09/02/2014
6 recensioniIo e te come nelle favole...
Ally’s POV
Mi svegliai con il singolo pensiero che oggi Austin doveva partire. Mi lazai senza far svegliare Trish che stanotte è voluta restare da me, mi vestii con un paio di jeans e un top verde presi le chiavi e la borsa e andai in stazione dove Austin doveva prendere il treno per partire.
Appena arrivata vidi che non cera allora mi sedetti per aspettare.
Dopo mezzore lo vedo, eccolo li. Con dei banalissimi jeans una maglietta rossa e una valigia.
“Austin!” urlo io per farmi sentire “E tu che ci fai qui?” chiede sorpreso avvicinandosi a me
“ti aspettavo” dissi io “e come facevi a sapere che sarei arrivato?” chiese “Mi sono seduta e mi sono detta – Ok , conto fino a dieci, se non arrvia me ne vado – e sei arrivato” dissi io “E a che numero sei arrivata?” chiese “duemilasettecentonove , ma potevo continuare” dissi “tu sei pazza” mi disse lui ridendo “lo so bene” continuai assecondandolo.
“come farò senza di te?” disse lui “come hai sempre fatto” risposi io .
Lui strinse i pugni e abbassò gli occhi.
“Non avresti mai dovuto incontrarmi” dissi “non avresti mai dovuto sorridermi” disse lui “come facevo a non sorriderti?” chiesi “come facevo a non innamorarmi?” continuò sicuro di se.
La stazione era buia, vuota, eravamo rimasti solo io e lui li dentro. Era troppo presto. In lontananza si cominciava a sentire il rumore dei binari calpestanti.
“dai vado via altrimenti perdi il treno” dissi a lui
“che importa? Quello più importante l’ho già perso” rispose lui
“e’ colpa di quella fottuta distanza” replicai
Attaccò le sue labbra al mio orecchio e mi sussurrò
“ma adesso siamo vicini” disse lui
“si vicinissimi” continuai
“Il treno su cui non vorrei mai salire sta per arrivare non c'è più tempo” disse
“Allora ricordati di me quando guarderai fuori al finestrino” dissi
“se ti bacio ricordo meglio” continuò speranzoso
E le nostre guance si sfiorarono con le lacrime incastrate fra le ciglia, e le sue mani tremavano nei miei capelli, come quando si raccoglie un oggetto prezioso caduto a terra che non si è rotto, e la sua fronte premette forte contro la mia come per schiacciarmi i pensieri, e il rumore del treno si faceva più intenso.
“eccolo li. Mi sa che devo ….” Iniziò lui
“si devi” continuai
Raccolse la valigia a terra.
“Non mi ricorderò di te quando guarderò fuori al finestrino. Mi ricorderò di te quando ti volterò le spalle e ti lascerò qui e starò in pensiero perche non potrò più seguirti con lo sguardo mentre mi allontano. Mi ricorderò di te quando in treno ci saranno altri cento posti liberi e a me basterebbe la tua presenza per riempirlo. Mi ricorderò di te quando prenderò la bottiglia d’acqua, e l’altra mano non sarà legata alla tua, e mi ricorderò di te quando ….” Disse lui ma poi lo interruppi
“Il treno è qui”
Gli dissi con un filo di voce. Lui corse verso le porte che si stavano per chiudere, mi guardò ancora una volta. Dietro quei vetri trasparenti lo vidi sedersi, incrociare le gambe e abbassare la schiena. Il treno era partito. Si allontanava velocissimo, e in quel momento lo invidiavo cosi tanto, perche stava portando con sé la cosa più cara che avevo. Raccolsi anch’io la borsa a terra. Ma ….c’era un bigliettino affianco. Doveva essergli caduto dallo zaino. Lo aprii.
-... E mi ricorderò di te quando arriverò a casa, e non mi sentirò più a casa senza di te-
Sorrisi e lo misi in borsa.
Non potevo credere che non lo avrei più rivisto per almeno sei o sette mesi. Chi sarà a lanciarmi sfide? A svegliarmi? A fami sorridere? A farmi sentire importante e unica? A baciarmi quando mi sentirò triste? Restai li a guardare il punto in cui era. Restai li per almeno un ora a pensare poi presi a camminare, solo il rumore dei miei passi si sentiva in tutta la stazione.
Entrai in macchina con le lacrime agli occhi. Alzai il volume della radio e come canzone cera
“What you mean to me”
La canzone che mi aveva dedicato al matrimonio.
Arrivai al vialetto di casa, girai le chiavi nella serratura ed entrai, subito vidi Trish seduta al divano.
“E’ andato” dissi con un filo di voce, lei fece una faccia triste.
Presi il cellulare per scrivergli un messaggio.
Text:
Ally to Austin
-E mi ricorderò di te quando respirerò e mi mancherà l’ossigeno-
Sorrisi e misi apposto il telefono mentre mi andavo a sedere al divano con Trish.
“che vediamo?” chiesi “il concerto di Austin che terrà adesso a Los Angeles” disse “ok”
*in tv*
“Eccoci qui a Los Angeles ragazzi la prima tappa del tour di Austin Moon!” disse la presentatrice per poi far spazio a Austin
“Scusami per questo Jimmy. Salve a tutti sono Austin Moon e ho qualcosa da dire. Facendo questo potrei buttare via la mia carriera e costretto a lasciare la musica”
*La folla urla NO*
“Ma non m’importa . Come mi disse un buon amico –Senza amore che senso ha tutto questo?- quindi ecco, amo una ragazza di nome Allyson Dawson non è vero che non la conosco, io so bene chi è” disse Austin
Io restai scandalizzata da quelle parole, anche Trish e di conseguenza tutti gli spettatori
“e voglio che tutto il mondo lo sappia, TI AMO ALLY” urlò
“ora per ogni tappa del mio tour le dedicherò una canzone, cominciando da We are Timeless” continuò lui.
“TI AMO ANCHE IO AUSTIN” dissi con le lacrime agli occhi.
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Dopo quel giorno ci chiamavamo sempre, ma non stavamo insieme. Ridevamo ci dicevamo “Ti amo” e raccontavamo ogni singolo particolare della nostra giornata, ma non stavamo insieme. Invece di parlare 5 minuti al giorno, parlavamo un ora massimo due ogni mattina e ogni sera, ma non stavamo insieme. Quando doveva andare a fare le prove inventava ogni scusa per continuare a parlare con me, ma non stavamo insieme. Mi raccontava che le ragazze gli chiedevano il numero e di uscire un po’ lui rispondeva “scusate ragazze, ma nella mia rubrica ce solo spazio per un numero solo ed è già riempito” , ma non stavamo insieme. Ogni mattina mia salutava cosi “Buon giorno principessa dormito bene? Io si perche ti ho sognata” e ogni sera mi salutava cosi “Notte amore mio e sogna la vita quando ritornerò e ci incontreremo” , ma non stavamo insieme. Oppure quando doveva andare a fare un concerto mi dedicava sempre una canzone, ma non stavamo insieme. E quando parlavamo del nostro futuro per ore lui mi diceva “Amore mio, quando ritornerò inizieremo un’altra vita insieme. Scapperemo nei posti dove nessuno ci conosce. Vivremo felici e contenti. Solo io e te , come nelle Favole”
-Ognuno ha una favola dentro, che non riesce a leggere da solo. Ha bisogno di qualcuno che, con la meraviglia e l’incanto negli occhi, la legga e gliela racconti-
SPAZIO AUTRICE!
Ehhh la storia è finita! Spero vi sia piaciuto il capitolo finale. Voglio ringraziare tutti quelli che hanno recensito e che mi hanno fatto dei complimenti! Grazie mille!!! Sto lavorando a una nuova ff quindi ci rivedremo presto (spero)
Grazie e un bacio a tutti recensite in tanti!