarebbe andata? Cosa
sarebbe
successo quella sera? Lily continuava a chiederselo e come prima nel
dormitorio
si impose di non pensarci.
-Sei
pronta ad avere gli occhi di tutto il
popolo puntati su di noi? Dopotutto non è cosa da tutti i
giorni vederci
insieme senza che ci scanniamo – di nuovo il ragazzo ruppe
l’assordante quanto
rassicurante silenzio, e Lily fu costretta a rispondere, a modo suo
però.
-E
tu Malfoy, sei pronto ad affrontare
l’incredulità e la sicura rabbia della mia
famiglia, soprattutto di James?
Riuscirai a comportarti bene stasera, come un buon cavaliere?
– disse e
soddisfatta dalla risposta non si immaginava cosa sarebbe successo
dopo. Malfoy
si fermò, le girò il viso verso di lui con una
mano, prendendola delicatamente
per il mento, e guardandola con lo sguardo più intenso che
gli avesse mai
visto, disse: - Penso che, solo per questa sera, potremmo abbandonare i
nostri
cognomi. Che ne dici Lily?
– la
ragazza deglutì, spiazzata dal suono quasi melodioso che
aveva il suo nome
pronunciato da lui.
-
P-penso sia una buona idea, Scorpius
– riuscì a malapena a dire. A
quel punto Scorpius alzò la mano e la posò sul
suo viso, in una leggera carezza
per poi scendere sulla spalla lentamente, e ancora più
lentamente lungo tutto
il braccio, arrivato alla mano intrecciò le sue dita con le
sue. L’aveva
guardata per tutto il tempo e per tutto il tempo Lily aveva trattenuto
il
respiro, beandosi di quella carezza.
-Andiamo?-
le chiese, e aveva un sorrisino
divertito sulle labbra. Si divertiva lui!
Arrivarono in Sala Grande mano nella mano e seppure li
guardassero tutti
con occhi spalancati dall’incredulità loro non se
ne importarono. Scorpius la
invitò a ballare e ballarono, ballarono, finché i
piedi facevano troppo male e
la testa girava.
La
testa girava e a Lily non dispiaceva. Tra un
ballo e l’altro lei e Scorpius prendevano qualcosa da bere
per non collassare,
il tutto sempre osservati dalla sua famiglia e quelli che ancora non si
facevano una ragione di vederli insieme al ballo. Ma
godetevi la serata! Quando stavano per ritornare in pista,
Scorpius la prese per mano e la trascinò nel cortile, dove
si poggiarono ad una
colonna. Il ragazzo la guardava e non accennava a parlare, facendola
sentire
come nuda sotto il suo sguardo. Avrebbe voluto continuare a guardare
quegli
occhi per ore, ma non potevano continuare così quella sera.
-Dovevi
dirmi qualcosa Scorpius?- disse
esitante.
-È
Halloween. Nel
mondo babbano in questo giorno c’è
l’usanza di raccontarsi storie dell’orrore
per spaventare gli amici. Io voglio raccontarti una storia, non
dell’orrore,
solo una storia- le disse. Lily non capiva
e non riusciva nemmeno a decifrare la sua espressione,
però rimase in
silenzio, in attesa della storia.
-C’era
una volta- incominciò con il classico
inizio delle storie, sperando che a Lily non suonasse banale
–un angelo. Devi
sapere, Lily, che gli angeli esistono in paradiso, vivono nel loro
mondo
interamente bianco, fatto di obblighi e onori. Quest’angelo
era uno degli
arcangeli. Era uno dei più importanti e quindi non poteva
fare errori, nemmeno
uno. Lui, invece, sbagliò. Fece l’errore
più grave che avrebbe potuto fare: si
innamorò del fuoco. Il fuoco era proibito in paradiso,
almeno quello che
brucia, quello rosso. Lui, contrariamente a quanto avrebbe dovuto fare,
se ne
innamorò perdutamente. Sentiva un’attrazione per
questo fuoco sempre più forte,
quasi incontrollabile. Sapeva che era proibito, ma avvicinarsi a quel
fuoco
stava diventando sempre più una necessità. Il
fuoco, in questo caso,
simboleggia i capelli di una ragazza umana. Rossi come il fuoco,
scottanti come
il fuoco, luminosi e attraenti come il fuoco. Avere relazioni e
soprattutto
innamorarsi di un essere umano era vietato. Perciò
l’angelo fu messo di fronte
ad una scelta e quando scelse il fuoco, l’amore, venne
cacciato via dal paradiso,
diventando un angelo dannato. Non si sa se quell’angelo sia
mai riuscito a
impossessarsi del fuoco-
Scorpius
l’aveva guardata per tutto il tempo
del racconto e ora continuava a farlo, sembrava quasi la stesse
contemplando.
Cominciò ad accarezzarle i capelli, prendendo una ciocca e
arrotolandosela
attorno al dito. Solo in quel momento, in uno slancio di
lucidità, Lily parve
accorgersi per la prima volta che i suoi capelli erano rossi. Come il fuoco. Cosa significava quella
storia? Aveva cercato di dirle qualcosa? Era forse lui
l’angelo dannato e lei
la ragazza con i capelli di fuoco?
-Secondo
te ce l’ha fatta l’angelo?- chiese
allora, per capirci di più. Lo guardava con aspettativa e
quasi con sfida, per
vedere se e cosa lui avrebbe risposto.
-Secondo
te Lily? Secondo te ce l’ha fatta a
conquistare la ragazza di cui è perdutamente innamorato?-
disse, invece lui. In
un altro momento, se fossero stati i Lily e Scorpius di sempre, avrebbe
replicato dicendo che non si risponde ad una domanda con
un’altra domanda; ma
quella sera erano i Lily e Scorpius al di là dello specchio
e Lily si comportò
diversamente.
-Secondo me è sulla giusta strada- disse e un sorriso spontaneo le si aprì sul volto, anche per l’espressione che aveva fatto lui: non se l’aspettava, ma da bravo Serpeverde non si fece vedere sorpreso per più di due secondi e fermando il movimento della mano sui suoi capelli, che aveva continuato ad accarezzare, sorrise anche lui, un sorriso di sollievo. Poi fece quello che forse, per l’angelo, sarebbe stato il peccato più grande. Fece scorrere prima gli occhi lungo tutto il suo viso poi, arrivato alla bocca, scese facendola scontrare con la sua. La baciò con un bacio dolce e morbido, un semplice sfioramento di labbra che però scatenò in entrambi emozioni più forti di quel che si aspettavano, farfalle nello stomaco comprese. Quando si staccarono e i loro sguardi si incrociarono per la millesima volta quella sera, il mondo sembrò a Lily diverso, come se le due realtà dello specchio si fossero fuse. Erano ancora Lily e Scorpius che discutevano sempre, ma erano anche quelli che si baciavano nel cortile della scuola; lui era l’angelo e lei la ragazza dai capelli di fuoco, si amavano ed era ancora la sera di Halloween.
Note d'autrice
Ecco la One-shot. Ha parteciapato e ha vinto il concorso indetto per Halloween da una pagina di facebbok (Se Voldemort raduna un esercito voglio combattere).Il tema era: Cosa successe la sera di Halloween? E la mia mente ha partorito ciò. Questo non è molto importante in effetti, ma mi sentivo in dovere di dirlo. Comunque, questa storia a me piace molto come è venuta fuori e ne sono abbastanza orgogliosa.. spero piaccia anche a voi!
Un bacio,
Gin