L' apparenza inganna.
Prologo.
Mi svegliai, alle sette di mattina, a causa del suono incessante della sveglia.
Abbandonai il mio letto caldo, dirigendomi in bagno.
Mi guardai allo specchio, notando un accenno di occhiaie sotto i miei occhi verdi.
Era il primo giorno di scuola e dovevo essere impeccabile.
Misi il correttore, l'eye-liner ed il gloss sulle labbra.
Lasciai i miei capelli castani, tendenti al rosso, mossi.
Successivamente, andai nella mia cabina armadio e dopo pochi minuti trovai l'abbinamento perfetto da indossare.
Maglietta bianca con degli schizzi di nero sulla spalla, blue jeans aderenti e converse alte rosse.
Afferrai lo zaino appeso alla porta e corsi giù dalle scale.
-Kimberly, buongiorno tesoro.- Mi salutò dolcemente mia madre.
-Buongiorno.- Risposi fredda.
-Non fai colazione? Ti ho preparato i muffin, sono i tuoi preferiti.-
-No, non ho fame. Jason?- Chiesi, non vedendo mio fratello nei paraggi.
-Sono quasi le otto, è già uscito.- Si girò di spalle, intenta a pulire il piano cottura.
-Come?! Mi sono svegliata alle sette, cazzo!-
Non aspettai una sua risposta, presi le chiavi e corsi fuori casa.
Ero quasi arrivata, quando la vibrazione del mio cellulare mi fece fermare.
Lo tirai fuori dalla tasca e risposi.
-Pronto?-
Non udii alcuna risposta, solo dei sussurri.
-Chi cazzo è?-
Chiesi in preda al nervosismo, dall'altra parte qualcuno scoppiò in una risata sguaiata.
-Sorellina, non fare la maleducata, ci potrei rimanere male.-
Riconobbi la voce di mio fratello Jason che sghignazzava con i suoi ''seguaci''.
-Vai a fanculo, fratellino.- Lo apostrofai, ironicamente.
Chiusi la chiamata, accorgendomi di essere davanti all'immenso cancello del King's College London.
Alzai gli occhi al cielo e percorsi il viale che portava all'entrata della scuola.
Feci pochi metri quando delle mani si posizionarono sui miei fianchi, bloccandomi.
-Ciao, bambola.- Una voce si fece spazio nelle mie orecchie; suadente, provocante, roca.
Sapevo perfettamente a chi appartenesse, Nicolas.
-Ciao.- Risposi atona, cercando di sembrare indifferente ma, il mio battito cardiaco accellerato ed il mio viso in fiamme mi smentirono.
Mi voltò facendo in modo che i nostri volti si incrociassero; grigio nel verde, porcellana nell'ambra.
-Mi sei mancata, non sai quanto.- Le sue mani scivolarono sul mio fondoschiena, permettendogli di prendermi in braccio.
-Nicolas, stiamo dando spettacolo.- Constatai, cercando di liberarmi dalla sua stretta.
Scostò i capelli dal mio orecchio e si avvicinò ad esso, tracciandone il profilo con la lingua.
-Non mi importa.- Mi morse il lobo e, allontanandomi dal suo viso, vidi il gruppo di mio fratello avvicinarsi minaccioso.
Jason strinse la spalla di Nicolas, provocandogli un gemito di dolore.
-Lascia mia sorella, immediatamente.- Sibilò furioso, dietro di lui gli altri cinque osservavano la scena con un sorrisetto soddisfatto sulle labbra.
''Dio che nervi.''
Odiavo il potere che mio fratello esercitava su tutta la gente lì presente, lui ed il suo gruppo si credevano i padroni della scuola.
Le ragazze cercavano di stringere amicizia con me per avere qualche possibilità con Jason mentre i ragazzi, sapendo chi ero, mi stavano alla larga.
Nicolas sciolse la presa dal mio corpo, permettendomi di tornare coi piedi a terra.
-Io faccio quello che voglio, Jason.- Risposi alla sua intimidazione, irritata.
Si fece avanti un suo amico; occhi verde smeraldo, capelli castani ricci ed uno sguardo malizioso.
-Certo, Jason falle fare quello che vuole, è solo una puttanella.- Affermò con sicurezza.
Quelle parole lasciarono un segno indelebile nella mia mente.
Nonostante ciò, mantenni la maschera di indifferenza; ero abituata ad essere giudicata dalla gente.
Con la coda dell'occhio fissai Jason, aspettando una sua reazione che... Non arrivò.
Distolsi lo sguardo e, sotto gli occhi di tutti, entrai in classe.
Ciao ragazze, come state?
Spero tutto bene, come vedete sono tornata.
Ahahahah, dovrete subirmi ancora per un po'.
Vi va di lasciarmi una recensione per farmi sapere cosa ne pensate?
Un bacio.
Vi adoro pimpe mie!