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Autore: bianca_jackson    10/02/2014    2 recensioni
salve a tutti! questa è una fan fiction a cui lavoro da mesi, insieme a Sara e Francesco (Klaine21) , senza di loro non avrei potuto mai pubblicarla =)
comunque la storia parla della mia vita, le due saghe che mi hanno fatto sognare: Percy Jackson e Harry Potter da ora insieme. mille avventure saranno di nuovo alle porte e i prescelti sono pronti ad affrontarle... seguite questa storia, non ve ne pentirete e soprattutto commentate ho un bisogno disperato dei vostri vostri consigli, critiche o complimenti.
BUONA LETTURA
Genere: Avventura, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Annabeth Chase, Grover Underwood, Nico di Angelo, Percy Jackson, Rachel Elizabeth Dare
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Neville*
Io, Luna, Harry, Hermione, Ron e Ginny eravamo nell’Express per Hogwarts. Avevo passato un estate non molto movimentata. La maggior parte del tempo alloggiavo a casa di Ron insieme Harry. Con Luna andava sempre meglio, eravamo felici insieme e durante l’estate avevamo organizzato un viaggio in un grande lago in di cui non avevo mai sentito parlare. Era davvero bello e romantico. Attraversammo la foresta e le colline si affacciarono ai nostri occhi. Ginny si era addormentata nella spalla di Harry ma si svegliò di soprassalto quando entrò Malfoy e gridò -Ora non fai più tanto la coraggiosa eh! Sporca mezzosangue- appena ebbe finito di parlare, Ron si alzò di scatto con gli occhi pieni di rabbia ma io e Harry lo fermammo dicendogli con calma -E’ solo Malfoy.- A quanto ne sapevo Ron e Draco avevano litigato durante l’estate, Draco quindi se la prendeva con Hermione. Lui scappò via. La situazione si ristabilì fino a quando ad un tratto il treno si fermò.
*Annabeth*
Era tardo pomeriggio quando arrivammo con i nostri pegasi di fronte a una ferrovia vuota: avevamo attraversato tutto l’atlantico per arrivare fin lì. Accarezzai il mio pegaso e gli diedi un po’ di nettare, lui nitrì e andò a riposarsi con alcuni suoi simili. Mi guardai intorno, era ancora settembre ma faceva già molto freddo, Percy parlava con Blackjack, gli diceva qualcosa simile a -sei grande-. Grover e Rachel avevano la faccia di stare per vomitare, un'altra ventina di mezzosangue scese dai pegasi e si sdraiò sull’erba verde e ben curata. Mi voltai indietro e vidi Percy che, con un gran sorriso, mi accarezzo la guancia -Come è andato il viaggio?- E’ davvero dolcissimo quando fa cosi, risposi soltanto con un “bene” un po’ spensierato. Lui tento di baciami ma io mi scansai. Non mi piace attirare l’attenzione in quel modo e poi andiamo, sono cose troppo sdolcinate. Chirone si fece spazio tra dei ragazzi della casa di Apollo e incominciò a parlare con un aria un po’ nervosa. -Stanno per arrivare!- Si volto e guardò dritto nei binari di quella ferrovia un po’ arrugginita -State calmi: andrà tutto bene.- A quel punto si scansò e si mise a chiacchierare con Clarisse e Chris. Percy era nervoso, giocava con la sua penna a sfera che si trasformava in spada, vortice, e guardava un punto fisso. Mi avvicinai, anch’io ero nervosa. -Hai sentito Chirone andrà bene! E poi è soltanto una cosa momentanea.- Lui annuì cupo. Non sapevo cosa dirgli, come confortarlo. Si sentì un gran rumore di freno e un treno di media grandezza, tutto rosso, si fermò davanti a noi. Una scritta nera era messa sul lato del treno, data la mia dislessia ci misi un po’ ma alla fine lessi “Hogwarts Express”. Da quel treno scese un vecchio basso e pieno di rughe, probabilmente l’autista. Chirone si sentì sollevato, come se si aspettasse che da quel treno uscisse fuori una furia. Andò da lui e gli disse -Arturo vecchio mio!- ci osserva -Questi sono i miei ragazzi. O almeno ciò che ne rimane, molti sono morti durante l’ultima guerra qualche mese fa.- continuò dicendo -Tuttavia Altri stanno per arrivare.- L’uomo ci squadrò per bene e poi ci invitò ad entrare. Percy entrò per primo, io lo seguii insieme a Grover, così dopo un paio di minuti erano tutti a bordo. Il treno all’interno era molto più grande di quanto sembrasse, il corridoio stretto e lungo sembrava non finire mai. A lato un centinaio di porte scorrevoli grigie che si affacciavano a grandi cabine con le poltroni rosse. Dietro di me sentii una persona cadere, era Rachel Elizabeth che stava svenendo. -Rachel, hey!- dissi, ma lei non mi rispose. Era sdraiata a terra priva di sensi. In pochi minuti si formò accanto una gran folla, Percy e Grover la soccorsero fin che non venne Chirone e la portò con se senza dirci dove o perché. Lei era un umana, riusciva a malapena a sopportare la presenza sovrumana al campo, ma non credo che resista pure alla magia. Percy era davvero preoccupato, era affezionato molto a lei. Lo stesso vecchio di prima venne verso di noi indicando me, Percy e Grover dicendoci di andare nella quinta cabina a destra. Appena arrivati Percy aprì la porta e sei ragazzi alti, tutti più o meno magri ci guardarono come se avessero visto un empusa. Uno dei ragazzi con i capelli neri, gli occhiali e una strana cicatrice sulla fronte balbetto qualcosa. -Entrate, io sono Harry e voi chi siete?-
*Neville*
Il primo disse di chiamarsi Percy Jackson. Aveva i capelli scuri e gli occhi verdissimi, era alto e sembrava molto agile, indossava dei jeans blu e una maglietta arancione con scritto “Campo Mezzosangue”. La ragazza indossava la stessa maglietta di Percy e un pantalone elastico, aveva i capelli biondi un po’ ondulati raccolti un una coda e gli occhi grigio cenere. Era davvero bella e assomigliava molto a Luna, ma nessuno sembrò accorgersene. Disse di chiamarsi Annabeth Chase. Il terzo ragazzo dalla vita in su era normalissimo: la pelle una po’ scura, quella maglietta arancione e i capelli ricci da cui spuntavano due corna. Ma dalla vita in giù era un animale, sembrava un asino, una capra forse? Disse di essere un satiro. Avevo mille domande che mi frullavano in testa. “Chi sono questi ragazzi?” “Perché sono diretti anche loro a Hogwarts?” Ma la mia prima domanda fu -Che ci fate voi qui?-
*Annabeth*
“Primo o poi dobbiamo dirglielo chi siamo” pensai. Percy mi mimò con le labbra “parla tu” e quindi come al solito parlai io. “In fondo sono io la mente.” -Siamo mezzosangue o semidei, come preferiti, figli dell’unione tra un dio greco e un mortale- dissi. -Avete presente la mitologia greca? È tutto vero. L’unica differenza è che l’intero Pantheon si è trasferito a New York.- continuai, vedendo le loro facce confuse. -Mia madre è Atena, Dea della saggezza e della strategia militare mentre mio padre è un comune professore di San Francisco. La nostra casa, il Campo Mezzosangue, è andata distrutta durante la guerra contro il titano Crono, il signore del tempo, ed è ora in fase di ricostruzione. Perciò Chirone ha chiesto aiuto a voi maghi, perché sareste capaci di ricostruire il campo in pochi giorni, ma solo dove la magia è al culmine della potenza ovvero a Hogwarts. Pertanto ci sistemeremo in quella che voi chiamate Foresta Proibita. Tranquilli, solo per un po’. Useremo la vostra scuola per dormire e mangiare. Tutto chiaro?-
*Neville*
Quando la ragazza dai capelli biondi, quella Annabeth, ebbe finito di parlare mi sentii un po’ confuso. Solo Hermione, come al solito, ebbe qualcosa da dire -Ho letto un libro che vi riguarda lo scorso inverno. Conosco tutto di voi- poi assunse uno sguardo pensieroso -ma ora è tutto distrutto.- Luna guardò fuori dal finestrino con nostalgia. Era molto preoccupata ma non sapevo perché, sembrava era agitata come se qualcosa la turbasse. D’un tratto una ragazza dai capelli rossi, un po’ crespi con le lentiggini sul viso, entrò nella cabina. Aveva le lacrime agli occhi. Percy si alzò di scatto, dicendo -Rachel che succede?-
*Annabeth*
Rachel era nervosa, piangeva e singhiozzava senza sosta, era incontrollabile. Riuscì solo a dire “ragazzo-biondo-mortale” Non sapevo cosa dirle, Percy l’abbracciò e come al solito mi venne un groppo alla gola. Io e Percy stavamo benissimo insieme da un po’, ma Rachel e Percy hanno un rapporto diverso e anche se non lo ammetterò mai ero un po’ gelosa. Alla fine Rachel riuscì a spiegarci cos’ era successo -Un ragazzo di nome Draco, con i suoi amici, mi ha insultato e discriminato.- disse piangendo. Rachel Elizabeth si sedette tra me e Percy, appoggiò la testa sulla spalla di Percy e si addormentò. Io la imitai, poggiando però la testa sul finestrino.
*Neville*
Indossammo le nostri uniformi e mi avvolsi la sciarpa dei Grifondoro al collo. Chiusi la cerniera del mantello di Luna dandole un bacio, lei però continuava a fissare la ragazza bionda mimando con la bocca “non può essere”. Iniziavo davvero a preoccuparmi, così le chiesi -Che succede Luna?- Non mi rispose. -Luna?- Dopo cinque minuti ebbi la mia risposta. -Ti spiegherò dopo Neville- Io annui. Annabeth si svegliò quando il treno si fermò.
*Annabeth*
Quando mi svegliai scendemmo dal treno che ritornò nuovamente piccolo. Ero molto perplessa ma una ragazza di nome Hermione mi disse -E’ solo un incantesimo!- Mi chiesi se era quello il trucco che usavano le Cacciatrici di Artemide, ma il mio pensiero si disciolse alla vista del lago nero. Era enorme quasi più grande del Lago Ontario a New York. Lo navigammo con delle piccole barchette, alcuni remavano. “A che serve quando hai un figlio di Poseidone al tuo fianco?” pensai. Così Percy scambiò quattro paroline con le correnti e in pochi minuti eravamo già nell’altra sponda. Una volta scesi da quelle imbarcazioni quel ragazzo alto ci accompagnò davanti alla loro gigantesca scuola. “Credo si chiami Neville.” -Vi presento Hogwarts ragazzi- disse Harry. -Hogwarts è un castello stile, mhh gotico-romanico se non mi sbaglio. Sono presenti delle grandi arcate e vetrate costituito da fabbricati alti e svettanti contornati da torri e torrette, interessante.- osservai, non riuscendomi a trattenere. -Esatto!- esclamò Luna meravigliata. Seguimmo la folla che ci condusse all’ingresso. Il Salone d'Ingresso era una grandissima stanza illuminata da torce e circondata da quadri parlanti in grado di muoversi che facevano un gran baccano. Dopodiché ,percorrendo le scale a cui piace cambiare, arrivammo nella Sala Grande. -La Sala Grande è uno dei più importanti luoghi del castello di Hogwarts.- disse Hermione. -Dato che ci passiamo molte ore al suo interno- ci suggerì Ron. Era lunga all’incirca 35 metri e quattro lunghe tavolate erano ben apparecchiate. -Noi ora andiamo a sederci, rimanete qui perché tra un po’ arriverà la professoressa McGrannit- disse infine Neville. -Ok, grazi..beee- belò Grover, come fa quando è nervoso. Non trascorse molto tempo quando un’anziana donna si avvicinò ad un leggio.
*Neville*
-Benvenuti!- esclamò a gran voce l’insegnante. -Per chi non mi conosce e per i nuovi ‘’arrivi’’, io sono la professoressa McGrannit, Preside della scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Questo sarà un anno molto speciale perché avremo l’onore di ospitare i Semidei, figli delle antiche divinità greche. Visto che passerete tanto tempo con noi, verrete smistati anche voi nelle quattro case presenti in questa scuola: Grifondoro, Serpeverde, Tassorosso e Corvonero.- Ci fu un momento di baldoria, avevano tutti il sorriso stampato sul volto. Quando si ristabilì la calma, la McGrannit batté le mani e il cappello parlante comparve dal nulla. Iniziò a smistare i semidei. Percy Jackson e Grover Underwood, i fratelli Stroll e Jack Mason furono assegnati a Grifondoro. Annabeth e molti dei suoi fratelli in Corvonero. Clarisse La Rue, alcuni suoi fratelli, Chris Rodriguez e Nico Di Angelo in Serpeverde. Polluce, Katie Gardner e altri in Tassorosso. Una volta che tutti ebbero preso posto accolsi per bene tutti nella mia casa. Poi lanciai uno sguardo a Luna, “E’ sconvolta!” pensai. Fissava un punto lontano con la testa fra le mani. Annabeth era accanto a lei, le parlava ma si capiva bene che era distante e con la mente altrove. Dovevo assolutamente parlarle.
*Annabeth*
Non ne conoscevo il motivo ma ero felice di essere stata scelta per far parte dei Corvonero. Una ragazza di nome Cho Chang mi disse che coloro che vengono smistati in Corvonero sono persone colte e intelligenti, e a me andava più che bene. Era molto simpatica così come tutti gli altri: solo una non disse una parola, la ragazza dallo sguardo familiare. “Luna.” pensai accostandomi a lei. -Ciao, ti senti male?- lei cadde dalle nuvole e annuii. -Non hai parlato con nessuno- la incoraggiai. -Hai ragione.- disse distrattamente -sono un po’ pensierosa oggi.- -Già l’ho notato.- dissi. Da un momento all’altro mi fece una domanda che mi fece sobbalzare. -Tu hai un genitore divino, vero?- io annuii, -Atena immagino. Giusto?- -Esatto, non eri in carrozza con noi oggi?- Luna fece spallucce. -Non ricordo.- mi disse sorridendo.
*Neville*
Finimmo di mangiare e ci dirigemmo verso i dormitori. Pensavo a Luna. “Chissà cosa le sarà successo?” mi chiesi. A metà strada Percy mi spuntò da dietro dicendomi -Neville, mi serve un aiuto.- -Dimmi pure.- dissi scacciando via i pensieri su Luna. -Per caso c’è qui, ad Hogwarts, un luogo romantico dove poter trascorrere una bella serata con Annabeth?- Ci pensai su. “Ho la soluzione perfetta.” -Sì c’è, si chiama Stanza delle Necessità.- dissi. Lui annuì, mi ringraziò e scappo dalla parte opposta. “Devo capire cosa è successo a Luna” mi dissi, così l’andai a trovare. Entrai facilmente nella sala comune dei Corvonero, perché ero il caposcuola. Vidi molti ragazzi seduti nei divani, che studiavano e si scambiavano curiosità ma non vidi Luna. Ralf Salamandro si avvicinò e con sguardo interrogativo, mi chiese -Che ci fai qui?- -Cerco Luna.- risposi. -E’ da un bel po’ di tempo che è di sopra con la mezzosangue.- “Annabeth.” pensai mentre salivo le scale, aprì la porta del dormitorio. “E’ vuoto?” mi chiesi. Sembrava davvero vuoto ma nell’ultimo letto a destra si intravedevano due ragazze dalle chiome bionde che parlavano e ridevano a crepapelle. Mi avvicinai senza fare rumore perché non ero stato notato. “Si conoscono da pochissimo, ma sembrano amiche da sempre.”
*Annabeth*
La ragazza silenziosa si rivelò fantastica. “Luna, si chiama Luna.” Era dolce, simpatica e divertente. “E’ come se già la conoscessi” mi dissi. “Da tempo, prima di conoscere Luke o Talia. Ma non può essere, giusto?” cercai di rassicurarmi. “Ma andiamo Annabeth! Lei è una maga, io una semidea e non sapevamo l’esistenza l’una dell’altra fino a una settimana fa, è impossibile che conoscessi una maga.” Comunque era una strana sensazione. Un rumore: quel ragazzo che inciampava. “Neville.” -Ciao, che ci fai qui?- gli chiese Luna, meravigliata di vederlo lì. -Mi trovavo nei dintorni- disse lui. -Ma se il dormitorio dei Grifondoro è nell’altra parte del castello!- scherzò Luna. -OK, sono venuto solo per te.- disse Neville. “E’ dolcissimo” pensai a Percy. “Chissà che cosa sta combinando?” mi chiesi. -Percy ti sta cercando, Annabeth.- disse quel ragazzo. Avevo ben capito che quei due piccioncini voleva stare soli quindi me ne andai di fretta.
*Neville*
Annabeth uscì dalla stanza e io mi sedetti vicino a Luna, le diedi una serie di baci di sfuggita e accarezzandole la gamba, le chiesi -Hey, cosa ti è preso oggi? Eri strana.- Mi guardò intensamente negli occhi e sussurrò -E’ Lei.- Ero confuso. “Cos’ha oggi Luna?” mi chiesi. -Neville mi devi ascoltare attentamente- mi disse serissima. -Devi promettermi di non dire niente a nessuno di quello che ti rivelerò. Nemmeno ad Harry, hai capito?- Confuso e stranamente interessato a quel misterioso comportamento di Luna, annui. -Quando ero molto piccola abitavo a San Francisco. Lì mio padre incontrò mia madre. Io nacqui dopo un anno, e l’anno successivo mia sorella.- “Luna ha una sorella?” pensai sconvolto. “Perché non me ne ha mai parlato? E’ assurdo.” -Luna.. -tentai di parlare ma lei continuò. -Mia madre non è morta quando avevo otto anni, perché mia madre è immortale. Mia madre è Atena.- “OK, sono completamente fuso. Datemi un pizzicotto perché questo è un dannato sogno” mi dissi. “Però Annabeth è figlia di Atena, e si assomigliano tanto loro due.” Luna continuò. -Mia padre è un mago, quindi io e Annabeth abbiamo ereditato sia i poteri della magia e le doti divine di nostra madre, Atena.- “Non è possibile” mi ripetei. -Papà non poteva gestire entrambe, e mamma era completamente assente. Ebbero un’unica discussione decisiva: io sarei rimasta con papà e Annabeth venne data in adozione al Signor Chase.- disse tristemente. -Ho scoperto tutto questo solo quando ricevetti la mia lettera per Hogwarts. Chiesi a mio padre di mia madre, e mi spiegò tutto. Da allora cerco la mia sorella scomparsa.- Iniziando a piangere Luna disse -Ed oggi, finalmente, l’ho trovata.- Quella notte né io né Luna dormimmo.
 
 

  
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