Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: sunrise_1000    06/02/2014    1 recensioni
Ogni cellula nel corpo mi urlava : pericolo, scappa!
Il cuore iniziò a pompare più velocemente e nella mia mente regnavano le immagini di questa notte e dell'altra. Il brutto presentimento che mi ero portata a presso per tutto questo tempo era fortissimo e sembrava che mi volesse uccidere da un momento all'altro.
Erano quei 3 la mia paura, il mio timore ma … siamo seri, perché dovrei aver paura di loro? Cosa posso farmi in fondo?
Il forte tuono che sentimmo non mi rassicurò per niente.
Il ragazzo biondo sembrò notare la mia paura e mi sorrise misterioso, iniziando a studiarmi.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alec, Demetri, Nuovo personaggio, Volturi
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Più libri/film
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Era passato circa un mese da quando ero arrivata a castello.

Ormai mi ero abituata al clima dei vampiri, ai loro incontri per il corridoio e ai loro visi perfetti da Dei greci.

Ma questo non vuol dire che mi fidavo al cento per cento della loro compagnia.

Ogni giorno il dubbio che riguardava loro cresceva sempre di più e ad ogni ipotetico giudizio se ne creava una domanda.

Però io mi facevo sempre vedere tranquilla e sorridente, anche se delle volte era difficile fare il doppio gioco. Mi sentivo finta …

Ma non potevo far di certo far vedere il mio reale pensiero su di loro, non potevo far capire che avevo timore della loro presenza, senno avrebbero di nuovo fatto intervenire Chelsea e questo proprio non mi stava bene.

Perciò evitavo il più possibile il contatto di Aro e soprattutto la presenza di Marcus che quella devo dire che mi dispiaceva : sapevo che lui era diverso dagli altri, più buono, più sincero ma il suo potere era un grande pericolo : avrebbe visto i legami che mi legano a questo clan e avrebbe notato che non erano come se lo aspettava.

Comunque non potevo di certo evitare per sempre Marcus, infatti un giorno ci incontrammo e, devo dire, ero assolutamente nel panico.

Cercavo, tentavo in qualche modo di non fargli capire i miei sentimenti, infatti mi vedeva nervosa, ero troppo concentrata, concentrata in qualcosa di cui non sapevo identificare.

Ma lui quando se ne andò era normale, anzi forse un po dubbioso visto che mi disse :

<< Sai cara, sento qualcosa di strano in te … non riesco a leggere i tuoi legami, è come se la tua mente fosse … un mare di confusione >>.

Quando se ne andò non potevate immaginare quale grande sospiro di sollievo feci.

Da lì iniziai ad ipotizzare che forse potevo avere un altro potere, cioè era sempre quello il mio potere, creare quella specie di strana energia, e con quella, invece di far muovere soltanto gli oggetti, potevo anche usarla come scudo di protezione.

Io sto soltanto ipotizzando ma intanto speravo che fosse così, almeno se Aro un giorno ( che non deve mai esistere ) mi prendesse la mano, non avrebbe letto tutti i miei pensieri, solo quelli che non avrei bloccato.

Lo so, è una cosa molto strana e difficile da capire ma speravo, volevo che fosse così.

E questa era una parte dei pensieri che avvolgeva la mia mente ma naturalmente non era finita qui.

Un nome, una figura, un suono mi rimbombava nella mente : Demetri.

Il suo nome di origine greca, la sua figura alta e slanciata, la sua voce chiara e brillante.

Mi dava fastidio quest'idea! Non mi andava di pensare a lui sempre!

Va be, sempre è eccessivo ma … stiamo su per giù di lì.

Comunque non ci eravamo più rivisti da quel giorno in cui ci stavamo quasi per baciare.

L'avevo incrociato qualche volta tra i corridoi ma non si degnava neanche di guardarmi, per lui sembrava quasi che non esistessi.

E ogni santissima volta che facevo questi pensieri gli occhi iniziavano a pizzicarmi.

È per questo che adesso non lo sopporto! Mi fa soffrire e cerca di farmi rosicare per aver perso quel momento “magico” con lui.

Ecco perché non volevo innamorarmi di nessuno, sapevo che poi ci sarei rimasta male, che avrei sofferto, come mio padre che ha dovuto perdere il suo amore.

Ma per fortuna c'era il principe Alec che veniva sempre ha farmi compagnia, sembrava che avesse preso il posto da boy guard di Demetri.

Stare con Alec era strano, molto stano ma anche piacevole.

Aveva certi modi gentili, educati, galanti di cui avrebbe fatto innamorare ogni ragazza sul pianeta.

Stare con lui era come giocare al principe e alla principessa, lui faceva il gentleman e io rimanevo lusingata.

Sinceramente non capivo se Alec facesse sul serio o no, cioè che ci stesse provando seriamente perché si comportava così anche con le altre ragazze vampire, perciò credo che fosse solo una sua dote naturale.

Anche se alcuni gesti poteva anche evitarli come la stretta di mano tra i corridoi, i dolci baci affettuosi che mi facevano tremare la guancia …

Forse era solo affettuoso, pensavo.

Al contrario di Demetri che era un tipo freddo e lussurioso, almeno così stavo iniziando a definirlo.

 

 

Ero seduta tranquilla tranquilla sulla panchina del giardino.

Avevo gli occhi chiusi, mi stavo beando del sole primaverile che scaldava tutto il mio corpo.

Era bello sentire i deboli raggi del sole che s'infrangono sulla mia pelle e che mi fanno sentire viva, viva e rilassata.

Intanto canticchiavo una canzone che stavo sentendo dall'mp3 che mi aveva prestato Chelsea, che ormai sentivo ogni giorno per tranquillizzarmi.

<< You and I! We don't wanna be like them … We can make it till the end … Nothing can come between! You and I! … >>.

Ero avvolta in quella bellissima canzone ma poi qualcuno distrusse quell'universo facendomi tornare alla realtà.

Era Alec che mi aveva tolto una cuffia per dirmi qualcosa. Volevo mettergli il broncio ma con quel sorriso da angelo …

<< Sei brava a cantare principessa! Ormai c'è qualcosa che non sei capace di fare?>> mi disse dolcemente con la loro solita voce cristallina.

Io abbassai la testa e stoppai la canzone.

<< Grazie Alec e comunque … >>.

Mi venne in mente il discorso che avevo fatto con Elena il giorno in cui trovammo il volantino del concorso.

Che tempo lontano … che mi fa male ricordare, sapere che probabilmente non rivedrai mai più la tua migliore amica.

Chissà che …

<< Clary … CLARY! Tutto ok? >> mi chiese preoccupato.

Io sbattei le palpebre. << Si, certo. Tutto ok. Cosa … cosa c'è?>>.

Lui non mi sembrava tanto sicuro ma scollo le spalle.

<< Aro ha detto che ti vorrebbe vedere nell'arena sotterranea per allenarti con il tuo potere >>.

Ah, forse mi sono dimenticata di dirvi una cosuccia: è da più di una settimana che sto iniziando ad allenarmi con il mio potere.

Di solito faccio tipo girare le cose o le persone e cerco di aumentare sempre di più la resistenza.

Sinceramente non mi dispiaceva fare quegli esercizi, mi sentivo più forte facendoli anche se ogni volta, dopo la lezione, mi sentivo distrutta mentalmente ed avevo l'urgente bisogno di dormire.

Sarò strana a dirlo ma mi mancano i vecchi compiti che ci davano al college, quanto vorrei fare un equazione piuttosto che concentrarsi su un oggetto.

Ma dovevo farlo, questo era il mio compito, quello che mi era stato posto e io dovevo farlo. Senza obbiezioni, senza lamentele.

<< Ok Alec, andiamo>> dissi e mi alzai.

Guardai per ultimo i raggi del sole accecante che non avrei più rivisto sotto i quei sotterranei freddi e spaventosi.

 

Io e Alec stavamo scendendo le infinite scale per andare nell'arena sotterranea. Era tutto buio qui, le scale a chiocciola erano illuminate solo da lanterne messe qua e là sulle parete di pietra. Le scale erano molto alte, perciò dovevo stare molto attenta a dove mettevo i piedi e si sentiva molto puzza di muffa. Mi sembrava di stare nelle catacombe.

Alla fine riusci ad inciampare in uno di quei odiosissimi gradini e prima che la mia testa si schiantasse da qualche parte, il principe Alec mi prese e mi tenne stretta vicino a lui.

A quel gesto ebbi le vertigini ma tirai un sospiro di sollievo.

<< Grazie Alec >> dissi per girarmi verso il suo volto.

Mi bloccai. Il suo viso era a qualche centimetro lontano dal mio, mi sorrideva suadente e anche un po divertito.

Sembrava lo spettacolo più bello del mondo, l'ottava meraviglia!

Al posto degli occhi aveva incastrati due rubini brillanti e il suo, viso per quanto era bianco, sembrava che producesse un strana luce.

<< Tutto ok? >> mi chiese.

Io sbattei un po di volete le palpebre ma non mi staccai da lui, sia perché avevo paura di cadere di nuovo sia perché non volevo lasciarlo.

<< Si >> dissi debolmente, << Però ho paura di cadere >>.

<< Non ti preoccupare, ti porto io >>.

Cosi detto, mi prese in braccio con un gesto fluido e veloce. Adesso ero ancora più vicino a lui e il mio cuore ne era al corrente.

Che fastidio sapere che riusciva a sentire che dentro stavo scoppiando, anche se non sapevo di che cosa di preciso.

La sua risata scacciò via i miei pensieri e anche io mi unii a quella.

<< Sono pesante? >> chiesi.

<< Come una bambola >> rispose con il suo bianco sorriso.

Abbassai la testa sicura di essere diventata rossa, di figuracce ne ho già fatte abbastanza.

 

 

Finite le scale ci trovammo di nuovo in un altro corridoio. Anche questo in pietra e poco illuminato che mi faceva molta paura. Erano scolpiti volti di animali mitologici spaventosi, parole in latino e altre immagini che non saprei correttamente identificare. Un luogo d'arte che un archeologo vorrebbe sicuramente studiare.

<< Adesso mi puoi anche mettere giù >> dissi timida.

Lui mi guardò sorpreso ma fece spallucce e mi fece scendere.

Non volevo di certo che i capi ci vedessero in quel modo, non era niente di che però … non mi andava che si facessero altre strane idee visto che ormai avevo legato con tutti.

Mi strinsi di più nella giacca, sia per il calo della temperatura, sia per gli occhi inferociti delle creature scolpite perfettamente.

Dopo varcammo una grandissima porta di metallo arrugginito e ci trovammo dentro una stanza, sempre in pietra, perfettamente circolare, grande come 8 stanze messe insieme.

Al centro c'erano Aro e Felix che ci attendevano.

<< Buongiorno >> dissi neutra.

<< Buongiorno cara la mia Clarissa! Spero che tu non senta freddo qui sotto >> disse Aro.

<< Non si preoccupi, sto bene >> risposi rassicurante, anche se un po freddo lo sentivo.

<< Bene cara. Allora sei pronta? Oggi ho portato alcuni nuovi oggetti che potrai usare >>.

Solo adesso mi accorsi che Aro aveva qualcosa in mano. Era una scatoletta molto resistente che conteneva molto piccole sfere metalliche.

<< Oh, ok signore. Ce a posso fare >>.

Io guardai Aro per avere un segnale. Lui fece un segno con la testa per dirmi di procedere.

Mi concentri al massimo sulle sfere. Erano di lunghezza circa 2-3 cm, erano tante, esattamente 30. Mi concentrai su ogni una di esse. Ci volle circa qualche minuto per poterle memorizzare perfettamente.

Poi mandai la strana energia che creavo e, come effetto domino, ogni una di esse volò in aria. Cercai di farle avvicinare verso di me per poi farle muovere insieme per creare delle immagini. Ma dovevo comunque mantenere una certa velocità.

Dopo aver fatto un migliore approccio mi fu più semplice muoverle. Le feci girare intorno a me e a Alec che le guardava basito.

Creai alcune immagini come le molecole a acqua, quelle del dna e quelle dello stato solido. Per fare quelle però gesticolai come se fossi un burattinaio. Era assolutamente divertente! Ogni volta lo era anche se ti faceva allo stesso tempo un male, un dolore acuto sulla testa.

Quando iniziai a sentirmi stanca, come se non riuscissi più a concentrarmi e cercai di metterle velocemente dentro la scatola.

Fatto quello tirai un sospiro di sollievo e cercai di prendere più aria possibile.

Aro iniziò a battere le mani : << Brava mia bellissima nipote! Sei stata assolutamente fantastica e molto ingeniosa. Allora, come ti senti? >>.

<< Ecco … un po' stanca ma sto recuperando velocemente. Cos'altro devo fare? >> chiesi con nonchalance.

<< Credo che con questo ti divertirai >> e mi fece un sorrisetto sadico. Si girò davanti a Felix che mi guardava un po' diffidente. Era la prima volta che lo vedevo così.

<< Adesso devi cercare di manovrare Felix, come hai fatto prima con piccole sfere. So che ci riuscirai, devi soltanto cercare di farlo muovere. Tu Felix non opporre resistenza >>.

Feci un sorriso rassicurante a Felix. Non avrei fatto niente di chissà ché e comunque non si sarebbe di sicuro fatto un graffio.

<< Procedi cara >>.

Feci la stessa identica cosa che avevo fatto con le sfere. Studiavo Felix alla perfezione, ogni singola parte del corpo visibile. Notai che Felix era veramente grosso, ma comunque asciutto, come Santiago. Una specie di bestione lottatore di wrestling.

I capelli marrone scuro arrivavano fino alla nuca e il viso diafano che assomigliava molto a quello delle sculture dei lottatori greci.

Dopo poco, sempre tenendo i miei fili immaginari, le sue braccia iniziarono a muoversi lentamente. Poi passai alla testa che la girai avanti e indietro.

Avverti della tensione nei suoi muscoli e automaticamente afferrai meglio la presa. Lo feci camminare avanti e indietro, come un soldato.

Sinceramente mi ci stavo divertendo, specialmente quando iniziai a farli fare movimenti strani di cui cercavo di non riderci sopra.

Alla fine smisi, sia perché ero stanca, sia perché non volevo scoppiare a ridere da un momento all'altro e evitare altre pose imbarazzanti per Felix.

<< Uhm, strabiliante devo ammettere >> disse un altra voce armoniosa.

Mi girai e vidi Caius che stava guardando me e Felix con un ghigno di vittoria.

Di solito Caius assisteva ai miei allenamenti anche se arrivava all'improvviso, mettendoti un certo nervosismo. Chissà da quanto stava lì.

<< Ormai riesci a manovrare tutto in forma umana, credo che sia giunto il momento di trasformarti come noi, mi sono stufato di aspettare!>>.

Io lo guardai sorpresa e terrificata.

Trasformarmi …

Era da tanto che non sentivo o prendevo in considerazione questa cosa …

Oh … no. Cosa … NO!

<< Caius … >> iniziò a parlare Aro, << … non possiamo trasformarla subito, dobbiamo vedere di cosa è ancora capace. E poi non abbiamo nessuna fretta. Facciamo abituare Clarissa a quest'idea, facciamola esercitare per darle più facilità con il suo potere, così quando diventerà vampira sarà imbattibile >>.

<< Abituare? Si è già abituata Aro! È più di due settimane che si allena! >>

Caius voleva continuare a discutere ma Aro lo liquidò con una occhiata. Discutere davanti alla guardia, specialmente davanti a me su questa faccenda sarebbe stato imbarazzante per Aro.

<< Forse è meglio che ce ne andiamo >> dissi con un filo di voce ma accettai il consenso di Aro.

Me ne andai via in fretta seguita da Alec e Felix che erano molto più tranquilli di me.

Ma io non ero tranquilla, ero tutto il contrario.

Non volevo essere una vampira, non volevo subire chissà quale tortura, avevo paura, troppa paura.

Stavo tremando ma non di freddo. Gli occhi iniziavano a diventare lucidi e sentivo una stara lucidità tornare.

Il legame che aveva creato Chelsea si stava spezzando, lo sentivo chiaramente.

Avevo voglia di correre, di scappare da loro anche se mi sentivo troppo attratta da questo luogo.

Stavo velocizzando il passo, riuscii a superare tutte le scale.

<< Hey principessa, dove scappi? >> mi chiese ironico Felix.

Ma io non mi girai per rispondergli, continuavo ad andare verso la mia camera.

<< Clary? Dove stai … >>.

<< Vado a riposare Alec >> dissi velocemente ma stavolta non ero per niente stanca.

Non sapevo se stavano continuando a seguirmi ma non ne diedi importanza.

E come potevo? Mano a mano che passavano i secondi la mia mente si stava aprendo, stava trovando la piena consapevolezza che avevo verso qualche settimana fa.

Aprii la porta per poi sbatterla e buttarmi sul letto per dar sfogo alle mie lacrime arrabbiate e stanche.




Angolo Autrice
Non so cosa dirvi, solo che mi dispiace tantissimo per il gigantesco ritardo.
Sono un po arretrata con la storia e la sto scrivendo in fretta e furia, perciò scusate gli eventuali errori.
Non saprei quando aggiornare, vi informo che farò sicuramente un po ritardo perciò abbiate pazienza.
Allora ... Che ne pensate? Vi piace?
Lo so che è un po difficile capire le vere emozioni di Clarissa ma sta in un periodo di incoereenza, tutta colpa di Chelsea e il suo potere.
La canzone che stava cantando Clarissa era You and I dei One Direction, infatti ho scoperto che le loro canzoni mi tranquillizzano molto perciò ho immagginato negli stessi panni Clary.
Demetri? Dove sarà? E che sta succedendo con Alec? ;)
Alla prossima!!!
 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: sunrise_1000