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Autore: annies    09/02/2014    3 recensioni
«E io sono Harry Styles, supervisore di articoli e stagisti, quindi, tuo superiore».
Il modo pungente in cui pronuncia la parola "superiore" fa rimangiare tutti i pensieri carini che Kara aveva avuto su di lui fino a dieci minuti prima e le fa assumere un'espressione contrita; la stessa che Zayn odia, la stessa che sua madre fa fatica a sopportare e la stessa che mette su quando non le piace qualcuno.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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It's all in
my head

4.

Scegliere tra un cappotto Versace e uno Burberry non è poi una cosa molto semplice, soprattutto se si è Kara Wright e se si è emozionatissimi come quest'ultima. Le tremano le mani, letteralmente.
Ha torturato Zayn e Ryah per tre giorni interi e adesso, davanti a Somerset House, con un milione di fotografi e un milione di star di fronte a sé sta crepando d'ansia. Alla fine, ha optato per il cappotto di feltro di Burberry caffelatte e per un outfit non troppo elegante né troppo casual, con un paio di Jimmy Choo dieci centimetri e un sorriso un po' troppo smagliante. La sua pancia fa rumori strani che solo lei - fortunatamente  - è in grado di sentire e sta aspettando quell'antipatico - ma tremendamente attraente - di Harry Styles, in ritardo come al solito. 
Durante quelle prime settimane di lavoro a Interview Magazine, Kara aveva scoperto come quest'ultimo fosse un ritardatario cronico: la porta del suo minuscolo ufficio si chiudeva sempre un'ora dopo l'orario di apertura della redazione e da lì non proveniva mai alcun suono. Harry non usciva mai dal suo covo, forse perché le persone del giornale non gli stavano a genio, forse perché pensava - e questo era quello che Kara ipotizzava - di essere semplicemente al di sopra di tutti e di non dover, per questa ragione, comunicare con altro essere vivente. Kara aveva anche capito che non sapeva farsi il nodo della cravatta e che  portava ogni cinque minuti - quelle poche volte che usciva per bersi un caffè - le mani al collo per non farsi vedere dai colleghi, probabilmente per paura di essere deriso da tutti quegli elegantoni. 
La mora sbuffa perché le sue mani tremano ed Harry non si degna di venire. Forse lui è abituato a vedere Kate Moss camminargli davanti, forse non fa neanche più molto caso ad Alexa Chung che indossa un paio di Louboutin mozzafiato, ma lei no e sta per bestemmiare in cinese perché ha un disperato bisogno di Zayn. 
«L'hai rubato dal guardaroba di Miss Blanche, quel cappotto?» improvvisamente, un Harry Styles in un completo grigio Armani con una camicia candida compare nel suo campo visivo; un'espressione tra l'infastidito e il divertito e i capelli ricci tenuti in modo disordinato. 
Kara per poco non gli casca ai piedi: se solo non fosse Harry Styles, se solo non fosse così antipatico, se solo lei non volesse quasi ucciderlo. C'è da dire che Styles è davvero un bel ragazzo, e Kara l'ha notato sin dal primo momento. Certo, il suo fare altezzoso e le sue labbra contrite sempre in quell'espressione urticante gli tolgono gran parte del fascino, ma resta comunque davvero affascinante.
«E tu? Ti credi un modello Calvin Klein o che altro?» domanda lei, sprezzante, guardandolo da capo a piedi e facendo roteare gli occhi. Perché diavolo deve sempre essere acido come una donna isterica? Kara non riesce a capirlo, ma decide immediatamente che non si sarebbe fatta rovinare una delle giornate più belle della sua vita per colpa sua.
«Chi ti dice che io non lo sia stato? Sei proprio ingenua!» Harry la guarda con uno strano luccichio negli occhi e comincia a camminare davanti a lei, non curandosi quasi di doverle affiancarsi.
Miss Blanche non gli aveva raccomandato altro: Kara è ancora inesperta, deve stare sotto la tua supervisione.
Mentre cammina a passo spedito, con Kara - presumibilmente - dietro, gli capita di pensare che in effetti oggi è particolarmente bella, con i boccoli a incorniciarle il volto e le labbra rosse strette in quella linea dura. Kara non gli ha sorriso, ed Harry è abbastanza divertito, perché ha ingaggiato una lotta senza un apparente motivo; sì, gli sta ancora tremendamente antipatica, e non vuole rischiare di celarle la sua anima - e lei sarebbe in grado di farglielo fare - ma è innegabile come ormai cada nei suoi occhi ogniqualvolta gli capitasse, rigorosamente di nascosto.
Quella ragazza, nonostante l'acidità e l'assurda e continua voglia di primeggiare e di competere, l'ha come stregato, e adesso Harry vive anche con quest'altra sorta di tortura. Certo, lui è strano, si interessa sempre di persone che sa essere in qualche modo pericolose, è irascibile con chiunque e forse non è in grado di amare.
«Senti, capisco che tu non indossi un tacco dieci, ma potresti, per favore, non correre così tanto?» stramazza lei, un paio di metri più indietro del riccio che ride sommessamente, nascondendosi con la manica della giacca.
«Dai, Wright, non mi dire che non sai correre sui tacchi!» esclama Harry, affretando il passo e sfuggendo alla miriade di paparazzi sulla strada.
«Styles, se ti prendo ti faccio a pezzi» borbotta lei, e, come se non fosse in mezzo ad una massa di vip, si toglie le Jimmy Choo e comincia a correre verso il ragazzo, ancora ignaro della figura becera che staranno per fare.
«Coglione» lo afferra per una spalla, tirandolo a sé. Se lo ritrova in meno di un minuto praticamente ad un centimetro, e si sente tanto, ma tanto stupida con i tacchi in mano e le guance rosse un po' per il freddo un po' per l'affanno.
Harry si gira, con ancora la sua mano sulla schiena, e le punta gli occhi verdi addosso: per un secondo, per un solo secondo, non la guarda con disprezzo, non le sorride nemmeno però. Semplicemente la guarda, e in fondo pensa a quanto sia carina con il naso che un po' cola e con i collant che cedono.
«Wright, che figura stai facendo fare al nostro giornale? Rimettiti quelle scarpe, siamo a Somerset House, non al parco giochi vicino casa» dice duro, dandole un colpetto sulla spalla come per incitarla a mantenere il contegno e continua a camminare verso l'interno.
Adesso sì, che Kara si sente davvero ma davvero stupida.

Due ore e mezza di camminate, gambe lunghe e scheletriche, camicette griffate e vestiti che magari Kara non avrà mai e ha ancora gli occhi a cuoricino. Aver visto due delle sue modelle preferite e il fashion designer di Burberry le ha quasi fatto dimenticare la brutta figura delle scarpe davanti ad Harry e all'intera Londra bene, anche se, muovendo il piede, sente la smagliatura della calza sotto la pianta.
Proprio Harry adesso sbadiglia, senza curarsi di mettere la mano davanti alla bocca e Kara reprime la voglia di tirargli un calcio sugli stinchi: prima aveva criticato un suo gesto, avventato sì, ma non maleducato, e adesso sbadiglia liberamente come un cavernicolo? Non riesce e non riuscirà mai a capirlo.
«Sei proprio irrispettoso» dice tra sé e sé lei, scattando una foto con l'iPhone ad una modella e sperando un po' che non l'abbia sentita.
«Ma nei confronti di chi? Quattro anoressiche che non mangiano cibo solido da una vita?» Harry ride, e Kara ora vorrebbe ucciderlo.
Di nuovo.
Perché Miss Blanche le ha affibiato questo compito? Okay, avrebbe potuto anche far andare un'altra ragazza, un'altra stagista al suo posto! Anche se la fashion week londinese è davvero uno degli eventi più belli e importanti del mondo della moda, Harry, con il suo comportamento scostante e lunatico sta rovinando tutto.
«Ma fammi il piacere, non hai rispetto neanche di te stesso» Kara lo dice anche se però non ci ha pensato davvero.
Forse Kara non lo sa che non deve mai parlare di lui, non lo sa che tocca un tasto dolente e non sa neanche che diventa rigido. Forse riesce a percepire il movimento quasi invisibile del suo ginocchio e la sua mascella che si contrae; magari Harry sta cercando di non dire qualcosa di cattivo o di fare cose strane nel bel mezzo di una sfilata importante.
Autocontrollo. Self-control.
Harry l'aveva imparato in uno di quei tanti corsi di buone maniere che sua madre Anne gli aveva propinato da bambino e non l'aveva più dimenticato.
Autocontrollo.
Harry stringe i pugni e si convince sempre di più di non poterle stare troppo vicino.
Autocontrollo.



Buonasera ragazze! Spero stiate tutte bene e che abbiate passato un buon weekend! Io non tanto e per di più ora ho anche mal di stomaco, quindi non ne parliamo. Beh, che dire? Sono ritornata con questo capitolo (lo so, per la prima volta in vita mia sto postando in modo decente) che è un po' per l'ennesima volta confusionario e non soddisfacente. Che ne pensate voi di Kara ed Harry? Io li adoro. Se non si fosse capito, Harry ha molti problemi. Non nel senso che è malato o cose del genere, semplicemente ha problemi di autostima, di "rispetto verso sé stesso" .. un po' di complessi dovuti alla sua situazione un po' disastrosa e fredda.
Kara invece è .. esplosiva, come sempre.
Fatemi sapere che ne pensate :)
Un bacione,
Ari

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