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Autore: Dark Flower    06/02/2014    1 recensioni
D'un tratto i suoi lineamenti s'indurirono:"Dobbiamo proprio farlo?" Domandò scuro "Se vuoi che viva si, hai sentito la profezia" "Le profezie possono sbagliare!" "Anche se non fosse non può vivere, non in questo tempo, sarà troppo potente e uno dei tuoi o dei miei la ucciderà! Non abbiamo alternativa..."
È la mia prima fanfiction quindi mi fareste un grande favore se le desse un'occhiatina, grazie!
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Che cosa meravigliosa la magia! Permette di guarire completamente una persona in meno di ventiquattr'ore! E questo naturalmente lo sapevano tutti i maghi e le streghe, permettendosi di compiere qualche rischio in più sapendo che con una semplice pozione tutto sarebbe passato... o quasi. Sofia riteneva dunque di meritarsi ampiamente una giornata di riposo, avendo passato tutta la notte in bianco nelle acque gelide del Lago Nero, ma purtroppo non tutti la pensavano come lei. La ragazza si svegliò improvvisamente a causa di un acuto dolore alla basa del collo che la fece rizzare seduta sul lettino, facendole sbattere la testa contro qualcosa che emise insieme a lei un gemito di dolore, Sofia si guardò intorno e notò con sgomento di stare si, ancora nel suo lettino dell'Infermeria, ma era trasportato da Paul e Jamie seguiti dal resto della squadra di Quidditch di Serpeverde, al momento si trovavano pressappoco vicino all'atrio del piano terra, Sofia aveva l'inquietante sensazione di sapere dove l'avrebbero portata.
"Che... che sta succedendo qui?" Chiese Sofia mantenendosi strettamente ai bordo del lettino per non cadere.
"C'è la partita di Quidditch contro i Tassorosso ricordi?" Rispose semplicemente Iokubo che trotterellava vicino a loro con in lungo ciuffo biondo che gli penzolava sugli occhi.
"CHE?!" Riuscì a dire soltanto Sofia.
"In qualità di nostro unico Cercatore abbiamo bisogno di te!" Assentì bruscamente Johanna.
"Ragazzi non so se l'avete notato, ma stavo in Infermeria!" Protestò Sofia.
"Tranquilla, abbiamo sedato ben bene Madama Chips, non si accorgerà di niente, basta che torni in Infermeria prima delle sei di domani mattina." Ribatté Paul con un sorrisetto furbo.
"Ma ho dormito solo un paio d'ore, ho passato la notte completamente in bianco, sono a pezzi!" Si lamentò Sofia.
"Per quello ti abbiamo somministrato una pozione tranquilla, ti sentirai sveglia come un grillo!" Rispose Jamie, ecco spiegato il dolore al collo.
"L'ha preparata Danya quindi funzionerà più che a dovere." Continuò Eragon massaggiandosi la fronte, ed ecco contro chi aveva sbattuto.
Sofia guardò male Danya, di certo grazie a suo fratello Zayn doveva aver saputo tutto quello che aveva subito quella notte, e invece di farla riposare le preparava pozioni energetiche?!
"Ho provato a dissuaderli, ma li conosci." Si difese la ragazza sotto le occhiate tristi di Sofia.
Ormai erano quasi arrivati al campo di Quidditch, Sofia vedeva il prato con i suoi scintillanti anelli e gli spalti che lo circondavano, ogni tanto incontravano un gruppetto spaurito di studenti mattinieri che osservava la combriccola curiosa, mentre Sofia arrossiva paurosamente mantenendo lo sguardo fisso sul cielo nonostante i suoi occhi rischiassero di lacrimare da quanto brillasse il sole nel cielo povero di nubi. Mentre veniva trasportata nello spogliatoio femminile Sofia senti la stanchezza svanire sempre di più, la mente cominciò a schiarirsi e la ragazza capì che la pozione doveva cominciare a fare effetto, sperò solo che non le avessero dato una quantità eccessiva, ci mancava solo l'ansia e che cominciasse ad avere movimenti nervosi.
Con un sospiro stanco scese dal letto e indossò la ormai consueta divisa dei Serpeverde, cercando di trovare un lato positivo in tutta la faccenda, e l'unico fu che molto probabilmente questa era la sua ultima partita e che avrebbe dovuto aspettare l'anno prossimo per risalire su una scopa, sempre se l'avessero presa in squadra. Una volta cambiate le giocatrici di Serpeverde andarono nella stanzetta in comune della squadra dove Johanna li assillò con tattiche su tattiche che avrebbero dovuto usare contro la squadra dei Tassorosso nonostante Jamie e Paul si lamentassero dell'inutilità della cosa siccome consideravano i Tassorosso una squadra del tutto insulsa e insignificante nonostante Johanna s'infuriasse sostenendo che il loro capitano, Zack Whitewing, avesse creato una squadra tutt'altro che insulsa, e trovandosi al terzo posto nel Campionato di Quidditch, Sofia non poteva non trovarsi d'accordo con Johanna, ma del resto Jamie e Paul si ritenevano sempre superiori a tutti, anche se forse questa era solo una caratteristica comune a tutte le Serpi e basta. Sofia aveva visto Zack giocare e ne era rimasta alquanto impressionata, possedeva una forza mostruosa, con un solo colpo che ovviamente era sempre a segno, disarcionava gli avversari, infatti svolgeva il ruolo di battitore, ma al contrario delle apparenze non aveva la solita muscolatura massiccia con spalle larghe dei battitori, era alto si per essere al sesto anno, ma aveva una muscolatura sottile e armoniosa, anche se il suo segno più distintivo erano i suoi folti capelli, completamente bianchi, ma almeno i suoi occhi erano di un grigio caldo e "normale", non come suo fratello Luigi dello stesso anno di Sofia che aveva cappelli, pelle e occhi (se si escludeva una sfumatura lievissima di grigio chiaro) completamente nevati! Non per niente giravano strane voci sul conto della famiglia Whitewing, ma per Sofia erano solo malelingue invidiose della ricchezza e della bravura dei ragazzi in qualunque campo esistente, riteneva infatti improbabile che la loro madre era giaciuta con un Infero!
All'improvviso udirono un tremendo rombo che sembrò far tremare la terra provocando un sussulto generale di paura e stupore tra la squadra Serpeverde.
"Ragazzi l'avete sentito anche voi?" Chiese Iokubo affacciandosi fuori.
"Direi dato che ci ha quasi forato i timpani!" Grugnì Johanna in risposta scaraventando via il povero ragazzo.
Il resto della squadra dei Serpeverde era troppo spaventato da Johanna per avvicinarsi all'uscita per vedere che succedeva fuori, limitandosi ad ascoltare i fragorosi tuoni sempre più frequenti, notando la luce fuggire velocemente per dare spazio all'oscurità, rischiarata dai lampi, Johanna rientrò imprecando mentre gli altri aspettavano pazientemente il suo verdetto.
"Si sta scatenando una tempesta..." Grugnì la ragazza.
"Impossibile! Prima il cielo era talmente chiaro da potersi specchiare!" Esclamò Danya.
"Vai a vedere se non mi credi." Rimbeccò Johanna in risposta.
Ovviamente tutta la squadra si precipitò insieme verso l'uscita bloccandosi nella porta chi più chi meno, Sofia miracolosamente passò essendo la più minuta della squadra, e vide effettivamente che dove prima regnava un cielo nontiscordardimé sgombro di nubi in cui gli uccellini danzavano cinguettando stile Biancaneve e i sette nani, ora un’enorme coperta nera rivestiva il cielo creando la più grande oscurità rischiarata solamente dai lampi distorti che si abbattevano con preoccupante vicinanza, prendendo di mira più volte gli anelli del campo di Quidditch, avvolgendoli in scintille biancastre, un vento sempre più impetuoso si alzava rendendo il cammino impervido agli studenti desiderosi di assistere alla partita di fine anno, chini su sé stessi nel tentativo vano di non perdere gli ombrelli, i quali svolazzavano nel cielo al posto degli uccelli venendo anch'essi colpiti dai tuoni creando cascate di scintille.
"Strano però che non pio..." Sofia fu interrotta da una doccia di acqua gelida che le si rovesciò addosso con una forza devastante, simile a migliaia di proiettili di ghiaccio lanciati dal cielo, non era infatti del tutto convinta se era pioggia o grandine.
Sofia ritornò all'entrata e i suoi compagni di fronte al suo aspetto di pulcino disperato, smisero di tentare di districarsi per uscire e provarono a rientrare, ci riuscirono solo grazie all'aiuto combinato di Johanna che tirava e Sofia che spingeva, riuscendo a farli cadere l'uno sull'altro creando stavolta un groviglio umano.
"Come facciamo ora?" Chiese Eragon una volta rialzatosi.
"Giocheremo lo stesso, non sarà qualche gocciolina di pioggia a fermarci." Rispose risoluta Johanna con una luce folle negli occhi.
I compagni di squadra si guardando perplessi per "qualche gocciolina di pioggia", quando il termine esatto sarebbe stato diluvio universale o fine del mondo, ma per preservare le loro brevi vite da una morte mente e atroce preferirono all'unisono astenersi dall'avere commenti di alcun genere, del resto se fossero morti sul campo sarebbe stato veloce e forse indolore quindi notevolmente meglio.
"La strategia non cambia, attenetevi al piano e tutto andrà bene. E ora scendiamo in campo!" Esclamò Johanna afferrando la scopa.
"Come fai a sapere che dobbiamo andare? Con questo inferno non si sentirà mai il fischio di Madama Bumb!" Protestò Iokubo.
Per tutta risposta Johanna indicò un orologio a parete che nessuno aveva mai notato le cui lancette indicavano perfettamente le nove in punto, Sofia tremò al pensiero di quanto poco avesse dormito, ma ormai doveva entrare in campo per forza, non poteva abbandonare così la sua squadra, anche se le aveva rifilato un colpo basso, e poi la pozione di Danya era ormai entrata in circolo nel suo sangue, trascinandola in balio dell'agitazione ed eccitazione, le sue mani si muovevano nervose a scatti lungo i fianchi, impazienti di agire, Sofia sperava che non le avrebbero tradite nel momento del bisogno. Tutti i membri della squadra impugnarono le loro scope uscendo in campo in fila indiana, in testa Johanna seguita dai cacciatori con Sofia che chiudeva, piccola figura ammantata nel verde argento rispetto agli altri, appena giunta in campo fu accolta dagli schiaffi sferzanti del vento, che le attorcigliava la divisa intorno al corpo, infiltrandosi insieme alla pioggia in ogni fessura provocandole brividi in tutto il corpo, i suoi capelli neri intrappolati in una coda alta senza pretese diventarono completamente fradici come ogni cosa intorno a lei, il vento inoltre glieli sbatteva continuamente in faccia con suo grande fastidio, nei lampi frequenti Sofia vide che nonostante il tempo, le tribune erano stracolme di studenti intenzionati a non perdersi l'ultima partita di Quidditch dell'anno, che avrebbe garantito la vittoria dei Corvi per l'ennesimo anno di fila o la loro tanto agognata sconfitta da parte delle Serpi. Stendardi giallo canarino e nero onice gareggiavano tra gli studenti con quelli argentati e verdi smeraldo, i vari cori come anche la radiocronaca di Louis erano sovrastate dal rombo assordante e fragoroso dei tuoni, a Sofia parve di sentire il suo nome in mezzo al temporale, ma doveva essere qualche scherzo mentale che le propinava la pozione, si concentrò dunque sulla figura barcollante di Madama Bumb avvolta nelle vesti d'arbitro, che articolava vari gesti per farsi capire dalle due squadre, Sofia fu felice che le uniche tre ragazze della squadra dei Tassorosso portassero capelli lunghi che ora come a Sofia le intralciavano la vista essendo anche più lunghi dei suoi, si rese conto che era una gioia un po' malvagia ma si disse di non darci peso studiando invece i suoi avversari, l'altro cercatore Peeta del suo stesso anno, aveva una corporatura massiccia e sembrava immune a questo tempo, ma a Sofia non sfuggì nonostante il buio la sfumatura verdastra del suo viso, era un bravo ragazzo così gli lanciò uno sguardo incoraggiante venendo ricambiata dai suoi occhi castani come i suoi capelli, le cacciatrici a parte una certa Lorelei che sembrava per svenire da un momento all'altro, Nicole Payne e Lindsay Jackson si erigevano fiere nella tempesta ondeggiando lievemente, il fratello di Lindsay, Lucas, era invece bianco come un cencio spaventato probabilmente dal dover stare vicino agli anelli essendo il portiere, con quella sua muscolatura nervosa inoltre, non era improbabile che fosse spazzato via dal vento, Connor Mason il fratello di Peeta stava invece falsamente rilassato, di certo con quella sua grande stazza da battitore aveva ben poche possibilità di volare via, ma si vedeva che la tempesta preoccupava anche lui, inoltre portando i capelli castani lunghi questi ora gli intralciavano la vista.
Al segno di Madama Bumb Johanna e il capitano dei Tassorosso Zack si strinsero la mano, la prima nonostante fosse più bassa guardò l'avversario con sfida stritolandoli la mano in una morsa mortale, l'altro per tutta risposta gli ammiccò sorridendo malizioso, magnifico anche in balia della tempesta a cui sembrava immune, Sofia notò vari sguardi ammaliati da parte delle giocatrici, ma Johanna ne sembrava immune e intensificò la stretta mantenendo uno sguardo d'acciaio, si lasciarono dopo il segnale di Madama Bumb, entrambi con le dita indolenzite, questa gli diede il segnale di salire sulle scope, Sofia obbedì velocemente con una buffa capriola del cuore, che batteva frenetico come le ali di un colibrì, Madama Bumb liberò il boccino che sparì nel cielo seguito dai bolidi, poi lanciò la Pluffa segnando l'inizio della partita, i cacciatori si scagliarono in massa contro la Pluffa, intercetta da uno scattante Iokubo che sfrecciò verso la porta dei Tassorosso difesa da Lucas, i cui anelli avvolti da spirali bianche elettriche rendevano alquanto inquietante il ragazzo, ma un bolide raggiunse Iokubo costringendolo a roteare su se stesso per evitarlo e permettendo a Lindsay di sfilargli la Pluffa, ma Danya riuscì velocemente, venendo subito assalita dagli altri cacciatori e da bolidi felloni. Sofia volteggiava lontano dagli scontri feroci di battitori e cacciatori, alla ricerca attenta del boccino, tenendo sott'occhio Peeta, ma questi sembrava sparito nel nulla, il tempo passava e Sofia si sentiva sempre più pesante e infreddolita, due giocatori erano stati tramortiti da dei fulmini precipitando in scie infuocate, l'intervento repentino di studenti volontari in sostituzione della "misteriosa" assenza di Madama Chips furono provvidenziali per il continuo della partita, i quali rianimarono velocemente i feriti permettendogli di ritornare in campo, nel buio sempre crescente Sofia non riuscì a capire se fossero giocatori Serpeverde o Grifondoro, tutto ciò sembrava entusiasmare gli studenti che si sbracciavano dai loro sedili cadendo non poche volte nelle file seguenti scatenando piccole risse, se fosse continuato così i professori avrebbero ben presto interrotto la partita, ma probabilmente non era ancora successo perché anche loro dovevano riuscire a vedere a malapena a un palmo dal proprio naso. Qualcosa di duro e freddo sbatté sulla tempia di Sofia, la quale girandosi si rese conto che era stato il boccino, con un moto di vergogna per non averlo visto prima diede un potente colpo di reni accelerando, il boccino scartò violentemente a destra venendo raggiunto dalla ragazza, la sua mano tesa così vicina alla sua preda sentiva l'aria che le ali del boccino spostava, ma quando fece per chiudere le dita per intrappolarlo, questo salì perfettamente perpendicolarmente in alto, costringendo Sofia a seguirlo con il cuore in gola, le mani e le gambe serrate intorno al manico di scopa nel terrore di precipitare, la ragazza si aggrappò all'estremità della scopa con una mano sporgendo l'altra verso il maledetto boccino, fece forza con le braccia ma la mano che la reggeva, fradicia di pioggia scivolò paurosamente facendole perdere l'equilibrio, Sofia raddrizzò la schiena con uno scatto per non cadere, la mano libera mulinò all'indietro riuscendo miracolosamente ad afferrare il boccino, ma nel farlo la scopa ruotò portando la ragazza a testa in giù, da lì vide tutti gli studenti come tante formiche formicolanti, intervallate dalle piccole macchie veloci dei giocatori, i quali esultavano per la vittoria, negli spalti sembrò esplodere un tuono potentissimo che fece tremare le ossa di Sofia, la quale si raddrizzò euforica, per poi essere accecata da una luce, evidentemente non erano stati gli studenti a far tutto quel rumore, un fulmine saettò verso di lei, che ebbe solo il tempo di pensare qualcosa come "O cacchio!" e "Andiamo!", che sentì una lama penetrargli nella carne all'altezza del cuore che si diffuse in un formicolio per tutto il corpo, una puzza di carne bruciata le arrivò indistintamente al naso, la presa si allentò dal manico e come la carezza leggera di un amante Sofia lasciò la scopa per precipitare nel suo nuovo mondo, il buio.
 
Voci confuse, nuvole e aria, suoni meccanici simili a ticchetti di orologi, pizzicori su e giù per il corpo, sempre accompagnati da lampi di luce e un dolore atroce, finché non arrivò qualcosa di liscio e freddo che le scese giù ridandole forma e corpo, acciaio liquido le sembrava... e scendeva giù... nella... nella gola? Sofia tentò di aprire gli occhi, ma punture di spilli sui suoi occhi la fecero desistere, così si concentrò sui suoi altri sensi, vide da sotto le palpebre un mondo arancione, udì un silenzio pesante frammentato dal suo respiro leggero di farfalla e dal battito frenetico del suo cuore, come se avesse finito di correre per chilometri, sentì una fine coperta di cotone avvolgerla come delle bende soffici di batuffoli che sembravano stringerle quasi tutto il corpo, un materasso duro le faceva dolere ogni sua più piccola particella, sentì la sua pelle sfrigolare contro il pigiama di seta. Spaventata da tutto ciò riprovò ad aprire gli occhi, ma una nuova fitta la spinse a emettere un gemito di dolore che si ridusse a un gorgoglìo di gola raschiato, e si rese conto di avere anche le labbra serrate, si aiuto quindi con la lingua riuscendo a dischiuderle, sentì le sue labbra screpolate che a ogni tensione minacciavano di spaccarsi a causa degli innumerevoli tagli, col cuore ormai a tremila, Sofia aprì gli occhi non fermandosi di fronte al dolore, sentì della pelle lacerarsi e sottili rigagnoli caldi le corsero giù per il volto, bruciandole le labbra, al gusto scoprì, come aveva pensato, che si trattava di sangue. Notò vagamente di trovarsi in Infermeria ancora una volta, stavolta però un alto separé la nascondeva dal resto della stanza, e il suo lettino era circondato da carrelli stracolmi di pozioni dai mille colori e odori, sul comodino giaceva un bicchiere con resti di un liquido argentato, Sofia suppose fosse quello avvertito nel sonno.
Si passo una manica sul volto per asciugarsi il sangue, ma ritrasse immediatamente il braccio per una nuova ondata di dolore, terrorizzata si portò le mani sotto gli occhi, i suoi palmi erano fasciati erano sporchi di sangue, ma il vero orrore erano le dita, carne rossiccia raggrumata le definiva rozzamente le forme, dove piccole unghie spuntavano affossate nella carne, si toccò il viso febbrilmente dove al posto della pelle liscia a cui era abituata, sentì pelle frastagliata che formava lunghe linee simili ad arabeschi su tutto il viso, Sofia si alzò di scatto dal lettino consapevole del vero motivo del dolore del suo corpo, ma le gambe le tremarono impedendole di reggersi in piedi, così cadde fragorosamente su un carrello vicino al letto rovesciando le varie ampolle, udì un urlo in lontananza mentre tentava di rimettersi in piedi facendo forza sugli avambracci, ma una fitta al petto le mozzò il respiro, e molto probabilmente sarebbe caduta se due forti braccia non l'avessero sorretta, Sofia alzò lo sguardo, e i suoi occhi spaventati e sperduti incontrarono lo sguardo caldo e preoccupato di Zayn.
"Lasciami!" Gracchiò lei lottando per liberarsi dalla sua presa ferrea.
"Sofia! Stai ferma! Ti fai male!"
"Non voglio che mi vedi, sono un mostro!" Si lamentò Sofia, accasciandosi tra le sue braccia scossa dai singhiozzi, mentre con le mani si nascondeva il volto, calde lacrime le spuntavano tra le dita mischiate a sangue, mente la faccia era ormai in preda a un bruciante dolore.
Sofia udì Zayn sospirare stancamente, poi il ragazzo la issò delicatamente dalle ascelle per riposarla sul letto, attento come se fosse stata fatta di porcellana, ma le porcellane non provano dolore a ogni benché minimo tocco, né erano piene di crepe.
"Togli le mani dal viso."
Sofia in risposta a Zayn scosse la testa, sentendo vagamente dei capelli sfiorarle le spalle, bene, non era calva almeno.
"Sofia, così ti fai male e peggiori la situazione."
La ragazza esitò un attimo, poi lentamente, come se cercasse di posticipare la visione del suo orrore, spostò le mani tenendo lo sguardo fisso sulla coperta, ma di fronte al silenzio prolungato di Zayn, arrischiò una veloce occhiata al ragazzo, e con suo sgomento e piacere, vide che non la osservava con orrore o disgusto, ma solo con un’infinita tristezza e affetto che le riempì il cuore.
"Posso... posso avere uno specchio?" Chiese Sofia.
Zayn emise un sospiro strozzato, poi annuì stancamente come se avesse sempre saputo che quel momento sarebbe arrivato, così si alzò e per ritornare con uno specchio a mano che consegnò titubante a Sofia e risedersi di fianco a lei.
Sofia alzò tremante la semplice superficie riflettente, un comune specchio dalla bordatura liscia d'argento, che la stava spaventando più della Piovra Gigante alias Godric e Piton messi insieme, per incontrate una giovane a lei sconosciuta. Aveva sempre creduto che avrebbe riconosciuto sempre il suo volto per qualsiasi modifica avrebbe subito, ma di certo non aveva mai immaginato di diventare un giorno ciò che adesso era. Un viso ricoperto da cicatrici sparse per tutto il viso si diramavano, una univa i suoi occhi spiegando la difficoltà precedente nell'aprirli, e un'altra le tagliava quasi le labbra creando una smorfia grottesca, le parti di pelle non ferite era piene di ramificazioni rosse simili a vene che si allungavano su ogni parte salva dalle cicatrici del viso, i capelli e le sopracciglia erano miracolosamente intatte. Sofia appoggiò lo specchio e guardò Zayn chiedendogli tacitamente cosa fosse successo.
"Il temporale, non era naturale, era di origine magica, i professori si erano preoccupati per l'improvviso cambio temporale che c'era stato, ma quando lo hanno scoperto e stavano per annullare la partita, tu hai preso il boccino, quindi hanno aspettato che scendessi, solo che sai com'è, il ferro attrae l'elettricità e quello era un temporale magico, quindi il boccino ha attirato il fulmine che ti ha colpito... abbiamo visto... ho visto, il tuo corpo si è illuminato come una torcia e sei precipitata, sembravi morta, la gente ha incominciato a urlare e a correre, alcuni per nascondersi altri accorrevano verso il tuo corpo, i professori non sono riusciti a prenderti a causa della folla e non c'era nemmeno Silente.... Ti sei schiantata su una delle torri abbandonate del campo... Non... non so come ho fatto a raggiungerti... giacevi in un lago di sangue tutta scomposta..." Zayn s'interruppe scoppiando a piangere.
Sofia notò le occhiaie violacee sotto i bei occhi di Zayn, il viso sciupato e le rughe di preoccupazione, tremando si sporse verso di lui stringendolo in un goffo abbraccio, sussurrando di stare bene ora, che stava con lui, Zayn borbottò parole senza senso ricambiando la sua stretta, le sue lacrime gli bruciavano il volto ma Sofia lo strinse lo stesso a sé il più possibile, finché il suo corpo non smise di essere scosso dai singhiozzi, e lasciò lui la presa delicatamente, asciugandosi gli occhi ora gonfi e rossi.
"Guai se dici a qualcuno se ho pianto." Disse Zayn rocamente tentando di scherzare.
"Tranquillo non intaccherò la tua reputazione da duro!"
"E che ho dormito poco quindi sto un po' così." Si difese Zayn.
"Certo, certo. -ribatté Sofia- Piuttosto, questo mio aspetto... è permanente?"
"Non lo so, quando ti hanno recuperato pensavano di dover solo seppellire un cadavere, ma poi c'è stata... ehm... una persona che, be' era un po' sconvolta dalla tua  presunta morte e ti ha preso sentendo ancora il tuo battito..." Disse esitante.
"E chi era questo?" Chiese Sofia.
"Lo scoprirai appena ti dimetteranno tranquilla... -rispose Zayn stranamente scuro in volto- Comunque ti hanno trasportato d'urgenza qui è un gruppo di professori ha cominciato a "armeggiare" su di te, c'è stato un po' di casino inizialmente perché gli studenti volevano entrare a vedere, chi per preoccupazione chi per curiosità... bastardi..."
"Zayn..."
"Be' comunque il professor Lupin è riuscito a scacciare i curiosi e tu sei rimasta miracolosamente viva, sono passati quattro giorni dalla partita che hai passato nel più totale oblio, per fortuna mi hanno permesso di rimanerti accanto, anche se tecnicamente non avrei dovuto superare il separé, ogni tanto gli altri mi davano il cambio... Comunque l'ho fatto perché pensavo che una faccia amica ti avrebbe aiutato al risveglio." Terminò frettolosamente.
"Zayn, non c'è niente di male ad ammettere che eri preoccupato." Disse Sofia facendolo arrossire.
"Io non..."
"Anzi è bello sapere che mi vuoi bene." Continuò lei sorridendo.
Zayn distolse lo sguardo borbottando che forse era stato leggermente in ansia dopotutto, facendo ridacchiare Sofia, ma ciò le provocò un'altra fitta di dolore unita a una nuova fuoriuscita di sangue.
"Meglio che vada a chiamare Madama Chips come avevo promesso..." Disse Zayn alzandosi.
"Ok... io aspetto qui!" Rispose Sofia mentre Zayn si allontanava.
Sofia si sistemò seduta con il cuscino ben sistemato dietro la schiena, poi prese lo specchio riosservandosi la faccia irriconoscibile, ora pure ricoperta di lividi violacei e sangue raggrumato, forse la forma degli occhi si era conservata... oltre alla forma delle sopracciglia, probabilmente le avevano fatto ricrescere i capelli con una pozione perché ora le arrivavano a metà schiena, giustamente non si erano preoccupati sul taglio considerato il casino del suo viso, chissà il corpo come era combinato. Sofia si sbottonò la maglia intralciata dalle dita goffe e doloranti, ma vide che tutto il suo busto era fasciato e in alcuni punti le bende erano macchiate di sangue, provocandole un acuto prurito essendo appiccicaticce, nemmeno un riquadro di pelle si salvava, Sofia si richiuse la maglia alla bell'e meglio, sospirando stancamente, poi riprese lo specchi fissandosi, magari poteva aggiustare il suo aspetto guarendo le cicatrici, ci era già riuscita, anche se era una sola e la pelle non era in quello stato disastroso. Provò prima a eliminare le starne ramificazioni rosse venose, concentrandosi su di esse, ma prima di poter fare alcun cosa, entrò una Madama Chips trottellerrante, seguita da Zayn, la cui espressione era in bilico tra l'esasperazione, la stanchezza e la compassione.
"Perché le hai dato uno specchio?!" Tuonò verso di Zayn.
"Me l'ha chiesto!" Si giustificò lui facendo sbuffare tipo toro Madama Chips.
"Ora però fuori! Io qui devo lavorare e lei ha bisogno della massima tranquillità e privacy!" Ordinò imperiosa.
Zayn alzò gli occhi al cielo, e nonostante le lamentele di Madama Chips, salutò Sofia con un bacio dicendole che andava ad avvisare tutti del suo risveglio, lasciandola in balia dell'Infermiera.
"Come mai non sono al San Mungo? -chiese Sofia- I casi più gravi non dovrebbero andare lì? Allora forse questo mio stato è temporale?"
Madama Chips la guardò piena di pietà facendola sentire a disagio.
"Più o meno bambina mia, qualcosa forse se ne andrà con delle cure e il tempo... ma credo fortemente che questo sia... il tuo nuovo aspetto..." Rispose senza guardarla, mescolando vari intrugli.
Sofia annaspò come se avesse appena ricevuto un pugno in pancia, la vista le si annebbiò e le sembrò che il mondo avesse deciso di girare, ma si costrinse a fare dei grossi respiri imponendosi calma, Madama Chips si era già sbagliata in passato.
"Per quanto riguarda il tuo soggiorno, ALCUNI, ritenevano che la tempesta magica fosse apposta per te, per farti fuori! Baggianate! Come se queste cose accadessero in questi tempi! Per questo alla fine sei rimasta qui." Concluse Madama Chips.
Sofia non aveva difficoltà a capire di chi parlasse Madama Chips, e appena fosse uscita da lì avrebbe chiesto delle sostanziose risposte, era disposta a usare anche la forza stavolta. Madama Chips le spinse sotto il naso un lungo bicchiere colmo di una pozione viola acceso intimandole di berla, anche se Sofia notò una nota dolce nel suo tono che le strinse lo stomaco, ma prese il bicchiere in silenzio sopportando il sapore di sangue e carne marcia che per poco non la fece vomitare.
"Che schi... che cos'è?" Si corresse.
"Serve per rigenerarti la pelle e ridarti un po' di sangue, non fai che perderne, le tue bende le ho cambiate solo quattro ore fa e ora sono fradice! Ma stiamo migliorando..." Commentò assorta Madama Chips, mentre controllava una siringa ricolma di un liquido trasparente e con un ago decisamente troppo lungo.
Scostò delicatamente il collo della ragazza e gli iniettò il liquido che dopo l'iniziale dolore per la puntura le donò una calma innaturale che le distese ogni nervo e le fece sparire tutti i dolori, Sofia farfugliò qualcosa confusa da tanta pace.
"Servirà a non farti provare dolore mentre ti cambiò le bende." Disse Madama Chips capendo miracolosamente i suoi deliri.
L'Infermeria la stese ben bene sul lettino svestendola, Sofia vide che le sue gambe erano prive di fasciature ed erano solo piene di cicatrici, non c'erano le vene rossastre, Madama Chips le spalmò un fresco unguento che le rese la pelle verdastra, poi con una delicatezza incredibile cominciò a srotolare le bende, le sopracciglia di Madama Chips si aggrottarono quando notò che solo dopo il secondo strato le bende erano ricolme di sangue, al terzo era impossibile toglierle poiché si frantumavano essendo imbevute di sangue, a Sofia parve di vedere dei... buchi nel suo petto?! Madama Chips prese delle pinze per aiutarsi e continuò metodica, e Sofia vede indubbiamente che all'altezza del cuore c'era buco nerastro da cui si diramavano raggi di carne bruciata conficcata nella carne nuda e rossa, il suo petto ormai era irriconoscibile, era come se una bestia l'avesse squarciata, fu solo grazie alla pozione se non svenne o vomitò.
"Qui è più grave perché è dove il fulmine ti ha colpita danneggiando anche il viso, le gambe si sarebbero salvate, ma siccome sei caduta su quella torre... Ho passato questi quattro giorni a toglierti le schegge di legno e a tenerti viva..." Disse Madama Chips noncurante.
Sofia non capiva perché non era ancora svenuta quando tutto il mondo ballava, e poi il puzzo della sua carne era insopportabile, chiuse gli occhi cercando di non pensarci, cosa inutile grazie alla telecronaca di Madama Chips.
"Ora però possiamo usare l'essenza di dittamo anche se per il buco al cuore non va bene... Non capisco proprio come fai ad essere ancora viva! Devi avere proprio la benedizione di Merlino bambina mia!" Disse Madama Chips.
A Sofia non sembrava granché come benedizione però, Madama Chips le fece cadere nel buco due gocce di un liquido nero, che ribollì nel suo buco producendo una schiuma che fuoriuscì mantenendosi però dentro le linee nere, Sofia avvertì il dolore nonostante l'anestetico, non osò immaginare cosa avrebbe provato senza... La schiuma se ne andò come prosciugata dalla sua pelle che si era miracolosamente risanata lasciando solo una pelle liscia piena di vene rosse, Sofia pianse quasi dal sollievo. Madama Chips ripeté l'operazione con l'essenza di dittamo per le altre zone di carne che subirono la stessa trasformazione, poi la ribendò e le pulì il suo corpo dal sangue spalmando ovunque la stessa crema usata sulle gambe.
"Con un paio di giorni di riposo potremmo toglierle le bende, qualche cicatrice potremmo toglierla, ma le più profonde cioè la maggior parte resteranno, anche se non saranno più così brutte e frastagliate... Naturalmente devi evitare di agitarti, quindi per adesso facciamo un bel pisolino, eh?"
Madama Chips riempì un bicchiere di una nuova pozione che fece bere a Sofia aiutandola, troppo debole per riuscirci da sola, mentre sprofondava nuovamente nel sonno, vide Madama Chips asciugarle la bocca affettuosamente, mentre qualcosa di caldo le cadde sul viso.
 
I seguenti giorni furono un viavai di attività per Sofia, passava tutto il giorno in Infermeria, la mattina faceva i compiti per le vacanze, mentre il pomeriggio era invasa da visite, i suoi amici furono i primi a venire in massa, a parte Carmine che si sentì male e dovette uscire, non ebbero reazione schifate, cosa che consolò Sofia, anche se probabilmente c'era lo zampino di Zayn, Mery assentì inoltre che secondo lei le cicatrici erano molto fiche e che le avrebbe volute anche, Sofia a volte dubitava dell'immensa intelligenza dell'amica, forse era vero che tutti i geni sono un po' pazzi... Francy e Chiara furono molto dolci nei suoi confronti, e sostennero che ormai con il trucco si potevano fare miracoli e che inoltre non era messa poi così male, anche se Sofia sapeva che mentivano, Sara invece non poteva fare a meno di essere euforica per la vittoria di Quidditch, dimostrando si rammaricata per la magnifica festa a cui Sofia non aveva potuto assistere, tecnicamente nessuno della squadra aveva partecipato in segno di lutto nei suoi confronti, ma Sara sosteneva che se lei aveva rischiato la vita per il boccino, come segno di riconoscenza bisognava festeggiare, così si profuse in una serie di dettagli di cui Sofia capì solo a causa del suo fervore, che Gale era stato ritrovato appeso al lampadario dal professor Piton alle quattro di notte, venuto per farli smettere, e che questo una volta sceso lo avrebbe baciato stranamente ubriaco nonostante l'assenza di alcolici essendo irreperibili, inutile dire che Gale era in punizione a vita, ma Sofia nell'eccessiva felicità dell'amica vide lo stesso la tristezza e il senso di colpa per la sua sorte, ma preferendo che la gente ignorasse il suo incidente, a Sofia andavano benissimo i comportamenti di Sara, Mery e Zayn, Carmine invece quasi piangeva ogni volta che la vedeva facendola infuriare, ma nonostante gli avesse detto di non venire finché non fosse migliorata, lui continuò a venirla a trovare. L'incontro drammatico fu con la sua squadra, una processione di pianti e prossimi suicidi, la dura e indistruttibile Johanna sembrava spirata, la guardava senza realmente vederla, scoppiò a piangere sul suo capezzale davanti a tutta la squadra, che dallo shock smise di piangere, profurandosi in scuse e maledizioni per la sua cocciutaggine, Sofia le dovette quasi urlare che non era stata colpa di nessuno, al massimo solo sua che si era salita troppo in alto per prendere il boccino, ci volle qualche giorno ma tra rassicurazioni e la felicità per la vittoria, la squadra e Johanna superò il senso di colpa e le crisi isteriche. Venne a trovarla anche un sacco di gente che non conosceva portandole doni e auguri di pronta guarigione, Mery sosteneva che dopo aver salvato Godric, vinto la Coppa di Quidditch prendendo un fulmine, aveva raggiunto una certa notorietà, ma Sofia credeva che fermamente che fosse solo per la passione morbosa dell'essere umano nell'assistere alle tragedie, come quando si accalcano per vedere la vittima di un incidente per raccontarlo in giro, molti infatti le dissero che credevano avesse perso metà naso o cose simili, mostrandosi delusi per al sua mancanza di mutilazioni, così Sofia infuriata chiese a Madama Chips di far entrare solo chi conosceva, anche se non mancarono le eccezioni, come due Grifondoro Sabrina e Irene, che entrarono sostenendo di essere amiche di Marina, ma le augurarono sinceramente una pronta guarigione mostrando un profondo rammarico per la sua sorte, vennero a trovarla incredibilmente anche Louis, Harry, Liam e Niall, che scherzarono sul suo aspetto gentilmente e le intimarono di guarire presto per poter vedere tutti insieme Finnick scaricato da Sara e i loro disastri organizzati contro i professori che necessitavano della sua presenza perché tutti dovevano goderseli, fu stranamente una visita divertente, Niall azzardò anche ad affermare che secondo lui lei rimaneva sempre bella facendola arrossire, anche se forse grazie alle vene rosse non si notò, ma Sofia apprezzò grandemente il gesto perché se era ovviamente una bugia, era sempre bello per una donna sfregiata dirle che era lo stesso bella.
Con suo grande sollievo inoltre, i suoi genitori non erano stati informati del suo stato, poiché essendo Babbani, si era preferito verificare prima in che condizioni si trovasse Sofia che oltre a essere rimasta miracolosamente viva dopo il suo incidente, stava anche avendo degli sbalorditivi progressi! Le cure di Madama Chips avrebbero dovuto farle solo cicatrizzare perfettamente le ferite, ma invece quasi tutte le sue cicatrici stavano svanendo come anche le sue vene rosse, anche se erano miglioramenti incredibilmente lenti, se avrebbe continuato al suo ritmo di guarigione, sarebbe tornata perfettamente nuova verso la fine di giugno, cosa che nessuno si spiegava, maghi e streghe vennero ad Hogwarts per analizzare Sofia e le cure di Madama Chips, la quale mostrò di stare usando metodi totalmente tradizionali, e nonostante Sofia attribuiva il suo miglioramento solo grazie alle cure premurose di Madama Chips, tutta l'attenzione si spostò su di lei e dovette passare giorni assediata da Medimaghi, finché Silente in persona non li scacciò infuriato, intimandogli di vergognarsi per quello che stavano facendo a una povera ragazza di soli undici anni che non solo aveva subito un grave incidente ma la trattavano pure come una scimmia di laboratorio. Sofia fu molto grata per l'intervento del Preside, ma temeva purtroppo che qualche Medimago l'avesse osservata abbastanza d'aver capito che Sofia si stava guarendo grazie alla sua magia, anche se non era stato facile: inizialmente riusciva solo a sbiadire un tratto di vene rosse o a far rimarginare un piccolo lembo di cicatrice, sforzi che la facevano sanguinare e svenire ripetutamente preoccupando Madama Chips ma, grazie alle cure di quest'ultima, e alla sua testardaggine convinta di essere sopravvissuta solo grazie alla sua "rigenerazione" naturale, riprendendosi man mano, era riuscita ad aggiustare tratti del suo corpo maggiori con minor sforzo ottenendo piccoli risultati che pian piano l'avrebbero fatta guarire. Fu dimessa quando le sue ferite smisero di continuare ad aprire e a sanguinare e si erano quasi del tutto cicatrizzate, certo doveva stare attenta a non fare troppi sforzi, a non sfregarsi troppo la pelle quando era sotto la doccia e purtroppo doveva fare scrivere a qualcun altro le lettere per la sua famiglia sempre che non volesse tingere la pergamena di un bel rosso scarlatto, nonostante portasse degli spessi guanti imbottiti che a giugno la facevano sudare nemmeno fossero due stufe, ma per uscire dall'Infermeria quelli erano i compromessi, oltre a due fastidiosissime stampelle che non erano il massimo della comodità considerando che Hogwarts era fatta di scale praticamente! Ma Madama Chips le aveva assicurato che sarebbero servite per poco...
Inutile dire che appena uscita Sofia fu subito oggetto di bisbigli e pettegolezzi che l'accompagnavano ovunque, anche se grazie a Merlino il suo aspetto non era più orrido come prima, più o meno, ma del resto ci stava lavorando, inizialmente poi non riusciva a stare bene in piedi sulle stampelle, e più di una volta era caduta, per cui non poteva girare senza una scorta che la prendeva sempre al volo, cosa che Sofia odiava, non era bello vedere quasi sempre gli insegnati nascondere una lacrima come la McGranitt o non riuscire a fissarti per non cedere come Piton, ma fortunatamente mancava poco alla fine della scuola. L'esatto giorno dell'uscita dall'Infermeria di Sofia, coincise con la pubblicazione delle pagelle in Sala Grande, erano stati tutti promossi con buoni voti, chi più chi meno, Marina non si sa come aveva avuto 110 su 100 in incantesimi, anche se però conservava un 70 in Pozioni, Sofia invece fu alquanto felice di essere stata una delle migliori, considerando la sfuriata che Marina poi fece a Niall per essere passato quasi per il rotto della cuffia, e per sfogare la sua rabbia trascinò Sofia e Sara (le uniche che non erano riuscita a sfuggirle) su e giù per tutta Hogwarts alla ricerca di Godric Grifondoro, il suo eroe nonché amore eterno inteso però in senso puramente platonico, inutile dire che tutto ciò provocò grossi ematomi violacei a Sofia dovendo scorrazzare avanti e indietro con le stampelle, sforzo completamente inutile considerando che incontrarono solo Finnick ovunque andassero, il ragazzo spuntò perfino fuori da un armatura del corridoio invitando Sara a essere la sua principessa come regina del suo, ehm, fatto sta che ora alloggiava in Infermeria, mentre le ragazze non trovarono nemmeno l'ombra di Messer Godric, probabilmente perché intelligentemente questi si era nascosto nelle sue stanze per sfuggire dalle orde di studenti o meglio studentesse impazzire nei suoi confronti che non facevano altro che pedinarlo, di certo bellezza e fama eterna era una combinazione alquanto mortale per le ragazze, anche se pure i maschi subivano il fascino della sua leggenda, chi non vorrebbe conoscere una persona che usciva SEMPRE vivo da tutti i suoi innumerevoli duelli, fondatore della scuola di magia più prestigiosa e insegnate di altri maghi leggendari come Merlino, Cliodna o Morgana nonché uno dei migliori al suo tempo? Tra l'altro non aiutarono nemmeno i veri e propri accampamenti allestiti dai giornalisti fuori le mura di Hogwarts, desiderosi di essere i primi ad avere la biografia completa e veritiera di Godric Grifondoro, e anche se tecnicamente non potevano entrare, c'era chi era un Animagus illegale, mentre stavano nel parco Carmine in preda a un attacco isterico, aveva provato a schiacciare uno scarabeo con strani segni quadrati agli occhi sostenendo che era un segno satanico, ritrovandosi però sotto il piede una donna in carne e ossa, la quale si mise a sbraitare contro di lui minacce di tentato omicidio e cose simili, ma sparì non appena Chiara tornò con il professor Piton. Non andava affatto male la vita, l'unico vero sconforto per Sofia era che mentre lei passava i suoi giorni chiusa tra le mura afose del Castello per proteggere le sue ferite dalla luce solare che le avrebbe lasciato ulteriori segni, gli altri saltellavano allegri nel Parco e nella Foresta Proibita, crogiolandosi al sole sulla spiaggia del Lago Nero e trovando riparo dal calore nelle fresche acque del lago, o all'ombra dei frondosi rami carichi di strani frutti succosi dai colori più vivaci, che Francy disse a Sofia che si trattavano di Uulgo, i quali crescevano solo nella Foresta Proibita in questo periodo dell'anno e andavano mangiati appena colti perché altrimenti il loro sapore, da che era un misto tra lo zucchero filato, una granita e qualcos'altro che dipendeva dal colore del frutto, diventava dopo pochi minuti quello di porco spino affumicato e s'imputridiva. Inutile dire che pian piano senza che nessuno se ne accorgesse veramente, i bauli si riempirono, gli animali ritornarono nelle gabbiette e Freddie nella sua scatola di cartone, furono assegnati cumuli di compiti estivi e gli avvisi di non usare la magia durante le vacanze, la Sala Grande fu addobbata per la festa di fine anno, a cui Sofia e Marina erano in ritardo, la prima perché Madama Chips ci stava mettendo troppo a toglierle le bende rimanenti, la seconda perché doveva lamentarsi con qualcuno di non essere riuscita ancora a incontrare Godric Grifondoro, e Sofia sembrava l'unica persona adatta a tale compito, il fatto che non riusciva a correre né a maneggiare una bacchetta non centravano.
"Ti rendi conto? Non scende nemmeno a colazione!" Continuò a lamentarsi Marina mentre sorreggeva Sofia per scendere le scale.
"Credo, che gli dia... fastidio, tutta quest’attenzione..." Ansò Sofia reggendosi saldamente a Mery, il dolore al petto era insopportabile.
"Vuoi che ci fermiamo a riposare un attimo?" Le chiese Mery premurosa.
"No tranquilla, è solo che... il petto, ci mette un po' a guarire..." Rispose Sofia con una smorfia reggendosi un fianco.
"Be' considerando che avevi un buco non me ne sorprendo, e poi stai guarendo più che velocemente! Le cicatrici se ne sono quasi andate tutte, e le venature rossastre non si notano tanto a luce soffusa."
"Grazie." Disse Sofia riprendendo a scendere.
Le sue dita artigliavano talmente forte il braccio di Mery che era sicura di averle bloccato la circolazione, anzi l'amica non dava segni di dolore e le sorrideva, ma mancavano ancora due rampe di scale e Sofia non c'è la faceva a chiederle questo sacrificio, era fatta così.
"Senti Mery, tu vai pure avanti, io ti raggiungo dopo." Le propose fermandosi e appoggiandosi al corrimano.
"Ma no figurati, sono qui apposta per aiutarti!" Rispose lei veemente.
"Vedete? È questo lo spirito di Grifondoro!" Esclamò una voce tonante che fece sobbalzare le due ragazze.
Sofia si girò sentendo pesanti passi scendere le scale, ed esattamente un gradino sopra di lei si stanziò la figura statuaria di Godric Grifondoro, la bella chioma leonina era pettinata all'indietro in modo tale che i suoi occhi dorati spiccavano sul viso come due fari che sembravano quasi spogliarti, la barba era corta e curata, come anche i suoi vestiti, portava infatti un elegante veste di broccato rosso e oro di taglio antico, dove vari arabeschi di velluto rosso scuro e dorato s'intricavano tra loro formando leoni rampanti, alla vita portava un enorme cinturone di cuoio nero pieno di tasche rigonfia, con una bocca di leone per fibbia intarsiata squisitamente nell'oro rosso, ai piedi portava degli enormi stivali neri sempre con fibbie d'oro, il contrasto tra questo Godric e quello che Sofia aveva incontrato la prima volta strideva fortemente ai suoi occhi increduli, e se nella sua follia e sporcizia l'aveva trovato un bell'uomo, ora era a dir poco incredibile!
Mery spalancò gli occhi stupefatta sbiancando, ma si dominò velocemente, solo gli occhi tradivano la sua emozione fremente, brillanti di meraviglia sembravano quelli dei cartoni animati tutti scintillanti.
"Lady ElenaSofia, è un piacere vederla rimessa in così poco tempo, anche se a noi è parso infinitamente infinito, ma d'altronde con i suoi natali non mi aspettavo nient'altro. Temo inoltre di non conoscere il nome di codesta fanciulla appartenente alla mia casata..." Interloquì Godric osservandoli con i suoi occhi leonini.
"Io sono Marina Del Gais Signore." Rispose Mery.
"Purtroppo il nome della tua famiglia mi è sconosciuto, ma sono fiero che una fanciulla di tali doti sia nella mia Casa, audacia, fegato e cavalleria vedo che non ti mancano." Disse Godric sorridendole caldamente.
"Non sapevo che sapesse che ero andata nel Lago." Ribatté Mery felicemente sorpresa.
"Qui difficilmente si mantiene un segreto, e talaltro mi ricordo del vostro viso al nostro primo incontro." Ammiccò lui furbamente.
Mery probabilmente avrebbe voluto dire qualcosa, ma la sua pelle chiara si tinse di un delicato rossore che le cucì la bocca, probabilmente per paura di finire totalmente in escandescenza.
"Vogliamo recarci insieme al Bacchetto di fine anno?" Propose Godric ponendosi tra le due offrendogli il braccio.
Sofia l'afferrò con un po' troppa foga per l'etichetta, ma non vedeva l'ora di finire quelle maledette scale e avendo un appoggio solido come Godric Grifondoro non avrebbe dovuto preoccuparsi di farlo male, quell'uomo sembrava fatto d'acciaio... Mery invece molto elegantemente accettò il braccio del mago sorridendo amabile, passando  tutto il tragitto a discorde gaiamente con il mago, mentre Sofia si lambiccava il cervello per non inciampare nei suoi stessi piedi, gettando ogni tanto un'occhiata furtiva ai due, era alquanto convinta che nonostante l'apparenza tranquilla, dentro di Marina stesse scoppiando la terza guerra mondiale, ma tanto sicuramente l'avrebbe saputo dopo. Arrivati nella Sala Grande, l'allegro chiacchiericcio si spense di colpo, sorpreso di vedere il famoso fondatore di Hogwarts, Godric Grifondoro, scomparso dal castello per una settimana nonostante le assidue ricerche e le trappole poste, ricompariva all'improvviso davanti a tutto sottobraccio a due studentesse, una Serpeverde di più, le quali erano pure oggetto di numerose chiacchierate da tempo. Godric da signore qual era ignorò la meraviglia generale e salutò le due ragazze con un raffinato baciamano prima di dirigersi verso il tavolo degli insegnanti sedendosi di fianco a Silente che lo guardò divertito, mentre Sofia e Marina ritornarono ai propri tavoli, Sofia era alquanto sicura che sarebbe svenuta, invece Mery si sedette composta di fianco a Niall e Finnick sorridendo radiosa. Sofia attese che il chiacchiericcio ritornasse prima di parlare con Zayn e Chiara al suo fianco, ma il silenzio tombale permaneva, gli studenti osservavano ammaliati Godric Grifondoro o orripilati o terrorizzati a secondo dei casi le cicatrici di Sofia, la ragazza dalla vergogna sprofondò sotto il tavolo rendendo visibile solo la sua fronte.
"Smettila di nasconderti ed esci!" Le sibilò Zayn strattonandole un braccio.
"Nu!" Si ribellò stupidamente Sofia, rendendosi conto da sola di star passando per una perfetta imbecille.
"Non hai fatto niente di male da doverti vergognare, e poi guarda bene!" Ribatté Zayn.
"Cosa?" Chiese Sofia facendo spuntare un occhio.
Purtroppo non ebbe risposta dal ragazzo perché proprio in quel momento Silente si alzò per il discorso di fine anno, così anche Sofia decise di far capolino, essendosi l'attenzione generale spostata.
"Un altro anno è passato! -iniziò Silente in tono allegro- E io devo tediarvi con una chiacchierata da vecchio bacucco, prima che possiate affondare i denti nelle nostre deliziose leccornie. Si spera che adesso abbiate la testa un po' meno vuota di quando siete arrivati... E ora, avete tutta l'estate davanti a voi per tornare a svuotarvela, prima che cominci il nuovo anno... Ora come tutti ormai sapete, grazie ad alcuni nostri studenti, il signor Godric Grifondoro è stato liberato dalla sua prigionia di Animagus, ed è inutile dire quale onore e gioia sia per noi aver la fortuna di averlo qui con noi, bentornato Maestro!" Terminò Silente lasciando il posto a Godric Grifondoro.
Scrosci di applausi e urla si riversarono dagli studenti mentre il fondatore si avvicinava al podio per parlare, il tavolo di Grifondoro sembrava quasi ruggire dalla gioia, ma un cenno del mago e l’intera Sala si ammutolì all'istante.
"Grazie dal profondo per il vostro caloroso benvenuto, perdonatemi innanzitutto per il mio strano interloquire, ma per me ahimè non è facile abituarmi a codesti stupefacenti cambiamenti del tempo. Grande è il gaudio per i miei salvatori e per la loro amicizia nonostante le diverse Case, agli albori della loro creanza tememmo che avremmo portato discrepanze fra i giovani, timori di cui ho potuto constatare a differenza dei miei fratelli... Voi ben sapete che Hogwarts è l'unica cosa rimastami, non perciò però intendo reclamarla, lascerò come s'è più giusto, la scuola a Sir Silente. - breve scroscio di applausi- Io or dunque, mi metterò in viaggio, alla ricerca di li ultimi parenti miei o li eredi dei miei amici, non so quando tornerò a Hogwarts, ma sono impaziente di veder li nuovi prodigi del mondo." Concluse brevemente ridando parola a Silente, gli studenti applaudirono Godric, alcuni piangendo per la sua partenza.
"Ricordi che è sempre il benvenuto qui a Hogwarts Messer Grifondoro, sentiremo molto la sua mancanza. -iniziò Silente, Godric inclinò la testa in segno di riconoscenza. - Ora dovremmo assegnare la Coppa delle Case, la classifica è questa: al quarto posto Grifondoro, con trecentonove punti; terzo Tassorosso con trecentosessantatre punti; secondo Corvonero con quattrocentosedici punti e primo Serpeverde, con quattrocentosettantadue! Complimenti Serpeverde!"
Il tavolo verde argento scoppiò in un boato di gioia, chi si fosse trovato fuori avrebbe creduto che ci fosse stata un esplosione tant'era la gioia selvaggia che dilagava, in piedi urlavano e si abbracciavano dalla gioia per aver strappato il primato di vittorie a Corvonero dopo tanto tempo, Piton stringeva la mano soddisfatto a un malinconico professor Vitus che seppe accettare più che sportivamente la vittoria, il tavolo di Grifondoro e Tassorosso festeggiò insieme a loro, alzandosi anch'essi per fargli i complimenti, presto non si distinsero più le varie Case, Sofia vide Finnick mezzo fasciato congratularsi per la vittoria con Sara, la quale, o perché non lo aveva riconosciuto o perché ebbra di gioia, lanciò un urlo euforico e saltò in braccio al ragazzo che sgomento perse l'equilibrio cadendo in un turbinio di bende, Carmine salvò Sara all'ultimo riportandola in mezzo alle Serpi, mentre gli amici di Finnick lo trasportarono via mentre questi delirava dalla felicità con un espressione da beato ebete.
Quella fu una delle serate più belle della sua vita: decisamente meglio di aver vinto a Quidditch, meglio del Natale, meglio che liberare Piovre Giganti... quella serata, non l'avrebbe dimenticata mai più.
 
Il giorno dopo tutti gli studenti si affollarono nell'atrio d'ingresso di Hogwarts trascinando bauli e gabbiette per animali, dopo che l'ennesimo studente cadde giù per le scale fratturandosi un braccio, fu accordato il permesso di usare la magia per trasportare i bauli, un gran sollievo per Sofia che essendo nei sotterranei doveva trascinarlo in salita ed era rimasta da sola, per fortuna il suo compagno Lance era tornato indietro per avvertirla, quando arrivò vide gli insegnati affaccendati nel consegnare gli studenti avvisi scritti di non usare la magia durante le vacanze, Sofia abbassò lo sguardo trovandosene sgomenta uno in mano, non sapeva se credere che gli insegnati fossero più inquietanti o efficienti, da lontano vide un cumulo di bauli così depositò anche lei lì il suo, baciando Fidel prima di metterlo nella gabbietta con suo grande dolore. Con i suoi amici furono accompagnati da Hagrid al Lago, dove presero le barchette per traghettarli; tutti salirono a bordo dell'Hogwarts Express, ridendo e chiacchierando mentre la campagna filava via sempre più verde e ordinata. Si rimpinzarono di Zuccotti di Zucca e Gelatine Tuttigusti +1mentre fuori dal finestrino guardavano sfrecciare le città dei Babbani; si tolsero gli abiti da mago e rimisero giacche e soprabiti o meglio solo Sofia l'unica con genitori Babbani, Chiara le sistemò meglio il trucco che aveva messo a Sofia per coprire le ferite e infine giunsero al binario nove e tre quarti della stazione di King's Cross. Sofia salutò tutti i suoi amici scambiandosi gli indirizzi per potersi mandare un gufo durante l'estate anche se lei non l'aveva, se non altro Mery almeno lei aveva un telefono e sapeva usarlo, Zayn se ne andò frettolosamente per primo, e Cammy e Sara lo seguirono con Fred libero che scodinzolava vicino a Sara mentre Sofia faceva la fila per il passaggio dove una guardia rattrappita li faceva uscire duo o tre alla volta, in modo che non attirassero l'attenzione saltando fuori tutti insieme da una solida barriera suscitando l'allarme tra i Babbani, Chiara e Francy se ne andarono anch'esse avendo adocchiato i loro genitori, mentre Mery andò a salutare i suoi compagni di Grifondoro sparendo dalla vista di Sofia, la ragazza era spinta dalla folla mentre tentava di attraversare il passaggio, qualcuno le gridava saluti a chi rispondeva distrattamente, ansiosa di riabbracciare la sua famiglia.
Finalmente attraversò la barriera dove vide la sua famiglia aspettarla, Gini ed Erni si lanciarono in una gara a chi la raggiungeva per prima, ma le gambette corte di Ernesto non potevano competere con quelle di Ginevra, così si limitò a lanciare urli indignati man mano che veniva staccato, Sofia fu travolta dalle due furie e approfittò di questo momento di oscurità completa per farsi sparire i segni dal viso, i suoi genitori arrivarono a liberarla ignari, portando il carrello per lei.
"Allora fatto un anno tranquillo?" Le domandò sua madre.
"Si, decisamente monotono." Rispose Sofia con un gran sorriso, beandosi della sua famiglia.
 
 
 
 
 
 
Innanzitutto scusate e grazie mille per non avermi mandato e-mail minatorie per il mio a dir poco colossale ritardo nell’aggiornare la storia, considerando che è anche l’ultimo capitolo… Davvero ancora non ci credo di averla finita! Cioè il primo anno! Purtroppo per voi non ho ancora finito, e presto sentirete parlare ancora di me anche se on so bene quando, questo terzo anno di liceo si è rivelato molto più difficile di quello che immaginassi… termino di annoiarvi con le mie chiacchiere inutile e passo a ringraziere tutti i lettori silenziosi della mia storia! Circa seicento per la mia prima storia! Ragazzi mi commuovete! Un grazie particolare va a:
1 - ColdAsIce 
2 - eragarattini99 
3 - Finnick_Odair 
4 - Flamebreath 
5 - Hunger girl 
6 - Peeta Gini 
7 - soulessence 
8 - valepassion95
per aver messo la storia tra le preferite! E anche a:
1 - cris325 
2 - Flamebreath 
3 - Hunger girl 
4 - Rurulla 
5 - valepassion95 
 per avermi messo invece tra le seguite! Grazie anche a:
1 - Arkra9 
2 - ColdAsIce 
3 - Finnick_Odair 
4 - Flamebreath 
5 - Halianor  
6 - Hunger girl 
7 - Peeta Gini 
8 - Rurulla 
9 - soulessence 
10 - Toothless 
che avendomi messo tra gli autori preferiti purtoppo risentirranno le mie scemenze per primi!
Grazie ancora a tutti per aver letto la storia fino alla fine nonostante molti capitoli soporiferi o mattoni come questo! E come nosro consueto saluto finale... RECENSITE!! ;) 
A PRESTO!
  
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