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Autore: ChiaStyles97    06/02/2014    16 recensioni
“Ho visto lo sguardo che cerchi di nascondere ogni volta che si accenna al nuoto. Perso e felice” mi interruppe “Lo stesso che avevi questa mattina. Si tratta di decisioni tue. Ma almeno dimmi qualcosa che sia reale”
Il suo tono non accusatorio mi disorientava.
Scossi ripetutamente il capo, incapace di rispondere. Il naso cominciò a pizzicarmi, le lacrime ad inumidirmi gli occhi.
“E se io non volessi essere reale?” ribattei, fermandomi “Quello che voglio è svegliarmi e rivedere Nicholas”
Un sapore salato mi punse la lingua.
Mossi qualche passo in avanti, rivolgendo lo sguardo verso il parco che segnalava che avevamo quasi raggiunto casa.
“Voglio che le cose tornino come prima, come quando la mia vita aveva un senso” la mia voce mi arrivò spezzata alle orecchie “Ma questo non accadrà, Zayn, ed è tutta colpa mia. Solo colpa mia”
Mi morsi il labbro così forte da cominciare a sentire il sapore delle lacrime mescolarsi a quello del mio sangue. Mi fermai ancora una volta, gli occhi fissi in quelli scuri di lui.
“Colpa tua?” distinsi a mala pena la sua voce così fioca.
“Mio fratello, l'incidente" mormorai.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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"Fate is coming, that I know
time is running, got to go
faith is coming, that I know
let it go"
30 Seconds to Mars - Do or die





 
Le prime due settimane nella nuova scuola erano proseguite senza alcun avvenimento significativo.
Bec e Louis sembravano essersi finalmente dimenticati del problema di dire tutto a Harry in quanto lei era riuscita finalmente a convincere il castano, che alla fine si era rassegnato. Continuavano quindi a mantenere segreta, o almeno agli occhi del fratello di lei e migliore amico di lui, la loro relazione.
Io e Zayn proseguivamo tranquillamente nel nostro ignorarci a vicenda, sebbene ci toccasse essere seduti l’una accanto all’altro durante le lezioni di storia e biologia e sebbene dovessi reprimere con estrema forza di volontà i miei istinti omicidi ogni volta che lo vedevo.
Ma non riuscivo neanche a smettere di pensare al ragazzo che mi aveva salvata, aiutata, al ragazzo che quella sera non si era approfittato di me nonostante avessimo bevuto entrambi, al ragazzo che si era preso cura di me mentre tutti gli altri si stavano divertendo.
E continuavo a non spiegarmi il motivo del suo cambiamento, ma ancora meno capivo il motivo per cui non riuscivo a smettere di chiedermelo.
Claire continuava a trattenere a stento le lacrime a causa della faccenda riguardante Harry.
Io, Sam e Bec cercavamo di consolarla in ogni maniera possibile, ma i nostri tentativi si dimostravano sempre inutili.
Il riccio invece, che sembrava non essersi minimamente accorto del cambiamento di atteggiamento di Claire nei suoi confronti, continuava a comportarsi normalmente, come se tra loro non fosse mai successo nulla.
Bec aveva cercato con tutte le sue forze di mantenere il silenzio con suo fratello riguardo la cotta (e forse cotta era dire poco) che Claire aveva per lui ormai da tempo, ma due venerdì dopo la festa di Liam, durante un giro al centro commerciale, mentre aspettavamo Claire e Sam che si erano messe in coda per ordinare un caffè, mi raccontò della sua discussione con Harry avuta il giorno precedente.
“Non riuscivo più a trattenermi, ecco” mi spiegò Bec continuando a mandare occhiate al bancone del bar, preoccupata che Claire potesse sentirci .
“Ieri è uscito con l’ennesima ragazza e quando è tornato a casa non sono riuscita a stare zitta e l’ho coperto di insulti per il suo atteggiamento da idiota e gli ho detto tutto su Claire e…” sembrò indugiare, ma con un mio cenno di incoraggiamento riprese la parola.
“Il fatto è che sembrava non essersi mai accorto dei sentimenti che Claire prova per lui, non so se stesse fingendo oppure no, ma mi sembrava veramente scioccato quando gliel’ho detto” sospirò “Insomma non è colpa sua se non ha mai notato il modo in cui Claire lo guarda o gli parla, sappiamo tutti che lei è molto timida e siccome mio fratello è un idiota è normale che non sia riuscito a cogliere i segnali… Mi sembrava perfino in colpa e mi dispiaceva per lui, giuro, ma poi…” la sua espressione ora non era più comprensiva, al contrario sembrava piena di rabbia e disgusto.
Ma poi?” la incoraggiai ancora una volta, notando la mano destra stretta saldamente a pugno.
“Ma poi il suo telefono ha squillato!” sbottò per poi abbassare di nuovo la voce, sempre per paura che Claire la potesse sentire.
“E quando ha risposto aveva il suo solito sorriso ebete di quando ci vuole provare con una ragazza! ‘Karen!’ ha detto ‘Scusami, ora non posso parlare, sono a casa tua per le otto’ e ha riattaccato!”
Bec era furiosa anche mentre cercava di imitare la voce rauca del fratello.
“A quel punto non ce l’ho più fatta, gli ho mollato un ceffone e me ne sono andata” scrollò le spalle mentre io cercavo di reprimere una risatina immaginandomi Harry preso a sberle dalla sorella minore.
“I maschi sono davvero tutti dei grandissimi bast-“ ma non potei concludere la mia affermazione; Claire e Sam erano ricomparse con i nostri caffè in mano e si stavano dirigendo verso di noi, per cui io e Bec fummo costrette a rimandare la nostra conversazione.
“Di che stavate parlando?” Sam ci rivolse un sorriso curioso non appena si fu seduta.
“Di quanto siano stronzi i maschi” fu la semplice risposta di Bec che scrollò le spalle con fare indifferente dopo avermi lanciato una rapida occhiata d’intesa.
“Oh, sai che novità” sbottò ironicamente Claire, senza però riuscire a nascondere una nota di tristezza nella sua espressione.
Iniziò così un lungo dibattito sui ragazzi, sui pochi rispettosi nei confronti delle ragazze, sui nostri principi azzurri ideali, su Niall, su Liam, su Harry, su Louis, su Jake e ovviamente, con mia grande seccatura, su Zayn.
Ehm ehm” Bec attirò l’attenzione su di se “A proposito di ragazzi…” un sorrisetto le attraversò il volto mentre sorseggiava il suo caffè e ammiccava ad un punto oltre la spalla di Claire. Sollevai lo sguardo nella direzione indicata e capii all’istante a cosa Bec si stesse riferendo.
Matt McHale e un altro ragazzo, Christopher Hamilton, anche lui un ambito e molto desiderato giocatore della squadra di calcio della scuola, stavano chiacchierando con tranquillità, ma solo dopo mi accorsi di come i loro sguardi si posassero di tanto in tanto su di noi.
Mi voltai nuovamente verso Bec, le guance arrossate per aver appena incrociato lo sguardo del sosia di Zac Efron, ma quella non fece in tempo a rivolgermi un altro dei suoi sorrisi maliziosi che una voce parlò incredibilmente vicina a me.
“Salve ragazze” mi voltai di scatto rischiando di risputare il caffè che avevo appena iniziato a sorseggiare.
Matt McHale, i capelli castani perfettamente sistemati, i grandi e espressivi occhi verde acqua, e Christopher Hamilton, i capelli biondi che gli sfioravano le spalle e gli zigomi alti e pronunciati, erano in piedi accanto al nostro tavolo con i loro perfetti denti bianchi esposti in un ampio sorriso.
“Ciao Matt” Bec gli rivolse un sorriso raggiante quanto il suo, ostentando finta sorpresa “Che fate di bello?” continuò rivolgendosi anche a Christopher e notando che io, Sam e Claire sembravamo quasi paralizzate.
Loro scrollarono le spalle guardandosi intorno.
“Un giro, niente di che”
“Ma che coincidenza! Anche noi stavamo facendo un giro!” le mie guance avvamparono ma non riuscii a trattenere un sorriso di fronte al modo con cui Bec stava cercando di farci conoscere i due ragazzi.
“Bè” Matt sembrò sorpreso ma allo stesso tempo felice per come Bec gli stava facilitando le cose “Se volete potete unirvi a noi” mi rivolse una rapida occhiata che mi fece avvampare ancora di più.
“Ma certo!” Bec non sembrava non aspettare altro e senza nemmeno consultarci si alzò e si rimise addosso la giacchetta, costringendoci ad abbandonare i nostri caffè e fare lo stesso.
Notai che sia le guance di Claire che quelle di Sam avevano assunto una tinta vagamente rosea e pensai che anche le mie dovevano essere uguali alle loro, se non peggio.
“Forse è meglio che vi presenti le mie amiche, non so se le conoscete già” continuò Bec capendo che se non ci fosse stata lei saremmo probabilmente rimaste in silenzio tutto il pomeriggio.
“Io sono Sam” la ragazza ostentò un sorriso estremamente timido dopo che Bec la ebbe spinta in avanti costringendola quasi a scontrarsi contro Christopher.
“Claire” lei sembrava anche più intimidita di Sam mentre stringeva la mano di uno dei ragazzi.
“Jane” mi decisi finalmente costringendomi ad abbandonare la timidezza e fingendo un sorriso indifferente e non imbarazzato.
Il mio sguardo incrociò ancora una volta quello di Matt mentre la sua mano stringeva dolcemente la mia, ma non potei fare a meno di notare il modo in cui anche Christopher (o meglio ‘Chris’) stava guardando Claire mentre i due si stavano presentando.
“Andiamo allora!” disse allegramente Bec una volta terminate le presentazioni e, con una debole spinta, mi costrinse a spostarmi accanto a Matt.


“Matt ha una cotta per te!”
Bec era decisamente entusiasta mentre lo diceva.
Nonostante il suo tono che sembrava non ammettere repliche non potei fare a meno di scuotere la testa per come mi sembrasse esagerata e prematura quell’affermazione.
Stavamo tornando a casa dopo aver trascorso un piacevole pomeriggio al centro commerciale con i due ragazzi che avevamo incontrato per caso e si erano rivelati, oltre che incredibilmente carini, anche molto simpatici, gentili ed educati.
Quella sera andai a dormire felice, ripensando al pomeriggio trascorso.
Io e Matt avevamo riso e scherzato ma soprattutto avevamo parlato del più e del meno, anche grazie a Bec che continuava a fare in modo che io e lui rimanessimo sempre vicini. Ripensai ai suoi sguardi e al suo sorriso contagioso e a come, al momento di tornare a casa, mi aveva presa da parte, chiesto il numero di telefono e invitata ad uscire domenica pomeriggio, questa volta solo io e lui.
Ma quando abbassai le palpebre dopo essermi avvolta con la coperta non vidi i suoi occhi verde-acqua, i suoi capelli o i suoi denti bianchi.
Vidi solamente un paio di occhi scuri incorniciati da lunghe ciglia.


ZAYN


“Sinceramente anche io ti avrei tirato uno schiaffo, Harry” furono le parole di Liam mentre si metteva a sedere e poggiava il vassoio sul tavolo.
Trascorrevamo sempre il dopo mensa sui tavoli del cortile della scuola, così da poterci rilassare fumando una sigaretta lontani dai professori o semplicemente chiacchierando tranquillamente lontani da orecchie indiscrete.
“Concordo con Liam” disse Niall mentre addentava un panino.
“Anche io”
“Idem”
“Uguale a loro”
Lo sguardo di Harry percorse scioccato ciascuno di noi per poi soffermarsi su di me.
“Proprio tu parli?” inarcò un sopracciglio “Tu sei anche peggio di me! Le porti a letto senza nemmeno conoscerle e poi le scarichi subito dopo!” sembrava che Harry sperasse di trovare conforto sapendo che c’era qualcuno che con le ragazze si comportava anche peggio di lui.
“Almeno io…” cercò di continuare ma lo interruppi.
“Almeno tu cosa? Almeno io non le illudo prima di scaricarle come fai tu” le sue parole mi davano sui nervi, anche se sapevo che aveva ragione.
“Claire non mi aveva mai detto che aveva intenzioni serie, non è colpa mia se…”
“Se sei un cazzone?” non riuscì a trattenersi Niall ridacchiando e suscitando le risate di tutti, Harry compreso.
“E va bene, lo ammetto” il riccio alzò le mani in segno di resa “Un giorno troverò quella giusta e cambierò” non sembrava troppo convinto delle sue stesse parole.
“Secondo me Claire poteva essere quella giusta” osservò Louis con indifferenza mentre Harry alzava nuovamente un sopracciglio.
“Insomma è carina, simpatica, fa ridere, è intelligente… Forse tu non lo hai mai notato perché con te è sempre timida” sollevò le spalle.
"E soprattutto ti conosce da tanto tempo e nonostante sappia che sei un emerito coglione gli piaci lo stesso” non riuscii a trattenermi io.
Harry sorrise e il suo sguardo assunse un’espressione seriamente pensosa.
Forse per la prima volta stava pensando a Claire in un rapporto che andasse oltre la semplice amicizia.
“Forse dovrei chiederle di…”
“Ma quella non è mia sorella?” Jake parlò attirando l’attenzione e interrompendo involontariamente Harry.
Spinto da non so quale impulso, non potei fare a meno di guardarmi intorno non appena sentii le parole di Jake.
Jane era seduta sulla scalinata che portava all’entrata principale della scuola, alcune ciocche di capelli castani le coprivano il volto a causa del leggero vento.
Un ragazzo che portava la divisa da calcio della scuola ma che non riuscii a riconoscere le sedeva accanto. Involontariamente strinsi con troppa forza la sigaretta tra le due dita così che, sperando che nessuno lo avesse notato, fui costretto a buttarla e ad accendermene un’altra.
“Con chi è?” chiesi in un tono il più piatto possibile.
“McHale, credo” mi rispose Louis.
“Quell’idiota che segue il corso di musica con noi?” continua con il mio forzato tono indifferente.
“Esattamente” ridacchiò Harry.
Solo in quel momento mi accorsi di essere l’unico con lo sguardo ancora puntato sui due, che non si erano accorti di niente e continuavano a chiacchierare scambiandosi rapide occhiate e sorrisi in un modo estremamente irritante.
“Perché idiota?” Jake non riuscì a nascondere una certa nota di preoccupazione nella sua voce, probabilmente risvegliando il suo lato iperprotettivo di fratello.
“E’ una testa vuota” Louis scrollò le spalle.
“Ha in mente solamente il calcio e le ragazze” continuò Niall.
“E in più sembra che lui e i suoi amici Hamilton e Collins abbiano una lista da completare entro la fine dell’anno” concluse Harry.
“Che genere di lista?”
“In pratica hanno fatto una scommessa secondo cui devono portarsi a letto una ragazza per ogni lettera dell’alfabeto, e pare che McHale sia già a buon punto” gli spiegò Liam con il suo solito tono pacato.
Il volto di Jake assunse un'espressione ancora più preoccupata.
“E inoltre sono dei pivelli: la maggior parte di queste ragazze io me le sono già fatte” sorrise Harry con sguardo fiero per poi affrettarsi ad aggiungere preoccupato “Tranne tua sorella, ovvio”
“Forse è meglio che dica a Jane di questa scommessa…” Jake stava riflettendo con aria preoccupata.
Ancora una volta Louis scrollò le spalle “Se diventa una cosa seria diglielo. Altrimenti non credo che dovresti, Jane non mi sembra il genere di ragazza che va a letto con il primo che le passa davanti”
Niall annuì concordando con le parole di Louis “Non è stupida, non credo si lascerà fregare facilmente”
La campanella suonò e io rivolsi un altro rapido sguardo ai due che ora si erano alzati dalla scalinata e se ne stavano andando.
Niall e Louis avevano ragione, Jane era una ragazza furba e intelligente che non si sarebbe fatta prendere in giro.
E forse era per questo che io non sapevo come comportarmi.
“Comunque Jake, qui abbiamo un’usanza” Harry parlò rivolgendo occhiate maliziose tutte intorno.
Sapevamo tutti a cosa si riferiva.
“Del tipo?” Jake sembrava vagamente curioso.
“Del tipo che devi impuntarti su di una ragazza, non una delle solite sgualdrine da cui si ottiene sempre tutto e subito, e portartela a letto entro un mese” gli spiegò il riccio.
“Se vinci ti pagheremo da bere per tutto l’anno, se perdi decideremo quale sarà la punizione”
“Solo questo?” Jake non riuscì a trattenere un sorriso di fronte all’apparente facilità di quella prova.
“In realtà no, la ragazza dovrà essere scelta da noi” continuò Niall.
“E si da il caso che l’abbiamo già scelta” l’ennesimo sorriso malizioso attraversò il volto di Harry.
"La prescelta è... Rullo di tamburi, prego!” cominciammo a battere mani sul tavolo e piedi a terra.
Sam!” un sorriso raggiante gliuminò il volto.
“Ci sto” Jake non indugiò neanche un secondo, sapevamo tutti che lei aveva una cotta per lui e viceversa.
“Ti è andata bene, comunque” sospirò Harry “Dovevi vedere il cesso che mi sono dovuto portare a letto io due anni fa, per colpa di 'sti bastardi!"


“Non hai niente da dirci, Zayn?” mi chiese Liam mentre stavamo entrando nella classe di storia.
“Del tipo?” inarcai un sopracciglio mentre prendevo posto dietro lui ed Harry.
Il banco accanto al mio era ancora vuoto.
“Tipo su Jane” Harry mi lanciò una delle sue occhiate maliziose che lo rendevano terribilmente simile a sua sorella.
“Non so di cosa state parlando” mi limitai a dire riuscendo a trattenere la sorpresa per quella domanda.
“E dai Zayn!” Harry batté una mano sul mio banco imitando un ispettore di polizia che cerca di far confessare il colpevole di un omicidio.
“Siamo i tuoi migliori amici” continuò Liam come se quello potesse spiegare tutto.
“Abbiamo notato come la guardi”
“E come le parli”
“Fai finta che non ti importi”
“Però ti importa”
Eccome se ti importa”
Quei due mi stavano facendo girare la testa.
“E’ solo una ragazza…” non riuscivo a trovare le parole adatte “Strana e lunatica” conclusi decidendo che quelli erano gli aggettivi in grado di descriverla meglio.
“Ma è proprio questo che ti fa impazzire” Liam e Harry mi fecero l’occhiolino prima di girarsi nuovamente verso la cattedra.
Una sedia si spostò accanto a me facendomi sussultare. Jane era entrata in classe senza che io me ne accorgessi e ora aveva occupato il suo solito posto accanto a me.
“Ciao” sbuffò rivolgendosi a me.
Aveva il fiatone, i capelli leggermente scompigliati e le guance della loro solita tinta rosea.
Le rivolsi solo un rapido sguardo prima di voltarmi di nuovo verso il Professor Bailey.
“A quanto pare non sono l’unico che dovrebbe essere ripreso per le sue sveltine prima della lezione di storia” non riuscii a trattenermi, pensando che probabilmente lei e McHale dovevano essere stati a pomiciare in corridoio fino a che non avevano visto il professore entrare in classe e lei era stata costretta a fuggire.
Con la coda dell’occhio vidi le sue guance avvampare. Lo facevano sempre quando le si diceva qualcosa che nascondeva una punta di verità.
“A quanto pare dovresti imparare a farti i fatti tuoi. Non sono cose che ti interessano” sbottò lei con il suo solito tono irritato, che però non riusciva mai a nascondere il suo imbarazzo.
“A quanto pare McHale non deve baciare così bene, se davvero non sono cose interessanti” le rivolsi un rapido sguardo di sfida, anche se sapevo che lei non lo avrebbe ricambiato. Ma mi piaceva vedere come le sue labbra si trattenevano sempre dall’incresparsi in un sorriso e la sua espressione ritornava forzatamente seria.
“Sei proprio un…” fece lei, ma il Professor Bailey parlò impedendomi di sentire l’aggettivo con cui Jane mi aveva appena insultato.
“Bene ragazzi, come vi avevo spiegato ora dovrete iniziare la vostra relazione su un tema storico a vostra scelta purché sia coerente con il programma previsto quest’anno” spiegò il professore cercando di sovrastare i bisbigli diffusi.
“E, sempre come vi avevo spiegato, la vostra relazione dovrà essere terminata e consegnata entro tre settimane e dovrà avere un minimo di trenta pagine” la maggior parte della classe sbuffò ma il professore riprese.
“Voglio anche che collaboriate gli uni con gli altri, per cui lavorerete in coppie” questa volta in molti cominciarono a bisbigliare per concordarsi subito sul proprio partner, ma il Professor Bailey non aveva finito.
“Non emozionatevi troppo, per evitare troppa confusione ho deciso che ognuno di voi collaborerà con il proprio compagno di banco”
Sbuffai al pensiero di chi sarebbe stato il mio partner e così fece la maggior parte della classe.
Solamente Harry e Liam sembravano felici.
“Cosa?!” Jane non riuscì a trattenere il proprio dissenso facendo voltare molti volti verso di lei.
“Ha capito bene, Signorina Kiley, lei collaborerà con il Signor Malik” il Professor Bailey le rivolse un sorriso fintamente cordiale, prima di rispondere ad altre proteste.
Sentii Jane sbuffare sonoramente e ancora una volta non riuscii a trattenermi.
“Non credere che io sia entusiasta” dissi ostentando un tono annoiato senza nemmeno voltarmi.
“Forse se non fosse stato per l’importanza della tua sveltina il primo giorno di lezione, avresti potuto sceglierti un compagno di banco migliore” mi rivolse un sorriso ironico.
A mia volta non riuscii a trattenere un sorriso.
Quella piccola impertinente mi avrebbe fatto impazzire.
O forse era già successo.






"Seems like these days I watch you from afar,
just trying to make you understand
I'll keep my eyes wide open"

Harry Styles - Don't let me go






 
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Salve a tutte! 


Come va? :)
Come avrete visto, a quanto pare la nostra cara Jane non è l'unica a non avere le idee chiare!
Ebbene sì, anche l'indifferente e sempre sicuro di se Zayn sta cominciando ad entrare in "crisi" a causa della nostra protagonista! ;) 
Ma a quanto pare le cose non saranno facili, la situazione cmincerà infatti a complicarsi, specialmente per colpa dell'entrata in scena di Chris e Matt che, come avrete capito, sembra avere qualche interesse nei confronti di Jane!
Zayn non riuscirà ad ostentare indifferenza ancora per molto, nei prossimi capitoli vedremo emergere un lato geloso di lui (e, devo ammetterlo, questo Zayn iperprotettivo mi piace parecchio!).
Purtroppo non posso trattenermi ancora per molto, l'ultima cosa che vi chiedo è di lasciare qualche recensione per sapere cosa ne pensate, per me significherebbe davvero moltissimo! Per favoooore! :*



Al prossimo capitolo <3 

Giulia

  

  
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