Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Francee    09/02/2014    4 recensioni
Abbie. Una ragazza simpatica ma timida, solare con i suoi migliori amici Ginnie e Louis ma in presenza di Zayn diventa acida e schiva.
Tutto però cambierà...come andrà a finire??
Genere: Comico, Erotico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
-Sveglia- gridò Zayn entrando nella stanza della ragazza.
Abbie si sveglio spaventata, guardò stranita il moro che si trovava ai piedi del letto e poi si girò verso la sveglia che segnava le otto in punto.
-Zayn fammi dormire-disse nascondendosi completamente sotto il lenzuolo.
Il giovane si avvicinò piano, prese delicatamente la coperta e con un colpo solo l'alzò in aria scoprendo la ragazza ancora assonnata.
-Zayn!- urlò arrabbiata lei, squadrò il moro dalla testa ai piedi, aveva in mano un benda nera.
Aggrottò la fronte cercando di capire a cosa potesse servire -E quella?- chiese.
Sul viso del giovane comparve un sorriso malizioso -Lo scoprirai presto- ammiccò alla ragazza che a quella risposta spalancò gli  
occhi.
-Che vuoi fare?- domandò con una nota acuta della voce a causa dello spavento -Io sono incinta!- gridò.
-Ma dai! Dopo sette mesi non l'avevo capito- Zayn iniziò a ridere -Abbie non è come pensi-
-E allora a che serve quel coso?- chiese incrociando le braccia davanti al petto.
Il moro scrollo le spalle -Una sorpresa -Dai vestiti ti aspetto in sala-


Abbie si fermò davanti allo specchio, il pancione nell'ultima settimana era cresciuto di un altro centimetro, le nausee erano diminuite  
ma il mal di schiena si presentava spesso.
Infilò la maglietta e scese sotto.
-Ci fermiamo a fare colazione?- domandò mettendo un piede sull'ultimo scalino.
-Si Amori Miei!- rispose raggiungendo la ragazza.
Uscirono di casa, salirono in macchina e partirono.
-Dove andiamo?- chiese curiosa.
-In un posto-
-Quale posto?-
-Un bel posto-
-Mi piace questo posto?-
-Si lo adori-
-Sicuro?-
-Si-
-Mi dai un indizio?-
-No-
-Dai...Dai...Dai-
-Abbie basta!- urlò esasperato Zayn mentre accostava a destra.
-Aspetta qui- disse scendendo, si girò verso la ragazza e sorrise vedendo che aveva messo il broncio.
Tornò con un sacchetto bianco, Abbie lo aprì e iniziò a mangiare il bignè al cioccolato che il giovane le aveva comprato.
Abbie pensò che quel quartiere le fosse familiare, cercava di ricollegare quando ci fosse stata ma si ditrasse.
Erano ad un incrocio, una macchina che veniva da destra e si immetteva nella loro corsia non gli diede la precedenza, Zayn inchiodò  
cercando di evitare l'incidente e suonò il clacson borbottando qualche imprecazione verso l'altro guidatore che se ne stava andando  
come se niente fosse.
Zayn era infuriato e preoccupato, Abbie era incinta e non le faceva bene spaventarsi in quel modo.
-Tutto be...- il moro si girò verso la ragazza ma non riuscì a finire la frase che iniziò a ridere.
Il giovane aveva frenato forte e lei non era preparata ad un inchiodata del genere, il corpo a causa della frenata era andato in avanti ma fortunatamente era stato bloccato dalla cintura di sicurezza però la testa di Abbie andò a finire dritta sul bignè al cioccolato che stava  
mangiando.
La ragazza si girò verso Zayn, aveva le labbra e la guancia destra interamente sporca di cioccolato.
-Hai finito di ridere?- chiese seccata la ragazza mentre cercava nella borse i fazzoletti.
-No- rispose il ragazzo continuando a ridere mentre guidava.
Dopo una decina di minuti parcheggiò e scesero dalla macchina.
-Allora Cioccolatino- disse ridendo, Abbie lo fulminò con lo sguardo -Chiudi gli occhi-
Lei obbedì senza fare storie, il moro le poggiò la benda nera sul viso e fermò la stoffa con un nodo stretto.
-Perfetto- prese la mano della giovane e iniziarono a camminare.
-Ci siamo sei pronta?- le chiese abbracciandola da dietro, accarezzando il pancione.
Zayn sciolse piano il nodo e la stoffa cadde al collo della ragazza che aprì gli occhì. Si trovò davant alla casa che avevano visitato  
settimane prima, era la stessa.
-Perchè mi ha portato qui?- chiese confusa.
-Per viverci- rispose ovvio.
La ragazza si voltò verso il moro.
-Sei impazzito?-
-No- annunciò felice tirando fuori dalla tasca del giacchino un paio di chiavi.
-E' uno scherzo?- domandò.
Zayn si avvicinò e la cinse le braccia dietro la schiena -No Amore qui cresceremo nostro figlio o nostra figlia e vivremo come una  
famiglia-.
Gli occhi della ragazza brillarono di gioia e allo stesso tempo si riempirono di lacrime di felicità.
-Ti Amo Zayn- sussurrò al giovane che la strinse forte a se.


-Qui Metteremo la TV, che ne dici? le chiese.
-Si e al centro della sala il divano-
-Il colore delle pareti Amore?-
-Bianco candido e verde brillante in cucina-
Zayn annui e annotò tutto sul foglio che avrebbe portato agli imbianchini -E la camera nostra?- le domandò.
-Rosa!- squittì felice lei.
-Cosa?- urlò sconcertato -Non è meglio un azzurrino chiaro?- suggerì il giovane.
-Zayn, la camera del bambino o della bambina?-
-La faremo pitturare dopo la nascita, per ora rimarrà bianca che ne dici?-
-Perfetto che ore sono?-
-Le tre vuoi partire ora?-
-Si andiamo-
Salirono in macchina e si avviarono verso la zona industriale, li c'erano molte fabbriche e grandi magazzini, non avrebbero faticato  
molto per trovare dei mobili a un buon prezzo.
-E' qui a sinistra- annunciò Abbie facendo cenno con la mano.
Parcheggiarono ed entrarono.
-Voglio un materasso come quelli che sono negli hotel!- annunciò felice Zayn.
-Perchè?- chiese confusa.
-Sono comodi e tu lo sai bene vero Amore?- i due si guardarono con sguardo di sfida, un sorriso malizioso allo stesso tempo di  
felicità comparve sui loro visi ripensando alla loro prima volta in quell'hotel di Verona durante la gita in Italia.
-Ok, un materasso come quelli degli hotel amore Mio- affermò la ragazza ridendo.
Avevano messo sulla lista sia il letto che l'armadio, due comodini, un divano bianco e un tavolino dello stesso colore dei ripiani che  
già avevano nella cucina.
Il bagno era già finito mancava solo un grande specchio che la nonna di Abbie le aveva regalato alla notizia del loro trasferimento, il  
salotto era decorato con delle mensole e una grande libreria trovata nel garage di Zayn, doveva appartenere a un suo zio.
L'ultima stanza da allestire era quella del bambino o della bambina.
-Direi di prendere dei colori che vadano bene sia per i maschi che per le femmine, tipo il blu!-
-Il blu è da maschi-
-Secondo me nasce maschio quindi prendiamo la culla blu-
-No nascerà femmina-
Iniziarono a discutere fino a quando non trovarono la soluzione ideale, prendere una culla in legno chiaro che si abbinava  
perfettamente con il parquet che avevano in casa.
Finirono di prendere tutto e Zayn andò a concordarsi per il prezzo e il trasporto.


Erano le cinque di pomeriggio e ancora gli addetti dovevano scaricare metà furgone, Zayn aiutava quei due ragazzi mentre Abbie  
cercava di trovare la collocazione migliore ai mobili.
Sentì la porta chiudersi, avevano finito a scaricare le cose e Zayn era rientrato a casa, era sudato e la maglietta bianca a maniche corte bagnata sul torace lasciando intravedere la pelle ambrata.
-Vuoi spostare il divano?- le chiese sorridendo.
La ragazza annuì e insieme lo spostarono fino al centro della stanza davanti alla televisione.
La casa era finita, tutte le stanze erano complete, loro si erano dedicati ai mobili mentre le mamme erano andate a scegliere piatti,  
bicchieri posate e pentole, gli asciugamani e gli accappatoi per il bagno, le lenzuola e le coperte per l'inverno e l'estate.
Mentre i loro padri avevano comprato gli attrezzi da lavoro per ogni evenienza e si erano preoccupati di montare le lampadine nuove e i lampadari nuovi.
-Vado a farmi una doccia- annunciò Zayn salendo le scale.
Abbie annuì e si diresse verso la cucina, era quasi ora di cena. Avevano mangiato poco a pranzo perchè erano  stati occupati con il  
trasloco cosi decise di fare un po' di pasta.
Zayn scese con indosso solo i pantaloni del pigiama.
-La maglietta dove l'hai lasciata scusa?- chiese divertita la giovane.
-Forse nell'altra casa- rispose ridendo mentre si sedeva a tavola.
Mangiarono e pulirono tutto, salirono sopra e si accoccolarono nel letto.
-Mi dispiace- ruppe il silenzio uno Zayn sconsolato.
-Di cosa Amore?- chiese curiosa.
-Volevo venire all'ultima visita- disse triste.
Abbie accarezzò con una mano i capelli del moro e gli sorrise -Devi lavorare, non ti preoccupare appena ho finito ti chiamo subito, Ti Amo-
-Ti Amo-
Zayn le sorrise prima di addormentarsi.


-Tutto bene!- annunciò la dottoressa osservando il foglio delle analisi -Mancano solo cinque settimane, se dovessi sentirti male o  
svenire non esitare a chiamarmi-
Ringraziò la dottoressa e si avviò verso l'uscita dell'ospedale. Tentò di contattare Zayn, ma invano il telefono squillava ma nessuno  
rispondeva.
Si rassegnò e buttò il cellulare in borsa, sali in macchina e partì.
Si fermò davanti a un parco, prese un gelato e si sedette sulla panchina. Guardò i bambini giocare e divertirsi  pensando che  
mancavano solo cinque settimane e poi avrebbe potuto stringere sua figlia o suo figlio.
Mancava poco al pranzo e doveva ancora cucinare, salì in macchina e parti.
Inserì la chiave nella toppa, girò e aprì la porta.
-Dove diamine sei stata!- ad attenderla c'era uno Zayn impaziente che per la preoccupazione camminava avanti e indietro per il  
corridoio da ore.
Era stato preoccupato per tutta la mattinata, non  aveva sentito il telefono squillare, e aveva provato più volte a contattarla ma lei non  
rispondeva.
-Ero al parco calmati- disse tranquilla.
-Non è una scusa per non rispondere più al telefono!- sbraitò lui.
Abbie prese il cellulare dalla borsa, distrattamente l'aveva lasciata in macchina tutto il tempo, 8 chiamate senza risposta e 11 messaggi.
-L'avevo lasciato in macchina scusa- disse con non curanza.
-Sono stato in pensiero tutta la mattinata e tu te ne freghi- gridò infuriato, superò la ragazza e uscì sbattendo la porta, decise di andare dai suoi genitori.
Si trovò improvvisamente sola in quella casa, la fame passò e anche la voglia di cucinare andò via sali in camera e si stese sul letto  
aveva le vertigini.
Provò a chiamare Zayn ma non rispondeva, era in macchina e non sentiva o non volva rispondere... comprensibile per come l'aveva  
trattato.
Premette il tasto della chiamata e attese che la ragazza dall'altra parte del telefono rispose.
-Pronto?-
-Ginnie!- 
-Abbie tutto bene?-
-Si...no beh Zayn se ne è andato e io... sto male- disse con l'ultimo filo di voce, prima di chiudere la chiamata la informò sulla  
posizione della nuova casa e con le ultime forze scese le scale e andò ad aprire all'amica che suonava dall'altra parte del portone.
Vide Abbie dopo un lungo periodo, il pancione era cresciuto ma non si soffermò a guardare quello, l'amica era pallida in viso e aveva un espressione stanca.
Prese l'amica sottobraccio e l'accompagnò verso il divano facendola stendere, corse in cucina e iniziò a cercare un bicchiere e  
preparò acqua e zucchero.
Abbie bevve tutto sperando di sentirsi meglio ma non funzionava iniziò a farle male la pancia.
-Vuoi che chiami la dottoressa?- le chiese prendendo il cellulare dell'amica e scorrendo la rubrica cercando il nome della donna.
La ragazza annuì prima di urlare a causa di un dolore ancora più forte.
Ginnie camminava su e giù per la piccola sala ascoltando e rispondendo alle domande della dottoressa.
L'ultima cosa che Abbie sentì da quella telefonata fu la voce della donna che disse "portala qui".
Dopodiché sentì Ginnie che la prese di forza e l'aiutò a camminare, uscirono di casa chiudendo la porta e salirono nella macchina  
dell'amica.
Arrivarono in poco tempo all'ospedale, segno che Ginnie aveva corso abbastanza con la macchina, per tutto il viaggio Abbie era stata con gli occhi chiusi concentrata per prevenire il forte dolore che a distranza i minuti si ripresentava.
Ginnie scese dalla macchina ed entrò nell'ospedale, subito dopo uscì seguita da due infermieri che avevano una carrozzella sula quale Abbie si sedette per essere trasportata fino alla sua stanza.


Il telefono squillava, era la ventesima chiamata nel giro di trenta minuti.
-Rispondi Zayn- disse Yaser mentre tagliava la carne che aveva nel piatto.
-No è Abbie di sicuro-
-Almeno controlla, potrebbe essere importante- si intromise nel discorso la madre.
Safaa si alzò dalla sedia e andò in sala a prendere il telefono del fratello.
-Guarda che non è Abbie, è Harry-
Si alzò anche il moro e prese il cellulare rispondendo al volo.
-Pronto?-
-Dove cazzo sei!- sbraitò il ragazzo dall'altra parte del telefono.
-Sei impazzito?- domandò confuso.
-E' da mezz'ora che cerchiamo di telefonarti noi siamo tutti qui!-
-Ma qui dove Harry!- dalla voce preoccupata dell'amico si rese conto che fosse qualcosa di serio.
-All'ospedale!-
Zayn non rispose, non perse tempo a chiudere la chiamata, lanciò il cellulare sul divano e usci di casa prendendo la macchina.
In sala d'attesa c'erano tutti, tutti il loro amici i genitori di Abbie.
-Dov'è?- chiese con il fiatone a causa delle scale fatte di corsa.
-Li- Louis indicò la terza porta -Noi non possiamo entrare, non vuole nessuno la dentro-
Zayn annuì, aprì delicatamente la porta e la trovò lì, sul letto bianco, con le varie flebo.
Nella stanza rimbombava un suono solo, il suo pianto.


Scusate il ritardo <3 Spero vi sia piaciuto il capitolo se vi va fatemi sapere cosa ne pensate :) vorrei tanto sapere cosa vi ha colpito di più o se ci sono delle scene noiose o scritte male!! 
Baciii Fraaa <3
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Francee