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Autore: Juliet_99    07/02/2014    6 recensioni
Tratto dal prologo:
''Dipendente dalla droga, ho anche fumato alle volte. Spacciavo anche, ma non sempre. Sono sempre stata più tosto avara a riguardo, se è in mio possesso … è mia e basta. Sono di quest’idea da sempre.
Adesso sono anche un’assassina. L’ho ucciso. E vorrei essere morta con lui. Vorrei non sentire dolore, non sentire il mio cuore battermi dentro, accelerare i battiti oppure perderli.''
Genere: Drammatico, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta, Violenza
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Chapter 3;

 

-L’imputata verrà sottoposta a uno stato di libertà limitato, possiamo concederle solo questo se proprio lei, mio caro avvocato, si ostina a farla rimanere fuori dal carcere! A condizione che, l’imputata non si allontani da casa oltre il raggio di 10 kilometri.
Il caso è chiuso!-
 
Mi alzo dalla poltrona su cui sono stanziata dalle 9:00 di questa mattina.
Il caso è chiuso.
Poteva andarmi peggio in effetti.
Ma ancora non capisco … io non ho l’opportunità di avere un’avvocato del genere e no, non è un’avvocato d’ufficio quello che mi ha difesa proprio adesso davanti la corte giudiziaria. Se non fosse stato per l’avvocato Forbs(?), mi pare si chiamasse così, sarei già in cella come una criminale.
A pensarci bene … lo sono.
Non sono convinta di voler rimanerne fuori, una parte di me vorrebbe trovarsi a marcire lì dentro, e soffrire almeno una piccola parte, di quanto avrà sofferto la famiglia di Louis … del mio Louis.
 
A passo più che spedito, esco dal tribunale e una macchina nera, un’Audi R8, dai vetri scuri. Appoggiato su di essa c’era un ragazzo. Capelli ricci, pelle candida, labbra rosse, e gli occhi .. i suoi occhi non si vedevano, erano coperti da un paio di Ray-ban, anche loro prettamente neri.
Jeans stretti e attillati, maglietta a maniche corte bianca, converse bianche.
E’ lui non c’è dubbio, è di nuovo qui, intendo … di nuovo con me.
Harry.
 
-Ciao!- esordisce sorridendo. –Com’è andata dentro?- improvvisamente capisco tutto quanto.
-Perché l’hai fatto?- domando fredda, braccia conserte, occhi puntanti contro i suoi occhiali da sole. Tanto lo so che mi sta guardando, e anche se non lo stesse facendo lo fisso… voglio che mi guardi in faccia, voglio che i suoi maledettissimi occhi smeraldini penetrino contro i miei. Voglio che capisca, voglio che sappia che gli sono grata, e che sono anche irritata allo stesso tempo.
-Non so se è proprio questo quello che desideravo, Harry.-  pronuncio con forza e decisione il suo nome.
-Ah..- risponde, sorpreso di non vedermi felice(?). Bhe, non so veramente cosa si aspettasse da me.
-Pensavo che ti potesse fare piacere essere… un po’ più tranquilla! Pensavo che tu preferissi casa tua a una cella di un carcere.-
Improvvisamente la sua espressione si fa seria, molto seria. Quasi agghiacciante, sinceramente.
-Non lo so nemmeno io se possa farmi più piacere così oppure no.. Harry!-
Lo ri faccio di nuovo, calco di nuovo il suo nome nel pronunciarlo.
Una smorfia si fa spazio sul suo volto perfetto. Che sia contrariato per il mio atteggiamento?
Poco mi importa, tutti lo fanno almeno una volta se hanno a che fare con me.
Solo una persona non ha mai fatto lo snob con me, e non si è mai lamentato in mia presenza del mio modo di fare … una sola.
Louis.
Ancora una volta, solo e sempre lui.
 
Distolgo improvvisamente lo sguardo dai suoi occhi, non posso sopportare di vederli pensando a lui.
Porto nervosamente una mano alla bocca, mi guardo nervosamente in torno, forse vorrei non essere qui.
-Yle?- le sue parole attirano la mia attenzione. –Ti riporto a casa.- sembra davvero deciso a farlo.
-No.- esordisco di rimando, senza permettermi di prendermi il braccio destro per trascinarmi con sé. Avevo bisogno di vedere una cosa prima.
-Ho bisogno di un favore prima…-  la sua espressione si fa accigliata, pensierosa, alla ricerca di una qualche risposta all’interno dei miei occhi.
Sì, li sta fissando. Anche se ci sono gli occhiali da sole a nascondere i suoi occhi smeraldini, so bene che mi sta fissando. Che abbia capito come fare con me?
Ad ogni modo … la cosa mi piace.
-Di che favore si tratta?-
Le mie mani cominciano a tormentarsi l’una con l’altra, io so bene dove voglio andare e cosa voglio vedere, prima di tornare a casa. Il battito del mio cuore … aumenta.
-Yle?-
-Voglio andare .. voglio andare da Louis.- alzo la voce pronunciando il suo nome.
Il riccio si toglie gli occhiali e lo fa ancora. Mi blocca un braccio con una delle sue forti mani e mi guarda dritta negli occhi.
-Sei sicura?-
Non ho intenzione di rispondere a questo, svio la risposta con un’altra domanda.
-Sai dov’è?-
Il riccio annuisce.
Lo fisso mordersi il labbro inferiore, rosso … rosso fuoco.
Schiudo le labbra, i miei occhi passano a fissare i suoi. Ci affondo nuovamente dentro.
 
Ma io non voglio.
Non voglio affogarci dentro.
Non voglio perdermi in quel mare, così intenso … così simile al blu dei  suoi occhi.
Non posso.
Perché? Perché gli occhi di questo riccio mi ingannano, mi illudono.
Lui non c’è, non è con me.
Non è più qui, lui.
Mi fa solo soffrire, questo ragazzo mi sta distruggendo interiormente solo guardandomi negli occhi.
 
Qualcosa in me scatta nuovamente.
Sento una fitta lancinante allo stomaco.
I suoi occhi? Sono sempre lì a fissare insistentemente i miei.
Non ce la farò ancora per molto. Non posso continuare a guardarlo senza sentire nulla.
Senza provare alcuna emozione.
Alcun dolore.
Senza provare … il nulla.
Mi sta facendo male, lui mi sta ammazzando.
Non sento più le gambe, cominciano a tremare.
La mia forza viene meno ogni secondo che passo a fissare quel mare … che vuole chiaramente trasmettermi sicurezza, ma non sa … lui non lo sa che la sicurezza, l’amore, l’essere accettati … no, non è lui che può farmi sentire queste cose. Non è lui.
 
Louis.
 
Ecco che il suo nome ritorna, ritorna nella mia mente.
 
Basta.
 
Il mio corpo reagisce.
Distolgo lo sguardo da quegli occhi.
Occhi, blu come smeraldi.
Basta pensarci, li sto odiando, sto odiando lui. Non voglio perdere altro tempo, voglio andare dal mio Louis.
 
Mi scrollo la sua mano di dosso e tossisco come per attirare l’attenzione, ma senza guardarlo questa volta. –Andiamo!-
Il riccio annuisce.
Come un gentil man mi apre lo sportello dell’auto, mi invita a salirci sopra.
Una volta dentro la macchina, l’osservo girare le chiavi, l’auto si accende.
Un rombo molto potente mi invade le orecchie. Ci muoviamo.
Il mio sguardo si sposta fuori dal finestrino, a fissare le nuvole.
Già le nuvole, dove c’è il mio Louis in questo momento, fra gli angeli, lui è di sicuro il più bello.
 
Vengo a trovarti, sto per venire a chiederti scusa.
Anche se … nessuna scusa, niente di niente potrà mai riportarti qui con me.
Mi dispiace.
 

Mi dispiace …




 
Spazio autrice;
Salve a tutti! Scusatemi tanto, lo so che ho perso un sacco di tempo per pubblicare il terzo capitolo ma .. non ho avuto nè ispirazione, nè tempo per scrivere una cosa decente di questi ultimi tempi. Sinceramente, non sò se quello che ho appena finito di scrivere sia qualcosa di decente ma spero davvero di si! Ho scritto poco, lo so, ma il prossimo capitolo sarà davvero intenso quindi.. ho scelto di dividerlo in questo modo!
In questo capitolo non c'è nulla di speciale a parte qualche sentimento forte e indescrivibile del mio personaggio ma .. nel prossimo capitolo giuro, che mi faccio perdonare! Ah, un'ultima cosa ... vorrei ringrazia re tutti quanti voi per le splendide recensioni che mi avete rilasciato nei primi due capitoli e nel prologo, grazie infinite davvero:')
Anyway, i hope you like it! <3
Alla prossima! Vi amo.<3

-Ire
  
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