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Autore: Kess    08/02/2014    11 recensioni
"Mi sono sempre sentita come una virgola. A volte sono nel posto sbagliato, a volte sono in più e a volte si dimenticano di me. Insomma, sono praticamente inutile.
Odio essere quella in più, che non centra niente in qualcosa, o magari essere dimenticata così facilmente, lo odio davvero.
A quanto pare però è la mia condanna."
Genere: Drammatico, Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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ANGOLO SCRITTRICE SOTTO MOLTO IMPORTANTE

36th Chapter;

Brea’s pov:
Oggi è il 22 Novembre, siamo nell’ospedale di Watford.
Intorno a me vedo solo gente che corre con quei camici, infermiere che mi mettono aghi nelle braccia, eppure l’unica cosa che sento è la pancia dura, e fitte ogni qualche minuto.
Accanto a me c’è Harry visibilmente più preoccupato di quanto lo sia io, forse. Non lo so, è tutto così confusionale che vorrei solo capire perché sul serio non ho idea di cosa stia succedendo.
Sento qualcosa che mi taglia, e fa tanto male. Stringo la mano nella mia, probabilmente  è quella di Harry.
Scoppio a piangere buttando indietro la testa, ma poco dopo vedo la bambina tra le braccia di un’infermiera.
Ora ho capito tutto.
Parto cesareo, lo sapevo. Avevo i fianchi troppo stretti, colpa loro.
Poi silenzio. Silenzio assoluto. Perché c’è silenzio? Non deve esserci silenzio.
“Perché non piange?” chiedo debolmente. Il silenzio persiste per qualche attimo, e mi si gela il sangue nelle vene.
Possibile? Possibile che non pianga? Che cazzo le succede?
Piangi Arya, ti prego.
Il “dolce” pianto di quella bambina riempie la stanza, il che mi fa rilassare enormemente. Con un sospiro di sollievo mi lascio cadere completamente sul letto e chiudo gli occhi, sentendo poi la mano di Harry sulla mia fronte.
Riapro gli occhi ed incrocio quelli di Harry, lucidissimi con qualche lacrima che scende e un sorriso formidabile si allarga sulle sue labbra. Sorrido anche io, sentendo le lacrime che scendono ancora e ancora.
Pochi minuti dopo quella bellissima bambina è tra le mie braccia, tranquilla e in silenzio, avvolta nella candida coperta che la tiene al caldo.
Harry si accuccia un po’ per guardarla meglio e con l’indice le accarezza la piccola guancia. È bellissima, perfetta, stupenda.
Prometto che l’amerò con tutta me stessa. Ha solo pochi minuti e già so che sarà una bambina bravissima, bella e solare.
Non passa tanto tempo che portano via Arya dalle mie braccia, ed io vengo riportata nella stanza di prima.
Harry è qui con me in silenzio che sta seduto sulla sedia, sorridendomi. Sono così stanca, non resisto e mi lascio andare, addormentandomi.
 
Quando apro gli occhi Harry è seduto sul bordo del letto con la bambina in braccio. Sono così belli che gli farei una foto se avessi il cellulare qui.
Quegli occhioni verdi incrociano i miei e il sorriso su quelle labbra che amo baciare si allarga quando mi passa quella bambina.
“Ciao Arya.” sussurro guardando il suo dolce visino. È bellissima. I suoi occhi sono semiaperti, ma si può già scorgere bene il colore. Sono verde acceso, smeraldo direi, come quelli di Harry; in più attorno alla pupilla c’è un bordino azzurro ghiaccio. Sono bellissimi, lei lo è.
La nostra piccolina perfetta.
Qualche capello c’è già sulla sua testa, sono neri credo, ma non posso vederli bene.
Sono mamma. È cos’ strano pensarlo, sono mamma. E lui è papà. Siamo genitori.
 

 
La porta di casa si apre, ed entra il mio ragazzo sfoggiando il suo grande sorriso, uguale a quello della piccolina.
“Ciao Harry.” lo saluto mentre si toglie il giubbotto. È in ritardo.
“Papà!” la piccolina scende dal divano e corre incontro al riccio, saltellando. Lui la prende in braccio e la bacia sulla fronte, salutandola.
Bisbigliano qualcosa, poi Arya annuisce e si va a sedere sulla sua piccola scrivania, finendo di colorare qualcosa.
Harry si avvicina e si siede accanto a me, baciandomi.
“Ciao piccola.” mi sorride e in quello sguardo capisco che c’è qualcosa, ma non so cosa. Sta sicuramente tramando qualcosa con Arya.
“Che hai combinato?” gli chiedo facendolo ridere. Mi mostra subito la mano destra, sulle quali dita c’è tatuato Arya.
Ptf, sempre il solito. Solleva la manica del maglione e mi mostra il polso, sul quale c’è una piccola stella nera. Lo guardo interrogativa e lui rotea gli occhi.
“Che cos’è la mamma?” chiede ad alta voce per farsi sentire dalla bambina. Lei si alza e corre da noi.
“La nostra stellina.” risponde lei sorridendo e buttandosi sulle gambe di Harry. Oh, adesso ho capito.
Sorrido e prendo il viso di Harry baciandolo. Si è fatto un tatuaggio per me, ma ci crediamo? Questo è pazzo, sul serio.
Mi allontano dalle sue labbra e guardo i miei due amori insieme, che si sorridono complici.
 

 
Mi sveglia un forte rumore, così mi alzo e per prima cosa vado a controllare in camera di Arya. Lei è per terra seduta che respira a fatica, con la mano sul cuore.
Probabilmente ha fatto un brutto sogno come le capita spesso, solo che di solito corre a dormire in camera mia e di Haz, però sta volta no. È lì ferma.
Mi accuccio davanti alla mia bambina e le accarezzo i lunghi capelli neri e ricci, guardandola in quegli occhi che mi ricordano tanto quelli di Harry.
“Hai avuto un incubo?” le chiedo. Lei scuote la testa per dirmi di no, allora non capisco. Respira in modo faticoso ed indica il cuore. Che cazzo succede? Sta male?
“Harry!” strillo correndo a prendere il telefono.
Chiamo l’ambulanza e nel frattempo lui è corso in camera, andando da Arya.
Mi avvertono che saranno qui in poco tempo, così vado a controllare cosa succede. Harry è seduto a terra con lei tra le braccia e non appena mi avvicino lui mi guarda preoccupato.
L’ambulanza arriva subito e la portano via, mentre io ed Harry li seguiamo con la macchina. Sono appoggiata al finestrino che guardo la pioggia cadere fuori mentre lui sta dietro all’ambulanza, e mi viene da piangere.
Non so che cosa le è successo, spero niente di troppo grave, non potrei sopportare che le succedesse qualcosa.
“Starà bene.” mi rassicura Harry appoggiando la mano sulla mia coscia. Lo spero, lo spedo davvero.
In ospedale ci fanno entrare nella sua stanza dopo quindici minuti. Vedo Arya stesa sul letto, ma con la schiena sollevata da molti cuscini che sorride mentre gioca con una pallina tra le sue mani nonostante i fili attaccati a lei, come il piccolo tubicino sotto il naso che le permette di respirare meglio.
“Mamma!” si attacca al mio collo con le braccia e la stringo anche io sentendo gli occhi lucidi. Sta bene! La mia bambina sta bene!
Si stacca ed abbraccia anche Harry, il quale si stacca però quando entra una dottoressa in camera, sorridendoci.
Si avvicina e Arya le restituisce la pallina per poi stringere Harry.
“Buonasera, siete i genitori suppongo.” annuisco e la dottoressa porge ad Arya un altro piccolo giochetto, poi ci fa segno di seguirla fuori dalla stanza per parlare. Così facciamo e ci ritroviamo seduti sulle sedie di plastica di prima, ma almeno avviamo la consapevolezza che nostra figlia sta bene.
“Arya ha un piccolo soffio al cuore. Niente di cui essere troppo preoccupati, basta tenerlo sottocontrollo e in un anno o due dovrebbe sistemarsi. È comune in molti bambini.” ci spiega con calma. Comunque non posso fare a meno di essere preoccupata, è pur sempre la mia bambina e non voglio che stia male.
Però dal giorno in cui è nata so che è forte e lo sarà sempre.
Prendiamo delle medicine da darle, dopo di che ci danno il permesso per tornare a casa. Entriamo nella stanza dove Arya è seduta senza fili ormai, solo con un misuratore della pressione al braccio, mentre un ragazzo scrive delle cose su un foglio. La piccola mi guarda sorridendo e le sorrido anche io, avvicinandomi.
L’infermiere toglie tutti gli strumenti e se ne va, lasciandoci soli.
“Ho sonno mamma.” mi avverte Arya mentre la sollevo in braccio. È magra, molto magra, anche se mangia schifezze dalla mattina alla sera, un po’ come me da bambina alla fine.
“Adesso andiamo a casa e torni a nanna.” le rispondo accarezzando i suoi lunghi capelli.
La passo ad Harry che la tiene meglio di me, così usciamo dall’ospedale per poi tornare a casa rimettendo la nanetta nel suo letto.
Quando finalmente si riaddormenta sono le tre di notte, così io ed Harry ce ne torniamo in camera. Sono ancora un po’ scossa per quello che è successo, ma sono sicura che ora starà meglio.
Le calde braccia del riccio dietro di me mi stringono a lui, che incastra il viso tra la mia spalla e il collo lasciandomi poi uno strepitoso bacio con tanto si schiocco sulla guancia.
Sorrido ed intreccio le nostre dita lasciandomi trasportare dal sonno, addormentandomi.
 

 
Mi stanno tremando le gambe, non sto bene.
Sudo a freddo, ho l’ansia, lo stomaco contorto e paura. Se qualcosa dovesse andare storto? Se per esempio dovessi cadere?
Ora basta complessi, è già persino entrato Dewey. No, non voglio uscire, no.
Calma, devo calmarmi; respira piano e stai tranquilla, è tutto perfetto.
“Sai che sei bellissima?” mi chiede il moro avvicinandosi. Sospiro e lo prendo a braccetto, mentre cerco di non pensare a strane cose. Va tutto bene.
“Grazie, ma vedi di non farmi cadere.” sorride e annuisce. Usciamo dal camerino e finalmente arriviamo davanti a quell’enorme portone spalancato.
Iniziamo a camminare e tutta la gente si gira verso di me, sorridendo. Ma perché abbiamo invitato così tanta gente? Io boh, nemmeno me ne ero accorta.
Kim e Camille, immancabili con i loro vestiti color pesca che gli stanno benissimo.
Sorrido quando vedo la mia piccola Arya con in mano la scatolina rossa che contiene gli anelli, anche lei è stupenda.
Arrivata alla fine del lungo corridoio, Dewey mi lascia, facendo in modo che lui stringa la mia mano.
Quegli occhi verdi che per anni ho amato, finalmente.
Harry, che è stato il mio primo tutto; sembra una fiaba ed io per la prima volta mi sento la principessa che sta vivendo la storia.
Il prete inizia a fare il solito discorso che c’è ad ogni matrimonio, ma fortunatamente non è noioso questa volta, anzi.
Quando è il momento la piccolina con il suo vestito celeste si avvicina, dandoci gli anelli che ci possiamo scambiare.
“Vuoi tu, Brea Collins, prendere il qui presente Harry Styles come tuo marito, ed amarlo e onorarlo finché morte non vi separi?” pronuncia il prete, guardandomi dritta negli occhi.
Harry mi stringe le mani, guardandomi anche lui. Oh, devo rispondere è vero.
“Sì lo voglio.” dico io immediatamente. Harry accenna un sorrisetto, dopodiché il prete ripete la stessa frase anche a lui.
“Sì, lo voglio.” risponde come me il riccio. Sorrido, e riesco a vedere solo lui. Dio quanto lo amo, forse ogni giorno di più.
“Puoi baciare la sposa.” ecco quelle parole da me tanto attese, finalmente.
Lui si avvicina a me e mi solleva il velo dal viso, baciandomi. Le sue labbra sulle mie mi hanno sempre provocato una scarica elettrica che adoro, mi fa sentire bene.
Iniziano a tirare il riso il che mi fa sorridere, sciogliamo il bacio e vedo solo felicità ovunque io mi giri. È uno dei giorni migliori della mia vita.
 
Sta notte Arya dormirà da Niall, che ha praticamente organizzato tutto pur di lasciare me ed Harry una notte da soli, nella suite di un albergo.
Una volta arrivati dentro lasciamo la borsa con le nostre cose dentro e ci sediamo sul letto.
“È stato magnifico.” sbotto guardandolo negli occhi. Mi guarda anche lui e sorride, baciandomi. Amo i suoi baci, l’ho già detto forse, ma io li amo. Sono così dolci e mi fanno sentire bene come nient’altro che non sia lui.
“E ora che si fa?” mi chiede buttandosi con la testa indietro sul materasso.
Idea.
Lo guardo sorridendo e mi alzo, poi salgo sul letto e comincio a saltare. Ho sempre voluto farlo, sempre.
Scoppia a ridere e si toglie le scarpe, salendo e iniziando a saltare con me, vedendo chi riesce a saltare più in alto.
“Mai normali noi due eh?” mi chiede saltando. Scuoto la testa e sorrido, prendendogli le mani e saltando anche io.
Forse è una cazzata, ma non mi importa perché mi diverto un mondo con lui e cose del genere le rifarei cento, anche mille volte.
“Ti amo.” mi fermo e lo stesso fa lui, stringendomi e buttandomi sui morbidi cuscini, per poi baciarmi a stampo.
“Ti amo anche io piccolina.” risponde con un sorriso splendido.
 

 
Guardando quella foto appesa al muro mi tornano in mente tutti quei ricordi. Come passa veloce il tempo, eh? Ormai Arya è grande, che dico grande? Di più! Oggi ci ha portato a casa il suo fidanzato ufficiale, per farcelo conoscere. È davvero un bel ragazzo, è biondo ed ha due occhi marroni come il cioccolato, diciamo che per bellezza è agli standard di Arya, si merita solo il meglio la mia bambina.
Ho scoperto che è anche simpatico, mentre cenavamo abbiamo iniziato a parlare tutti e quattro insieme e anche ad Harry è piaciuto a quanto pare.
“Ti piace?” mi chiede Harry, sedendosi accanto a me. Annuisco sapendo che si riferisce a Tyler. La barba leggermente incolta gli da quell’aria che mi piace un sacco, il suo profumo poi. È lo stesso di trent’anni fa.
Ogni volta che lo sento mi ricorda i primi anni insieme, quando ancora eravamo ragazzi. Quella volta in Italia, il mio diciottesimo compleanno, quando è nata Arya. Tutte date indimenticabili, e che le cose siano state bellissime o spiacevoli non importa perché c’era lui al mio fianco.
Lui, l’uomo che amo da quando ho diciassette anni. Mai e poi mai mi pentirò di avergli detto di sì quel giorno per la passeggiata insieme, lui mi ha salvata, mi ha fatta rinascere, e grazie a lui ogni attimo della mia vita è stato perfetto.
Ci credo all’amore, perché dopo anni e anni siamo ancora qui insieme, a “sopportarci” l’un l’altro come diciamo noi, a passare un’avventura nuova ogni giorno insieme.
Le sue braccia mi stringono un po’ e sorrido appoggiando la testa sulla sua spalla.
“Sai Brea, possono essere passati trent’anni, possono passarne anche cinquanta, ma tu rimarrai per sempre la mia piccola stellina.” non ha mai smesso di chiamarmi così, mai. Sorrido ancora di più, e non posso evitare di farlo perché lui è il mio tutto.
Mio marito, che bello chiamarlo così. Il mio Harry.
“Ti amo.” sussurro guardandolo negli occhi. Quel verde nel quale non ho mai smesso di annegare, e nel quale annegherei ancora.
Ed è vero, non ho mai detto nulla in vita mia di più vero di quel ‘ti amo’. Perché anche detto in situazioni sbagliate ha sempre migliorato tutto.
Anche in mezzo alle litigate. Per esempio una volta ero talmente arrabbiata per non mi ricordo bene cosa, anche lui se l’era presa con me e ad un certo punto dopo che gli ho urlato dietro le cose peggiori mi ha presa per la vita e mi ha detto che mi amava.
“Ti amo anche io.” risponde accarezzandomi la spalla.
È questo che voglio, passare tutta la mia vita con lui e ci sto riuscendo. Mai ho incontrato persona migliore di Harry. Altruista, generoso, dolce, carismatico e mille altri aggettivi stupendi. Harry è quel tipo di uomo che quando è nata sua figlia ha pianto come un coglione per ore e che si è tatuato il suo nome per quanto l’ama.
Ci sono pochissime persone come lui al mondo ed è proprio il fatto che sia unico che mi piace così tanto.
Questo è quello che voglio, lui.
Questo, solo questo.
Questo.


*ANGOLO SCRITTRICE*    LEGGETELO TUTTO
Eccoci qui, non uccidetemi plis.
Anche questa storia è finita, eh già. Mi ha fatto piangere e ridere, come spero abbia fatto anche con voi, e spero che questa fine sia degna della storia.
Non odiatemi vi prego anche se so già che lo state facendo hahaha.
Niente paura, ho una storia nuova appena iniziata,
Schrei: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2446843&i=1
Ecco il trailer: http://www.youtube.com/watch?v=sALPTcH4ato  
Vi prego leggetela, mi farebbe MOLTO piacere.
Vi chiedo anche di leggere questa:
 http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2416056 è la nuova storia di una mia amica, è molto bella e merita le vostre recensioni.
Spero che continuerete a seguirmi con la prossima storia, ci terrei tanto.
Detto tutto, spero vi sia piaciuto e di avere qualche recensione positiva per salutare Harry e Brea hahaha.
Baci,
Kess xx

 
  
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