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Autore: 1DalIlaria    10/02/2014    4 recensioni
"Harry! Si può sapere che ti prende? Non hai detto una sola parola da quando siamo tornati!" chiese tutto contento Louis.
Harry si girò verso di lui ma prima dello sguardo di Louis incontrò quello di Liam.
"Le hai viste anche tu?" chiese incredulo Liam al riccioluto. Eppure era convinto di averle notate solo lui
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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8th July 2014, Sunday
 
 
 
 
Perché si trovava sul letto di camera sua? Perché con una scusa se n’era andato? Non era mai stato un tipo che si prendeva sul serio, ma allora perché quella volta si sentiva come infastidito dai loro commenti?
 
In realtà l’unica cosa che si chiedeva in quel momento era cosa pensava la rossa di lui.
Stava facendo di tutto per non far trapelare la persona che era ed il cambiamento graduale e silenzioso che stava cercando di intraprendere. Per nulla al mondo avrebbe buttato tutto all’aria per qualcosa che non era più e che ormai non aveva più nessuna importanza.
 
Era sempre stato molto affascinato dalle ragazze, e dopo X-Factor, la sua entrata in quel mondo a soli sedici anni lo portò ad esserne circondato, mentre l’inesperienza lo portò a fare degli errori. Dopo le prime delusioni e la consapevolezza della piega che la sua reputazione sui giornali stava prendendo, cominciò a crescere e a capire che non era quello il modo. Fu giudicato male, altre persone ci finirono di mezzo, e per questo decise che da allora in poi ci sarebbe andato con i piedi di piombo.
 
Era un mondo pericoloso quello, e ci si accorgeva degli errori che si facevano solamente quando ci si sbatteva contro violentemente; era tutto inaspettato, non calcolato né deciso. Era un mondo nuovo e non sapeva assolutamente come comportarsi.
 
E proprio poco tempo dopo aver intrapreso il processo di cambiamento che si era prefisso, bastò una visita lampo nel paese famoso per la moda, il cibo e l’arte, che tutti i suoi buoni propositi divennero in un attimo realtà.
 
Vide quella ragazza, nel mese che separava il freddo inverno dalla calda estate; solo un’occhiata e subito un flash forward su tutta la sua vita gli passò davanti agli occhi.
Tutto improvvisamente gli fu più chiaro.
 
Ma forse in quel momento chi non aveva le idee chiare era Ilaria; chissà cosa pensava dell’accaduto.
 
Harry cominciò a rimuginare su cosa avrebbe potuto dirle, perché si, doveva parlarle.
 
 
 
I dieci minuti seguenti all’entrata di Harry in casa, la rossa li passò pensando proprio a lui. Non capiva perché se ne fosse andato così, con quella strana espressione sul volto; sapeva che non era andato davvero in bagno, così non vedendolo tornare decise di andare a cercarlo.
 
Si diede un’occhiata in giro cercando di passare inosservata agli occhi dei presenti e quando fu sicura che nessuno la stesse guardando, fece uno scatto felino verso la porta d’ingresso, richiudendola subito dopo alle sue spalle.
 
Solo Niall, che per un attimo si distrasse dalle battute a raffica che Louis e Dalila stavano facendo sul ricciolino, fu catturato dalla vista di qualcosa, o meglio qualcuno, che si muoveva velocemente. Guardò la ragazza sparire in casa ed un’espressione pensierosa gli si dipinse sul viso.
 
 
 
Ilaria salì le scale silenziosamente guardandosi intorno e, dopo essersi assicurata che il bagno fosse libero, entrò in camera di Harry: se la sua scusa fosse stata vera, probabilmente avrebbe usato quello della sua stanza.
 
Non appena aprì la porta però, lo trovò disteso sul letto in direzione diagonale di modo da non far toccare le scarpe con la coperta. Tenendo le mani dietro la testa, si voltò verso la porta della stanza e vide la ragazza ferma sul ciglio. Non le disse niente e dopo averla guardata per qualche secondo girò nuovamente lo sguardo verso il soffitto. Non aveva un’espressione arrabbiata, nemmeno delusa o triste; era più...come sovrappensiero.
 
La rossa socchiuse di nuovo la porta alle sue spalle e si avvicinò al ragazzo, stendendosi lentamente al suo fianco e poggiando la testa sul suo addome.
 
Rimasero così, fermi e pensierosi.
 
Lei, che si chiedeva cos’avesse lui, perché se ne fosse andato in quel modo quando la serata era così tranquilla e serena e cosa la sua testa stesse elaborando.
 
Lui, che semplicemente cercava disperatamente un modo per parlare di quel video e tutto ciò che riguardava quella sua parte di vita.
 
Ad un tratto il cantante si rese davvero conto che la ragazza era lì, tra le sue braccia, addossata al suo corpo. Abbassò di poco lo sguardo e vide la sua testa rosso ramato e riccia; si stupì che lei l’avesse raggiunto, che avesse capito che era solamente una scusa. Ma perché era lì in fin dei conti? Che avesse capito qualcosa?
 
<< Non ti si può nascondere nulla, vero?>> domandò Harry tenendo lo sguardo fisso al soffitto.
 
Ilaria non rispose, semplicemente scosse la testa ed il riccioluto capì il suo “no” dai movimenti sul suo stomaco.
 
<< Sei arrabbiato?>> chiese lei invece.
 
Il minore fece un grosso e lungo sospiro: se l’aspettava quella domanda, da com’era uscito di scena poco prima era ipotizzabile una diagnosi del genere da parte della ragazza. Cercò di rilassarsi, ma continuava a chiedersi se era il momento di affrontare quel discorso oppure era troppo presto.
 
<< No>> rispose quasi in un sussurro.
 
La rossa aggrottò le sopracciglia, c’era qualcosa che non le tornava.
 
<< Cosa c’è che non va allora?>> alzò la testa, poggiando piano il mento nel posto dove l’attimo prima c’era la sua guancia; lo guardò, come per volergli leggere i pensieri.
 
<< Volevo starmene un po’ da solo>> disse lui guardandola, per poi tornare a fissare il soffitto.
Dopo poche decine di secondi ad Ilaria scappò una piccola risata, che portò il ragazzo a puntare gli occhi su di lei.
 
<< Ma come siamo permalosi>> commentò lei punzecchiandogli la pancia con l’indice. Aveva capito che era andato via in quel modo per via delle battute degli altri sul suo conto.
 
Harry non si mosse dalla sua posizione e tornando a guardare altrove, cercò di trattenere un sorriso, senza successo.
 
Non appena le fossette scomparvero, il ragazzo tornò serio. Fissò davanti a sé,  forse pensando a cosa dire, a come formulare bene la frase in modo che esprimesse ciò che voleva, forse evitando totalmente di rispondere.
 
La ragazza si mise a pancia in giù e si poggiò sui gomiti per guardarlo meglio, ma lui ancora non accennava né a parlare, né a rivolgerle uno sguardo.
 
<< È che non sarebbe dovuto uscire fuori così>> farfugliò alla fine, forse mettendo finalmente fine ai suoi complessi mentali ed ai suoi conflitti interiori.
 
<< Che vuoi dire?>> chiese lei cercando di farsi dare una spiegazione più approfondita. Aveva capito si trattasse del video, ma perché quell’affermazione?
 
<< Avresti dovuto saperlo in modo diverso, magari in un altro momento>> disse Harry non guardandola.
 
<< Harry, è solo un video...>> fece lei molto tranquillamente.
 
<< Non è solo un video – puntò improvvisamente gli occhi su di lei: si stava forse irritando? – cioè...si, ma mostra la persona che ero>> concluse calmandosi, accorgendosi che era con lei che stava parlando.
 
Ilaria lo fissò, non sapendo cosa dire per qualche decina di secondi. Non ci stava capendo molto a dire la verità: un momento prima erano in cucina ed Harry le raccontava cosa era successo un paio d’anni prima, e l’attimo dopo erano su quel letto a discuterne. Forse stava cominciando a comprendere il perché di tanta vergogna nel raccontarlo alla rossa.
Quella vergogna era forse in realtà...paura?
 
<< Ma adesso non sei più così... – affermò lei leggermente insicura – no?>> chiese conferma.
Il riccio cercò di non esitare, voleva rassicurarla a tutti i costi.
 
<< Non proprio così ma... non sono ancora perfetto>> rispose il cantante in un sussurro.
 
<< Non devi essere perfetto>> disse la rossa di getto.
 
Harry tornò a guardarla, degli occhi sorpresi la fissavano e le chiedevano di andare avanti.
 
<< Si insomma... – la ragazza prese a giocherellare con la stoffa della maglietta di lui – non sei più quella persona, questo basta – gli spiegò guardandosi le mani – tutto il resto di te credo che vada bene così>> concluse sorridendogli.
 
Harry rispose al sorriso e sfilando una mano da dietro la testa, le accarezzò il profilo della guancia sinistra. Lei abbassò lo sguardo, intimidita.
 
<< Ma... – d’un tratto le venne in mente una cosa – perché proprio adesso ti è venuto questo complesso mentale?>> chiese, gesticolando con le dita le virgolette sulle ultime due parole.
 
<< È complicato – lasciò andare il braccio stendendolo vicino al corpo della ragazza – in realtà pensavo di riuscire ad affrontarla meglio>>
 
Non poteva di certo dirle che temeva quello che lei probabilmente pensava di lui e nemmeno che non avrebbe voluto farle vedere ciò che era qualche anno prima, perché per il riccio la ragazza stava diventando qualcosa di importante e la paura di rovinare qualcosa tra loro lo terrorizzava.
 
<< E poi pensavo che sarebbe rimasta fra noi, invece adesso lo sanno tutti e i ragazzi continuano a mettere il dito nella piaga>> aggiunse il minore.
 
La ragazza abbassò lo sguardo, si sentiva un po’ colpevole.
 
<< Mi dispiace di averti costretto a dirmelo e di averlo raccontato a Dalila>> si scusò lei.
 
<< Non è colpa tua – Harry afferrò una ciocca dei lunghi capelli di lei – non avrei dovuto cedere alle tue suppliche>> disse scherzoso.
 
Ilaria rise ed il riccioluto la osservò: era magnifica.
 
Sfilò anche l’altra mano da dietro la testa e la fece poggiare con la guancia sul suo petto; la sinistra di lui e la destra di lei si intrecciarono ed il cantante affondò la mano restante tra la folta chioma della ragazza. Passò tra i suoi ricci rosso ramato, anche lei come lui li aveva naturali. Li adorava e decise che da quel momento in poi le avrebbe detto sempre di non farli lisci.
 
<< Comunque secondo me dovresti prenderla meno sul serio – disse Ilaria rimanendo nella stessa posizione e riprendendo il discorso – ci abbiamo riso su tutti e penso che dovresti farlo anche tu>>
 
Il sorriso di Harry scomparve in pochi secondi: la ragazza non aveva capito sul serio e fino in fondo quello che intendeva il riccio. D’accordo, l’aveva presa sul ridere e questa non era una cosa del tutto negativa, ma quel video lo riportava ad un pezzo del suo passato e se la rossa avrebbe dovuto far parte della sua vita come credeva e voleva, allora doveva saperlo.
 
Scosse la testa e fece per parlare, ma la ragazza alzò la testa improvvisamente dal suo petto, sentendo delle risate provenire dal balcone semiaperto.
 
<< Andiamo?>> domandò lei guardando Harry; si vedeva dalla sua faccia che moriva dalla voglia di sentire le battute di Louis.
 
Il ragazzo però al contrario era un po’ scettico ed avrebbe preferito mille volte rimanere esattamente dov’era, con Ilaria tra le braccia.
 
<< Dai, non fare il pesante! – la ragazza si alzò dalla posizione stesa e si mise in ginocchio sul materasso – vieni in giardino con me, forza>> la rossa gli afferrò una mano e lo tirò verso di sé.
 
<< Non mi piacciono gli asociali>> lo avvisò lei.
 
Ilaria scese dal letto e tirando nuovamente il riccio per un braccio quest’ultimo dopo poco si convinse e mise in moto le sue gambe.
 
<< Finalmente!>> disse la ragazza varcando la soglia della porta della stanza.
 
Harry le sorrise di rimando, ma in realtà nella sua testa c’era ben altro.
La rossa non aveva capito bene ciò che lui intendeva: quella parte della sua vita non gli piaceva ed in pochi la conoscevano. Molto spesso la gente gli aveva dato addosso, i giornalisti avevano detto cose spiacevoli e tutto questo in una carriera appena iniziata può far nascere dei pregiudizi ma soprattutto può metterti K.O.
 
Ilaria forse non aveva colto il punto fino in fondo e per questo l’aveva presa così alla leggera. Aveva paura che una volta scoperta tutta la storia, se ne sarebbe andata; aveva paura che lei si affidasse solo a ciò che dice la gente e che si fosse fatta un’idea sbagliata su di lui.
 
E quindi la vera domanda era: Ilaria ignorava ciò che lui aveva intenzione di spiegarle oppure l’aveva capito ma non gliene importava nulla perché non era interessata sul serio ad Harry?
 
 
<< Ehy ragazzi! Dov’eravate finiti?>> domandò Louis vedendo la rossa ed il riccio tornare in giardino.
 
<< Beh il tempo per un rapido video ce l’hanno avuto, Lou>> rispose Dalila guardando prima l’orario sul cellulare e poi il maggiore.
 
<< Veramente siamo venuti a dirvi che andiamo a dormire>> prese parola Ilaria, interrompendo non tanto Louis ma Dalila: quella sera stava un po’ esagerando.
 
<< Non insieme spero>> commentò la bionda, la quale sembrava avere ispirazione per continuare in quel modo all’infinito.
 
<< Non preoccuparti, Da – l’italiana la fulminò con lo sguardo – dormirò con te, ti starò molto attaccata>> rispose lei fissandola e comunicandole più con gli occhi che con le parole.
 
La bionda abbassò lo sguardo, colpevole e la rossa si sentì soddisfatta, avendo messo finalmente fine a quella storia; o almeno quella era la sua speranza.
 
<< Io direi – sbadigliò, stanco anche lui – di andare a dormire tutti>> propose Niall stiracchiandosi.
 
Gli altri ragazzi annuirono e tutti insieme si alzarono ed entrarono in casa.
 
<< Bene – disse Liam facendo il punto della situazione – ragazze, in bagno vi abbiamo messo delle asciugamani pulite e degli spazzolini nuovi. Vi serve altro?>> chiese premuroso.
 
<< Io posso prestarti qualcosa da mettere>> fece Harry ad Ilaria; quest’ultima lo guardò sorridendo complice, poi voltò lo sguardo altrove, incredula al pensiero di poter indossare qualcosa del minore.
 
<< Io posso dormire così>> disse Dalila senza problemi; non era assolutamente la prima volta che capitava.
 
<< Magari qualcuno può prestarti qualcosa>> avanzò Liam, ma la bionda insistette dicendogli di lasciar stare. Zayn guardò l’amico e capì che quel “qualcuno” non era puramente casuale; si scambiarono uno sguardo e Liam decise di lasciar perdere e di non voler sapere nulla.
 
<< Dubito che abbiate uno struccante, giusto?>> chiese Ilaria sorridendo.
 
<< Sbagli – rispose Louis attirando l’attenzione delle due ragazze – ci dovrebbero essere ancora le salviette di Eleanor, le ha lasciate per quando rimane a dormire qui>>
 
<< Beh non c’è che dire, siete attrezzati>> commentò Dalila.
 
<< Certo bionda! Avevi dubbi?>> disse il maggiore cominciando a salire le scale.
Tutti lo seguirono a ruota.
 
<< A questo punto penso che abbiate tutto, poi domani vi accompagneremo a prendere le vostre cose in albergo>> Liam informò le due ragazze.
 
<< D’accodo, grazie mille>> rispose Ilaria sorridendogli.
 
<< Il solito Daddy>> disse Louis mettendo una mano sulla spalla all’amico e facendo ridere tutti gli altri.
 
<< Bene ragazzi, allora a domani>> fece Niall avviandosi verso la camera di Louis con il maggiore al suo seguito.
 
<< Buonanotte>> disse Liam lasciando nel corridoio la cerchia di ragazzi, i quali risposero al saluto.
 
<< Buonanotte Zayn>> fece Ilaria alzando una mano; il pakistano le rispose con un occhiolino ed Harry si avvicinò con la rossa alla sua camera.
 
<< ‘Notte blonde>> sussurrò Zayn all’italiana.
 
<< ‘Notte Malik>> disse Dalila in risposta ed allontanandosi verso l’ultima camera in fondo al corridoio.
 
Harry aprì la porta e la rossa si fermò sulla soglia.
 
<< Lascia perdere gli avvenimenti di oggi, non contano nulla>> gli sussurrò lei per non farsi sentire dall’amica che in quel momento le passò alle spalle. Il riccio annuì e sorrise.
 
<< Passo dopo a prendermi qualcosa da indossare, okay?>> disse lei allontanandosi di qualche passo verso la stanza gentilmente concessa dall’irlandese.
 
<< Certo, ti aspetto>> le disse, poggiando una mano sullo stipite.
 
Prima di chiudere la porta delle rispettive camere, si sorrisero.
 
Ilaria raggiunse l’amica, la quale si sedette sul letto.
 
<< Cos’è quel sorriso?>> chiese alla rossa.
 
<< Nulla – evitò lei abbassando lo sguardo – piuttosto... – tornò a guardarla – ma che hai combinato là fuori?>>
 
<< Niente>> Dalila fece finta di ignorare la situazione.
 
<< Ci sei andata giù un po’ pesante>> commentò Ilaria sfilandosi le scarpe.
 
<< Non poteva passare inosservata una cosa del genere!>> si difese la bionda.
 
<< Un complotto con Tomlinson, ma ti rendi conto?! È come fare un patto col diavolo!>> disse l’altra un po’ più aggressiva.
 
<< Appunto!>> rispose lei ridendo.
 
Dalila sembrava non capire, era addirittura entusiasta di ciò che aveva fatto. La rossa alzò gli occhi al cielo; non aveva né la forza né la voglia di discutere per qualcosa che ad ogni modo non avrebbe compreso.
 
<< Solo una cosa: non farlo più per favore>> concluse Ilaria, senza cercare di spiegare all’amica la situazione.
 
<< Ma perché te la prendi tanto? Ci siamo solo divertiti un po’ – fece Dalila, non capendo il perché del suo comportamento – e poi anche tu ci stavi all’inizio>>
 
<< Lo so ma...ho sbagliato anche io infatti>> disse lei lasciandosi andare sul letto e stendendosi di fianco all’amica.
 
Dalila aggrottò le sopracciglia. Perché tutta quella serietà da un momento all’altro?
 
<< Ila, che succede?>> le chiese allora.
 
La rossa la guardò.
 
<< Non ne ho idea>> rispose lei mettendosi un cuscino in faccia.
 
<< Ne vuoi parlare?>> domandò l’amica.
 
<< No...è complicato, vorrei prima capirci qualcosa di più>> fece Ilaria alzandosi sui gomiti.
 
<< Okay, ma tu stai bene?>> chiese Dalila; era ciò che alla fine le interessava di più.
 
<< Si tranquilla – le sorrise – è qualcosa che riguarda Harry... credo>> aggiunse aggrottando le sopracciglia; l’unica cosa certa era la confusione che aveva in testa.
 
<< Meglio così>> le sorrise la bionda.
 
<< Vado prima io in bagno?>> domandò Ilaria alzandosi dal letto.
 
<< Si, vai tu che sei quella che ci mette di più>> rispose l’amica, mentre la rossa le fece una linguaccia.
 
<< Aspetta!>> la bloccò la bionda ripensandoci un attimo.
 
<< Cos..>>
 
La rossa non ebbe il tempo di dire nulla che Dalila sfrecciò fuori dalla camera e corse chissà dove. Pochi secondi dopo Ilaria la rivide tornare in camera con tutta tranquillità e con una salvietta struccante in mano.
 
<< Se volevi andare prima tu bastava dirlo>> le fece notare la più piccola delle due.
 
<< No, tranquilla solo – si fermò cominciando a struccarsi – mi prudono gli occhi>> concluse continuando a grattarsi gli occhi.
 
<< Okay, allora vado io>> le sorrise Ilaria avviandosi verso la porta.
 
<< Ah, Ila – la chiamò Dalila prima che l’italiana uscisse dalla stanza – chiedi scusa ad Harry da parte mia>>
 
<< D’accordo>> le sorrise Ilaria, sparendo poi dietro la porta.
 
 
 
La rossa uscì dalla sua stanza, ma prima di arrivare a quella che era la sua destinazione, andò dalla parte opposta, verso l’inizio del corridoio, lì dove la porta della prima camera a sinistra era socchiusa.
 
Bussò piano con le nocche sul legno e una voce roca le disse “avanti”. Con una piccola spinta alla porta scorse la figura del ragazzo seduto sul letto con i gomiti poggiati sulle ginocchia e il cellulare tra le mani; con sguardo puntato su di lei, gli si dipinse un sorriso sul volto.
 
<< Disturbo?>> chiese lei avendolo visto impegnato a trafficare con l’aggeggio elettronico.
Il ragazzo lanciò un veloce sguardo a ciò che aveva fra le mani.
 
<< No, assolutamente>> disse poggiando il cellulare sul comodino al suo fianco ed alzandosi in piedi.
 
<< Ero venuta per i vestiti>> gli rinfrescò la memoria lei; la guardava come se già se ne fosse dimenticato.
 
<< Oh...certo>> rispose lui ricordandosene improvvisamente e andando verso il suo guardaroba.
 
Era tutto inutile, la sola vista di lei - soprattutto se inaspettata - gli offuscava la mente; in più era immerso completamente nei suoi pensieri riguardanti la loro conversazione.
Aprì le ante dell’armadio e parte della sua figura vi sparì dietro.
 
I minuti seguenti furono abbastanza silenziosi: entrambi non sapevano cosa fare dopo ciò che si erano detti e mentre Ilaria cercava di pensare a qualcosa da dire che non riguardasse il video, Harry era preoccupato e non riusciva a pensare ad altro che alla conversazione avvenuta in quella stessa camera poco prima. Oltre tutto gli risultava difficile concentrarsi nello scegliere gli indumenti con la figura della ragazza poco più in là, sentiva che lo stava scrutando.
 
<< Che ne dici di questi?>> ruppe il silenzio il riccio, mostrandole una maglia bianca a mezze maniche classica ed un paio di pantaloncini gialli che Ilaria gli aveva già visto indosso in alcune foto dove era andato a fare jogging. Sorrise leggermente a quel pensiero.
 
<< Andranno benissimo>> rispose lei afferrandoli e ringraziandolo.
 
Lui le sorrise ma non disse niente, la sua mente era ancora altrove.
 
<< Allora...vado>> fece lei non sapendo cosa dire ed indicando dietro le sue spalle.
 
<< Si, va bene>> commentò semplicemente lui, seguendola verso l’uscita della camera.
 
<< ‘Notte>> disse lei sorridendogli.
 
<< Buonanotte>> rispose il cantante con un po’ meno entusiasmo ma cercando di nasconderlo.
 
La rossa uscì dalla stanza e si diresse verso la fine del corridoio dov’era situato il bagno.
 
 
 
Nel frattempo, appena Ilaria aveva chiuso la porta di quella che per il momento era la loro camera, la bionda aveva aspettato pochi secondi per poi riaprirla armata di spazzolino, con tanto di dentifricio sopra, ed era andata zitta zitta nel bagno al piano inferiore. Sapeva che l’amica ci avrebbe messo troppo e lei sarebbe crollata in meno di cinque minuti quindi decise di anticiparla.
Dopo essersi lavata i denti e sciacquata la faccia con l’acqua gelida si diresse di nuovo nella stanza dell’irlandese.
 
Non appena arrivò si fiondò sul letto dove si buttò a pancia in su. Si sentiva stranamente bene, spensierata e contenta. Quella serata passata in giardino con i suoi nuovi amici le aveva lasciato una sensazione bellissima. In fondo lei lo diceva sempre: non c’era nulla di più bello di una serata tra amici. Niente bar, pub, discoteche o altri posti dove i giovani andavano per passare le serata. Per lei era tutto molto più semplice, bastava una casa, o comunque un posto dove poter stare, e la semplice presenza delle persone con cui amava passare il tempo. Non era nulla di che ma era proprio questo il bello.
 
Mani dietro la testa pensava a tutto quello che lei e Louis avevano combinato nelle ultime due ore; si erano proprio divertiti.
 
Le parole di Ilaria le tornarono in mente e fece iniziare nella testa della bionda strani pensieri. Che Harry ci fosse rimasto particolarmente male? Forse lei e Louis avevano davvero esagerato?
 
<< Vabbè ho detto a Ila di chiedergli scusa…>> disse ad alta voce la ragazza; sembrava stesse cercando di zittire la sua coscienza.
 
Però…
 
<< Okay!>> disse esasperata l’italiana afferrando il cellulare.
 
Aprì un nuovo messaggio e cominciò a digitare.
“Hazza ricordati che ti voglio bene lo stesso! Scusa! :) Da x”
 
<< Spero tu sia contenta, dannata coscienza!>> disse la bionda sdraiandosi di nuovo sul letto riprendendo i pensieri interrotti poco prima.
 
Una delle cose che più le piacque fu la complicità di tutti gli altri ragazzi, si erano divertiti tutti insieme ognuno facendo la propria parte. Dalle minacce di Niall alla versione paterna di Liam, per non dimenticare Zayn…
 
Nel silenzio più totale della camera si riuscì ad udire perfettamente il sospiro che uscì dalle labbra della ragazza nel ripensare al modo in cui il pakistano le teneva testa; per un attimo c’era stata una complicità bella e pura tra i due.
 
<< Quel ragazzo mi farà uscire fuori di testa…>> mormorò in italiano la bionda arrossendo violentemente.
 
Accortasi della reazione che aveva avuto si portò le mani sul viso e, dopo essersi seduta, cercò di darsi una calmata; non era da lei fare certe cose.
Eppure quando si trattava di quel dannatissimo pakistano il suo cervello andava a farsi un giro chissà dove.
 
Solo in quel preciso momento si rese conto di una cosa.
 
<< Che razza di idiota sono?!>> si sgridò da sola.
 
Come diavolo aveva fatto a non capire che Zayn non voleva fumare? Aveva completamente ignorato il suo segnale, non aveva dato peso a quel “Stavo andando su a fumare..”.
L’avrebbe capito anche un bambino, Zayn voleva solo stare un po’ con lei e cosa aveva fatto lei? Niente, completamente ignorato.
 
All’improvviso le vennero in mente le parole di Louis poco dopo in giardino, aveva fatto cenno ad una “fumata mancata” del pakistano.
 
<< Ora che ci penso..>> cominciò a ragionare la bionda << Non puzzava!>> disse sorpresa; non le era sembrato di aver sentito quell’odioso odore di fumo addosso a Zayn.
 
Cercò di mettere in ordine le idee per arrivare ad una conclusione.
Zayn le aveva chiesto - anche se in modo molto poco esplicito e abbastanza contorto - di stare un po’ insieme, lei non l’aveva calcolato e lui, chissà perché, non aveva fumato.
Che lei lo influenzasse? Possibile?
 
<< Vediamo..>> mormorò con una strana luce negli occhi e fiondandosi fuori dalla stanza.
 
Senza nemmeno bussare aprì la porta della camera del pakistano e ci sbirciò dentro. Lo vide giusto in tempo mentre usciva sul balcone con l’accendino nella mano destra e una sigaretta in quella sinistra.
 
“Tempismo perfetto! Vediamo se riesco a impedirgli di fumare…” pensò la ragazza chiudendo rumorosamente la porta.
 
Zayn, immerso nei suoi pensieri, fece per portarsi la sigaretta tra le labbra quando un rumore attirò la sua attenzione; si voltò e rimase senza parole.
Dalila, come se nulla fosse, era seduta al centro del letto con le gambe incrociate e un sorrisino diabolico sul viso.
 
<< Ehy, che ci fai qua?>> le chiese posando la sigaretta e l’accendino sul tavolino sul balcone e rientrando in camera.
 
<< Ciao>> lo salutò lei con tono da bambina.
 
I due si guardarono senza dire nulla, non avevano idea di che dire o fare. Zayn sorrise leggermente, era impressionante il modo in cui, quella piccola peste, riusciva a farlo sentire felice. Era semplicemente seduta lì senza fare nulla, eppure lui si sentiva così bene.
 
La raggiunse e si sedette sul letto leggermente girato verso di lei col busto.
 
<< Oh dimenticavo!>> disse all’improvviso lei riprendendo vita << Domani mi dovrai far vedere il famoso disegno sulla parete!>> gli rispose come fosse la cosa più ovvia del mondo.
 
Zayn annuì semplicemente poi si rese conto che la bionda aveva ancora addosso i jeans.
 
<< Okay ma adesso - cominciò a dire alzandosi e andando verso l’armadio - va’ a metterti questi>> le disse lanciandole un paio di pantaloni di una tuta e una sua maglia.
 
Dalila prese i vestiti e guardò il pakistano davanti a se; che doveva fare di preciso?
 
<< Non vorrai dormire così>> le disse indicandola.
 
<< Oh..>> mormorò la bionda notando il suo abbigliamento.
 
<< Bè quando Ila esce dal bagno andrò a cambiarmi>> gli rispose sorridendo. Anche se non lo dava a vedere ascoltava e si preoccupava più di quel che sembrava.
 
<< Puoi be… il mio bagno è libero>> le disse indicandole la porta del suo bagno in camera.
 
<< Sicuro?>> chiese la bionda.
 
<< Certo>> le rispose il ragazzo mettendo le mani nelle tasche dei pantaloni. Lo faceva ogni volta che si sentiva in imbarazzo; l’italiana lo guardò e pensò che fosse una delle cose più dolci del pianeta.
 
<< Okay allora vado a cambiarmi tanto mi sono anche già lavata i denti - si alzò dal letto e si diresse verso il bagno - grazie mille>> disse rivolta al cantante che la guardava con un leggerissimo rossore in volto.
 
Non appena la bionda chiuse a chiave la porta Zayn si riprese e fissò il letto davanti a se.
“Bè in fondo me l’ha chiesto… perché aspettare?” pensò per poi mettersi all’opera.
 
 
 
Dopo che Ilaria uscì dalla sua stanza, Harry socchiuse nuovamente la porta e con sguardo basso rifletteva.
Ancora vestito ma senza scarpe, si distese sul materasso e mise le mani dietro la testa.
 
Sentiva una brutta sensazione addosso, come in colpa, come se volesse sparire immediatamente.
 
Perché aveva avuto quel comportamento così silenzioso e distaccato? Perché continuavano a ronzargli nella testa le parole di Ilaria? All’inizio sembrava avesse capito e volesse tirarlo su, era convinto che sarebbe andato a finire tutto bene come sempre, perché si, in quei giorni si sentiva davvero bene con la rossa al suo fianco. Era convinto che sarebbe riuscito a gestire meglio la situazione, che non sarebbe uscito fuori tutto quello che in realtà poi si era venuto a sapere, ma soprattutto che non si sarebbe sentito in quel modo; aveva promesso a se stesso che non se lo sarebbe mai permesso.
 
E invece ci era caduto di nuovo, e ancora quella paura ritornava, come in quei giorni accadeva troppo spesso. Per ogni minima cosa che non andava come aveva in programma lui si sentiva perso e una sensazione come se presto sarebbe caduto in un burrone lo invadeva.
 
Ma perché? Perché quello stato? Ilaria era una persona, era una ragazza; ce n’erano state tante di ragazze nella sua esistenza, ma nessuna di loro era mai stata ciò che contava di più. Se per qualche motivo le perdeva, si consolava subito, perché le cose più importanti della sua vita erano altre, come la famiglia e la musica.
 
Che fosse questo l’amore? Era davvero così? Eppure pensava di essere innamorato della sua prima ragazza, pensava di essere innamorato della persona con la quale per la prima volta si era spinto più in là del bacio, pensava di essere innamorato della musica, ma nessuna di quelle sensazioni era paragonabile o lontanamente simile a quella che stava vivendo in quel momento.
 
Strizzò gli occhi, incapace di continuare a pensare a tutto ciò. Si passò una mano sul viso e cercò di smettere di ragionare, o presto avrebbe avuto bisogno di uno psichiatra.
 
Si alzò dal letto e cominciò a spogliarsi, poggiando i vestiti sullo schienale della poltrona presente in camera, li avrebbe sistemati l’indomani.
 
Si avvicinò al letto e lo disfò, buttando il lenzuolo leggero alla fine del materasso e stendendosi nuovamente: a parte il clima estivo, l’ansia ed i troppi pensieri fecero sì che non sentisse il bisogno di ricoprirsi.
 
I suoi pensieri ripresero da soli, senza bisogno di permessi; ogni volta che si fermava la sua mente cominciava a viaggiare. Ma più che un viaggiare, era un vagare senza meta.
 
Improvvisamente venne invaso da rabbia, rabbia verso se stesso.
 
Se la rossa aveva davvero tutte le potenzialità per essere lei, e tutto questo sarebbe stato fermato dal suo dannatissimo passato, Harry non se lo sarebbe mai perdonato. Cominciava ad odiare quel ragazzo di qualche anno fa. Se solo all’epoca avesse saputo che ad un certo punto della sua esistenza sarebbe arrivata una persona così importante, sicuramente la storia sarebbe andata in altro modo.
 
Ma se c’era una cosa che Harry aveva imparato negli ultimi anni, soprattutto dalla straordinaria storia della formazione della sua carriera, era che non ci si doveva mai piangere addosso e guardare al passato; quella era di certo una parte della sua vita che non avrebbe mai cancellato.
 
Ora doveva fare lo stesso, doveva applicare quella lezione imparata tempo prima alla situazione attuale. Doveva smettere di voler cambiare ciò che aveva fatto, non si poteva. L’unica cosa da fare era mettere a posto il presente, di modo che anche il futuro sarebbe stato straordinario.
 
E poi, cos’era mai? Un video, e se lei avesse pensato qualcosa che in realtà non era, le avrebbe dimostrato il contrario, come solo lui sapeva fare.
 
Improvvisamente si mise a sedere: doveva fare qualcosa.
 
Si alzò dal letto e si infilò un paio di pantaloncini larghi - i primi afferrati dall’armadio - e si precipitò velocemente fuori dalla sua stanza.
 
 
 
Era davanti allo specchio del bagno e si spazzolava i denti. Fissava la figura davanti a sé nel riflesso, ma in realtà non era lei ciò che la sua mente guardava.
 
Perché aveva avuto un comportamento così strano?
Se l’era presa forse per le battute fatte in giardino? Eppure Harry non era mai stato un tipo permaloso, ci avrebbe giurato che si fosse messo a ridere anche lui insieme ai suoi amici.
Si sciacquò la bocca ed il viso, poi afferrò i vestiti del cantante e cominciò ad infilarseli. Erano tutte azioni meccaniche e non pensate, il suo cervello in quel momento era occupato da ben altro.
 
E la loro conversazione...perché se l’era presa tanto? Cos’è che avrebbe dovuto sapere in un altro modo? Ilaria sapeva benissimo che Harry era un casanova; certo, non poteva dare per certo l’esistenza di un video del genere, ma non era poi un dramma il fatto che l’avesse girato e che ce l’avesse ancora conservato.
 
Il riccio invece sembrava prenderla sul serio, e davvero non capiva il motivo di continuare a rimuginare sulla cosa, addirittura andare via dal giardino in quel modo, come se l’avessero ferito in profondità.
 
Lei l’aveva presa alla leggera, si, eppure sentiva che qualcosa la preoccupava; qualcosa che però non riusciva a capire, a portare in superficie, come quando si ha una parola sulla punta della lingua ma non si riesce a catturare.
 
Il rumore di una porta nel corridoio chiusa per niente in modo silenzioso interruppe i suoi pensieri.
 
Afferrò i vestiti che si era tolta ed uscì dal bagno, dirigendosi verso la camera che per quel momento era sua e di Dalila. Aprì la porta e ancora sovrappensiero la richiuse, andando alla poltrona per poggiarci sopra i suoi vestiti.
 
<< Andiamo a do...>> la sua frase si interruppe non appena si voltò verso il letto e non vide la sua amica.
 
Dov’era finita? Possibile fosse ancora in bagno? Eppure la bionda era veloce.
Improvvisamente le venne in mente il rumore della porta chiudersi ed in qualche modo collegò, era sicuramente là. Sorrise al pensiero, ricordandosi di quanta fatica aveva dovuto fare per convincerla ad accettare la proposta dei ragazzi quello stesso pomeriggio. Ed ora si trovava con il suo bel pakistano, davvero un ottimo inizio.
 
Si posizionò davanti allo specchio del comò ed afferrò la salvietta struccante presa dal bagno. Ma appena alzò lo sguardo rimase paralizzata, incapace di spostare gli occhi da quel riflesso alle sue spalle.
 
 
 
<< Malik questi pantaloni sono super com..>> le parole della bionda si bloccarono.
 
Zayn si voltò verso di lei e rimase senza parole. Vederla li con i suoi vestiti addosso gli faceva uno strano effetto; indossava i suoi pantaloni della tuta e la sua maglia, che le andava enorme, e aveva legato i capelli in uno chignon improvvisato all’ultimo momento.
 
All’improvviso si rese conto che la stava squadrando spudoratamente e cercò di riprendere il controllo di se. Le si avvicinò e, lentamente, intrecciò la sua mano con quella della bionda.
 
<< So che avevi detto domani ma... Eccoti>> le disse il pakistano indicandole il muro davanti a loro.
 
Dalila guardò prima il letto spostato, poi il ragazzo ed infine la parete davanti a se. Non riusciva a credere che avesse spostato il letto a quell’ora solo per farle vedere il disegno.
 
“Che carino però..” pensò la ragazza stringendo la mano scura del ragazzo ancora stratta con la sua.
 
<< Era questo?>> chiese avvicinandosi alla parete e abbassandosi.
 
<< L’idea era di fare Londra di notte, con tutte le luci della città in lontananza e qualche supereroe della Marvel nel cielo>> le spiegò lasciandola andare e guardandola mentre osservava la parete.
 
<< Ma te l’hanno impedito>> concluse lei mettendosi in piedi << Che peccato però>> mormorò.
 
<< L’idea era buona ma vabbè…>> Zayn la fece allontanare e, come poco prima, spostò di nuovo il letto e lo mise al suo posto nascondendo quella bozza di disegno.
 
<< Come ti vanno i vestiti?>> le chiese il cantante sdraiandosi supini sul morbido materasso.
 
<< Stavo giusto dicendo, prima di vedere la tua opera d’arte inconclusa, che questi pantaloni sono comodissimi!>> rispose lei lanciandosi sul letto al fianco del ragazzo.
 
<< Bene>> dopo di che portò le mani dietro la testa e sospirò.
 
Dalila lo guardò e cominciò a guardarsi intorno non sapendo bene cosa fare. Doveva rimanere o doveva andare in camera sua?
 
Zayn, non sentendola più dire nulla, aprì gli occhi e la guardò. I due si guardarono e, con un semplice sguardo, si capirono. Dalila gli sorrise si sdraiò al suo fianco e poggiò la guancia sul petto del pakistano.
 
Un po’ di coccole pre-nanna non era male come idea e, in fondo, era un modo per recuperare il tempo “perduto” quella stessa sera.
L’italiana cominciò a rilassarsi quando sentì il ragazzo irrigidirsi; aprì gli occhi e gli chiese spiegazioni.
 
<< Aspetta un attimo>> le disse lui staccandosela di dosso e alzandosi.
 
Dalila lo guardò andare verso il balcone e, senza darlo a vedere ci rimase male, per un po’ aveva pensato che grazie a lei avrebbe potuto staccarsi da quelle dannate sigarette. Avrebbe tanto voluto che Zayn smettesse di fumare, non le piaceva l’idea che si rovinasse la salute in quel modo, specialmente per il suo lavoro. Al solo pensiero che quelle cose avrebbero potuto rovinargli la voce, sentiva una strana tristezza avvolgerla. Non avrebbe mai potuto vivere senza la sua voce.
 
Zayn si bloccò davanti al balcone e guardò la sigaretta che poco prima stava per fumare poi guardò la ragazza nel suo letto.
Non fumava da dopo cena, era passato troppo tempo dall’ultima volta. Guardò di nuovo la ragazza e cercò di pensare a cosa fare; fumare o stare con la biondina?
 
“Oh ma chi se ne frega! Per una volta può aspettare!” pensò il ragazzo chiudendo il balcone e dirigendosi verso il letto.
 
Per una volta che aveva quella ragazza tutta per se non aveva intenzione di lasciarsela scappare; avrebbe fumato un’altra volta.
 
<< Ehy dove pensi di andare?>> la placcò il pakistano.
 
Dalila, che fece per scendere dal letto, si bloccò e si voltò verso di lui.
 
<< A dormire?>> rispose con ovvietà.
 
Zayn si sdraiò nel letto e, presa per un polso, la trascinò di nuovo al suo fianco.
 
<< Non dire cazzate, tu non vai da nessuna parte>> le rispose lui abbracciandola e poggiando una guancia sulla sua testa.
 
<< E chi lo dice?>> chiese lei; voleva che questo “gioco” continuasse, le piaceva quello Zayn.
 
<< Io>> rispose pronto il pakistano.
 
Le parole della bionda poco prima in giardino erano ancora nella sua testa. Gli aveva rinfacciato il fatto che “una volta” era simpatico e voleva rinfacciargli che lui lo era ancora. Okay, magari con lei non lo mostrava molto ma non era colpa sua se lei stessa sconvolgeva lui e il suo modo di fare.
 
<< Be questo cambia tutto allora>> Dalila scoppiò a ridere e si strinse al ragazzo.
 
Quella risata causata da lui gli riempì il cuore. Era vero, lui non si comportava come faceva di solito ma anche lei non si comportava con lui come faceva con gli altri ragazzi. Sentirla ridere proprio come faceva con loro lo riempiva di gioia.
 
<< Esatto>> rispose più che convinto Zayn che non perse tempo ad abbracciarla ancora più stretta.
 
Il pakistano guardò la ragazza tra le sue braccia e poi decise di agire. Non voleva rischiare di perderla per quella sera, la voleva con se a tutti i costi.
 
<< Quindi… Resti?>> le chiese in un sussurro.
 
<< Posso?>> chiese lei.
 
Aveva capito che, anche se ci stava girando intorno, le stava chiedendo di restare ma voleva che fosse lui per una volta a dirle chiaro e tondo quello che voleva.
 
Zayn, senza risponderle, si mise sul fianco destro e fece mettere la ragazza appoggiata al suo petto. Dalila capì le sue intenzioni e si sistemò mettendosi anche lei sul fianco e affondando il viso nel petto del ragazzo che la strinse con entrambe le braccia.
 
<< Tutte le volte che vorrai..>> sussurrò Zayn baciandole delicatamente la testa << Puoi venire tutte le sere che vuoi, io sono qui…>>
 
Dalila non credette alle sue orecchie e, arrossita leggermente, guardò il ragazzo dritto negli occhi.
 
<< Gr..>>
 
Zayn la bloccò posandole una mano sulla guancia e accarezzandogliela teneramente.
 
<< Shh…>> la zittì dolcemente il pakistano << Buonanotte, bimba>> le sussurrò per poi baciarla sulla guancia.
 
Dalila chiuse gli occhi e si godette quel piccolo bacio per poi sprofondare il viso nel petto duro e protettivo del ragazzo.
 
I due ragazzi, stretti l’uno nell’altro, si addormentarono in quella stanza buia e che, per la prima volta, non odorava di fumo.
 
 
 
Lei si voltò e lo guardò; lui la fissava ed intanto si avvicinava a lei, sorridendo appena. L’afferrò per un polso e la portò verso l’uscita della stanza.
 
<< Harry, ma cosa fai?>> chiese lei mentre veniva letteralmente trascinata per il corridoio verso la camera del riccio; la salvietta struccante stretta ancora nella mano.
 
<< Non lo so, non me lo chiedere>> rispose lui arrivando a destinazione e portandola all’interno della stanza. La ragazza rimase immobile di fronte a lui.
 
<< Sai, io ho una stanza>> disse lei intuendo ciò che volesse fare.
 
<< E sai, io agisco d’impulso>> rispose lui prontamente.
 
Ad un tratto si zittì, osservando la figura davanti ai suoi occhi dal basso verso l’alto e viceversa. Possibile che bastasse guardarla per far si che tutti i problemi ed i pensieri svanissero?
 
<< Stai proprio bene con i miei vestiti>> fece il cantante sorridendo malizioso, ed Ilaria sorrise a sua volta, notando che l’Harry di sempre era tornato.
 
<< A proposito, grazie ancora per avermeli prestati>> disse lei dirigendosi verso lo specchio per cercare di struccarsi, finalmente.
 
<< Il piacere è tutto mio>> commentò lui godendosi i pochi passi che fece la ragazza dalla porta al comò.
 
Ilaria cominciò a strofinarsi gli occhi ed intanto Harry si stese sul letto, ormai sicuro che non sarebbe scappata. Quando ebbe finito si voltò, raggiungendo il riccioluto sul materasso.
 
Il ragazzo non le tolse gli occhi di dosso: era davvero lei quella? Era leggermente diversa senza trucco, ma era sempre bellissima, anche di più se fosse stato davvero possibile.
 
La rossa si distese al suo fianco e mettendosi a pancia in giù, poggiò la testa sul petto di lui.
 
<< Mi hai fatto abbandonare Dalila>> disse lei cominciando a muovere la mano su e giù sullo stomaco del riccio.
 
<< Oh andiamo, Dalila è con Zayn e lo sai anche tu>> rispose lui in modo ovvio. Ilaria alzò la testa di scatto e lo guardò.
 
<< Ma come...>>
 
<< No no no – Harry le mise una mano in testa e la riportò alla posizione di poco prima – niente perché e niente come. Solo io e te, per festeggiare la convivenza>>
 
La rossa sorrise, quel ragazzo era incredibile.
 
<< D’accordo>> acconsentì lei.
 
<< A proposito di Dalila, mi ha detto di chiederti scusa per prima>> proseguì la ragazza, ricordandosene improvvisamente.
 
<< Si, mi ha mandato un messaggio prima>> la informò lui.
 
<< Oh – rispose lei un po’ sorpresa – meglio così>> si strinse maggiormente al corpo di Harry.
 
<< Hai freddo?>> domandò lui.
 
<< Un po’>> rispose Ilaria alzando la testa e guardandolo.
 
Il cantante allora si alzò ed afferrò il lenzuolo lasciato alla fine del letto, tirandolo sui loro corpi e riposizionandosi poi come prima.
 
<< Grazie>> fece lei sistemandosi meglio.
 
Il riccio cominciò ad accarezzarle i capelli e la rossa si godette quel contatto.
 
<< Questi pantaloncini sono enormi, mi vanno larghi>> disse la ragazza ridendo.
 
<< Toglili>> rispose in modo ovvio lui.
 
Ilaria alzò la testa e lo guardò spalancando gli occhi.
 
<< Che c’è, anche a me danno fastidio i vestiti, ti capisco>> si difese Harry.
 
<< Infatti non hai la maglia>> osservò lei rimettendosi giù con la testa sul suo petto - nudo, per l’appunto.
 
<< È già tanto che indossi qualcosa, non dovrei avere nemmeno quelli>> disse lui riferendosi ai pantaloncini che aveva messo per andare a rapire la ragazza.
 
<< Cos’è, te l’ha detto il medico?>> scherzò la rossa, prendendolo in giro.
 
<< Perché poi mi vorresti dire che non ti piacerebbe>> commentò Harry; lei non poteva vederlo in faccia, ma dal tono era sicura che sul viso aveva il suo tipico sorrisetto malizioso che adorava.
 
La ragazza stette in silenzio, non sapendo cosa dire.
 
<< Non rispondi adesso?>> la stuzzicò il riccioluto.
 
<< Cambiamo discorso, va’>> disse lei arrossendo leggermente.
 
<< No, adesso voglio una risposta>> insistette lui.
 
<< E io voglio dormire>> rispose lei sorridendo.
 
Ilaria si alzò dalla sua posizione e si protese sul cantante, allungando il braccio e cercando di arrivare alla lampada sul comodino per spegnerla. Harry però le afferrò prontamente il polso, impedendole di farlo e cominciò invece a farle il solletico.
 
<< No Harry, ti prego – fece lei tra le risate e qualche urletto stridulo – sveglieremo tutti così>>
 
Il ragazzo allora si fermò dopo poco, rendendosi conto che non era il momento più adatto; non voleva far sapere agli altri che Ilaria si trovava in camera sua, almeno per il momento. Non voleva scaturire nuove battute da parte loro offrendogliele tra l’altro su un piatto d’argento.
 
<< Domani lo voglio sapere però>> disse il riccioluto mettendo le mani a posto e stendendosi come prima.
 
<< Si, va bene, domani>> fece lei giusto per accontentarlo.
 
<< No no, lo voglio sapere davvero>> ribadì.
 
<< Si ho capito, va bene – alzò gli occhi al cielo e rimise la testa sul petto del cantante – spegni la luce per favore?>>
 
<< E voglio anche le coccole>> continuò lui ignorando le parole della ragazza.
 
<< Harry, la luce>> disse di nuovo.
 
<< Me le hai promesse>> fece il riccio allungando il braccio e spegnendo la lampada.
 
<< Si lo so, non me ne dimentico>>
 
<< Ci sarei comunque io a ricordartelo>> disse il ragazzo saggiamente.
 
<< Oh meno male, come farei senza di te>> commentò lei, chiudendo gli occhi nella stanza buia.
 
<< Se lo chiedono in tanti – rispose il cantante – ma non cambiamo discorso, domani mi devi...>>
 
<< Harry santo cielo, dormi!>> lo interruppe la rossa, esausta.
 
<< Okay – si affrettò a dire – buonanotte>> fece con tono di un bambino che è stato appena sgridato.
 
Ilaria sorrise per il suo comportamento, adorava quando faceva lo stupido. Alzò la testa e nel buio gli diede furtivamente un bacio sulla guancia.
 
<< Buonanotte>> rispose, rimettendosi a posto e lasciando un sorriso sul volto del riccio.




   
 
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