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Autore: hermioner    08/02/2014    2 recensioni
“Secondo la mitologia greca, gli umani originariamente furono creati con quattro braccia, quattro gambe e una testa con due facce. Temendo il loro potere, Zeus li divise in due parti separate, condannandoli a trascorrere le loro vite a cercare l’altra loro metà.''
E se Scarlett fosse la metà di Draco?
E se Draco fosse la metà di Scarlett?
Quanto può essere più forte l'odio dell'amore?
Se si ama sul serio, nemmeno la metà.
Buona Lettura;
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Famiglia Weasley, Il trio protagonista, Nuovo personaggio | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Più contesti
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Expecto Patronum


 



« Concentrati Scarlett, dai che ce la fai! Pensa a qualcosa di bello, un ricordo bellissimo, stupendo, mozzafiato! Qualcosa che ti faccia automaticamente far spuntare il sorriso sulle labbra! » Harry era dietro di lei che le sussurrava queste parole.
Erano ormai due ore che la ragazza si sforzava di evocare un Incanto Patronus ma tutto ciò che usciva dalla sua bacchetta era del tenue fumo grigio, inconsistente e vaporoso.
Nemmeno una lucertola sarebbe scappata davanti a quello.
Avrebbro anzi riso di lei.
Sbuffò sonoramente e chiuse gli occhi.
Pensa Scarlett, pensa.
Aveva provato di tutto e di più.
Da quando sua madre le aveva dato il famoso carillon, a quando lei e suo padre erano andati a fare un escursione in una foresta e avevano visto un piccolo di Unicorno, ma niente.
Era inutile.
Continuò a pensare e a serrare gli occhi quando ad un certo punto un pao di capelli biondi, una faccia pallida e degl'occhi azzurri e non si contrapposero a quei puntini colorati che vedeva.
Scosse la testa sobbalzando leggermente.
Lui NO!
Non la rendeva felice, non lo faceva e mai lo avrebbe fatto.
Lui era un approfittatore e sfruttatore del cavolo che si divertiva a baciarla perchè gli 'andava'
un leggero irritamente si fece spazio in lei ma non ci doveva pensare.
Devo evocare questo fottuto patronus o giuro che mi butto dalla Torre di Astronomia.
« Ce la posso fare » esclamò all'improvviso riaprendo di scatto gli occhi e portando la bacchetta davanti a se.
Lasciò che la sua mente vagasse da sola e, nello stesso momento in cui pronunciava la formula '' Expecto Patronum '' l'mmagine delle labbra di Draco che combaciavano perfettamente con le sue le tornò in mente.
Un tenue sorriso si impossessò del suo volto mentre rivedeva con la mente quel momento.
Il sorriso, però, aumentò quando vide un'enorme tigre bianca sdraiata sulla pancia davanti a lei.
« Waooh! » esclamò Harry avvicinandosi e affiancandola.
« E' stupenda » ammise poi, guardando l'enorme felino che li squadrava con fare annoiato.
« Sai, i babbani associano agli animali una caratteristica ben precisa o una storia che li renda simboli 'maligni' o 'benigni' » inizò a spiegare Scarlett, senza distogliere lo sguardo dall'animale argentato. 
La tigre alzò lo sguardo su di lei e la guardò negli occhi.
« Un giorno, durante una passeggiata con mio padre, lui mi parlò di alcuni animali e fra essi c'era anche lei » continuò poi guardandolo.
« Disse che la tigre nel suo aspetto positivo è il simbolo della forza accrescendo la potenza di colui al quale si accompagna, nel suo aspetto negativo rappresenta le potenze infernali, la natura selvaggia e distruttrice. Ora che ci penso, io sono un po' distruttrice » rise Scarlett facendo dissolvere la tigre.
« E il cervo, cosa è? » chiese il Bambino Sopravvissuto curioso, sedendosi su uno dei banchi vuoti dell'aula che avevano usato per allenarsi in modo separato dall'Esercito di Silente.
« Il Cervo è il simbolo della rigenerazione vitale, per il rinnovarsi periodico delle sue corna, che sono paragonate anche ai rami degli alberi per il loro valore allegorico di sviluppo e di unione tra le forze superiori e quelle inferiori. Quindi le corna sono il simbolo della longevità e del ciclo delle rinascite successive » spiegò lei gesticolando e sedendosi accanto al ragazzo.
« Beh, io sono scampato alla morte ben quattro volte, posso dire che questa teoria potrebbe essere vera » la rossa rise all'affermazione del ragazzo.
Passarono qualche minuto in silenzio quando Scarlett si decise a parlare.
« Come ci si sente a dover affrontare tutto questo? » chiese guardandolo.
« Tutto questo cosa? » rispose lui, ricambiando lo sguardo.
« Tutto! La Gazzete del Profeta che ti dà a dosso, le frecciatine che ti lanciano mentre passi o il fatto che tutti ti guardino, parlottino tra loro? L'essere costantemente sotto sorveglianza? Non ti secca? » spiegò.
« Vuoi la verità? Si. Si mi secca, mi secca perchè non sono un bugiardo e non mi piace essere preso per uno così. Io non ho chiesto tutto questo, avrei preferito cento volte di più poter abbracciare i miei genitori, poter passare del tempo con loro, vivere fin da subito nel mondo dei maghi ma non ho potuto.» Harry abbassò lo sguardo a terra, sospirando.
« Loro non capiscono cosa ci si sente a non avere dei genitori » disse la ragazza semplicemente. « Non sanno cosa significa non poterli vedere, non poterli scrivere, non poterci parlare. Per farlo devi sognare, ma il brutto dei sogni è che una volta che ti svegli, tutto scompare. E loro non ti credono perchè nessuno dei loro parenti è morto per mano sua, per mano di Lord Voldemort»
Potter la guardò con un misto di ammirazione.
« Tu mi credi? » chiese Harry guardandola negli occhi.
« Dei Mangiamorte hanno ucciso i miei genitori. Dei Mangiamorte sono entrati in casa mia. Dei Mangiamorte mi hanno torturata... Si, credo che questo possa bastare per crederti» spiegò lei, guardando un punto a caso della stanza al ricordo del dolore che provò quel giorno a Hogsmede.
« Perchè sei qui a Hogwarts? Perchè non sei rimasta al Mannor assieme alla tua famiglia? » chiese lui.
« Non ve l'ho mai detto? » arricciò le labbra la rossa corrugando le sopracciglia.
Il ragazzo scosse la testa e Scarlett fece un verso di sbalordimento.
« Strano... Comunque, ti sarai reso conto che io sono entrata a scuola quasi un mese dopo dell'inizio e che non ho fatto un vero e proprio smistamento. » iniziò a parlare lentamente pesando le parole e gesticolando.
« Si » esclamò Potter muovendo la testa dal basso verso l'alto.
« Io sono arrivata in questa scuola la domenica sera, beh, il venerdì prima la mia casa è stata attaccata dai Mangiamorte.
Stavamo festeggiando il fidanzamento di mia sorella maggiore quando, uno a uno, i vetri della sala da ballo si sono infranti e decine di sagome nere si sono smaterializzate nella stanza. Mi prese il panico in quel momento, non sapevo che fare ma mio padre riuscì a farmi scappare. Diceva che si aspettava un attacco simile e che aveva preparato le mie cose ormai da tempo. Mi dette un bigliettino e io mi smaterializzai a Grimuld Place. Sono stata lì per due giorni, il sabato l'ho passato tutto il tempo a dormire e ad aspettare i miei genitori, ma loro non si sono presentati.
La domenica sera Tonxs e Lupin mi portarono qui e Silente mi accolse. Il resto lo sai » raccontò alzando le spalle.
« O mio dio » esclamò semplicemente Harry.
« Credo si ora di andare » propruppe la ragazza scendendo dal banco e incamminandosi verso la prota.
Uscirono dall'aula e ognuno dei due prese una direzione diversa. « Ah, Harry?! » esclamò la ragazza prima che quest'ultimo potesse girare l'angolo.
Il ragazzo si girò a guardarla « Grazie » disse sorridendo prima di andarsene.
 
 
 
 
L'aria primaverile la colpì in pieno quando raggiunse la Torre di Astronomia. 
Aprile era ormai alle porte e ciò significava che anche le vacanze di Pasqua si stavano avvicinando.
Avrebbe passato il momento di riposo in uno dei Mannor in America, lontano da tutto e da tutti.
Sarebbero tornate, lei e le sue sorelle, a casa dei nonni Paterni per passare le due settimane di relax non facendo nulla.
Un lieve venticello le alzò i capelli e lei sorrise al contatto.
« Possibile che io e te ci troviamo sempre la sera? » una voce strascicata e lasciva arrivò alle sue spalle e Scarlett si irrigidì leggermente.
« Non è che mi segui, Malfoy? » lo provocò lei sorridendo leggermente quando lui la affiancò.
« Ti lascerò col dubbio » alzò le spalle lui incrociando le mani sulla ringhiera.
« Questo posto rilassa » ammise la ragazza guardando il lago nero che, con la luce della luna, sembrava un'enorme pozza di argento fuso.
« Già..» disse semplicemente il biondo di fianco a lei. « Di questi tempi, serve poter stare tranquilli »
« Quindi tu ci credi? » Scarlett volse lo sguardo verso il ragazzo al suo fianco e sobbalzò leggermente quando si scontrò con il ghiaccio dei suoi occhi.
« Tu? » disse in risposta lui, senza distogliere lo sguardo.
« Sai che non si risponde ad una domanda con una domanda? » scherzò la rossa « Comunque... si. » non capì perchè ma la sua voce, sul sì si indurì.
« Perchè? » domandò il ragazzo, spiazzandola.
« Come perchè? »
« Perchè credi che Tu-Sai-Chi sia tornato, perchè credi a Potter? » anche la voce di Draco diventò fredda, distaccata, quasi sprezzante.
« Anche Silente lo dice » cercò di sviare il discorso.
« Silente e Potter dicono sempre la stessa cosa, è inutile credergli più, ormai»
« Silente è un grande mago. Non andrebbe in giro a dire cazzate del genere » alterandosi Scarlett sputò quella parole.
« E se Silente ti dicesse che se ti buttassi da qui diventeresti immortale? Crederesti anche a questo? » 
« Ma che cazzo stai blaterando Draco!? »
« Rispondi, Credi nel ritorno di Tu-Sai-Chi, solo perchè due persone lo vanno a dire in giro, Scarlett? » ribadì il biondo.
« Sai perchè credo al ritorno di quell'essere? Perchè per colpa sua i suoi scagnozzi, tra cui tua zia, mi hanno fatto diventare orfana. Perchè per colpa dei suoi cazzo di ordini i Mangiamorte sono entrati in casa mia e l'hanno messa sotto sopra per cercare uno stupido anello! Perchè per colpa sua io non ho più una famiglia! Perchè per colpa sua io sono stata torturata! Perchè per colpa sua, la mia vita è completamente andata a puttane! Quindi, no, non credo nel ritorno di Lord Voldemort solo perchè Harry e Silente lo dicono, ci credo perchè lo so! Perchè ne ho avuto la certezza! » Scarlett urlò tutto quello a pieni polmoni, gesticolando, sputando fuori la realtà.
La cruda e orrenda realtà che la circondava.
Non aspettò che il biondo proferisse parola perchè se ne andò, per la seconda volta in una settimana.








 
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Tand Tand Tand Tand!
Non posso fermarmi molto quindi vi dirò solo una cosa: dal prossimo capitolo si cambierà tempo e si finirà subito al sesto anno.
Volevo dirvelo almeno capirete.
Ora vado, baci a tutti
Erica xx


p.s. le recensioni sono GRATIS non dimenticate ahahah :)
   
 
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