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Autore: Scarl_Bloom 94    05/02/2014    3 recensioni
Storia ispirata al film " The good Doctor" .
Angel è una ragazza di 18 anni con dei gravi problemi al cuore. Dopo una serata passata con gli amici,beve un pò troppo e ha un malore. Dopo questo spiacevole episodio è costretta a rimanere in ospedale perchè la sua salute è in grave pericolo. Qui incontra un giovane medico, Orlando Bloom, per l'esattezza, che in questa storia lascia i panni di attore per prendere quelli di un normale Dottore, il quale ha il compito di prendersi cura di Angel. Cosa succederà tra i due?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Orlando Bloom
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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ATTENZIONE :  questo capitolo contiene descrizioni di scene di *lalalala* (spero capiate xD) . Detto questo buona lettura xD
 

 
Capitolo 10 –  Un sogno che si avvera
 
 
Orlando mi porta verso la sua macchina. Le nostre mani sono unite ed io mi lascio guidare da lui. Com’è bello tenerlo per mano. D’improvviso si gira verso di me sorridendomi dolcemente e mi fa l’occhiolino. Arrossisco violentemente e abbasso lo sguardo per la vergogna. Quanto posso essere deficiente. Ma non è colpa mia dopotutto se quest’uomo mi fa quest’effetto. Mi apre lo sportello della macchina come un perfetto gentil’uomo e dopodiché entra anche lui. Si mette a guardarmi per qualche secondo mentre io tengo gli occhi sul parabrezza per paura di incontrare il suo sguardo. Mi tremano le mani e non so che accidenti dire o fare. Forse lui adesso si aspetta di fare qualcosa, ma io non so se sono pronta a fare una cosa del genere per non parlare poi dell’immensa paura che ho. Sento ancora il suo sguardo addosso e comincio ad agitarmi sempre di più.
 
“ Sei bellissima, Angel”, si decide a rompere il ghiaccio, “ Lo sei sempre, ma stasera vuoi davvero vedermi morto”, ride appoggiando un braccio sul manubrio della macchina.
 
“ Mi fai arrossire, dai”, riesco a dire sorridendo timidamente e coprendomi il viso con una mano.
 
Lo sento ridere. Che stupido, si sta prendendo gioco di me. Lo picchierei volentieri, ma non ne ho la forza. D’improvviso afferra la mia mano con la sua. La porta lentamente alla sua bocca e inizia a baciarla. Chiudo gli occhi per assaporare ogni attimo di quel dolce momento che mi sta regalando. Le sue labbra sono così calde e calorose.  Inizio a tremare mentre Orlando sale a baciarmi il braccio per poi arrivare alla mia spalla. Prima che me ne potessi accorgere me lo ritrovo di sopra. Mi sorride dolcemente spostando una ciocca dei miei capelli che copriva i miei occhi. Cerca di tenersi a qualcosa per non far ricadere completamente il suo peso su di me. Continua a fissarmi come incantato. Quei suoi occhi meravigliosi non fanno che brillare.  Sento addosso il suo fiato, il suo calore. D’improvviso apre la bocca, ma non per parlare bensì per baciarmi appassionatamente. Le sue mani sono dietro la mia nuca. Mi spinge sempre di più a sé. E’ molto focoso, non ha esitato un solo minuto a infilarmi la lingua in bocca. Dopo poco riesco a riprendermi e inizio a baciarlo anch’io. Sento un misto di emozioni, un sentimento grande anche troppo per me.  Ci baciamo ancora per non so quanto tempo finchè non perdiamo il fiato. Ci stacchiamo respirando affannosamente e continuando a sorriderci.
 
“  Ti voglio, Angel”, mi sussurra sulla bocca, “ Ti desidero come non ho mai desiderato in vita mia”.
 
E a quelle parole inizio inevitabilmente a tremare. Mi desidera, mi vuole sua, ma io non sono ancora pronta. Come faccio? Io ho paura.  Non che non lo desideri anch’io, ma non so come comportarmi, temo di fare una pessima figura davanti a lui e tra l’altro mi vergogno tremendamente.  Orlando si accorge del mio disagio e porta una mano al mio viso per tranquillizzarmi. Mi da piccoli bacetti intorno alla bocca per poi tornare a baciarmi con lo stesso ardore di prima. Mi abbandono alla passione anch’io e porto le mie braccia a circondargli il collo. Comincia a muoversi sopra di me in un ritmo sempre più veloce. Mi sento strana, viva, elettrizzata.  Quello sfregamento disperato e incontrollabile non fa che aumentare sempre di più il nostro desiderio. E nel mentre lo bacio sento qualcosa spingere sul mio ventre. Abbasso leggermente lo sguardo senza interrompere il bacio e vedo un rigonfiamento evidentissimo nei suoi pantaloni. Mi fermo mentre lui continua a muoversi perdendo sempre di più il controllo accingendosi ad aprirmi il vestito.
 
“ Orlando, ti prego, fermati!”, lo supplico senza alzare troppo il tono di voce.
 
Per fortuna comprende il mio stato di disagio e si ferma. Mi guarda per un po’ per provare a capire il perché di quella mia decisione. Io da parte mia mi sento abbastanza stupida e abbasso lo sguardo.  Orlando resta a fissarmi portandosi una mano a scompigliarsi i capelli. Sospira impacciato e fa per tornare nel posto di guida, ma lo fermo afferrandolo dal braccio.
 
“ No, aspetta. Non voglio che te ne vada”, gli dico in tempo. “ Non fraintendermi, io ti voglio, ma..”.
 
“ Hai paura, lo so”, mi sorride dolcemente. “ L’ho capito, stai tranquilla. Non voglio costringerti, succederà quando sarai pronta”.
 
“ Mi.. mi dispiace”, continuo a dire abbassando lo sguardo mortificata, “ Sono una stupida ragazzina”.
 
“ Ehi, non dire così, non sei stupida, è normale avere paura”, mi tranquillizza.
 
Orlando mi abbraccia forte e inizia a coccolarmi, come solo lui sa fare. Mi bacia il collo sensualmente per poi tornare alle mie labbra.
 
“ Dimmi cosa vuoi, Angel”, mi sussurra sulla bocca, “ voglio esaudire ogni tuo desiderio”.
 
“ Non ne ho, l’unica cosa che voglio sei tu”, gli rispondo immediatamente assaporando tutte quelle coccole che mi stava regalando.
 
“ Ah dai, ce l’avrai pure un sogno che ti porti dietro da sempre”, insiste lui sorridendo e continuando ad accarezzarmi.
 
Provo a pensarci un po’ su e poi mi viene in mente un sogno stupido che avevo da quando ero piccola, “ Si, qualcosa c’è. Sognavo di andare ad un ballo e ballare insieme al ragazzo che amavo, ma è solo uno stupido sogno infantile”.
 
Orlando mi guarda intensamente negli occhi. Sorride d’improvviso dopodiché apre lo sportello della macchina. Scende per primo e dopo mi tende la mano per aiutarmi. Non capisco che intenzioni ha. Scendo dalla macchina super confusa.  Richiude lo sportello e mi guarda per un lasso di tempo.
 
“ Dove vuoi andare?”, gli chiedo curiosa.
 
“ Al ballo, principessa”, risponde Orlando con quel suo sorriso meraviglioso.
 
Prima che potessi replicare mi sento trascinare verso la scuola. Vorrei fermarlo, dirgli che era una pazzia che non potevamo farlo, ma non feci niente. Stavo per svenire, pensavo a tutti che ci puntavano gli occhi addosso. No, non posso sopportare tutti quegli sguardi curiosi.
 
“ Orlando, accidenti. Fermati, non possiamo!”
 
“ Ma che ti prende?”, si volta sorpreso, “ non vuoi farti vedere con me?”.
 
“ Ma no! Che dici? E’ che ci guarderanno tutti”.
 
“ Non mi importa di quello che diranno gli altri. Voglio ballare con te”.
 
“ Uffa. Perché sei così cocciuto?”
 
“ Perché sono innamorato di te”, sorride e mi attira a sé per baciarmi.
 
Appena ci stacchiamo riprende la mia mano e mi trascina verso la scuola. E va bene, che sarà mai dopotutto. Ci siamo già svergognati davanti a un bel po’ di gente, cos’era in confronto un intero corpo studentesco?
Entriamo mano nella mano.  Chiudo per un attimo gli occhi e respiro profondamente. Ce la posso fare, forza.
Ed ecco che gli occhi di tutti sono puntati su di noi. Orlando mi guarda sorridendo. Per lui non è un problema, tutti quegli sguardi curiosi non gli fanno paura. E dovrebbe essere lo stesso per me. Mi scontro con l’incredulità delle mie amiche di scuola, con Rob. Soprattutto lui, è quello più stupito di tutti. Sono andata al ballo insieme a lui e adesso mi presento mano nella mano con un altro. Non è bello da parte mia, ma io sono innamorata di Orlando e non posso fare niente per evitarlo.
 
“ Posso avere l’onore di ballare con lei, signorina?”, mi domanda ironicamente facendomi sorridere.
 
“ E ci mancherebbe pure!”, esclamo super felice.
 
E così balliamo come una vera coppia. Fra le sue braccia mi sento al sicuro. Non ci posso credere che ha esaudito questo mio desiderio . E’ davvero un uomo fantastico. E non mi interessano più gli occhi curiosi della gente. Siamo io e lui, abbracciati a ballare sulle note di questa canzone stupenda. E nessun altro.
 
“ Ti amo, Angel”, mi sussurra improvvisamente.
 
La sua mano mi stringe ancora di più a lui. Non mi sarei mai aspettata che mi dicesse una cosa del genere. Ti amo. Oh Dio, non me l’aveva mai detto nessuno. Mi ha presa in contropiede. Non riesco ad articolare nessuna parola. Per la miseria, e adesso?
Orlando mi sorride e mi bacia sulla bocca. Quel suo gesto avrebbe ingigantito lo stupore di tutti, ne sono certa. Ma chi se ne frega, dopotutto.  Lo bacio dimenticando tutto e tutti.
 
“ Che dici? Ce ne andiamo?”, mi chiede divertito non appena la canzone finisce.
 
“ Si per favore, andiamocene ”, rispondo all’istante afferrando la sua mano e correndo verso l’uscita.
 
Ecco però che sul mio cammino si presentano le mie amiche e Rob insieme ad altri ragazzi. Mi guardano curiosi e …. curiosi, appunto. Cosa vogliono,adesso? Che glielo presenti? Ma se lo possono scordare!
“ Angie caraaa!”, ecco ho parlato troppo presto, “ E non ci fai conoscere il tuo.. amico?”
 
Guardo Orlando, lui sorride, sembra essere divertito da tutto ciò. E va bene, presentiamolo così poi possiamo darcela a gambe. E’ difficoltosa la cosa per me, ma posso farcela, suvvia.
 
“ Ragazze, lui è Orlando, è il mio…”, ecco cos’è?
 
“ Ragazzo”, si intromette lui stesso sfoderando il suo irresistibile sorriso.
 
Restano tutte di merda. Eh si ragazze, quest’uomo spettacolare sta proprio con me. Non mi chiedete  come, quando o perché, non risponderò a nessuna vostra curiosa e insistente domanda di qualsiasi genere. Poi il mo sguardo si incontra con quello di Robert. Accidenti, mi dispiace.
 
“ Rob, ti chiedo scusa”, gli dico avvicinandomi di qualche passo.
 
Il ragazzo non risponde. Guarda me per un attimo e poi sposta lo sguardo su Orlando. Anche lui lo sta guardando e questo non promette bene per niente. Stringo più forte la mano del mio uomo per farlo calmare. So che è geloso, ma non ha motivo di esserlo.
 
“ Andiamo, Orlando”.
 
“ Come vuoi tu, piccola”.
 
Fortunatamente usciamo dalla scuola senza litigi vari. So che Robert c’è rimasto male e per questo mi sento in colpa. Come so anche che Orlando si è infastidito e trovo molto buffa la cosa. Scoppio a ridere suscitando curiosità in lui.
 
“ Che c’è da ridere,scusa?”
 
“ Sei geloso”.
 
“ Si, esatto, sono geloso”, mi afferra dalla vita e mi sbatte contro il suo corpo. “ Tu sei mia, mia e di nessun’altro”.
 
“ Sai essere così convincente a volte”.
 
Inutile dire che ci baciamo ancora e ancora. Non riesco proprio a staccarmi da quelle sue labbra perfette. Ritorniamo in macchina e questa volta gli chiedo un piccolo favore. Non ho rispettato la promessa fatta alla piccola Speranza. Le avevo detto che sarei andata a trovarla tutti i giorni all’ospedale,ma purtroppo ero impossibilitata ad uscire da quella prigione.
 
“ Vuoi andare all’ospedale? Ho capito bene?”.
 
“ Si, che c’è? Ti hanno licenziato per caso? Non mi hai ancora detto niente a riguardo”.
 
“ No, non mi hanno licenziato. Il direttore ha capito che i miei sentimenti sono puri e che l’amore non può essere una colpa”.
 
“ Oh, non me l’aspettavo. E’ davvero un tipo intelligente, devo ammetterlo”.
 
“ Si, ed è un mio caro amico. Credo che sia questo il motivo principale per cui non mi ha licenziato”.
 
“ E allora, mi ci potresti portare? Vorrei vedere Speranza”.
 
“ Certo che ti ci porto. Questa notte esaudirò ogni tuo desiderio, piccola”.
 
Mi fa di nuovo l’occhiolino. No, basta, adesso gli salto addosso e addio moralità. E’ troppo bello quest’uomo.  E il modo in cui sta guidando è in oltremodo perfetto. Non riesco a smettere di guardarlo. Rifletto sulle parole che mi ha detto durante il nostro ballo. Mi ama, com’è possibile? E soprattutto per quale accidenti di motivo non  sono riuscita a rispondere? E va bene, sono parole abbastanza forti e importanti, ma sento di amarlo anch’io. Sono stata davvero una stupida a restare imbambolata a fissarlo per tutto il tempo senza aprir bocca. Spero tanto che abbia capito il mio stato d’animo. Ho paura che abbia frainteso.  E mentre lo sto ancora fissando lui se ne accorge e si gira leggermente verso di me. Mi sorride e si passa la lingua sulle labbra, come al suo solito. Quel suo gesto mi fa ulteriormente impazzire.
 
“ La smetti di fissarmi?”, mi dice ironico, “ non riesco a guidare se continui”.
 
“ E come posso smettere?”, rispondo stando al suo gioco, “ Sei così…”.
 
Sono impacciata. E va bene potevo anche evitare di fargli complimenti sulla sua bellezza, tanto lo sa già di essere una creatura meravigliosa. E inoltre mi imbarazza tremendamente dirgli certe cose. Sono una deficiente, punto.
 
“ bravo a farlo”, mi salvo in calcio d’angolo.
 
“ Credevo mi dicessi che sono così bello da togliere il fiato, ma va bene, mi accontento anche di un complimento sul mio modo di guidare”, ride prendendosi gioco di me.
 
“ Stupido”.
 
Orlando continua a ridere. Sembra un bambino, lo adoro quando fa così.  Arriviamo in poco tempo davanti all’ospedale. Appena scende dalla macchina corre come un fulmine per venire ad aprire il mio sportello. Resto per qualche secondo scioccata da questo suo gesto fulmineo. E’ proprio un uomo perfetto.
Entriamo dentro l’ospedale e per un momento mi blocco. E’ dal giorno della dichiarazione di Orlando che non vedo tutti loro. Chissà che voci giravano. E soprattutto vedendomi quella sera lì con lui chissà quante ne avrebbero dette ancora.
Per fortuna Orlando mi diede forza con un sorriso, mi afferrò dalla mano e proseguimmo verso la stanza in cui si trovava la madre di Speranza. Nei corridoi incontriamo infermiere e medici. Ci guardano curiosi. Orlando stringe con più forza la mia mano. Deve essere un tantino agitato anche lui. Prima abbiamo affrontato il mio ambiente, e cioè quello della scuola e  adesso affrontiamo il suo posto di lavoro. Niente e nessuno c’avrebbe ostacolato.
Per fortuna arriviamo a destinazione senza difficoltà. Appena la piccola Speranza mi vede subito corre ad abbracciarmi. La stringo forte a me. Questa bambina mi è mancata davvero tanto.
 
“ Sei venuta finalmente!”, esclama la piccola felice di rivedermi, “ pensavo non ti avrei rivista mai più”.
 
“ E come potevo abbandonarti, eh?”, le dico sorridendole, “ Sei la mia unica vera amica, dolce Speranza”.
 
“ Non sai com’era il dottore in questi giorni”, continua a dire volgendo lo sguardo su di Orlando, “ Gli mancavi così tanto. Stava giornate intere a sospirare, meno male che c’ero io a consolarlo. Abbiamo parlato per tutto il tempo di te”.
 
“ Ah si?”, sono abbastanza stupida, ma voglio sapere dell’altro, “ e cosa ti diceva di preciso?”.
 
“ Ehm, sono cose private queste”, interviene Orlando decisamente imbarazzato.
 
“ Lei è la mia amica, devo dirle tutto quello che so”, lo riprende la piccola prendendolo in giro.
 
“ Se hai detto qualcosa di brutto su di me, ti giuro che ti prendo a schiaffi!”
 
“ Angel, non ha fatto altro che dire quanto sei bella, quanto sei dolce, quanto gli mancavi, quanto avrebbe voluto baciarti e.. a questo punto l’ho fermato, non volevo sentire altro”, dire ridendo la bambina.
 
“ Oh”, riesco a dire sorpresa.
 
“Okay, basta, avrete modo di parlare delle mie affermazioni domani. E’ ora di andare, è quasi mezzanotte”, ci interrompe Orlando passandosi nervosamente la mano tra i capelli.
 
Saluto la piccola dandole un bacio e lei ricambia abbracciandomi ancora. Le prometto che sarei andata l’indomani stesso a trovarla. Non avrebbero più potuto impedirmi di uscire. Adesso no, non più. Avrei fatto di tutto per fargli cambiare idea, per fargli capire quanto fosse importante per me Orlando e quanto lo amassi. Torniamo a camminare nei corridoi dell’ospedale e qui incontriamo Kathrine, l’infermiera, parlare con il direttore. Ho un attimo di imbarazzo totale. Loro sono quelli che conosco di più lì dentro. Appena ci intravedono e soprattutto intravedono le nostre mani congiunte, hanno un secondo di stupore. Io e Orlando ci fermiamo e io non posso non aggrapparmi al suo braccio e semi nascondermi dietro di lui.
Kathrine sorride leggermente. Non posso dire che sia felice nel vederci, ma almeno sta sorridendo. Per quanto riguarda il direttore lo vedo sospirare e abbassare lo sguardo. Quella situazione mi fa un male tremendo. Sono tutti pieni di pregiudizi nei nostri confronti. Mi giro verso Orlando e vedo che è dispiaciuto quanto me. Quando i nostri sguardi si incontrano però sorridiamo tutti e due e proseguiamo verso la nostra strada.  Non mi importa di loro. Se non vogliono accettarci non è un problema. L’importante è che io amo Orlando e che lui ami me. Tutto il resto conta poco.
Stiamo per uscire dall’ospedale quando all’improvviso Orlando mi ferma di colpo.
 
“ Lo sai che l’ultimo piano di questo edificio è abbandonato?”, mi dice guardando verso il soffitto.
 
“ Davvero?”.
 
“ Si e da lì c’è un bel panorama. Potremmo vedere i fuochi da lassù se per non te non è un problema”.
 
“ E come facciamo? Non ci vedranno?”.
 
“ No, tranquilla. Conosco quest’ospedale come le mie tasche. Non ci vedrà nessuno”.
 
 
E così in men che non si dica ci ritroviamo a salire scale dopo scale per arrivare all’ultimo piano dell’edificio. Orlando ha detto che è meglio evitare di prendere l’ascensore perché a quell’ora il personale medico rifiuta categoricamente di salire o scendere scale, a causa della troppa stanchezza. E di fatti non incontriamo anima viva.
Una volta saliti vedo un sacco di cose ammucchiate di qua e di là. Ci sono dei materassi vecchi, delle sedie, scrivanie e quanto ancora. Sembra una specie di stazione di oggetti perduti. Orlando mi porta fino al terrazzo. E’ immenso.
 
“ Grazie per tutto quello che hai fatto per me stasera”, gli dico appoggiandomi a lui.
 
“ Non ho fatto niente di eccezionale. Ho solo voluto dimostrarti l’amore che provo per te.”
 
“ Mi hai riempita di regali, non dovevi”.
 
“ E non è ancora finita qui”.
 
Rimango stupita nel vedere quel sorrisetto malizioso sulla sua bocca. D’un tratto dalla tasca tira fuori una scatoletta. Rimango di sasso e guardo l’intera scena senza spiccicare una parola. Orlando mi porge la scatola, ma non riesco a muovere un muscolo. Lui sorride compiaciuto e opta nell’aprirla di sua iniziativa.
 
E’ una collana di diamanti bellissima con al centro la scritta “Ti amo”. Mi tremano le mani, è troppo per me. Sento le lacrime pungermi sugli occhi. Devo cercare di non piangere. Non in questo momento e non davanti a lui. Orlando me la mette al collo dopodiché mi osserva per qualche secondo.
 
“ Sei bellissima”.
 
“ E finiscila, stupido”, gli dico con le lacrime agli occhi. “ Tu sei bellissimo”.
 
E a quel punto siamo interrotti dal forte rumore dei fuochi d’artificio. Sussulto dallo spavento e mi aggrappo immediatamente ad Orlando. Lui sorride e mi stringe forte a sé mentre insieme guardiamo incantati i fuochi ergersi nel cielo. Sono davvero stupendi.
Quando finiscono torniamo dentro, anche perché su quel terrazzo si gelava dal freddo. Orlando mi attira a sé e inizia a baciarmi. Non riusciamo proprio a resistere nel non farlo. I suoi baci mi mandano in un altro mondo. E quando tocco la sua lingua con la mia mi sento quasi svenire.
 
“ Ti riporto a casa, adesso”, mi sussurra interrompendo il bacio.
 
“ Come? No”, rispondo dispiaciuta, “ Voglio stare ancora con te.”
 
“ Se restiamo ancora da soli succederà qualcosa che tu non vuoi ancora fare e non voglio metterti fretta”.
 
“ Orlando, oggi è il mio compleanno”.
 
“ Ah davvero? “, dice fingendosi stupito, “ credo di averlo visto nella tua cartella clinica”.
 
“ Scemo, per questo mi hai fatto tutti questi regali?”.
 
“ Anche, ma te l’ho già detto, volevo dimostrarti quanto ti amo”.
 
Lo guardo per un po’ con il broncio. Accarezzo lentamente i suoi pettorali attraverso la camicia. Orlando sospira e chiude gli occhi lasciandosi andare alle mie carezze.
 
“ Non fare la bambina, sei una donna ormai”.
 
“ Non ancora”.
 
Orlando riapre gli occhi confuso. Porto le mie mani sul suo viso accarezzandolo dolcemente. Quando arrivo sulla sua bocca lo sento irrigidirsi. Respira profondamente, sta cercando di auto controllarsi. Abbassando lo sguardo però noto che non ci sta riuscendo tanto bene.
 
“ Angel, che intenzioni hai?”
 
“ Non lo so. Mi fai perdere il controllo, non mi fai capire più niente. So solo che ti voglio, Orlando”.
 
Lo bacio disperatamente sulla bocca. Cerco la sua lingua e appena la trovo anche lui perde il controllo della situazione e mi attira a sé baciandomi come mai aveva fatto. Mi solleva leggermente dal terreno e dopo aver fatto qualche passo mi ritrovo con le spalle al muro. Mi bacia ancora con decisione e io non ho nessuna voglia di interrompere quell’esplosione di desiderio. Sento le sue mani sul mio corpo, dappertutto. Inizio a gemere mentre lui con la bocca scende a baciarmi il collo e con la mano a stringermi la coscia. Decido di darmi da fare e porto le mani a slacciare i bottoni della sua camicia. Sento la sua erezione premere con forza contro il mio corpo. Una volta tolta la camicia torna a baciarmi in bocca. Orlando cerca disperatamente di sollevare il mio vestito. E una volta riuscito nell’intento sento le sue mani compiere una specie di massaggio sui mie glutei. Gli levo via anche la maglia che ha di sotto e resto incantata a vedere il suo petto nudo.  Un attimo e prendo a baciarlo lungo il suo torace. Nel mentre lui geme di piacere lascio una scia sul suo corpo con la mia lingua. Non ce la fa più e mi chiede disperato di aiutarlo a togliermi il vestito. 
Resto in biancheria intima davanti a lui. Sto morendo dalla vergogna e inizio irrimediabilmente a tremare. Orlando mi guarda incantato per qualche secondo dopodiché inizia a cospargere il mio corpo di piccoli baci ardenti. Affondo le mie mani nei suoi capelli mentre mi bacia l’incavo del seno. Dopodichè slaccia il reggiseno facendolo cadere a terra. Il mio imbarazzo aumenta a dismisura e cerco di coprirmi con le braccia mentre lui continua ad osservarmi. Sposta lo sguardo da un’altra parte della stanza. Non capisco che diavolo gli prende. Lo vedo andare a prendere qualcosa. Ha in mano una coperta. La apre e la distende su di un letto. Torna da me afferrandomi dal braccio e facendomi sbattere violentemente contro il suo corpo. Quel tipo di contatto mi manda in subbuglio. Orlando mi bacia ancora  mentre le sue mani sui miei fianchi salgono lungo il corpo fino ad arrivare al seno. E al suo tocco mi sento morire. Li sfiora, li accarezza, stuzzicandomi senza farmi male i capezzoli. Mi aggrappo a lui mentre cerco di non urlare dal piacere. D’un tratto mi prende in braccio e mi porta sul letto.
Una volta essermi distesa si mette a cavalcioni addosso a me. Continua a fissare il mio corpo nudo mentre io porto le mia mani ai suoi pantaloni. Gli slaccio la cintura e la lancio via. Nel mentre Orlando continua a baciarmi il collo. Mi aiuta nel fargli togliere i pantaloni e li buttiamo insieme per terra. La sua erezione è ben visibile e in quel momento ricomincio a tremare più di prima.  Prende ad accarezzarmi dolcemente. Continua a riempire il mio corpo di baci e ritorna a stuzzicare il mio seno. Sento la sua lingua sui miei capezzoli e non riesco ad evitare di emettere un gridolino. Orlando nel frattempo comincia a far scendere l’elastico dei miei slip. Nemmeno me ne accorgo, sono troppo concentrata nella “tortura” che mi sta facendo.  Sono completamente nuda, adesso.
 
“ Spogliami del tutto”, mi dice quasi come se mi stesse implorando.
 
Porto le mie mani sui suoi fianchi. Tremo nel farlo. Orlando lo capisce e porta le sue mani sulle mie accompagnandomi nell’intento di togliergli i boxer. In un batter d’occhio scivolano via e posso ammirarlo in tutta la sua bellezza.  Non ho mai visto il sesso maschile prima di quel momento.  Orlando è in ginocchio su di me. Allungo inconsciamente la mano per toccare il suo sesso. Appena lo sfioro il mio uomo si irrigidisce subito.  Ritraggo la mano e cerco di smetterla di tremare.
 
“ Se senti dolore, dimmelo”, mi sussurra col fiatone, “ non importa dove sarò arrivato e quanta voglia avrò di continuare”.
 
“ Va…va…bene”.
 
“ Non voglio farti del male, piccola”.
 
“ Io mi fido di te”.
 
Orlando mi sorride, afferra i miei fianchi e si fa largo fra le mie gambe. Lo sento entrare dentro di me lentamente. Un dolore mai provato prima mi attraversa il bacino. Mi aggrappo al suo collo stringendomi di più a lui. Col tempo il ritmo delle spinte aumenta sempre di più.  Orlando mi bacia dappertutto mentre io assecondo il ritmo spingendomi contro di lui. Sento le molle del letto muoversi. Quel rumore non fa che aumentare sempre di più la mia eccitazione e sicuramente anche quella di Orlando, il quale muove il suo bacino contro il mio con  sempre più voglia. Cerchiamo le nostre bocche disperatamente, ci sfioriamo, ci tocchiamo, ansimiamo. Sono avvicina al limite. Orlando lo capisce e mi afferra con forza dai fianchi. Un’ultima spinta profonda e raggiungiamo il piacere insieme. Sento la sua essenza dentro di me.  Orlando affannato cerca di mantenersi coi gomiti sul materasso. Lo guardo estasiata e porto la mia mano al suo petto sudato. Lo accarezzo lentamente mentre lui mi osserva senza pronunciare parola. Sorride e mi crolla addosso. Scoppio a ridere sentendo i suoi baci sul mio petto. Accarezzo la sua schiena e lo avvolgo nel mio abbraccio.
 
“ Non voglio perderti”, mi sussurra alzando appena lo sguardo, “ sei tutto per me”.
 
“ Grazie per avermi regalato la notte più bella di tutta la mia vita”.
 
“Dovrei essere io a ringraziarti, piccolo angelo”.
 
 
Orlando con un’abile mossa inverte i ruoli. Adesso io sono fra le sue braccia e lui mi coccola con tenerezza. Vorrei stare così per sempre, ma se non torno a casa i miei chiameranno la polizia di sicuro. Mi rannicchio accanto a lui mentre mi stringe forte. Dopo una decina di minuti decidiamo di alzarci. E’ stato un bel sogno, ma dobbiamo tornare alla realtà. Cerco di vestirmi in fretta perché sono imbarazzata a morte. Orlando dal canto suo non mi toglie gli occhi di dosso nemmeno per un istante. L’ha capito che muoio di vergogna e lo fa apposta a fissarmi in quel modo.  Porto una mano sul mio cuore per accertarmi che sia tutto apposto. Non ha smesso di battermi all’impazzata per tutto il tempo. Sono innamorata persa di quest’uomo. Lo amo come non ho mai amato nessuno in vita mia. E per di più non sono ancora riuscita a dirglielo. Aspetto l’occasione giusta. Poteva essere quel momento in cui eravamo a letto il momento ideale, ma non c’ero riuscita.
Quando finiamo di vestirci entrambi Orlando mi attira a sé per darmi qualche altro bacetto. Non si accontenta mai.
Scendiamo cautamente e notiamo per fortuna che l’ospedale è quasi deserto. Ci sono si e no qualche infermiera e uno o due dottori di turno. Riusciamo ad uscire senza incontrare molte difficoltà. E in un lampo siamo di nuovo in macchina. Appena chiudo lo sportello inizio a ridere. Orlando mi guarda sorridendo.
 
“ Perché ridi?”.
 
“ Sono felice!”, urlo senza controllo, “ Non sono stata così felice in tutta la mia vita!!”.
 
Orlando scoppia a ridere a sua volta, “ Okay, okay, ma calmati o sveglierai tutti”.
 
Il mio dottore mette in moto e ci avviamo verso casa mia. Voglio stare ancora con lui, ma non si può purtroppo. Sono già l’una e mezza passate, dovevo tornare a casa prima. Vabbè avrei inventato qualche altra scusa. In fondo sono soltanto in ritardo di un’ora.
Lungo il tragitto ci imbattiamo in due macchine che corrono a tutta velocità. Orlando sbanda leggermente, ma fortunatamente riesce a mantenere il controllo della macchina. Mi porto le mani al cuore sconvolta. Per fortuna non è successo niente di grave.
Ma ecco che in lontananza rivediamo una delle macchine sfrecciare verso di noi a tutta forza. Sembra ovvio che si sposti, ma fino a pochi metri da noi non lo fa e Orlando cerca di evitarla sterzando. Riusciamo ringraziando Dio a evitare un incidente, ma proprio nel momento in cui sembra esser tutto finito la seconda macchina ci viene addosso.
Vedo una luce immensa illuminarmi. Un botto. Un fracasso enorme.  
 
E poi non vedo più niente.
 
Ombre, solo ombre.
 
E sangue.
 
 
 

 
 
Spazio “autrice”
 
Rieccomi .
Scusate il ritardo, spero che il capitolo vi sia piaciuto!

Ringrazio tutte coloro che hanno recensito il chapter precedente!!

Recensite, mi raccomando!! Riattiviamo questa sezione di Orlando!! Su, ragazze! Lo so che ci siete!
 
Bye
Scarl.
 
   
 
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