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Autore: Monkey_D_Alyce    10/02/2014    6 recensioni
La vita di una normale diciassettenne viene sconvolta da due ragazzi, trovandosi in situazioni a dir poco strane e un po'pazzerelle. Troverà nuovi amici, che considererà come una famiglia, e chi lo sa...forse troverà anche l'amore!
Dal testo:
-"Chi sono questi?" domando senza capire.
"Ma che maleducata! Sono i nostri nuovi vicini! Te li presento: Portgas D Ace e Marco La Fenice!"
-"Molto piacere. Ace" dice in tono freddo e distaccato. Bello, ma antipatico, non c'è che dire.
"Alice" rispondo usando la sua stessa moneta, per poi lanciarci uno sguardo carico di astio e sfida.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Eustass Kidd, Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace, Trafalgar Law, Un po' tutti | Coppie: Eustass Kidd/Trafalgar Law
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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3° capitolo: comprensione

 
Passo la notte, vagabondando per le strade del quartiere, per poi prendere il bus che mi porterà in città.
Mentre sto seduta, penso alla discussione avuta con mia madre: prima eravamo mamma e figlia, due sorelle, due amiche… ora, invece siamo solamente conoscenti e tutto, perché mi ha “abbandonata” per “sposarsi” con il lavoro. Non per dire che non sia più una bella donna, anzi, devo dire che ha molta cura di se stessa, però…sta’ di fatto che mi ha sempre trattato freddamente da quando è morto papà. Come può pretendere di cercare di riallacciare i nostri rapporti in una sola serata?!?
Ci vorranno mesi, se non anni, per cercare di ristimare tutto!
 
Scendo alla fermata, dirigendomi da Shakky, sia per un po’di consolazione e anche per bere qualcosa di caldo, mi sento gelare: potevo almeno cambiarmi i pantaloni!!!
 
Entro nel locale, venendo avvolta da un caldo torpore, sentendo poi una voce famigliare:
“Silvers! Vattene a casa! Non ti darò nient’altro da bere, questa sera! Hai già bevuto abbastanza!”
“Ehi, Shakky! Capisco di aver un comportamento da maschiaccio, ma darmi del vecchio, non lo accetto!” esclamo divertita.
“Alice! Zuccherino mio! Qual buon vento ti porta qui?” mi chiede, prendendo un bicchiere e appoggiandolo sul bancone, mentre mi siedo su uno sgabello, davanti a lei.
“Ho litigato con mia madre” dico sorridendo tristemente.
“Capisco. Ho notato che il tuo umore è andato a farsi benedire per questa notte. Ma dimmi, come ti è saltato in mente di andare in giro a quest’ora?” mi rimprovera con fare materno.
E’ una donna che porta i suoi anni come una ventenne: ha capelli corti a caschetto, neri; è alta e magra e non abbandona mai la sua fidata sigaretta.
“Lo so, lo so. Ma ero troppo arrabbiata per restare a casa, inoltre, abbiamo dei nuovi vicini.
Uno è gentile e carino, mentre il suo amico è bello ma stronzo. Ti faccio invidia?” le chiedo infine sarcasticamente, provocando la sua risata, la quale contagia anche me.
“Alice! Non puoi giudicare le persone da una sola occhiata!” mi rimprovera dandomi un buffetto sul naso.
“Sì, ma ti posso giurare che ci guardavamo con sguardi omicida. Se potevamo, potevamo incenerirci!” sbotto fingendomi offesa.
“Dai! Bevi un po’ di whisky! Ti aiuterà a dormire e a ritrovare il buon umore! Te lo assicuro!” esclama versando quel liquido color ambra nel mio bicchiere.
“Lo sai che ho avuto già un’esperienza con l’alcool…” comincio a dire rigirandomi il bicchiere tra le mani.
“Non c’è bisogno di ricordarmelo. Però un bicchiere ogni tanto non fa mai male!” dice strizzandomi l’occhio, complice.
“D’accordo!” dico trangugiando la bevanda, che scorre lentamente lungo la mia gola, provocando un leggero bruciore, ma facendomi sentire meglio.
 
Parliamo così per circa tre ore bevendo qualche volta un goccetto, finché la stanchezza non mi riversa sul tavolo, facendomi addormentare…
 
 
Mi sveglio la mattina seguente e, guardandomi intorno, noto che le persone entrano per fare colazione senza degnarmi di attenzione alcuna. Meglio così. Almeno non darò peso ai loro giudizi.
“Ti sei svegliata, finalmente!” mi saluta Shakky, dandomi una pacca sulle spalle.
“Shakky! Fa attenzione! Si è appena svegliata! Piuttosto, dammi della cola!” ordina Franky, mentre mi carezza la testa con fare paterno.
Franky è un carpentiere che lavora insieme a suo fratello acquisito Iceberg alla  
Galley-La Company. Ha capelli azzurri e un fisico prestante, porta sempre una camicia slacciata e dei pantaloni corti, ma il più delle volte, gira in slip, inoltre, indossa sempre i suoi occhiali da sole.
“Buongiorno a tutti!” saluto stancamente, chiunque si trovi nel bar.
“Vergognati! Andare in giro con pantaloncini corti! Neanche dovessi andare in spiaggia!” sbotta irato Pauli per il mio modo di vestire.
E’ biondo e alto, è il vicepresidente della Galley-La-Company.
“Non volevo provocare la tua rabbia… Don Giovanni che non sei altro! Shakky mi daresti una cioccolata e un cornetto?” le domando mentre Pauli urla come un ossesso, trattenuto a fatica da Franky.
“Anche per noi!” esclamano entrando Eustass e Trafalgar.
“Salve ragazzi! Fate compagnia alla vostra amica! Ne ha bisogno! Io vado a prepararvi la colazione!” ribatte Shakky dirigendosi in cucina.
“Contaci!”
 
“Ragazzi!” gli saluto con un cenno della mano, appoggiando nuovamente la testa sul tavolo: sento che sta’ per scoppiare. Ho bevuto troppo, stanotte.
“Che brutta cera. Poi, puzzi anche di alcool. Quanto hai bevuto?” mi domanda Trafalgar sollevando il mio viso e guardandomi scrupolosamente, per poi aggiungere: “Shakky, porta anche del caffè!”
“Capisco che sei un esperto nel campo di medicina, ma potresti evitare di guardarmi come se fossi una tua cavia?” gli domando scacciando la sua mano.
“Non hai risposto alla mia domanda” continua per la sua strada provocando l’ilarità di Eustass.
“Ti prego di non ridere, Kidd. Sono piuttosto nervosa e incazzata con te, in questo momento” dico minacciosa, riservandogli un’occhiata gelida.
“Andiamo dolcezza! Sei ancora arrabbiata per la storia di ieri sera?” domanda lui smettendo di ridere.
“E non è l’unica…” aggiunge incupendosi Law.
“Fottetevi! Certe volte siete veramente delle teste di cazzo!” sbotta alterandosi Kidd, ma non ci facciamo caso: tanto, ci siamo abituati. Al limite prenderà una bella sgridata da Shakky per averle distrutto metà locale.
“Perché ti ha fatto incazzare, Trafalgar?” gli chiedo con una vena di curiosità nella voce.
“Se ne è andato sul più bello” sbuffa rabbuiandosi ancora di più.
“Ahahahahahah! Questa sì, che è bella! Ahahahahah! Kidd: secondo me resterai in astinenza per un bel po’!” concludo ridendo tenendomi la pancia per il dolore.
“Non dire cazzate! Di sicuro, stasera tornerà tutto come prima, non ti preoccupare!” sbotta in difesa Eustass.
“No, Eustass-ya. Alice ha perfettamente ragione. Ti posso giurare che mi verrai a pregare in ginocchio per avere delle fottute ore di sesso” sentenzia perentorio Law.
“Se era uno scherzo: era di pessimo gusto!” sbotta alzandosi dal suo sgabello.
“Kidd…non scherza per niente…” dico guardandolo in modo serio.
Quando parla in quel modo, Law, dice sul serio: c’è poco da scherzare.
“Lo stupro mentre dorme!”
“Tu provaci e ti ritroverai senza palle”
Devo dire che è il periodo dei litigi. Che tristezza.
 
 
Mangiamo in rigoroso silenzio, interrompendolo qualche volta con un sospiro, sotto lo sguardo divertito di  Shakky.
All’improvviso, qualcuno entra nel locale e, quel qualcuno è Marco:
“Alice. Ti ho trovata, finalmente, forza, torniamo a casa. Tua madre è in lacrime” sentenzia dirigendosi verso di me.
“Possiamo venire anche noi?” chiedono in coro Eustass e Trafalgar. Che veri amici! Li adoro!
“Siete i suoi famosi amici? Beh…allora, sì, potete venire. Però, c’è uno di voi due che ha una brutta reputazione, almeno, così mi è stato detto…Eustass Kidd, si chiama” dice Marco assottigliando lo sguardo.
Rivolgiamo uno sguardo carico di preoccupazione al rosso, che, anche se a malincuore, dice: “Va bene, va bene! Non combinerò casini. Di nessun tipo”
“Lo spero vivamente” ribatte La Fenice facendoci da guida.
 
 
Saliamo sulla macchina del pennuto, rimanendo a dir poco estasiati da quel gioiellino: una Ford Mustang Shelby GT-H Fun di colore blu con delle bellissime striature bianche.
“Bella la tua macchina!” esclama Kidd lanciando un fischio di apprezzamento.
“Grazie per il complimento” gli risponde facendola partire con un rombo a dir poco eccitante.
 
 
Giungiamo davanti a casa mia in tutta velocità: Marco è un bravissimo guidatore, non c’è che dire! Sfrecciava in città schivando con tranquillità le macchine e, passava i semafori gialli in due nanosecondi, prima che diventassero rossi!
“Come fai a guidare così bene?!?” gli chiedo veramente sorpresa.
“Faccio il rallysta” mi risponde sorridendomi compiaciuto.
“Ma quindi Ace…” comincio a dire incupendomi: non so il perché, ma non lo sopporto. La cosa è reciproca, da quel che ho potuto notare.
“No. Se mi facesse da navigatore, ti assicuro che non mi ritroverei qui, tanto è spericolato. Lui partecipa alle gare clandestine” ah, alle gare clandestine! Aspetta…
“CHE COSA?!?!? È PERCHE’ DICI CHE E’ SPERICOLATO, SCUSA?!? PIU’ O MENO E’ COME TE!!!” urlo terrorizzata. Ho come vicini di casa due piloti matti da legare!
“Shhh! Abbassa la voce! Ti ricordo che le sue corse sono illegali, quindi se fosse il mio navigatore mi farebbe prendere scorciatoie non consentite dal bando di gara. E poi, lui prende soldi sporchi” mi spiega ghignando.
“Interessante. Che dici Trafalgar? Facciamo anche noi?” chiede Kidd interessato.
“Tu Eustass-ya, e basta. Io farò il chirurgo, così ti riparo ciò che hai rotto” ribatte Law sincero.
Ha sempre sognato di aiutare nel campo medico e, io lo rispetto per questo.
“Forza, andiamo. Siamo in orario” ordina perentorio Marco, tornando serio.
Che cosa intende con: siamo in orario?
  
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