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Autore: __HoranSmile__    09/02/2014    1 recensioni
Ok guys, questa è la mia prima ff. Penso che non si spingerà oltre i 5 capitoli ma chi lo sa :)
**Dal testo**
Non ci pensai due volte. Mi appesi al suo collo e lo baciai. Non si tirò indietro. Mi baciò con una passione assurda. Anche stando male quel bacio era bellissimo. Rimasi con la maglietta mezza infilata e le sue mani che la tenevano ancora sui bordi. Si tolse le scarpe e si mise a cavalcioni su di me. Prese il mio viso per aumentare l’intensità del bacio. Lasciò il mio viso per mettere le sue mani sui miei fianchi ancora scoperti, salì su piano piano con le mani.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Presi una mela e mi dileguai in camera mia dando sfogo al mio dolore. Ancora.
Le settimane passavano e passò anche il suo funerale. In fondo alla chiesa con un paio di rayban e una maglietta c’ero io, sciolto nelle mie lacrime sentendo in sottofondo la mia voce. Lei lo aveva chiesto esplicitamente. Mettere le nostre canzoni durante la messa. La mia fede era scarsa, anzi, quasi assente, non avevo tempo e voglia di credere in qualcosa di irraggiungibile. Ma in quel momento mi sentivo abbastanza legato e arrabbiato con Dio. Perché le aveva permesso tutto questo?
Ero completamente immerso nei miei pensieri, stavo affogando nelle lacrime e mi lasciavo trasportare dalla musica, nonostante fosse mia. Finì la messa e una donna sulla quarantina mi si avvicinò.
‘Penso che questo le debba tenere tu.’
Frase grammaticalmente sbagliata in inglese. Ma capii e afferrai la busta che aveva tra le mani. Se ne andò insieme alla bara. Dentro la bara c’era sua figlia e la mia migliore amica. Non potevo permettermi di seguirla fino al cimitero, qualcuno avrebbe potuto riconoscermi e non ne avevo per niente voglia. Mi sedetti su una panca. La chiesa era vuota e la musica ferma. Aprii la busta.
‘Non so che dirti. Non ce la facevo più. Tutto il mondo mi stava schiacciando e ha finito per schiacciarmi completamente. Tu  che cercavi di tenere su questo peso sulle tue spalle vivevi di bugie. Sentivi la mia voce allegra al telefono e pensavi che io stessi bene. Ma non era così. Quindi scusami di tutto. Adesso asciuga quelle lacrime e continua a vivere. Perché mi hai fatta sentire viva con la tua voce, e, fidati non sono solo io. Vivi per loro, vivi per coloro che su twitter ti scrivono di amarti, perché fidati lo fanno davvero. Esplora gli occhi di chi incontri per strada e vedrai che in mezzo alle lacrime ci sei tu. Io so che tu non sei solo una popstar. Sei molto di più. Sei un ventenne dolce, sensibile e vero. Io ho conosciuto il vero te. Esplodi di voglia di vivere e di vincere su tutto e stai vincendo davvero, stai vincendo i cuori di milioni di ragazze in tutto il mondo.
Io volevo solo tornare a casa. Insieme a Gesù. Insieme a Dio. Insieme all’idolo che non era così semplice incontrare. Tu non ci credi lo so. Ma io si. Ti chiedo, una volta l’anno entra in una chiesa, siediti, guarda quella figura appesa a una croce e pensa a me. Io sono come lui. Sono morta per i loro peccati, per i peccati che la società continuava e continuerà a fare. Non si fermeranno mai. Non ti chiedo di credere in Dio ma ti chiedo di credere a me.
Sarai la cosa che mi mancherà di più. Ma ricorda io sono con te, ora, domani e per sempre. Ti amo. Chià.’ 
Pensavo di affogare nelle mie stesse lacrime.
Quella sera ero già a Londra. Distrutto ma vivo. Proprio come mi aveva detto lei.
Con me non c’era Emy, ma Louis. La mia roccia da sempre. Emy era a una gara con gli altri. Forse la gara era solo una scusa per lasciarmi stare con Louis. Ma comunque lei non c’era e aveva meditato tutto.
Passarono circa 4 mesi. E lentamente cominciai a scordare il suo profumo. Mi mancava. Ma tiravo avanti con Emy, felici e imbattibili.
Concerti sporadici, interviste, feste e premi erano la mia vita.
Finchè Emy non fu ricoverata in ospedale. Mi avevano avvisato durante un’intervista. Ed ero corso da lei. Ma non potevo vederla. Stavano facendo accertamenti ed era meglio lasciarla stare per un po’.
Era semplicemente un attacco di appendicite e la operarono.
Una settimana dopo uscì.
Per fortuna stava bene.
Alla sera ci sarebbe stata una festa a cui non potevo mancare. Dovevano darci le date del nuovo tour mondiale e anche la festa di inizio anno lavorativo. Che gioia. Lei voleva rimanere a casa e la lasciai con una sua amica in pace. La festa non era poi così male. C’era da bere. Tanto da bere. E già questo era un vantaggio. C’erano anche delle fan concentrate a conquistare Niall. Ma avranno avuto al massimo 15 anni e lui non le filava. Poverine. Io due pensierini ce li avrei fatti. Erano carine. 10 fan in tutto il mondo. Chissà come si erano scannate nei vari paesi per avere questa opportunità. Non era di certo un mio problema.
Mi si avvicinò Liam. Ubriaco marcio.
‘Hazza!’
‘Liam!’
‘Dov’è Emy?’
‘A casa Liam. Secondo te?’
Rise. Mi dava sui nervi. Stava cercando di farmi arrivare a qualcosa ma non mi sarei fatto paranoie a causa sua.
‘Io l’ho baciata. Mentre eri via, se ti può importare.’
Aspetta. Cosa aveva fatto? Aveva baciato il mio angelo?
‘Cosa hai fatto?’
‘Eravamo soli si parlava. E..’
‘E?’
‘è successo oh!’
Non ci pensai su due volte e gli diedi un destro in pieno naso.
‘Stronzo!’
Scoppiammo a ridere. Entrambi sapevamo che lo aveva fatto per consolarla. Ma mi ero arrabbiato.
Tutti ci guardavano. E io lo aiutai ad alzarsi. Gli misi un pezzo di ghiaccio del mio cocktail sul naso e la serata proseguì tranquilla.
Passò un mese. E io non ero ancora andato in chiesa. Un po’ perché non avevo tempo, un po’ perché non avevo voglia.
‘Niall, che facciamo oggi?’
‘Non so io sto a casa, ho male al ginocchio.’
‘Chiedo a Louis.’
Lo cercai. E in pochi secondi lo trovai. Era appena uscito dalla doccia. E piangeva.
‘Ehi amico!’
‘Ehi..’
Lo fissai un po’ smarrito.
Mi sedetti sul suo letto aspettando che lui parlasse. Mi desse qualche informazione. Una motivazione alle sue lacrime.
‘Mi ha lasciato.’
‘Chi?’
‘Andy.’
‘Oh, si giusto. Non darci peso Louis. Sai che c’è di meglio. Sai che chi non ti vuole non ti merita.’
‘è la prima persona dopo di te che io abbia mai amato davvero.’
Cercai di non sorridere. La ma la parola ‘Amore’ nei miei confronti mi suonava ancora strana. Soprattutto da lui.
‘Ti porto in un posto oggi Lou.’
‘Dove?’
‘Io lo so. Preparati. Usciamo fra 10 minuti.’
‘Arrivo. Ma Emy?’
‘Mi farà una sfuriata di gelosia!’
Ci guardammo un po’ negli occhi prima di scoppiare a ridere. Uscii dalla sua stanza più allegro. Mi mancava la nostra amicizia. Tanto. E uscire con lui ancora era uno dei modi migliori per riallacciare il nostro rapporto. Sapevo quanto aveva sofferto a causa mia. Ma nonostante tutto lui c’era sempre per me.
In dieci minuti esatti uscì dalla camera. Pronto a uscire.
‘Andiamo?’
‘Andiamo!’
Ci dirigemmo verso la sua auto.
‘Meglio se guido io, bambino.’
Odiavo quando mi chiamava così. Ero più piccolo di lui di tre anni ma ero anche 20cm di più.
‘Tu non sai dove andare. Guido io.’
Mi lanciò le chiavi e scoppiò a ridere. Il tragitto non era lungo ma lui decise di mettere la musica comunque.
UP ALL NIGHT.
‘Siamo cresciuti.’
‘Anche troppo.’
‘Già.’
Guardai malinconicamente fuori. Mi mancavano i One Direction di tre anni prima. Ma andava bene così. Eravamo famosi a livello mondiale e anche premiati come miglior band al mondo. Le nostre fan si moltiplicavano ogni secondo, si ammazzavano per noi e ce la mettevano tutta. Eravamo stati davvero baciati da Dio.
Fermai l’auto e Louis rise.
‘Dove mi porti in chiesa?’
‘C’è qualche problema?’
‘Beh. Si. Sai che non credo.’
‘Nemmeno io. Ma non bisogna credere per entrare. Magari se entri riesci a trovare un po’ di pace. Un qualcuno con cui parlare.’
‘Da quando credi?’
‘Ti ho detto che non credo.’
‘Parli come se fosse così.’
‘Beh. Ti sbagli e anche di grosso. Vedi quando è morta Chiara, mi ha chiesto di andare ogni tanto in chiesa e guardare la croce. Lei è li. E soprattutto come colui che è li appeso. È morto per i nostri peccati. Beh come dice lei è morta per i nostri peccati. I peccati della società. Così ogni volta che mi manca vengo qui e le parlo attraverso quella croce. Capisci?’
Lo fissai.
‘P-penso di si..’
Uscimmo dalla macchina e entrammo in chiesa. Al contrario di Louis mi sedetti nell’ultima panca.
Lui era curioso. Si guardava intorno come se stesse facendo qualcosa di male. Non capiva. Non sapeva con chi parlare attraverso la croce. Ma io sapeva che voleva parlare con sua nonna. Gli mancava. Me lo diceva spesso.
‘Lou, vieni qui. Siediti.’
Si sedette vicino a me. E non gli ci volle molto prima di crollare. Scoppiò a piangere nascondendosi nel mio petto.
‘Mi manca. Mi manca tanto.’
Si riferiva a sua nonna. Era stata come una madre per lui. Non aveva mai dato il suo cuore a nessun’altra donna. Lei era l’unica nella sua vita. Ma parte della vita è morire. E anche a lei è toccato.
Mentre cercavo di consolarlo nella mia mente correvano i ricordi di quando sua madre glielo aveva comunicato al telefono. Era durante una pausa di un concerto. Per lui fu devastante. Ma proseguì il concerto. L’ultima canzone fu quella che lo fece scoppiare a piangere. Era la canzone che sua nonna adorava. Per fortuna le fan non si accorsero delle sue lacrime. Così non avrebbero dovuto preoccuparsi. Tre giorni dopo il funerale. E Louis era proprio come era adesso. Accasciato sul mio petto. Stringeva la mia camicia tra le mani e si potevano sentire i suoi singhiozzi da lontano. Si era staccato da me per prendere imbraccio la sua sorellina.
‘Louis, lei è sempre con te. Come Chiara con me. Nessuna delle due ci lascerà mai se hai il coraggio di parlarle attraverso la croce.’ 

#angolo autrice.
Avete il permesso di trucidarmi. Non aggiorno da tipo un mese. No meno. Boh non so comunque è un po' che non aggiorno. Mi dispiace. Ma prima non mi andava la connessione (mannaggia al mio paesino dove devi ringraziare Dio che prende il cellulare) e poi non avevo ispirazione! Meno male che stasera ho preso le mie amate cuffie col mio amato Baglioni e buum ho sfornato questo! HAHAH!!
Anyway, Sofi ci vediamo domaniii <3
  
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