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Autore: SunVenice    13/06/2008    0 recensioni
“Itokosan!” Gliel’ho promesso! Ho promesso che ci saremmo riviste! Sono sicura che se non mantengo la parola Lei piangerà! Lei non merita di piangere! “Rivoglio la mia Itokosan!!!” Vi prego lasciatemi andare da Lei!!!. Attenzione possibili Spoiler ed alzamento di Rating in futuro! La storia é anche una trascrizione dello storyboard di un Fanmanga pubblicato su Deviantart. [sono viva! Rallentata a causa dagli esami imminenti ma comunque viva ed attiva! Stato del 25° capitolo: 0%; Cambio del titolo, motivo spiegato nel mio account]
Genere: Romantico, Avventura, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Shikamaru Nara, Sorpresa
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Eccomi qui con il secondo capitolo! Su deviantart non ho ancora aggiornato la storia, ma lo far presto, sto ancora lavorando alle pagine!

Ho molto gradito la recensione di Hebe! Grazie! Ti prometto che questa storia non ti deluderà affatto!

 

 

Capitolo 2: Niente scuse!

 

 

[Sasuke non è ancora arrivato….

Ormai nello stadio non si sentono altro che le lamentele degli spettatori infastiditi dal suo ritardo

Sasuke dove sei?

Perché non sei ancora arrivato?

Cosa ti è successo?

Non sarà che…?]

Sposto velocemente lo sguardo su Ino seduta accanto a me tra gli spalti.

[Anche lei è preoccupata.

Ma non come lo sono io…lei non sa.

Io invece so fin troppo. So bene cosa potrebbe aver fermato Sasuke dal presentarsi all’Esame dei Chuunin.

Il Segno maledetto di Orochimaru.

Se solo avessi parlato all’Hogake di quel marchio fin dall’inizio, se solo Sasuke non mi avesse ordinato di stare zitta e di non dire niente alla commissione d’esame…

Forse ora lui sarebbe qui…

E  invece adesso, lui potrebbe addirittura essere….]

Serro gli occhi con forza.

[No.

Non devo pensarci.

Sasuke ha una tempra molto forte.

Lui non morirà.

Lui non deve morire.

Non lui.

Sasuke…dove sei?]

 

 

Poco lontano tra le fitte boscaglie che circondano le mura di Konoha, due ombre veloci e saettanti saltano da un ramo all’altro una accanto all’altra per pi dividersi all’improvviso.

Una risatina echeggia per il bosco proprio in quel momento, giungendo alle orecchie di jonin dai capelli argentati.

Sasuke guardò il suo maestro rallentare considerevolmente la sua avanzata, spingendolo a rallentare a sua volta per capire cosa stesse facendo.

Il giovane Uchiha vide la fronte di Kakashi-sesei corrugarsi e gli occhi farsi sottili e penetranti.

Rimase in quello stato per molto tempo senza mai smettere di saltare da un ramo all’altro della selva da percorrere.

Qualcosa l’ha turbato, pensò Sasuke senza perderlo d’occhio un momento.

Poi, preso un poco di coraggio e, forse anche un poco spazientito dal silenzio e dalla tensione creatasi, richiamò l’attenzione del ninja più esperto.

Kakashi-sensei?”

Dovette aspettare che avessero compiuto insieme un altro paio di salti per ottenere risposta. Ma quando la ebbe, si ritrovò a pensare con stizza che sarebbe stato meglio non saperlo.

“Qualcuno ci segue.” Gli aveva risposto kakashi-sensei e lui sbalordito, aveva sbarrato gli occhi sorpreso.

Possibile che non abbia percepito nulla!? Fu il suo primo pensiero.

Successivamente l’irritazione fece spazio alla preoccupazione: chi mai avrebbe avuto interesse a seguirli.

Nemici?

Gaara?

Probabilmente sì. E ciò non gli piaceva affatto.

Era talmente immerso nei propri pensieri, che quasi non si accorse del segno muto che gli fece il suo maestro con la mano per dirgli di scendere su un ramo.

Appena scesi sull’albero Kakashi infilò la mano destra nella sacca legata dietro la schiena, forse per contare le armi a loro disposizione.

Brutto segno.

“Tranquillo, pare sia da solo e che non abbia intenzione di attaccarci, altrimenti l’avrebbe già fatto.” Spiegò velocemente il Jonin alzandosi dalla posizione accovacciata in cui era.

Tuttavia…” disse voltandosi prima verso la direzione dal quale erano giunti e poi verso Sasuke, in allerta.

“è maleducazione pedinare le persone, non credi Sasuke?”

A quelle parole l’Uchiha sorrise.

Sempre il solito: non smette mai di fare sarcasmo.

“Ok, sensei, aspettiamolo.”

Si misero ad osservare nella direzione dalla quale erano giunti loro poco fa, uno con le mani in tasca come su solito, l’altro inginocchiato per terra pronto ad attivare lo Sharingan se necessario.

Kakashi sapeva che l’inseguitore era vicino, percepiva chiaramente la presenza di una notevole quantità di chakra e la sgradevole sensazione di essere osservato che gli solleticava il collo.

“Avanti esci fuori. Non abbiamo intenzione di attaccar briga.” Disse quasi bonario guardando sempre davanti a se.

A quelle parole Sasuke si sorprese un po’: Kakashi-sensei che rassicurava un possibile nemico?

Non poté ribattere alla frase del maestro perché dalla sua destra, oltre il maestro Kakashi, udì provenire un leggero  ‘Tap’, segnale che qualcuno si era avvicinato a loro.

Il giovane Uchiha scattò in piedi come se fosse stato appena scottato, seguendo l’esempio del sensei che si era voltato in quella direzione.

Davanti a loro, probabilmente spuntata da dietro il tronco dell’albero sul cui ramo si erano fermati, era apparsa una ragazzina, una bambina, dai capelli biondi legati in due code disordinate e con gli occhi verdi e seri semi-coperti  da una frangetta che le copriva il naso, incorniciando le gote quasi come un casco. Teneva le braccia conserte,  guardandoli con un poco di astio, ed indossava solo una maglietta gialla a collo alto sbracciata con una linea nera al centro, probabilmente troppo larga per lei, visto che sembrava avere addosso un vestito che le andava a coprire appena sopra l’inizio delle sue gambette esili. Sotto la maglietta, si vedeva chiaramente che stava indossando un pantaloncino a rete lungo appena sopra le ginocchia e ai piedi, cosa che stupì Kakashi, calzava dei sandali ninja.

Come’era possibile?

Da come si presentava ai suoi occhi, la ragazzina doveva avere si e no 11 anni o meno, non avrebbe potuto essere un ninja.

Eppure gli aveva seguiti per un notevole tratto per poi comparire a loro da una direzione totalmente opposta a quella che pensavano.

Non portava insieme a un coprifronte, quindi non aveva conseguito l’esame per diventare genin, oppure lo aveva perduto.

Quella strana bambina, che ora camminava verso di loro, non sembrava avere intenzioni ostili, ma neanche amichevoli ,e questo lo metteva in allarme. 

“Sono uscita, contenti?” disse la biondina quasi scocciata per poi fermarsi a pochi metri da loro, mentre una folata di vento le scompigliava i capelli trasportando con sé alcune foglie degli alberi, rendendo la sua apparizione ancora più inquietante di quanto non lo fosse già.

“Allora?” disse infine quasi a voler chiedere cosa volessero dirle adesso che era uscita allo scoperto come richiesto.

Aveva smesso di avanzare, ma ancora il vento non smetteva d’ingarbugliarle i capelli, muovendoli come se fossero stati dei serpenti…

….

Un momento…il vento aveva smesso di alitare.

Il jonin dai capelli argentati focalizzò sui capelli della biondina, ma si accorse che il vento aveva ricominciato a spirare tra i rami della foresta.

Che stranopensòper un attimo, mi era sembrato che i suoi capelli si muovessero da soli.

Proprio mentre formulava questo pensiero successe una cosa strana: la bambina si portò si scatto entrambe le mani ai capelli, proteggendo le due code laterali dall’azione del vento…o fermandole.

“Tsk…non ora…” sussurrò infastidita chiudendo gli occhi per poi aprirne uno solo.

Sasuke si rivolse a Kakashi, mantenendo il tono di voce sufficientemente basso per non essere udito dalla nuova figura apparsa:

“Sensei…” disse corrugando la fronte “…chi è questa qui? La conoscete?”

Non gli piaceva l’aspetto della nuova arrivata. Tutto quello che diceva (poche parole, ma troppo provocatorie), il modo in cui si comportava non gli dicevano nulla di buono.

“Non ne ho idea.” Fu la risposta che ricevette dal suo maestro.

Si voltò per ricevere conferma di quella risposta, che gli sembrava ancora più preoccupante della presenza della ragazzina.

Se però si fosse concentrato sul volto della biondina, e non su quello del proprio sensei, avrebbe notato che l’occhio aperto dalla ragazzina, fisso su di loro, era diventato vitreo e della pupilla, prima ben visibile nella sua nerezza, era rimasta solo una leggera ombra immersa nella cornea verde chiara.

“Un ragazzino con Fulmine e Fuoco…” risuonò tra gli alberi la voce della biondina, facendo voltare allarmato Sasuke e sbarrare gli occhi ad un Kakashi sbalordito “…ed un mezzo vecchietto con Fulmine, Terra …”

La ragazza dalle codine si fermò un attimo, l’occhio era tornato improvvisamente normale, facendo una smorfia quasi di disgusto alle ultime parole che doveva pronunciare ”…e Acqua”

Questa ragazza…! Pensò quasi spaventato Kakashi  Conosce gli attributi del nostro chakra!

“Ah…” aggiunse poi aprendo anche l’altro occhio, con fare quasi palese indicandogli con una mano “dimenticavo…avete entrambi un dojutsu.

Lo Sharingan!  Pensò allarmato Sasuke  Sa anche dello Sharingan!

Il Jonin si costrinse a sorridere, distendendo un po’ a fatica i nervi ormai tesi dalle parole poco rassicuranti della ragazza.

“Complimenti, come hai fatto a capire tutte queste cose di noi? Ci hai forse spiato?” chiese assottigliando l’occhio visibili in un’espressione gentile.

L’altra fece le spallucce: “Più o meno.”

“Non è una risposta” precisò Kakashi mantenendo l’espressione serena che si era prefissato di mantenere

“Fatti tuoi, nonnetto.” Fu la risposta schietta della ragazzina.

A quello scambio di battute piuttosto singolare aveva fatto da breve spettatore un Sasuke piuttosto attonito ed incredulo.

Non gli andava a genio che quella bambinetta spuntasse da chissà dove per prenderli in gir in quella maniera.

No! Non poteva accettarlo!

Lentamente, mise una mano nella sacca legata alla suo divisa, estraendo pian piano un kunai senza che la bionda se ne accorgesse.

“Ad ogni modo…” continuò a parlare ignara la ragazza “…voi siete di Konoha, vero?” chiese indicando il copri fronte di Kakashi che annuì senza dire nulla.

“Sapreste dirmi da che parte si trova?”

Ci fu un attimo di silenzio imbarazzante tra i due, rotto prontamente dalla voce furente di Sasuke, lanciatosi a kunai sprangato verso la ragazza.

“E tu aspetti che te lo diciamo??!!” urlò cercando di colpirla con un fendente al torace.

Dopo un attimo di smarrimento, questa però fece appena in tempo a scansare i colpo indietreggiando fino al tronco dell’albero, appongiandovisi con gli occhi sottili e minacciosi.

“Prova a rifarlo…” sibilò con gli occhi che luccicavano di una luce sinistra “…e ti assicuro che la prossima volta non sarò così disposta solo a scansare il colpo.”

Sasuke sorrise beffardo “A chi credi di far paura, bambinetta?!” disse preparandosi a colpire nuovamente.

Bambinetta??!!  Pensò irritata la ragazza, staccandosi dal tronco e guardandola ora più furiosa che mai.

Il vento ricominciò a soffiare facendo in modo che i capelli della ragazza sembrassero  mille tentacoli sottilissimi che vorticavano in modo sinistro.

Kakashi rimase immobile di fronte all’impressione che i suoi capelli si stessero muovendo ancora da soli.

Anche Sasuke rimase paralizzato, non tanto per la figura dell ragazza, ma per il chakra che stava sentendo: era…grande.

“Io sono Coco Kumogiko…” dichiarò Coco quando il vento si fermò assieme ai suoi capelli “…sono un ninja…non una bambinetta.”

Tsk…” disse Sasuke ritrovando la sua solita freddezza e sicurezza “e tu speri di farmi stare zitto sfoggiando il tuo vero nome…?” la derise preparandosi a dire l’ultima parola, prendendo una piccola pausa per enfatizzarne la pronuncia.

Coco spalancò gli occhi: se quello scarto aveva intenzione di dire quello che lei pensava era morto.

Anche Kakashi intuì quello che il suo allievo stava per dire, ma non fu abbastanza veloce per raggiungerlo e zittirlo con una mano sulla bocca.

Cocca..?”

La goccia che fece traboccare il vaso, aveva involontariamente causato la caduta di molti più recipienti, causando qualcosa di più di una semplice pozzanghera.

Fu un attimo.

Un attimo nel quale Coco si lanciò su Sasuke con una mano contratta, come se stesse per artigliarlo, attorniata da scariche elettriche di media intensità, a giudicare dai crepiti che Kakashi udì.

La mano della ragazzina colpì solo la corteccia del ramo, provocando un solco di notevole profondità, del quale, fortunatamente, Sasuke non fece parte grazie alla sua prontezza di riflessi ed alla sua velocità nell’indietreggiare.

Si affiancò al suo sensei, forse un poco spaventato dall’improvviso cambiamento della biondina.

“Non avresti dovuto, Sasuke.” Fu l’ammonimento di Kakashi al suo allievo.

Ora la figura di Coco era molto simile a quella di un gatto accovacciato, seduto, ma con le gambe pronte a dargli lo slancio necessario per un nuovo attacco.

Nessuno…” sussurrò a malapena la ragazza “…può sperare…di farla franca…dopo avermi dato…un nomignolo del genere…

Alzò il proprio volto: i suoi occhi erano, se possibile, diventati ancor più sottili e minacciosi di prima.

La situazione sta degenerando… pensò preoccupato Kakashi nel vedere la nuova espressione di Coco.

Era quasi…inumana.

Il Jonin si accigliò facendo scivolare un piede all’indietro.

Sasuke…” richiamò l’attenzione del suo allievo, che lo guardò con la coda dell’occhio

“Al mio segnale…scappiamo alla nostra sinistra…” sussurrò per non farsi sentire dalla biondina.

L’altro annuì.

Se anche Kakashi-sensei ha deciso di battere in ritirata, non c’è d stare tranquilli.

Intanto Coco era ancora lì, immobile, quasi ringhiante e con le labbra contratte in una smorfia quasi animalesca…

E dire che quando si è mostrata a noi pareva quasi una bambola di porcellana. Pensò  Kakashi.

Senza preavviso la ragazzina si lanciò verso di loro a notevole velocità.

Fu in quel momento che Sasuke udì il suo maestro urlargli:

“ORA!”, intimandogli così di fuggire nella direzione prescelta.

I due ninja fecero appena in tempo a sentire dietro di loro il suono del ramo che si spezzava in tante schegge, prima di cominciare la loro fuga da quella specie di demone biondo.

“Kakashi -sensei! Che facciamo adesso?” chiese Sasuke nella più totale confusione.

“Non possiamo permetterci di affrontare uno scontro diretto prima dell’esame per diventare Chuunin, dobbiamo fare in modo di seminarla…” disse il jonin prima di essere interrotto dalla visione della ragazza che si lanciava su Sasuke son entrambe le mani percorse da scariche elettriche.

“Attento!” disse prontamente, riuscendo a far sì che l’allievo si spostasse appena in tempo per non esser colpita dalla ragazza. Questa atterrò con uno scoppio assordante su una roccia del sottobosco, che divenne immediatamente un insieme di piccolo detriti sassosi.

Fu in quel momento che Kakashi, vedendo nella posizione della ragazza, girata di spalle, un’occasione vantaggiosa, si premurò di formare il più velocemente possibile, dopo aver scoperto lo sharingan, i sigilli di una tecnica.

Si portò due dita della mano sinistra alla bocca scoperta un attimo dalla maschera urlando:

Suiton, Mizurappa!*”

Quelle parole fecero voltare Coco spaventata, ma tutto quello che vide fu un enorme getto d’acqua lanciatale addosso che la spinse con forza verso un albero.

Quando la sua schiena colpì la dura corteccia del tronco le si mozzò il respiro e cadde annaspante a terra.

I due ninja le si pararono davanti, in silenzio, aspettando che si rialzasse.

“Voi due…” sibilò con voce tetra “morirete qui…

Sasuke si sentì il sangue gelarglisi nelle vene e Kakashi ebbe un motivo più per non smettere di non preoccuparsi.

“Per quello che il moccioso mi ha detto….”si aggrappò all’albero squadrandoli nuovamente con i propri occhi verdi e taglienti “Non ci sono scuse!!”

Quello fu il momento in cui Sasuke e Kakashi capirono di trovarsi di fronte ad una macchina per uccidere…loro.

 

                                                                                                                            

                                                                                                                                             Continua….

* Suiton, Mizurappa: Arte dell'acqua, Onda d'Urto acquatica.

 

   
 
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