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Autore: tre 88    08/02/2014    1 recensioni
Erano passati due anni dalla fine della guerra a Marineford ed Ace era stato salvato dai suoi compagni.
Dopo due anni passati in tranquillità, un'ombra aveva preso di mira la seconda flotta, un'ombra legata al passato di Ace.
***
Ace si fermò di colpo, era scioccato da ciò che stava vedendo.
La vide cadere nella voragine senza fondo, urlando con tutto il fiato che aveva in corpo:
-Te la farò pagare, Ace!-
poi la voragine si richiuse e lei scomparve nel nulla…

***
Buona Lettura ^^
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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5° CAPITOLO:

 
 
I pirati di “Picche”, dopo un viaggio difficile e pericoloso, erano finalmente giunti nel Nuovo Mondo e dopo qualche giorno di navigazione, videro un’isola:

-Quella è l’isola di Himawari.-

Ace si girò verso il suo navigatore:

-Che isola è?-

-E’ un’isola primaverile a giudicare dal clima e sembra un’isola tranquilla.-

Pugno di Fuoco sorrise:

-Bene, è l’isola giusta per fermarsi qualche giorno.-

la ciurma a quelle parole si preparò a scendere mentre la nave procedeva verso l’isola.

Intanto Kita fissava l’isola di Himawari, il suo sguardo era freddo e percepiva un grande pericola ed era certa che questa volta non se la sarebbero cavata, raggiunse di corsa Ace e lo afferrò per un braccio:

-E’ meglio se evitiamo quell’isola.-

Ace la fissò:

-Di nuovo il tuo brutto presentimento? Ogni volta dici così e tutte le volte, ce la siamo cavata benissimo.-

Kita lo afferrò per la camicia che stranamente stava indossando quel giorno e con un tono freddo, che non usava più da quando era in quella ciurma, minacciò il capitano:

-Fai rotta su quell’isola e stai pur certo che me ne vado. Questa volta è diverso il pericolo che sento.-

Ace capì che era veramente preoccupata ma notando l’isola, che ora si poteva vedere molto bene, non riusciva a capire dove fosse il pericolo:

-Kita, l’isola è tranquilla. Non succederà nulla.-

vedendo che l’amica non sembrava convinta aggiunse:

-Dobbiamo per forza fermarci. Le provviste sono finite e la nave è ridotta male, non possiamo aspettare un’altra isola.-

Kita mollò la presa dalla sua camicia e si voltò:

-D’accordo ma se succede qualcosa, io me ne vado.-

Ace la osservò scendere sottocoperta, sapeva che non stava mentendo e sperava che non succedesse nulla mentre erano sull’isola, non voleva che Kita se ne andasse e non voleva che la sua ciurma corresse dei rischi.

 
Una volta scesi a terra, la ciurma si sparpagliò per l’isola mentre Ace insieme a Kita ed altri due compagni, dopo aver trovato qualcuno che poteva riparare la loro nave, si recò nell’unica locanda per pranzare.

Dopo aver pranzato, come sempre, Ace scappò via insieme agli amici ma una volta fuori si fermò:

-Strano che il locandiere non abbia urlato.-

era abituato a sentire i proprietari delle locande urlargli contro di tornare a pagare il conto ma sta volta non era successo, il vecchio locandiere con tutta calma stava sparecchiando il loro tavolo come se non gli importasse che loro non avevano pagato:

-Meglio così. Ora andiamo prima che cambi idea.-

Kita era nervosa, l’isola era troppo tranquilla e gli abitanti erano troppo gentili, sembrava che non ci fosse nessun pericolo ma lei sapeva che stava per accadere qualcosa, lo aveva scoperto da poco che possedeva l’Haki e che era proprio quel potere che gli permetteva di percepire il pericolo.

Ace invece non riusciva a capire il perché l’amica era così preoccupata, Himawari era così tranquilla che lui si stava annoiando.

 
I quattro pirati camminarono per un po’ fino a raggiungere la spiaggia, continuarono a camminare fino a quando non raggiunsero il punto dove la sabbia diventava terra e iniziava la foresta:

-Ace, è meglio tornare indietro.-

il capitano osservò Kita:

-La foresta sembra l’unico posto interessante dell’isola.-

la ragazza gli mollò un pugno in testa:

-Quella foresta nasconde un pericolo…-

non fece in tempo a finire di parlare, che dalla foresta uscì un gran numero di marines e a capo del gruppo c’era un uomo grande e grosso dallo sguardo pericoloso; Himawari era così tranquilla che persino i pirati se ne stavano buoni e la marina si limitava ad assicurarsi che nella foresta non ci fossero belve feroci che potevano minacciare la sicurezza delle persone.

Kita riconobbe subito l’uomo che stava a capo di quei marines:

-Ace, quel tipo è pericoloso. E’ meglio creare un diversivo e scappare.-

Pugno di Fuoco la osservò:

-Sai chi è?-

Kita annuì:

-Un tempo era un ammiraglio ma era così pericoloso che il Grand Ammiraglio ha deciso di retrocederlo a vice ammiraglio come ultimo avvertimento. Se fa qualcosa di sbagliato rischia di finire in prigione.-

lei si teneva sempre informata su i marines più pericolosi e si era stupita quando aveva saputo di quell’ammiraglio che sembrava più pericoloso di un pirata.

Il vice ammiraglio senza dire nulla, fece cenno ai suoi uomini di attaccare e in un attimo iniziò la battaglia tra i pirati ed i marines; Ace e i suoi compagni erano in difficoltà, erano solo in quattro contro cento marines ben addestrati.

I marines schivavano con facilità il fuoco di Ace e le voragini di Kita, tutto quello che Pugno di Fuoco in quel momento stava cercando di fare, era di permettere ai suoi compagni di mettersi in salvo ma non era facile, sembrava che il nemico fosse capace di prevedere le loro mosse.

Ad un tratto si sentì uno sparo che colpì in pieno Kita, Ace si fermò di colpo, era scioccato da ciò che stava vedendo.

La vide cadere nella voragine senza fondo, urlando con tutto il fiato che aveva in corpo:

-Te la farò pagare, Ace!-

poi la voragine si richiuse e lei scomparve nel nulla, era stata ferita e nel venire colpita era caduta all’indietro finendo in una voragine che aveva appena aperto:

-Kitaaa!!!-

Ace scatenò tutto il suo potere e senza accorgersene usò l’Haki, la maggior parte dei marines furono sconfitti mentre gli altri e il vice ammiraglio, fuggirono via.

 
Finito il combattimento, Ace raggiunse il punto in cui la voragine si era richiusa facendo sparire Kita:

-Dobbiamo cercarla! E’ lei che crea le voragine, non può essere sparita a causa del suo potere.-

uno dei suoi compagni si avvicinò a lui:

-Ace, cerca di capire, Kita non c’è più. Te lo aveva detto che non aveva la capacità di riaprire le voragine una volta richiuse e nessuno, si può salvare dopo essere finito sotto terra.-

Ace odiava dargli ragione ma sapeva che per Kita non poteva più far niente, gli aveva urlato che gli e l’avrebbe fatta pagare ma sapeva che non sarebbe più tornata nemmeno per vendicarsi.

Pugno di Fuoco sapeva che era solo colpa sua se Kita aveva fatto quella fine come sapeva che lei aveva tutte le ragioni per volersi vendicare, doveva dargli ascolto ed evitare l’isola di Himawari, in qualche modo ce l’avrebbero fatta a raggiungere un’altra isola ma invece, come al suo solito, lui non gli aveva dato ascolto e ora Kita non c’era più.

 

 
Continua…
 
 
 
Ciao, eccomi qui.

Anche questo capitolo è un po’ corto rispetto agli altri, spero che vi sia piaciuto lo stesso. ^O^

Nel prossimo capitolo si torna al presente. =)

Ringrazio chi ha letto e recensito (o letto soltanto) i precedenti capitoli.

A presto, ciao.

ps:il prossimo capitolo lo metterò se riesco sabato o domenica se no lo pubblicherò venerdì 21.

 
  
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