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Autore: telesette    09/02/2014    1 recensioni
Lei Wulong (dall'universo di "Tekken") e Chun Li (dall'universo di "Street Fighter"), insieme in questo cross-over per sventare un importante traffico di droga a livello internazionale.
Riusciranno i due prodi agenti, esperti di arti marziali, a scovare il genio criminale che gestisce la produzione e la vendita di un micidiale derivato oppiàceo, meglio noto come "Polvere del Drago"?
Per arrivare al boss finale, i due dovranno sostenere una serie di violentissime sfide: inseguimenti, scontri a fuoco, combattimenti all'ultimo sangue e...
Genere: Azione, Generale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Lei Wulong
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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- Ma... Maestro Yu, pre... presto, si metta in sa...

L'arteria del braccio recisa da un colpo di lama, ormai prossimo a morire dissanguato, l'uomo cercò disperatamente di avvertire il suo signore e maestro degli assassini che si erano introdotti nella sua villa cogliendo tutti di sorpresa. Costui non ebbe neppure il tempo di finire la frase che, attaccandolo da dietro le spalle, la stessa arma che aveva ucciso i suoi compagni gli trapassò letteralmente la nuca fino ad uscirgli dalla bocca.
Lo sfortunato era già morto, gli occhi rientrati con le pupille verso l'alto, mentre il sicario troneggiava sul suo cadavere brandendo un enorme coltello rosso di sangue. Altri due uomini, con indosso la stessa mise nera e aderente del primo, fecero il loro ingresso puntando il loro gelido sguardo al vecchio presente nella stanza.
Pan Quan Yu sollevò lo sguardo dal té che stava bevendo, perfettamente consapevole di quanto stava accadendo, tuttavia non mostrò alcun segno di rabbia né paura.
Il suo volto era una maschera raggrinzita e piena di rughe, inespressiva, e l'unica reazione che il vecchio ebbe fu quella di coprire la tazzina con ambo le mani nell'abbassarla all'altezza del proprio ventre.

- Onorevole Pan Quan Yu - esclamò il capo degli assassini, puntando la lama contro il vecchietto accovacciato. - Il Vice-Maestro Tan vuole la tua testa!

Pan Quan socchiuse gli occhi e chinò il capo in silenzio.
I tre sicari interpetarono il suo come un gesto di passiva quanto comprensibile rassegnazione.
Del resto, che altro poteva fare?
Per quante leggende vi fossero sulla sua presunta imbattibilità, in gioventù, ormai il Venerabile Pan Quan Yu era solo un innocuo e inoffensivo vecchietto curvato dall'età. Costoro non percepivano alcuna energia temibile, dalle sue sottili membra avvizzìte, e tutto lasciava intendere che gli pesasse anche solo tenere la tazzina sollevata.
In silenzio, i tre assassini si avvicinarono.
Ancora pochi passi e avrebbero calato un triplice colpo letale su quella mummia decrepita e imbalsamata, ottenendo così i favori di Tan e la ricompensa da lui promessa, senonché il vecchio aprì di nuovo quelle due strette fessure nere dei suoi occhi completamente privi di luce.

- Se vi servono quei coltelli, per far fronte ad un "povero vecchio" come il sottoscritto, prevedo tempi bui per la consistenza effìmera che vede la forza delle future generazioni... che tristezza!

Gli assassini sorrisero.

- Sono le tue ultime parole, le tramanderemo alla storia!
- Perché ridete? Forse che il sangue e l'ambizione vi rendono ciechi e sordi, al pari di chi vi manda?
- L'ambizione è dei forti - sentenziò il capo. - Un uomo senza ambizioni è destinato ad una fine miserabile!
- L'ambizione da sola non basta - puntualizzò saggiamente l'altro. - Se dietro alla volontà e al desiderio l'uomo è debole, offuscato dalla seduzione del proprio egoismo, la sua ambizione non otterrà mai la forza e la pienezza dello spirito!
- E' finita, vecchio!

Ciò detto, gli assassini sollevarono le lame per colpirlo tutti insieme.

- Stasera prenderai il té con i tuoi antenati... Addio!

Lo scintillìo luccicante del metallo, riflettendo per un attimo la bianca tazzina di porcellana che cadeva al suolo, fu seguito dal lieve schianto del fragile oggetto in frantumi contro il pavimento.
Poi, più nulla...

***

Quando Ginzo fece ritorno alla villa, assieme a Lei e Chun Li, l'assenza dei guardiani lo mise in allarme.
Trovando poi piena conferma dei suoi sospetti, imbattendosi nei cadaveri delle guardie del corpo all'interno, l'energumeno si lanciò di corsa verso le stanze private del Maestro chiamandolo a squarciagola. Seguito a ruota dai due poliziotti, oltrepassando il corpo del guardiano con la testa sfondata da un colpo di lama, Ginzo spalancò le grandi porte socchiuse per trovarsi davanti ad un raccapricciante scenario di morte...
Le espressioni di stupore congelate, nell'immobilità dei loro volti rigidi e freddi, gli assassini al soldo di Tan giacevano miseramente ai piedi del Grande Drago raffigurato nel bassorilievo. Ginzo ignorò quelle vili canaglie, cercando invece un segno che rivelasse la presenza del suo Maestro, allorché una voce alle spalle lo fece trasalìre.

- Un tempo, eri solito chiedere il permesso prima di entrare, ragazzo mio - osservò severamente Pan Quan, intento a disporre dei cocci di porcellana su un piatto di legno. - Che ne è della tua educazione?
- Maestro...

Il grande corpo scosso da brividi di pianto ed emozione, Ginzo si accasciò in lacrime davanti al vecchio.

- Animo, Ginzo, animo - mormorò l'altro tranquillo, senza distogliere l'attenzione dai frammenti. - E' una ben misera fine, per una pregiata tazzina cinese del tredicesimo secolo, capisco il tuo dolore... ma non è certo piangendo che vi porremo rimedio!

Ignorando le sue parole, Ginzo baciò lievemente il lembo della lunga veste da cerimonia del vecchio, non potendo abbracciarlo come voleva senza mancargli gravemente di rispetto.
Da come si comportava, Lei e Chun Li intuirono quanto sincero e profondo fosse l'affetto che l'energumeno nutriva nei confronti di quel vecchio straordinario. Per Ginzo, Pan Quan era più di un maestro: era un padre, l'uomo al quale doveva tutto, e l'amore verso di lui era più forte di qualsiasi altra cosa.

- Siete... Siete sicuro di stare bene, Venerabile Yu? - domandò Lei preoccupato.
- E' incredibile, signor Wulong, come le cose importanti spesso siano fragili e delicate - rispose l'altro, rivolgendo ai suoi ospiti l'ombra di un amaro sorriso. - Ci sono cose che non si possono aggiustare giacché, quando si rompono, i segni restano visibili e incancellabili nel tempo... Certe ferite poi, anche se invisibili, sono ancora più difficili da rimarginare!

Wulong spostò rapidamente lo sguardo dal vecchio alla carneficina presente nella stanza.
I corpi dei sicari presentavano ognuno lo stesso squarcio sul petto, come se qualcosa gli avesse spappolato il cuore, eppure risultava un mistero che l'anziano Pan Quan fosse riuscito ad ammazzarli a quel modo.

- E'colpa mia, Maestro - gemette Ginzo, senza neppure il coraggio di guardarlo in faccia. - Se fossi rimasto qui a vegliare...
- Tu hai fatto solo ciò che ti avevo chiesto, allievo mio - lo rassicurò l'altro, carezzandolo affettuosamente sulla testa. - Grazie a te e all'aiuto dei nostri ospiti, forse finalmente potremo mettere un freno a tutto il sangue versato, per colpa delle ambizioni di Tan!

Sentendo quel nome, Lei si fece estremamente serio in volto.

- Che cosa può dirci, in proposito?
- Oh, molte cose - ammise il vecchio. - Vi ho fatto chiamare, appunto, perché devo mettervi a parte di ciò che vi occorre sapere... e per appurare se siete pronto a conoscere la verità, signor Wulong!
- Si spieghi meglio!

Mettendo da parte il piatto con su i resti della tazzina in frantumi, Pan Quan trasse un profondo respiro e fissò lo sguardo in quelli di Lei  Chun Li.

- E' un momento difficile, signori miei - mormorò. - La vostra forza, il vostro coraggio e tutte le vostre abilità sono armi importanti, per ciò che siete chiamati ad affrontare vostro malgrado... ma per sconfiggere un drago, andando contro le leggi della natura stessa, è necessario conoscere quanto siano affilate le sue zanne!
- Basta con queste storie di draghi - scattò subito Chun Li spazientita. - Tan è un essere umano: è fatto di carne e ossa, proprio come noi... Quello che vogliamo sapere è da dove hanno origine le sue tecniche, nient'altro!

Pan Quan scosse il capo leggermente.

- Credevo che l'esperienza le avesse aperto gli occhi, signorina Zang, ma devo purtroppo constatare che non ha ancora realizzato "cosa" l'abbia sconfitta e non "chi"...

Chun Li aprì la bocca ma, non sapendo come replicare, le parole le morirono sulle labbra.
Gli eventi occorsi negli ultimi giorni, oltre a suonare di assurdo ed inverosimile, parevano affacciare entrambi su qualcosa di effettivamente assai misterioso.
Qualcosa di arcano e sovrannaturale.
E l'unico in grado di fornire delle risposte era proprio davanti a loro.

- Lei è fortunata, signorina - esclamò poi il vecchio. - Il Sangue di Drago permette di rigenerarsi molto più in fretta, rispetto ai normali tempi di guarigione; ma se non prende coscienza dei suoi poteri, non riuscirà a ripetere l'impresa della sua illustre antenata!
- Maestro, la prego - intervenne dunque Wulong. - Ci dica quello che sa, è importante!
- Oh, lo è senz'altro - sottolineò l'altro con una smorfia. - Ma devo avvertirla, signor Wulong: se accetterà che io le spieghi il segreto del suo avversario, onde aiutare la sua scettica compagna, ciò potrebbe forse costarle più della vita stessa! 

 

continua )

   
 
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