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Autore: dreamisland    08/02/2014    2 recensioni
un quaderno antico che ha attraversato i secoli e le guerre, un omicidio, due spiriti assetati di sangue, e una ragazza destinata a morire per mano di essi , ma alla morte si può fuggire ? è probabile che sia tutto un incubo da cui ti svegli ed inizi la tua routine quotidiana, oppure può essere l'inizio della tua storia ...
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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CAPITOLO 2:
VERITA’ DAL PASSATO
Sara era quasi tornata a casa e ad accompagnarla c’era solo il suono della neve schiacciata dai suoi pesanti scarponi neri.
Tirò fuori dal cappotto le chiavi di casa, aprì il cancello di ferro e velocemente attraversò il vialetto del giardino, ed entrò .
Ad attenderla all’ingresso il suo gatto grigio a strisce nere che le saltò addosso facendole le fusa, vide in giro, a casa non c’era ancora nessuno, si tolse scarponi e cappotto , prese la borsa e si buttò sul divano, dove la convezione di biscotti era ancora lì ad attenderla esattamente dove l’aveva lasciata.
Prese il diario dalla borsa, era ancora umido da tutta la neve che aveva preso, delicatamente lo aprì, le pagine ingiallite e un pò bruciacchiate, erano scritte da un leggerissimo inchiostro nero sbiadito; doveva essere davvero antico, le pagine erano fatte di pergamena, che scricchiolavano ad ogni movimento.
Lo sfogliò delicatamente, c’erano scritte formule strane, frasi in latino, simboli e disegni geometrici molto precisi ed accurati; erano affascinanti ma anche inquietanti.
Sara si mise a pensare : -forse era un diario di qualcuno, che apparteneva a qualche setta o roba del genere:- ma dallo stato del diario non era una cosa recente.
Continuò a sfogliare, in un angolo del foglio, in piccolo era scritta una data : 4 novembre 1445 .
Le date si susseguivano per una quindicina di pagine fino al 23 ottobre 1499, dove s’interrompevano bruscamente, segnate da una pagina strappata.
Improvvisamente lo squillo del suo telefono la spaventò, togliendola dai suoi pensieri;
Era un messaggio da parte di sua madre: - siamo bloccati da una tempesta di neve, torneremo tra qualche giorno spero che non hai avuto problemi, zia Teresa arriverà da te a vedere come stai. Un bacio mamma-
In quel momento si ricordò, i suoi genitori erano in Russia per lavoro, sarebbero dovuti tornare stasera, ma a quanto pare…sarebbe rimasta sola ancora per un pò.
Dopo qualche minuto suonarono alla porta, Sara già sapeva chi era ed aprì senza nemmeno vedere chi fosse.
-Ciao zia !-
-Ciao Sara ! come stai ? tutto apposto ? – disse con un sorriso.
-Si, sì, tutto bene.
La zia entrò in casa, si tolse il cappotto, mostrando una corporatura robusta, lo mise sull’appendiabiti insieme al cappello nero che si era tolta in quel momento e si sistemò i corti ricci castani.
Mise le due borse che aveva dietro sul tavolo in cucina  ed iniziò a rovistarci dentro; Sara incuriosita le chiese :
-Che  stai facendo ?
-Tua madre mi ha detto di occuparmi di te finche non torneranno dal viaggio, quindi, io adesso preparo la cena, se devi fare qualcosa…- disse con un gesto eloquente
-Dai ti aiuto a preparare ! – le rispose
-Ok – le disse sorridendo – nella borsa verde ci sono delle uova , prendile.
Mangiarono in allegria, chiacchierando felicemente e parlando del più e del meno e dopo la cena si misero a vedere un film insieme.
Sara era felice, dopo tre giorni di solitudine a casa, avere qualcuno che le faceva compagnia la sera la riempiva di gioia, evitandola di lasciarla sola con i suoi incubi.
Il tempo volava, finche l’orologio pretese di essere ascoltato, era ora di andare .
Teresa, che si era appisolata, notò che Sara si era addormentata sulle sue gambe.
Dolcemente la svegliò e lei ancora mezza addormentata se ne andò a letto; finito di fare le ultime cose, Teresa andò verso la camera dove riposava, entrò, vide che già stava di nuovo dormendo serena.
Teresa prese le coperte e gliele rimboccò, le scostò i capelli dal viso gli diede un bacio sulla guancia, morbida e rosea.
Sara era un pò una figlia per lei, a causa di un tumore e per le cure a cui l’avevano sottoposta, era diventata sterile e non poteva averne dei propri.
I suoi genitori per lavoro erano sempre in giro per il mondo e alla fine era lei ad occuparsene sempre, ma Teresa gli voleva bene come se fosse stata figlia sua.
Si voltò e uscì dalla stanza, prese le sue cose, si vestì, chiuse bene le porte e salì sulla sua auto arancione diretta verso casa.
 


                                                                               ▼▲◊▼▲

Sara sapeva di essere in una stanza, luminosa e ampia, un odore d’erbe e fumi aromatici gli arrivarono alle narici, ma non capiva che cosa succedesse, tutto era sfocato e privavo di qualsiasi dettaglio.
Dopo un pò ,le cose cominciarono a definirsi meglio,era in una grande stanza,con un altissimo soffitto altissimo a cassettoni e ampie finestre ad arco coperte da tendoni,da cui entrava qualche piccolo raggio di sole. Su ogni parete c'era una libreria piena di tomi rilegati con cura ed alcune mensole ricoperte di oggetti di vetro pieni di liquidi e foglie essiccate. Al centro della stanza un enorme tavolo coperto di rotoli di pergamena dove seduto c'era un vecchio totalmente concentrato a scrivere delle annotazioni.
indossava una tunica ingiallita, sporca di sostanze che non capiva, la barba e i capelli lunghi bianchissimi erano arruffati e gli occhi azzurri stanchi, con sotto evidenti occhiaie nere, di chi non dorme da giorni.
Finì di scrivere, posò la penna d’oca di fianco al calamaio appena sopra il diario, con gambe tremanti si alzò e di scatto si voltò dall’altro lato.
Su una sedia c’era una donna, con un velo nero sul volto, che ricadeva dolcemente sull’abito lungo che aveva addosso, nascondendone il viso, ma dal suo corpo si notava che era giovane.
Con voce seducente disse:
-allora  ?–
-Ho quasi concluso- rispose il vecchio cercando di non sembrare terrificato - ma in ogni caso che cosa ti può importare, il tuo scopo è proteggere le mie ricerche.
La donna alzò leggermente la testa rispondendo:
-Ah, già a proposito di questo, come trattiamo.’- rispose.
-Lo sai bene, la mia anima in cambio della tua protezione- disse secco.
-E’ questo il prezzo?-
-si-
-Va bene- rispose la donna.
In modo vago si avvicinò a lui, facendo ondeggiare la veste nera finemente ricamata e lentamente gli sussurrò all’orecchio: - ma io pretendo subito il pagamento.
-Ma cos….- non fece nemmeno in tempo a finire la frase che un sottile pugnale elaborato gli trafisse l’addome.
Il sangue uscì subito, creando delle ampie pozze sul pavimento a mattonelle.
Gli ultimi spasmi del suo corpo segnavano la sua fine e l’uomo cadde a terra esanime, ormai privo di vita.
Sara vide la scena terrorizzata, sapeva che era un incubo, ma non riusciva a svegliarsi, intrappolata dentro la sua stessa mente.
La donna sopra di lui si stava godendo la scena, mentre puliva il pugnale con uno straccio trovato in giro e lo rimise nella sua fodera. con tranquillità da una secca di raso blu estrasse una sfera di vetro, dentro conteneva qualcosa simile alla nebbia, o al fumo, non si riusciva a capire, ma emanava una debole luce.
La mise sopra il corpo dell’uomo e dal cadavere si alzò una specie di fumo bianco che si raccolse nella sfera insieme con quello già presente.
-Adesso che ho ricevuto quello che volevo, esaudirò il tuo desiderio Marsilio.- disse la donna
-Eri un bravo alchimista, ma le tue paure hanno preso il sopravvento ed ecco il risultato.- disse soddisfatta.
La donna con gesto elegante si tolse il velo nero dal viso giovane e perfetto, l'ho gettò dietro la testa sopra i capelli biondissimi raccolti in una delicata treccia.
Alzò la sfera davanti a se all’altezza degli occhi che si riflessero sul vetro, degli occhi rossi , circondata da delle sfumature dorate , che facevano risaltare la sua pupilla perfetta al centro.
Sara li riconobbe subito e terrorizzata urlò, urlò fino a non avere più voce cercando di scappare da quell' incubo che l’incatenava lì .
 
  recensite e commentate pure ! sarò contenta di leggere tutti i vostri commenti !! :-D
   
 
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