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Autore: Aanya    08/02/2014    6 recensioni
Alejandro e Heather stanno insieme. Ma come? Quando è successo? Come è possibile che questi due rivali abbiano capito finalmente che sono fatti l'uno per l'altro?
Curiosi?
Mia visione personale su come sono andate le cose...
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alejandro, Heather, Nuovo Personaggio, Un po' tutti | Coppie: Alejandro/Heather
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Il suono fastidioso del campanello esterno la interruppe mentre era comodamente distesa sul divano. Immersa a navigare su internet. Il che la portò ad odiare chiunque stesse aspettando fuori dalla porta.
Si può sapere chi viene a disturbare a quest'ora?
Erano le due e mezza del pomeriggio.
Sicuramente una delle fastidiose amiche dell'impicciona.
Heather sbuffò mentre si apprestava ad aprire la porta.
-Scusa- le disse facendole gli occhi dolci -Mi sono dimenticata le chiavi dell'auto- fece piegando la testa di lato.
Heather alzò gli occhi al cielo. Solo la sua coinquilina poteva dimenticare anche la testa a casa. La lasciò passare. Erin prese fulminea le chiavi dalla ciotola del mobiletto all'ingresso.
-Ciao- le disse sorridendo e sgattaiolando fuori dalla porta, dalla quale era entrata solo alcuni secondi prima.
Richiuse e ritornò in soggiorno. Si accomodò sul sofà e prese in mano il portatile che aveva appoggiato sul tavolino.
-Ahh..finalmente un po' di tranquill-
Il campanello la interruppe di nuovo. Heather aveva i nervi a fior di pelle.
Ma chi diavolo sarà ora?
Si rialzò nuovamente e andò trascinandosi lentamente verso l'entrata. Aprì la porta e la faccia che conosceva fin troppo bene si ripresentò.
-Ma che diavolo hai dimenticato ora?- le domandò nervosa.
-Il portafogli- rispose Erin in tono di scuse.
Heather si allontanò dalla porta per lasciarla entrare. La ragazza si precipitò su per le scale.
-Sai che dovremmo tenere una chiave esterna?- le domandò seccamente Heather mentre lei era già scomparsa alla sua vista.
Ritornò subito giù trafelata.
-Non serve..non mi dimenticherò più niente- le sorrise chiudendo il portoncino dietro di sé.
Heather alzò gli occhi al cielo.
Lei e la sua mania della sicurezza.
Sbuffò.
Come se una chiave potesse fare la differenza.
Tornò in salotto e si sedette comodamente sul divano. Computer sulle ginocchia.
-Bene..cosa stavo facendo?-
Le sembrava che la sua coinquilina le avesse fatto perdere un sacco di tempo. Cominciò a digitare delle parole sulla tastiera. Poi il campanello la interruppe nuovamente.
Heather spalancò gli occhi.
No! Non è possibile.
Chiuse il portatile e lo lasciò nuovamente sul tavolino. Per la terza volta si alzò per andare ad aprire.
Giuro che questa volta la ammazzo.
La sua calma e rilassata espressione di alcuni secondi prima aveva lasciato spazio ad una fronte corrucciata e, fosse potuto accadere veramente, a fumo nero che usciva dalle narici.
Aprì la porta, pronta ad inveire sulla sua coinquilina.
Restò di sasso. Non era Erin la persona sorridente che le stava davanti, a pochi centimetri da lei. Indecisa, richiuse la porta impulsivamente.
-Hey!-
Poteva sentire la sua voce oltre il legno che li divideva.
-Non sono io quello che voleva scusarsi-
Appoggiata alla porta, sapeva che non avrebbe avuto scelta. La riaprì lentamente. E si trovò nuovamente davanti a lui.
-Oh...finalmente-
-Come hai fatto a sapere che abitavo qui?- gli domandò arrabbiata squadrandolo, appoggiata con una mano alla porta.
-Beh..- le sorrise -..nello stesso modo in cui tu hai avuto il mio numero. O sbaglio nell'aver sentito che non ce l'avevi?-
Heather sbuffò.
-Non m'inviti ad entrare?- le domandò piegando la testa.
La ragazza rimase in silenzio, estendendo un braccio verso l'interno. Alejandro oltrepassò la soglia. Una folata del suo profumo la investì. Il suo intenso e inebriante profumo. Heather strabuzzò gli occhi per togliersi quei pensieri dalla testa.
-Wao..bel posticino qui- commentò il ragazzo dando un'occhiata intorno, rimanendo comunque vicino all'ingresso.
Heather annuì. Sembrava intento a cogliere ogni minimo particolare di quella casa. Ma soprattutto non sembrava lo stesso Alejandro che aveva lasciato. Sembrava felice e rompiscatole come sempre. La stava prendendo in giro?
Si voltò verso di lei.
-Ci vivi da sola?-
I suoi occhi verdi sembravano più grandi del solito.
-No..la divido con una ragazza-
Alejandro assunse un'espressione che le suonava del tipo “Come fai a vivere con un altro essere umano?” e quindi lei si affrettò subito ad aggiungere -È per dividere le spese- disse alzando le spalle.
Il ragazzo stava ancora guardandosi in giro.
-Già...-
Sapevano entrambi che nessuno dei due possedeva l'ambita somma di denaro che pretendevano da anni. Poi ritornò a guardarla. In silenzio. Heather sembrava avere la testa da un'altra parte.
-Sì..ecco...puoi accomodarti sul divano in soggiorno- iniziò, indicando la stanza alla sua destra.
-Non mi offri nulla?- le chiese stuzzicandola.
Lo fulminò.
-Siediti mentre IO vado in cucina-
Mi tratta male e io devo anche fargli da cameriera?
Il ragazzo alzò le mani esibendo un piccolo sorriso.
-Cosa vuoi?-
La domanda gli era arrivata un po' strana alle sue orecchie. Ma Alejandro sapeva che non era il caso di mettersi troppo a scherzare vedendola un tantino irritata.
-Ce l'hai del thè?-
-Sì-
-Allora vada per quello-
Le lanciò un altro sorriso.
Heather si voltò istantaneamente per non essere costretta a guardarlo negli occhi. Si diresse verso la cucina. La rabbia aveva fatto posto alla preoccupazione.
Ma come diavolo gli è passato per la mente di venire fino a qui? Ora si aspetterà delle vere scuse quel vile traditore. E ora che gli dico?

Alejandro aveva in mano un portafoto. Stava sorridendo mentre guardava la fotografia.
-Hey..chi ti ha detto di curiosare tra le mie cose?- fece irritata mentre entrava con due bicchieri in mano.
-Non sapevo fossi brava a ballare- le sorrise, mentre indicava la foto che aveva in mano.
La foto che la ritraeva durante un saggio di danza. In scarpette, tutù e capelli raccolti in un lungo nastro.
-Si si certo..come no- gli rispose poggiando i bicchieri sul tavolino.
-Eri carina- fece riappoggiando il portafoto, insieme alle altre cornici, sul mobiletto nero. Solamente che le altre cornici contenevano foto di Erin. Heather non amava avere foto di sé per casa, ma quella era un'eccezione perché ci era molto affezionata.
La ragazza lo guardò storto. Alejandro capì che l'aveva intesa come un'offesa.
-Cioè..eri..inteso nella foto- disse cercando di rimediare -Quanti anni avevi?- le domandò curioso.
-Non sei qui per sentir parlare della mia infanzia immagino..- fece portandosi le mani ai fianchi.
Alejandro finse di pensare.
-No..direi che non è una mia priorità- disse, andandosi a sedere sul divano.
Sperava che la ragazza si sedesse di fianco a lui, ma si spostò invece dall'altra parte della stanza.
-Non ti siedi?- le domandò indicando il divano con gli occhi.
-No..- fece portando una mano avanti -..preferisco stare in piedi-
Alejandro alzò le spalle.
Poi calò il silenzio.
Alejandro la guardò fissa negli occhi. Quei suoi grandi occhi verdi stavano cercando di scavarla interiormente. Heather sentì un brivido percorrerle la schiena. Neanche a scuola durante le interrogazioni aveva avuto così paura di quello che doveva dire. Ma si sa, lei aveva saputo cavarsela in ogni situazione. Purtroppo quella era un'eccezione.
-Ok- fece abbassando lo sguardo per sfuggire a quello penetrante del ragazzo -Mi dispiace. Scusami. Scusami per tutto. Per averti lasciato lì durante l'eruzione, per averti sempre incolpato di tutto, per quelle cose che ti ho detto..- poi rialzò lievemente lo sguardo, senza però guardarlo negli occhi -Non le pensavo veramente-
Alejandro non sapeva come queste scuse stessero richiedendo in lei una grande forza di volontà. Ma soprattutto che queste fossero parole che non uscivano dalla sua bocca da troppi anni. Scuse vere s'intende. O forse lui capiva. D'altronde erano simili.
-Mi sono fatta prendere dalla rabbia per quello che mi avevi fatto e non ci ho visto più-
Alejandro era rimasto in silenzio.
-Quindi non mi odi?-
Heather lo guardò.
-Diciamo solo un pochino- rispose, mostrandogli una possibile misurazione del suo “pochino” avvicinando a malapena pollice e indice.
-E quindi pensi che potresti pure provare qualcosa verso i TIPI come me?-
Ma cavolo, si ricorda tutto quello che gli ho detto?
-Forse- fece staccando gli occhi dai suoi e fissando un punto indistinto fuori dalla finestra.
-Comunque ora che mi sono scusata puoi ritornare da una delle tue ragazze- fece secca, fulminandolo con gli occhi.
-È un'attrice o una cantante l'ultima? No aspetta..forse sono presa indietro con gli aggiornamenti-
-Hey..sei gelosa!- fece sorridendole.
-No non sono gelosa e sto parlando seriamente. Non ho bisogno qui di uno che tratta le ragazze in quel modo- rispose incrociando le braccia al petto.
-Sì che lo sei-
-No-
-Io dico di sì-
-E io ti dico di no, chiaro?!- tuonò, fulminandolo nuovamente con lo sguardo.
-Hey Heather..non erano le mie ragazze..- disse con fare da dongiovanni, sorridendole.
Heather non sapeva se la stava deridendo o stesse dicendo la verità.
-Sono solo delle mie amiche- fece allargando un po' le braccia. Come ad indicare che non ne aveva colpa se loro erano attratte da lui.
-Certo..delle tue amiche che si fanno immortalare avvinghiate a te e che vengono CASUALMENTE a letto con te- disse, tornando a guardare oltre il vetro della finestra.
-Non ci sono andato a letto-
Silenzio.
Alejandro abbassò lo sguardo. Prese un bicchiere dal tavolino e bevve un sorso.
-E che mi dici dei tuoi sentimenti? Mentivi anche su quelli?-
La domanda le arrivò come una stilettata.
Ricongiunse subito lo sguardo al suo, irritata. Però Alejandro era serio. Dalla sua faccia non vi era segno di un possibile sorriso istigatore. I suoi occhi erano ancora lì ad analizzarla, ma non riusciva a decifrare se fossero spenti o cosa. Sapeva che era venuto il momento della verità. Alla quale non poteva più sfuggire.
Erin dev'essere fiera di me.
Chiuse gli occhi.
-Io mi sono innamorata di te- disse tutto d'un fiato, come se questo le permettesse di non far trapelare le sue parole.
Alejandro spalancò gli occhi.
-Mi stai prendendo in giro?-
-Ti sembra che io ti stia prendendo in giro?!- gli rispose secca, delusa della reazione.
Il ragazzo scosse impercettibilmente la testa.
-Perché?- fece guardandola.
Heather spalancò gli occhi, non sapeva se fosse una domanda provocatoria o se rispondere.
-Perché non me l'hai detto quando ti ho chiesto cosa provavi per me?- le domandò puntandole contro nuovamente i suoi occhioni.
-Perché dai Alejandro! Noi non siamo fatti per stare insieme. Noi siamo nemici. Tradiamo, complottiamo, ci alleiamo, mentiamo. E la maggior parte delle volte lo facciamo l' uno verso l'altro. Insomma, come speri che una coppia come noi abbia qualche chance di durare? I sentimenti possono anche essere sacrificati-
Alejandro socchiuse a malapena gli occhi.
-Quindi avevi solo paura?- le domandò alzandosi, avanzando verso di lei.
Heather indietreggiò verso il muro.
-Non ho paura, sto solo considerando la realtà dei fatti-
Alejandro le fu più vicino. Heather indietreggiò ancora e si ritrovò con la schiena al muro. Lui le sorrise. Poggiò una mano sulla sua guancia. Tremò al suo contatto.
-Hey- le sorrise teneramente.
-Sai che io non sono innamorato di un attrice o di una cantante..pensavo ti fosse entrato in quella testa dura-
Heather alzò lo sguardo verso di lui.
-Stai per piangere?-
-Io non sto per piangere! Figurati se piango per uno come te!- rispose accigliata, cercando di nascondere i suoi sentimenti, ormai già rivelati. Probabilmente se avesse saputo che aveva pianto per lui avrebbe gioito ancora di più.
-So che non potremmo essere una coppia tutta rose e fiori- alzò le spalle -Chi lo è d'altronde?..Ma non m'importa. Non m'importa se dovrò litigare con te o se magari in un futuro scopriremo che siamo totalmente incompatibili. Io voglio provarci e dovresti volerlo anche tu. Sai..- disse abbassando lo sguardo per poi rialzarlo nuovamente -..non ho mai fatto una dichiarazione d'amore ad una ragazza..forse perché erano sempre loro a venirmi dietro..quindi non sono bravo con queste cose- fece alzando le spalle -Ma è proprio perché sei diversa dalle altre che mi hai attratto e ora non voglio perdere un'occasione..per cosa? Perché tu hai paura di come andrà a finire? Se ragioni così non t'impegnerai mai con nessuno cara la mia Heather...-
Heather era persa nelle sue parole. Sapeva che aveva un fascino e una potenzialità retorica non da nulla, ma sperava non venissero fuori in quella situazione. Ma era una speranza destinata a svanire.
-Heather tu mi piaci..come devo dirtelo ancora? Proviamoci..affronteremo insieme i problemi..e se sono troppi..beh..- spostò la traiettoria del suo sguardo per poi riportarla nei suoi occhi -..potrai dare la colpa a me- terminò sorridendole.
Heather non rispose. Si alzò lievemente verso di lui. Poi improvvisamente posò le labbra sulle sue.
Alejandro spalancò gli occhi, preso alla sprovvista. Poi ricambiò il bacio.
-Ok...- sussurrò la ragazza, distaccandosi appena dalle sue labbra.
Il sorriso di Alejandro si fuse in quel bacio appassionato, in quell'incrocio di lingue che si cercavano a vicenda. Quel bacio che entrambi segretamente desideravano da tempo.
Posò le mani sul suo collo perlaceo, avvicinandola a sé. Lei si strinse al suo petto, circondandolo con le braccia. Heather ritornò con le spalle al muro. Alejandro le prese le gambe, che lei avvinghiò attorno alla sua vita. Le loro labbra continuavano a cercarsi e a mordersi. Poi si staccarono dal muro e si scaraventarono entrambi sul divano. Alejandro si tolse velocemente la camicia bianca, che gettò a terra. Un attimo dopo anche la maglietta della ragazza era sul pavimento e ora si ritrovava a sfoggiare un reggiseno di pizzo nero.
Heather staccò appena le labbra da quelle del latino.
-Hey..non possiamo restare qui-
Alejandro cominciò a baciarle avidamente il collo.
-Perché?- riuscì a dire.
-Ti sei dimenticato che vivo con qualcuno?-
Alejandro non sembrava ascoltarla.
-Al!- fece, cercando di toglierselo di dosso.
S'immobilizzò.
-Ok ma non provare mai più a chiamarmi con quel soprannome- fece socchiudendo appena le palpebre.
-Ma funziona però- disse lanciandogli un sorriso provocatorio.
Alejandro raccolse i loro indumenti da terra, mentre Heather si alzava lentamente dal divano.
-Ok- fece caricandosela sulle spalle.
-Hey!-
-Dov'è la tua stanza?-
-Non provare a portarmi su per le scale in questo modo Burromuerto!-
-Ok- continuò sorridendo e incamminandosi verso la rampa.
-Non ci provare!-
-Fidati-
Poteva vedere il suo sorriso beffardo sotto di lei. Alzò gli occhi al cielo.
Idiota!




Angolo autrice

Hello! Anche questa settimana ci sono!;) bene bene...So? Finalmente questi due si sono incontrati...come vi è sembrato? Ditemi che almeno in parte non siete rimaste deluse...Ho rivisto più volte questo capitolo perché trovavo sempre cose da aggiungere..probabilmente quando l'avrò pubblicato spunteranno come funghi nuove idee-.-  più che altro spero di non avere fatto errori di contesto con tutte queste aggiunte...ma anche di battitura...l'ultima volta sebbene avessi riletto più volte il testo mi sono resa conto che c'erano 2/3 errori di battitura>.<...avvertitemi in tal caso che provvedo.
Per il resto, come mi è piaciuto scrivere "Sotto la pioggia", ho adorato immaginare anche il loro secondo incontro...quindi spero di essere arrivata anche a voi...
Ringrazio chi sta seguendo la storia e chi tra 1000 impegni trova il tempo di lasciare un commento personale:)
Bene...Heather si sarà finalmente abbandonata ai suoi sentimenti per Alejandro o troverà ancora da ridire?...La storia continua..sono in fase di scrittura altri capitoli..dunque...come sempre...chi è curioso mi segua verso la prossima puntata..cioè..volevo dire..capitolo;)
ciao ciao
Aanya

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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