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Autore: Strega_Mogana    07/02/2014    1 recensioni
Raccolta di one-shot/flash fic con tema i sorrisi.
Un sorriso a Settimana per Severus. Un anno di sorrisi.
Sfida n. 14 del Forum Il Calderone di Severus - Magie Sinister
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Severus Piton | Coppie: Harry/Ginny, Hermione/Severus, Lily/Severus
Note: AU, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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n. 45

Titolo: Sorridere per entrambi

Autore: Ellyson
Beta: Querthe
Tipologia: One Shot Rating: Per tutti
Genere: introspettivo
Personaggi: Albus Silente e Severus Piton.
Pairing: nessuno
Epoca: l'anno dopo la fine della I guerra
Riassunto:
Gli sfiori il braccio, lui si volta a guardati, probabilmente sei l'unico a cui è concessa la possibilità di vedere così in profondità nell'animo di questo giovane professore.
Gli sorridi. Gli offri quello spiraglio di luce che deve bucare le sue tenebre.

Parole: 1.403

Sorridere per entrambi

Che rumore fa un cuore che si spezza?


Questa domanda te l'ha posta Ariana in uno dei suoi ultimi momenti di lucidità.
Non le hai risposto, ti sei limitato a sorriderle e ad accarezzarle la testa in attesa che i suoi occhi si appannassero e tornasse nel suo mondo.
Non avevi aspettato poi molto.
Ma quella domanda ti torna in mente ogni volta che vedi un'amicizia rompersi o una giovane coppia litigare e in una scuola piena di adolescenti queste cose sono all’ordine del giorno. La voce di Ariana ti rimbomba nelle orecchie ogni volta causandoti una fitta di dolore, malinconia e rimorso.

Che rumore fa un cuore che si spezza?


Cammini per il giardino del castello, ti piace passeggiare, ti aiuta a pensare più lucidamente.
La vecchiaia avanza inesorabile, non sei più il mago di una volta e le tue passeggiate diventano sempre più lunghe e i tuoi pensieri sempre più aggrovigliati.
Il mondo sta vivendo un periodo di pace e speri che le cose restino così, ma non sei più il giovane illuso di un tempo.
Sai che questa pace è solo provvisoria, effimera come il fumo di una candela.
Percorri il sentiero lungo le sponde del lago nero, fa abbastanza freddo da far desistere gli studenti a bighellonare sotto gli alberi e per questo giorno pieno del ricordo di Ariana ti va bene così. Ti piace la solitudine dell'inverno.
Ti blocchi non appena vedi una figura nera seduta sotto un albero spoglio, i neri rami gelati sembrano dita annerite di una mano morente.
Resti fermo ad osservare il giovane professore di pozioni mentre legge un libro, uno dei tanti della biblioteca. Qualcosa ti dice che prima o poi li leggerà tutti.
La guerra appena conclusa ha lasciato cicatrici molto profonde nell'animo di tutti, ma quel giovane mago ha pagato i suoi errori nel modo più doloroso che possa esistere.

Che rumore fa un cuore che si spezza?


Ti avvicini lentamente, non vorresti distrarlo dalla sua lettura, ma senti che se non darai uno spiraglio di luce a quell'anima tormentata, quel giovane mago resterà sempre solo con il suo immenso dolore. E la vita non è fatta solo di dolore e sofferenza.
Tu lo sai bene.
Lui non ti ha notato o ha fatto finta di non notarti, non importa, sai che è solo in questo mondo che non ha considerazione del suo immenso lavoro svolto durante l'ultimo anno di battaglia. Sai che sulla pelle ha ancora segni della guerra, inevitabili marchi che si poterà per tutta la vita, così come le dicerie sul suo conto.
Sorridi, vuoi che lui veda il tuo sorriso, che sappia che non è solo. Che tu, che l'hai così ingiustamente giudicato su quella collina in una ventosa notte, gli starai sempre vicino. Che l'oscurità del suo sguardo non deve arrivare al suo cuore. E se mai ci arriverà il tuo sorriso sarà la lamina di luce per uscire delle tenebre.
Se tu fossi ancora il giovane mago di un tempo, il giovane rampollo che voleva portare il mondo al Bene Superiore, forse, ti saresti innamorato di lui. Dei suoi occhi di tenebra e del suo animo tormentato.
Il fascino del cattivo ragazzo ti sussurra irriverente la voce del giovane Gellert. Ma ora sei solo un vecchio mago che ha visto troppo nella sua vita, ma che sa che il peggio, probabilmente, deve ancora venire.
E nel vedere quel giovane mago che legge in solitudine sotto quell'albero morto ti si stringe il cuore.
E' solo un ragazzo, uno dei tanti che ha preso una decisione e che ha pagato un prezzo troppo alto.
Ormai sei a pochi passi da lui.
- Lettura interessante? - gli domandi.
- Dipende dai punti di vista. - risponde il professore.
Lo vedi mettere un segnalibro tra le pagine. Per un istante pensi che sia troppo femminile come segnalibro per un tipo come lui, ma accantoni quel pensiero.
Il giovane si alza e si spazzola i pantaloni neri.
- Voleva vedermi Preside?
- Oh no, Seveurs. Stavo solo passeggiando e ti ho visto leggere. Non volevo disturbarti, ma ormai alla mia età si tende ad essere più impiccioni del solito.
Severus fa una leggera smorfia, infastidita probabilmente.
- Non importa. - sussurra estraendo la bacchetta e facendo evanescere il tomo – Iniziavo a sentire freddo.
- Allora cammina con me, ragazzo. - continui a sorridere e gli indichi il percorso che costeggia il lago – Non c'é niente di meglio di una passeggiata per riscaldarsi e pensare lucidamente.
- Fuggo dai miei pensieri, Preside. - sussurra lui avvicinandosi, fingi non di sentire quello che ha detto – Cammino volentieri con lei.
- Ti ho già detto di chiamarmi Albus, Severus. Altrimenti mi fai sentire più vecchio di quello che già sono.
Lui non ti risponde. Camminate in silenzio, vedi i suoi lineamenti tirati, é solo un giovane ragazzo, eppure sembra più vecchio.
- Com'é iniziato questo nuovo anno? - gli domandi con un sorriso divertito, tentando di distrarlo dai suoi pensieri che lo turbano così profondamente – Ho sentito che hai preparato un discorso interessante per gli studenti del primo anno. Spero che tu non li abbia spaventati troppo.
- Voglio che siano preparati.
- A cosa?
- A tutto.
Gli metti una mano sulla spalla, un gesto di affetto che Severus ha raramente ricevuto nella sua giovane vita. Tu lo conosci meglio di quanto vuoi ammettere, forse perché ti rispecchi in alcuni suoi atteggiamenti o in alcune sue scelte. In fondo anche tu sei stato soggiogato dal potere e hai perso le persone che amavi. Sei rimasto solo con tanti rimorsi, con la solitudine di una mente brillante e un cuore spezzato.

Che rumore fa un cuore che si spezza?


E Ariana torna con la sua dolce voce a porti quella stessa domanda a cui non sai dare risposta.
Sei riuscito in qualche modo ad andare avanti, ma non sai se per Severus sarà così facile.
Tu sei riuscito a sorridere dopo le urla di dolore e le lacrime amare.
Temi che per il tuo giovane professore di Pozioni non sarà così.
E decidi di sorridere tu per entrambi, tu sorriderai e cercherai di farlo sorridere, perché merita di avere una vita felice e non solo una vita vissuta negli obblighi e nei rimorsi. Perché Severus sa amare come pochi ne sono capaci e non merita di stare solo.
Tornate indietro, passando dalle serre e dal capanno di Hagrid dove delle zucche grandi quanto Thor stanno maturando per Halloween.
Mentre vi avvicinate all'entrata sentite due giovani studenti litigare.
- Ti ho detto che mi dispiace! - esclama un ragazzo di Tassorosso, probabilmente del quinto anno.
Vedi Severus accanto a te irrigidirsi.
- E' troppo tardi, Igor. - risponde la ragazza piccata – Ormai è tardi. Dovevi pensarci prima. E’ finita.
La studentessa torna dentro trattenendo le lacrime, il ragazzo sospira mettendosi le mani in tasca e si volta nella direzione opposta. Nessuno dei due vi ha visto.
- Che rumore fa un cuore che si spezza? - sussurri quella domanda senza neppure rendertene conto, anticipando il ricordo di Ariana e il suo dolore.
- Non fa rumore. - risponde Severus accanto a te – Fa solo male.
Ti volti verso di lui, Severus sta ancora fissando il punto in cui i due ragazzi hanno litigato. Ha lo sguardo cupo, scuro come solo in altre rare occasioni avevi visto.
Ha quello sguardo quando pensa a Lily.
Gli sfiori il braccio, lui si volta a guardati, probabilmente sei l'unico a cui è concessa la possibilità di vedere così in profondità nell'animo di questo giovane professore.
Gli sorridi. Gli offri quello spiraglio di luce che deve bucare le sue tenebre.
- Sai giocare a scacchi, Severus?
La domanda lo coglie di sorpresa, lo vedi nel suo sguardo. Annuisce solamente.
- Bene. – continui a sorridere – Io sono bravo ma non come Minerva, ho bisogno di nuovi sfidanti che non mi battano ogni volta.
Entrate nel castello, l’aria è più calda e il rumore degli studenti ti fa rimpiangere il silenzio del parco.
- Verrò a patto che la smetta di sorridermi, Preside.
- Ti ho detto di chiamarmi Albus. E io continuerò a sorriderti fino a quando non vedrò un sorriso su quelle labbra tirate, ragazzo mio. Sei troppo giovane per quell’aria sempre imbronciata.
- Allora potrebbe volerci una vita intera, Albus.
- Non ti preoccupare. Io sono un uomo paziente, Severus.
   
 
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