Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Channie    11/02/2014    2 recensioni
J-Hyung è l'acronimo di un ragazzo scappato della sua vita monotona e solitaria per poter diventare qualcuno.
Arrivato a Seul, si allena due anni e, successivamente, diventa un cantante.
Ma il suo gruppo è troppo famoso per poter cambiare stile ogni giorno.
Ed è qui che lui conoscerà il giovane Oliver...
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Song mi chiese di fare una cosa, per arrivare dove volevo…
E io la feci…”
 
Ci fu un momento di silenzio tra di noi.
Lo sentì prendere un profondo respiro, poi mi strinse forte la mano e mi guardò negli occhi.
“Ho paura che se ti dicessi tutto, tu non mi guarderesti più in faccia… Ma ho bisogno di dirlo! Ne ho un fottutissimo bisogno! Me lo tengo dentro da così tanto ormai… Mia madre sa la proposta, ma non sa che io l’accettai!... Io … Sono davvero un schifo!”
 
Oliver…
 
Gli presi le guancie con entrambe le mani, facendolo sorprendere.
Non mi piaceva vederlo piangere e non volevo assolutamente  lasciarlo fare ancora.
Avvicinai il suo volto al mio e lasciai solo una distanza di qualche centimetro.
Il suo sguardo guardava in basso, impaurito e decisamente imbarazzato.
Portai l’indice al di sotto del mento, alzando il suo volto fino a che i nostri occhi non si incontrarono.
“Non potrei mai pensare a te come uno schifo… Capito?” cercai di dirlo con un tono di voce basso.
Abbassò d’istinto lo sguardo e lo vidi arrossire e sorridere dolcemente.
Poi ritornò a guardarmi, un po’ più deciso.
 
“Ho sempre pensato di dirlo alla persona a cui più tenevo e di cui non mi sarei mai vergognato in nessun senso… Ti prego di prenderti cura del mio segreto!”
Lo abbracciai forte, sussurrandogli un “D’accordo” all’orecchio.
 
Quando si sistemò nuovamente sul divano, circondai il suo collo col braccio e, facendolo accucciolare al mio petto.
“Non so se te l’ho detto prima... Ero un ragazzo solare! Mi piaceva parlare, scherzare, ridere come un forsennato! Avevo davvero un’allegria che non riuscivo mai a contenere. Non conoscevo la parola timidezza! Non sapevo cosa significasse, fino a quel giorno… N-Nell’ ufficio di Song!”
“Oliver… Cosa ti chiese?”
 
Il ragazzo disegnava figure immaginarie sulla mia camicia con il suo dito.
“Song mi disse che mi aveva notato parecchio. Vedeva che ero molto bravo. Gli chiesi per quale motivo, allora, mi insultasse così pesantemente. Lui mi rispose soltanto –Perché mi piaci- “
“Perché mi piaci?”
“Si.. Disse così… Inutile dire che rimasi a fissarlo, chiedendogli di ripetere… e lui rispose che se volevo davvero diventare qualcuno avrei dovuto soffrire parecchio, sia fisicamente che mentalmente. Avrei dovuto allenarmi come non mai, ma avrei dovuto anche fargli parecchi favori…”
“Aspetta un attimo… Che intendi per favori?” dissi preoccupato per il pensiero che mi balenò in testa.
Nascose il suo volto imbarazzato sulla mia spalla e li sentì la camicia inumidirsi.
“Kwon… è quello a cui stai pensando…” disse con un filo di voce.
 
“Ah…”
 
Il mio cuore iniziò a diminuire il ritmo dei battiti.
No… Mi rifiuto di credere che sia quello che …!
“Kwon.. A che pensi?”
“Ho bisogno che tu me lo dica esplicitamente… Ho paura di quello a cui ho pensato, Oliver… Ti prego…”
Dopo qualche secondo, lui ritornò a guardarmi negli occhi. I suoi erano così addolorati e pieni di lacrime.
 
“Se lo farai ti aggiudicherai il primo posto…
Se lo farai sarai primo ballerino…
Se lo farai sarai semplicemente il primo…
Furono queste le parole che mi incantarono. Sapevo che se lo avessi fatto, avrei perso tutto... Ma accettai!”
 
Esitai un momento, quando lui intrecciò nuovamente le nostre mani.
Lo strinsi più forte che potevo e lo sentì piangere.
Intanto quelle parole che non volevo udire uscivano dalla sua bocca.
 
“Mi chiese di fare delle cose .. d-di ogni genere.
Persi la verginità quella stessa notte. Fu… Fu orribile!
Non fu per niente piacevole…
Fu solo tremendamente schifoso…
Mi sentivo una puttana che si dava facilmente per uno stupido sogno!
Il giorno dopo non riuscivo nemmeno a fare un pliè… Ma lui non mi disse nulla…
Venne vicino a me e mi diede consigli, senza alzare la voce o insultarmi.
Diedi l’esame due giorni dopo, e lo superai, sapendo di non aver dato il meglio di me stesso.
E continuai così, Kwon… Al mattino ad allenarmi e alla sera a scopare con lui.
Dio se me vergogno!”
 
Tremava.
Tremava parecchio.
“Oddio…” abbassai gli occhi e vidi che stava davvero male.
Gli accarezzai il collo, facendolo rilassare un po’.
Poi ritornò a parlare.

“Dopo due mesi, era quasi diventato sesso gratuito.
Facevo molta fatica a passare i test, mi allenavo fino a tardi e spesso dopo dovevo seguirlo.
Non riuscivo più a tener nascosto tutto ai miei genitori e iniziai anche a deprimermi.
Un giorno, mia madre mi chiese cosa avevo e io risposi con una domanda.
Saresti disposta a dare tutta te stessa per arrivare dove vuoi?... Lei rispose no.
Rispose che l’ambizione è nemica di ogni uomo e che ce la dobbiamo guadagnare con le nostre forza, senza corrompere in alcun modo coloro che intermediano tra noi e lei.
Quel suo discorso mi fece piangere e lei si accorse che qualcosa non andava.
Gli dissi tutto e insieme andammo a denunciare il fatto… Le sono ancora grato…
Quando mi chiese cosa volevo fare della mia carriera, io risposi che ero stanco morto e che avevo lottato troppo per un’ambizione troppo alta per me.
Così decisi di appassionarmi a qualcos’altro.. Alla cosmetica …”
Il suo ultimo sorriso, appena accennato tra le lacrime, fu come un raggio di sole tra delle nuvole.
Sorrisi a mia volta e accarezzai la sua guancia, asciugando una goccia che scivolava su di essa.
Guardandomi con gli occhi lucidi, mi pose una domanda.
 
“Cosa pensi, Kwon?”
“Perché mi chiedi cosa penso?”
“Perché ho paura. Ho paura che quello che ti ho detto influenzerà il nostro rapporto!”
La sua voce era rotta dalle lacrime che, anche se si era calmato, non a smettevano di uscire.
Cercai di guardarlo nel modo più intenso possibile, in modo da imprimergli nella mente ciò che stavo per fare.
“Oliver…”
 
Un sospiro uscì dalle sue labbra. Sorrisi per la sua reazione.
Quelle sue mani, usate per far cose proibite.
Quei suoi occhi, che hanno visto troppo orrore.
Quelle sue labbra, che un uomo ha violato per così poco.
E che ora, volevo solo rendere meno amare.
 
“Oliver… Hai fatto ciò che il tuo cuore e la tua passione ti ha suggerito di fare. Hai sbagliato e ora devi dimenticare! E giuro su Dio che farò di tutto per aiutarti”
Iniziò a ridere come un matto, nonostante sforzai tutto me stesso ad essere sensuale.
Non mi aspettai nemmeno che lui si mettesse seduto sulle mie ginocchia, mettendo le mani intorno al mio collo e sforzandosi a tenere il mio sguardo.
I nostri visi erano così vicini…
 
“E come hai intensione di riuscirci?” sussurrò con una voce dolce.
“Mh… Potrei iniziare da questo…”
 
E mi bastò poco per catturare quel sorriso che ancora sapeva di sale.
 
 










 
Note dell’autrice.
 
Scusate davvero tanto, ma in sti giorni non ci sono con la testa.
Mi sono imposta di scrivere e c’è l’ho fatta.
Purtroppo sono nella fare “Scelta università” e “Preparazione per la fiera del fumetto”.
Quindi sono abbastanza su di pensieri.
Spero che abbiate apprezzato questo capitolo, il cui Oliver racconta il suo passato.
E… IL PRIMO BACIO ^.^
Spero anche di leggere i commenti delle dociosissime lettrici che seguono questa storia…
Mi sono mancati i vostri commenti dementi Ahahhaha
 
 
 
Channie ^^
 
 
 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Channie