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Autore: bice_94    07/02/2014    17 recensioni
siamo esattamente dopo la 2x13.. cosa succede dopo l'ultima scena.. diamo uno sguardo.. :D 2 capitoli, ma già completa
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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La mattina successiva, Oliver fu praticamente trascinata da Thea nel parco della città. La sorella continuava a parlare, ma la sua mente era così dannatamente confusa da rendere i suoi pensieri assordante. Non amava Sara, ma c’era quella sensazione di comodità che non aveva mai avuto con nessun altro. Questo perché lei aveva vissuto il suo steso orrore e non c’era bisogno di parole o di spiegazione, perché lei sapeva già. Era semplicemente la soluzione meno complicata. Eppure Felicity, la sua Felicity non aveva mai fatto domande. Certo, vedeva la curiosità nei suoi occhi, ma non aveva chiesto. Si era limitata ad aspettare.
La mano di Thea lo strattonò e lo costrinse a guardarla.
T: ehy, ma quella non è la tua amica?
Gli occhi di Oliver raggiunsero immediatamente il punto indicato da Thea e riconobbe immediatamente la familiare figura di Felicity.
T: aspetta, come si chiama?
O: Felicity.
Il suo tono era un sussurro e la sorella lo osservò con curiosità.
T: beh, andiamo a salutarla.
Non gli diede il tempo di fermarla, perché aveva già raggiunto l’obiettivo.
 
Felicity amava il parco. Amava sedersi su una panchina, al sole, lasciando che il vento freddo le pungesse la faccia. La sua mente si svuotava, beh, almeno i primi minuti. Si strinse un po’ di più nella giacca e si passò una mano stancamente sul viso. Una mano le strinse la spalla e si voltò, sobbalzando.
Thea Queen era davanti a lei, con un sorriso da 300 watt.
T: Felicity, giusto? Ciao, come stai?
La ragazza era leggermente confusa, ma sorriso di rimando.
F: bene, ti ringrazio. Tu?
Thea doveva aver risposto, ma l’attenzione di Felicity era completamente su Oliver che aveva raggiunto le due donne. Non parlarono tranne per un saluto leggero.
T: sei sicura di stare bene?
Notò che Thea continuava a guardare i suoi occhi. Erano leggermente gonfi, un po’ umidi e più profondi del solito. Fellicity sorrise tiratamente, dando un rapido sguardo a Oliver, gesto che non passò inosservato a Thea.
F: si, un po’ di allergia. Niente che non passerà.
Oliver la osservò, volendo prenderla tra le braccia e chiedere scusa.
Felicity si guardò un po’ intorno a disagio.
F: oh, beh, già che ci siamo penso che posso salutarvi, domani parto per un paio di mesi.
E così aveva sganciato la bomba. Era felice della presenza di Thea, cosicchè Oliver non avrebbe potuto fare una scenata. Vide la mascella dell’uomo cadere leggermente.
T: oh, Felicity, spero non sia per qualcosa di grave.
Thea li guardò con curiosità e capì che era il caso lasciarli da soli per qualche minuti.
T: Beh, ragazzi ho visto un mio amico laggiù. Torno subito. Ah e buon viaggio Felicity.
Felicity sorrise e annuì, ringraziandola.
Oliver aspettò che Thea si allontanasse e si avvicinò minacciosamente a Felicity che istintivamente si strinse di più nella sua giacca.
O: che stai dicendo?
Felicity lo osservò e sospirò.
F: mio cugino Micheal lavora alla Wayne Enterprises e sta realizzando un progetto informatica abbastanza impegnativo. Ha chiesto più volte il mio aiuto e penso che sia arrivato il momento di raggiungerlo. Ho parlato con Heater, delle risorse umane, e ha detto che Grace può sostituirmi per un paio di mesi.
Gli occhi di Oliver si oscurarono di rabbia.
O: non puoi andartene Felicity. E la Freccia? Hai delle responsabilità..
Era irrazionale e suonava un po’ patetico
F: ho lasciato a Diggle tutte le istruzioni. Non è poi così difficile. E poi per qualsiasi cosa potrete chiamarmi.
La guardò e vide quanto tutto ciò le stava costando. Sentì un moto di rabbia costringergli il petto.
O: questo comportamento è infantile, lo sai vero?
Felicity scosse la testa, incredula.
F: spero tu stia scherzando. Oliver io devo andarmene da questa città al più presto. In questi ultimi due anni, ho sempre pensato prima a te, poi alla squadra e poi a me. Ora basta! Mi sto distruggendo e sono.. stanca. Veramente molto stanca. Devo prendere le distanze e cercare di rimettere insieme quello che resta. Devo mettere fine a questa cosa.. qualunque cosa fosse.
Oliver le afferrò delicatamente la mano, non appena vide una guancia attraversarle la guancia.
O: Felicity, ti prego.
F: sai, io non ho mai saputo dare una definizione a ciò che siamo. Beh, è evidente che tu sia per me più di quanto io non lo sia per te. Comunque sia, ho sempre pensato che almeno fossimo amici. Quando mi hai detto che a causa della tua vita non potevi stare con qualcuno a cui veramente ti interessavi, ho pensato che.. ah, non so nemmeno io cosa ho pensato. Beh, di sicuro era un modo per allontanarmi, ma non avevo capito. Evidentemente però era una bugia e sai, avrei preferito la verità. Io non valgo il rischio. Ma va bene così, ora, ho capito.
Oliver strinse la presa su di sé e scacciò con una carezza una lacrima della donna.
O: Felicity, non è così. Per favore, non andare via.
Felicity gli sorrise stancamente.
F: sono solo un paio di mesi, ma sono sicura che faranno bene ad entrambi.
La donna vide la paura aleggiare negli occhi dell’uomo e provò un senso di tenerezza.
F: tornerò. La sai, alla fine torno sempre.
Oliver rimase in silenzio, sentendo un brivido attraversare la schiena.
O: aspetterò per te.
Felicity sorrise tristemente.
F: non lo hai mai fatto Oliver. Non lo farai nemmeno stavolta.
Tolse la mano dalla sua presa e si avvicinò ad Oliver, lasciandogli un leggero bacio sulla sua guancia.
F: cerca di non farti uccidere mentre sono via, ok?
Gli accarezzò la guancia e si allontanò, lasciando Oliver con la più profonda sensazione di solitudine che avesse mai provato.
 
Era effettivamente passato più di un mese, in cui Oliver non aveva avuto contatti con Felicity. Sapeva che parlava con Diggle su base regolare e occasionalmente anche con Roy. Era una sera come le altre, quando la vide al telegiornale. Fermò qualunque attività e abbaiò agli altri di alzare il volume.
..: oggi è stato presentato il nuovo progetto informatico della Wayne Enterprises. Sembra sia in grado di apportare una vera e propria rivoluzione alla nanotecnologia. I due fautori di questo progetto sembrano essere due rappresentanti della famiglia Smoak.
Le immagini mostrarono Fox, l’amministratore di Scienza applicate della società, e Bruce Wayne con un braccio gentilmente appoggiato ad avvolgere la vita di Felicity Smoak. Oliver rimase senza fiato.
..: quindi la sig.ina Smoak lavora per la Queen Consolidated?
Wayne sorrise diede uno sguardo a Felicity che fu più che eloquente. Oliver strinse i pugni in una morsa mortale.
W: si, ma non abbiamo intenzione di lasciar andare una risorsa coma la sig.ina Smoak.
Felicity dal canto suo spalancò la bocca per la sorpresa.
..: quindi dobbiamo aspettarci un contratto per la signorina?
Wayne scambiò uno sguardo d’intesa con Fox.
W: si. Felicity Smoak dovrà essere assolutamente parte della squadra Wayne.
Ci fu una risata in sottofondo e Oliver spense la tv con foga. Diggle e Roy lo osservavano con un po’ di timore. Nessuno avrebbe potuto portarle via quella ragazza.
O: Diggle chiama John. Ho bisogno di un aereo. Ora.
La sua voce trasudava di minacciosità.
Vide gli sguardi confusi degli altri due componenti.
O: Felicity Smoak non farà mai parte della squadra Wayne. È arrivato il momento di rivendicare ciò che mio. Credo di aver aspettato abbastanza. Andiamo a riportare a casa Felicity.

p.s. ecco qua.. pubblicata già completa.. era un pò troppo lunga per una one-shot, così l'ho divisa in due.. fatemi sapere se vi piace.. ciao ciao e buona lettura. un bacione a tutti.. :D
   
 
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