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Autore: Monkey_D_Alyce    09/02/2014    4 recensioni
La vita di una normale diciassettenne viene sconvolta da due ragazzi, trovandosi in situazioni a dir poco strane e un po'pazzerelle. Troverà nuovi amici, che considererà come una famiglia, e chi lo sa...forse troverà anche l'amore!
Dal testo:
-"Chi sono questi?" domando senza capire.
"Ma che maleducata! Sono i nostri nuovi vicini! Te li presento: Portgas D Ace e Marco La Fenice!"
-"Molto piacere. Ace" dice in tono freddo e distaccato. Bello, ma antipatico, non c'è che dire.
"Alice" rispondo usando la sua stessa moneta, per poi lanciarci uno sguardo carico di astio e sfida.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Eustass Kidd, Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace, Trafalgar Law, Un po' tutti | Coppie: Eustass Kidd/Trafalgar Law
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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2° capitolo: presentazioni
 

Sono sbigottita. Non solo mia madre non mi ha avvertito del suo ritorno a casa, ma inoltre, ha portato in casa due perfetti sconosciuti, che, da quel che ho capito, sono i nostri nuovi vicini di casa.
Purtroppo, i nostri vecchi vicini di casa, erano i miei nonni paterni, venuti a mancare nello stesso anno di mio padre, per la vecchiaia e il dolore.
“Molto piacere” dice risvegliandomi dai miei pensieri il ragazzo biondo, porgendomi la mano, Marco. Devo dire che per certi tratti assomiglia ad un pennuto: ha capelli biondi a forma di ananas, il corpo snello e ben formato. Porta jeans lunghi, neri, e una giacca di pelle slacciata, che fa intravedere una maglietta anche essa nera.
Ricambio la sua stretta di mano in modo diffidente, rimanendo rigida, pronunciando un “piacere mio” con voce bassa.
“Perdonala, Marco. Con gli estranei diventa un po’timida, ma quando vi conoscerete meglio, diventerete grandi amici! Scusala ancora!” dice dispiaciuta mia madre per il mio comportamento.
Le lancio un’occhiata gelida, che fa finta di non notare: perché deve spifferare al mondo intero, cose che non sono vere?!? Non sono timida! Si chiama circospezione!
“Non si preoccupi! E’ normale che si comporti così! Siamo “piombati” in casa vostra dal nulla!” cerca di prendere le mie difese il biondo.
Almeno esiste qualcuno in grado di pensare nel senso giusto!
“Lui è Ace! E…anche lui, come te, è diffidente verso gli estranei” continua lui, allontanandosi da me, per poi prendere il suo amico con la forza.
Devo ammettere che è veramente un bel figo: capelli neri corti mossi, occhi color onice, accompagnati da una spruzzata di lentiggini, che rendono il suo viso infantile.
E’ alto e slanciato, porta pantaloncini corti, nonostante il freddo di questa stagione e, una maglietta bianca, che aderisce perfettamente alla forma dei suoi pettorali e dei suoi fianchi.
“Molto piacere. Ace” dice in tono freddo e distaccato. Bello ma stronzo, non c’è che dire.
“Alice” rispondo usando la sua stessa moneta, per poi lanciarci uno sguardo carico di astio e sfida.
“Ehm ehm! Ali, vatti a cambiare! Tra poco sarà pronta la cena!” esclama mia madre, interrompendo quella lotta all’ultimo sangue tra me e Ace.
“Sì, va bene” le rispondo freddamente, lasciandola a dir poco perplessa.
 
 
Proprio oggi, dovevano sbucare fuori, quei due? Certo, non ne hanno colpa, ma potevano venire a trovarci un’altra volta. E poi, mia mamma non doveva tornare prima di tre giorni… lei sapeva!
Come al solito! Prende le decisioni da sola senza avvertire nessuno!
Devo sfogarmi con qualcuno, chiamerò Trafalgar. Mi farà calmare i bollenti spiriti, ne sono sicura.
 
“Pronto?” chiede lui rispondendo.
“Ciao Trafalgar… spero di non averti disturbato… devo sfogarmi con qualcuno… mia madre è tornata e, inoltre abbiamo nuovi vicini…” comincio a dire, rabbuiandomi.
“Capisco, aspetta solamente un momento. Devo dire a un brutto energumeno di smetterla di farmi succhiotti. Non lo sopporto, quando parlo con qualcuno” dice lasciandomi un attimo interdetta.
Mi scappa un risolino nel sentire nomi pochi piacevoli tra i miei due amici.
“Eustass-ya, lascia stare il mio cellulare!” sento esclamare Law da lontano.
Speriamo solamente che Kidd non lo spacchi. Mi dispiace averlo interrotto in un momento intimo, ma che ne sapevo?
“Ciao dolcezza!” mi saluta ghignando, come se niente fosse successo.
“Eustass, mi spiace davvero molto avervi interrotto, giuro… chiamerò un’altra volta…” dico allontanando il cellulare dall’orecchio, ma vengo fermata dal richiamo di Kidd.
“Non ti preoccupare! Dopo mi sbatterò Trafalgar talmente tanto, che lo farò urlare! Ma dimmi, ho sentito che hai problemi in casa: devo venire?” mi chiede in tono comprensivo.
“E’? No, no! Sono solo facilmente irritabile in questo momento che potrei spaccare tutto, ma sentire la vostra voce mi tranquillizza” lo rassicuro un po’preoccupata per l’incolumità della mia casa.
“Trafalgar, dobbiamo fare una cosa a tre. Scaricherà la tensione a stare con noi!” propone Kidd a Law, ridendo sguaiatamente, tanto che devo allontanare l’apparecchio dal mio apparato uditivo…una cosa a tre… ma che cazzo…
“KIDD! MA CHE VAI DICENDO?!? TU SEI MALATO! UNA COSA A TRE?!? VENGO E TI SPACCO IL CULO!!! CHIARO?!? NON DIRE MAI PIU’ UNA COSA SIMILE!!!” urlo bordò in viso. Ci tengo alla mia verginità!
“Perdonalo Alice. L’eccitazione gli sta’ dando alla testa” dice Trafalgar, calmandomi.
 
“Ehi Alice! E’ tutto ok? Con chi stavi parlando?” mi chiede mia madre da dietro alla porta.
Cazzo. Mi ha sentita e, di sicuro avranno sentito pure Marco ed Ace.
Giuro che uccido Kidd.
“Niente mamma! E’ tutto a posto!” le rispondo. Sentire parlare di una cosa sessuale a squarciagola non è molto normale…soprattutto se si tratta di una cosa a tre…bleah!
“Ok, va bene! Ma sbrigati! Ti stiamo aspettando!” mi rimprovera allontanandosi.
 
“Ti conviene andare” mi consiglia Trafalgar.
“Sì, hai ragione…” dico non molto entusiasta. Anzi. Ho l’umore sotto i tacchi.
“Piccola! Domani usciamo tutti insieme! Ci vediamo da Shakky!” esclama Kidd da lontano.
“Hai sentito che cosa ha detto Eustass-ya. Ci vediamo domani. Divertiti, Ali” mi saluta Trafalgar chiudendo la chiamata. Hanno fretta di scoparsi quei due.
 
Metto i miei soliti pantaloncini corti da stare a casa e la mia maglietta preferita, regalo di Law e Kidd, raffigurante un pupazzo di neve con un mitra e un sigaro in bocca. Mi piace un casino, inoltre, non ho nient’altro da mettermi: i miei vestiti sono in lavanderia e, ho solo il ricambio per la scuola.
 
Scendo in soggiorno, raggiungendo mia madre in cucina.
“Tesoro! Non avevi altri vestiti?” mi domanda con tono di rimprovero mia madre.
“No. Sono in lavanderia” le rispondo facendomi uno chignon, lasciando libera la mia frangia.
“Lavati le mani e porta i piatti e i bicchieri sul tavolo. E mi raccomando: comportati in modo educato! Non come il tuo amico Kidd!” dice in tono perentorio.
Alice fai questo; Alice fai quello; comportati bene; non essere come Kidd… tutte le volte mi deve ammonire con una delle sue frasi. Non sopporto quando fa così.
Devo subirmi le sue prediche per il mio comportamento, per il modo di vestire e per tante altre cose, però non pensa mai a se stessa.
 
Mi dirigo dagli ospiti, distribuendo un piatto e un bicchiere ciascuno, venendo interrotta dalla voce di Marco: “Volete una mano?”
“No, sta’ tranquillo! Siete ospiti!” gli rispondo facendo un sorriso imbarazzato.
“Ecco le lasagne!” esclama la mamma portando un vassoio enorme contenente quella prelibatezza.
Ma è per un intero esercito! Avremmo bisogno di un pozzo senza fondo, per mangiare tutta quella roba!
 
Cominciamo a mangiare con allegria, parlando del più e del meno, anzi, solo Marco e la mamma parlano. Ace interviene solamente qualche volta con qualche commento, mentre io, resto in rigoroso silenzio, finché non vengo richiamata da un complimento rivolto alla sottoscritta:
“Belli, i tuoi tatuaggi” dice Marco guardandomi.
“Cos…” dico solamente, guadagnando l’attenzione di tutti i presenti, in particolar modo, quello di mia madre.
Di sicuro prenderò una bella ramanzina da parte sua per non averla avvertita.
E’ stata una casualità: io, Kidd e Law eravamo andati in discoteca e finimmo ubriachi fradici in uno studio di tattoo. Mi feci tatuare una tigre sulla schiena, la cui zampa mi attraversava parte del collo e, un drago tribale sul braccio; mentre Trafalgar si fece fare vari tatuaggi sulle braccia e sulle mani.
 
“Tesoro…non mi hai mai detto di esserti fatta dei tattoo…” dice mia madre con un sorriso significante: ne parliamo dopo!
“Beh…è logico che tu non lo sappia… eri via per lavoro…” ribatto in modo pacato, causando un velo di tensione tra noi due.
“E dimmi, quando te li saresti fatti?” chiede in modo nervoso: speriamo non abbia un attacco isterico.
“Una sera, quando ero in compagnia di amici…” butto li ingoiando un boccone di lasagna.
“Quali amici?”
“…” vorrei sprofondare. Se viene a sapere che erano Eustass e Trafalgar, mi uccide.
Non posso dirle di essermi ubriacata e di aver commesso una follia, anche se non mene pento: tanto me lo sarei fatta lo stesso, prima o poi.
“Tesoro, vieni ad aiutarmi a preparare il caffè, per favore!” dice forzandosi di essere gentile, cosa che le riesce ben poco.
 
Appena arrivate, scatena la sua ira su di me, ma nonostante tutto, non mi intimorisce: resto ferma, fredda e impassibile.
“Cosa cavolo ti è saltato in mente?!? Di sicuro è stata colpa di quel Kidd!!! Ti avrà costretto con chissà quali…” continua a dire, ma la interrompo, spazientita da quella situazione.
“No! Lui non c’entra un bel niente! Mi sono ubriacata quando sono andata in discoteca, ed ecco il risultato!” sbotto seccata.
“Così ti vai pure a ubriacare in giro! Devo sapere altro?!?” chiede lei sull’orlo delle lacrime.
“Sì. Vado a prendere una boccata d’aria. Non aspettarmi!” le dico allontanandomi, senza lasciare trasparire alcuna emozione. Oramai siamo due estranee che vivono sotto lo stesso tetto.
 
Passo attraverso il soggiorno, scusandomi con gli ospiti per la mia improvvisa assenza.
Prendo la giacca ed esco di casa, sbattendo la porta, inseguita dalle urla di mia madre, che tenta invano di richiamarmi…

 
  
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