Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: violadelpensiero    11/02/2014    1 recensioni
Gli opposti si attraggono? Gli antipodi si completano?
No, questa storia dimostrerà che forse sono le cose che ci permettono di rispecchiarci nell'altra persona ad avvicinarci maggiormente a lei. Allora che cosa condivide Draco Malfoy con Ginevra Weasley? Sesto anno, una Ginny che ha sempre ricevuto amore dalla sua famiglia ma che non riesce ad accontentarsi delle cotte adolescenziali e cerca il sentimento con la A maiuscola e Draco, Mangiamorte per costrizione, intrigato dalla caparbietà dell'unica ragazza che non ha paura di dire le cose come stanno e a tenergli testa per difendere le sue idee. Un mix scoppiettante di incontri rubati, chiarimenti su sè stessi e dialoghi complici nella mia prima long FF Drinny.
(Stralcio dal primo capitolo, POV GINNY)
-Che cosa vuole da me Malfoy?- pensò non irritata né spaventata, ma, si rese conto, curiosa. Iniziò un gioco di sguardi che durò a lungo. Ginny alzò un sopracciglio come a dire: “Che cosa vuoi da me?”. Il ragazzo rispose con un gesto identico e un’alzata di spalle che la rossa tradusse come: “Mah, vediamo dove ci porta il destino”. Stavano flirtando!
Recensite e fatemi sapere la vostra opinione grazie!
Violadelpensiero
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley | Coppie: Draco/Ginny
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

POV GINNY

Aveva sentito un’incresciosa inquietudine ricoprirla quando aveva visto Draco buttare la lettera che aveva ricevuto sul tavolo e uscire. Voleva seguirlo, davvero, ma le sembrava che il ragazzo volesse stare da solo, da quanto le aveva fatto intendere con quel cenno. Doveva essersi mossa irrequieta sulla panca perché sia Diane che Demelza, e anche qualcun altro, la stavano osservando con sguardo interrogativo. Fu la voce sottile dell’amica bionda a rompere il silenzio creatosi fra loro, mentre il chiacchiericcio di sottofondo e il normale sbattere di stoviglie e di tazze riiniziava: -Gin, che cosa è successo?-

-Non lo so proprio, Diane…- Ginny era sconsolata. Ripensò agli avvenimenti della sera prima e si sentì sciogliere. Era andato tutto così bene: avevano parlato tanto e finalmente Ginny era riuscita, con fatica, ad individuare un ritratto di Draco. L’aveva fatta sentire a suo agio e contemporaneamente le aveva provocato uno sciame di farfalle nello stomaco. Sembrava quella storia da film o da libro babbano, quella che non immagini possa accadere proprio a te. Ginny si era addormentata tra le sue braccia, dopo aver perso il conto dei baci che si erano dati e dopo non essere più riuscita a distinguere il suo profumo alla violetta da quello di Draco. Le si curvò un angolo della bocca al pensiero di come aveva rimesso lo stesso maglioncino del giorno prima per non disperdere il profumo di colonia del ragazzo. La faceva sentire così infantile e così felice al tempo stesso.

All’improvviso però mille interrogativi le si affollarono nella mente, mano a mano che il nervosismo cresceva: -E se non gli piacciono i miei capelli? O le lentiggini?- Il ricordo di Draco che le arricciava un boccolo intorno al dito o che le seguiva la scia di efelidi sulle spalle con la mano, la fece desistere da questo pensiero. Ovviamente gliene vennero in mente altri: -E se russo? O magari dormo a bocca aperta? Se parlo nel sonno? Se non sono abbastanza magra? O intelligente? O ricca come le altre Slytherin? Cioè Draco è così bello ed io sono solo io!-

Fu solo allora che capì di aver parlato troppo: gli occhi delle sue amiche erano spalancati, ma non erano nemmeno comparabili a quelli di Ronald Bilius Weasley, in piedi davanti a lei, che la fissava scandalizzato.

Ginny notò come se i suoi occhi fossero una cinepresa che riprendeva la scena dall’alto il viso del fratello diventare sempre più rosso, le narici allargarsi, la bocca stirarsi e sentì le sue parole rimbombare dentro di sé in un irreale eco: -Allora, è vero-

La sensazione-cinepresa finì e Ginny si risvegliò all’improvviso nel suo corpo, percependo il cuore battere all’impazzata e le orecchie ronzare. Non aveva voglia di chiedere che cosa fosse vero, quanto avesse capito, che cosa il fratello volesse fare. La sola cosa che pensò fu: -Devo uscire di qui-

E così fece. Lasciò la borsa, il mantello, i libri e scappò via, rincorsa da Ron che la chiamava.

Per la seconda volta calò un silenzio irreale in Sala Grande: Ginny sentì gli occhi di tutti gli alunni addosso come presenza sgradite. Spalancò le porte con violenza e continuò a correre fino a quando non si accasciò, sfinita, contro una colonna, certa di aver seminato il fratello.

-Gin, Ginnina! Dove sei? Ti devo parlare! Ginny, ti prego!- udì la voce di Ron e la cosa che più la stupì era che il tono sembrava angosciato e preoccupato, invece di iroso come immaginava.

-Ron, sono qui- disse infine debolmente. Lo vide svoltare l’angolo con la sua andatura dinoccolata e un’aria  di sollievo. Aveva tutti i capelli arruffati e le scarpe slacciate. Ginny s’intenerì e si chiese che cosa non fosse mai funzionato tra loro: forse la sua possessività, forse il fatto che era la sua unica sorellina.

Adesso Ron era davanti a lei e si dondolava sulle punte, spaesato e in imbarazzo; non c’era più stato un contatto familiare da tanto tempo.

-Posso sedermi qui, con te?- Ginny annuì.

-Ecco sai, io volevo raccontarti una cosa che è successa, ehm, ieri. Io sono preoccupato per te. Ho incontrato Malfoy che camminava nel parco con quella sua aria insolente e altezzosa- qui il suo tono s’infervorò –e gli ho lanciato una palla di neve-

-Molto maturo da parte tua- mormorò Ginny alzando gli occhi al cielo e stringendo i denti.

-Ma non è questo che conta! Ehm, allora, lui mi ha provocato ed io ho risposto- la ragazza lo vide arrossire improvvisamente e immaginò che le cose fossero andate diversamente, ma non fece commenti –Lui, molto compiaciuto, ha accennato a qualcosa che stava accadendo fra voi e al fatto che probabilmente i vostri rapporti sarebbero diventati più, ehm, intimi con il tempo… Sai Ginny, io non volevo crederci, insomma tu sei la mia sorellina, non avresti mai fatto qualcosa del genere con un Malfoy, vero? Un Malfoy! Ah ah!-

Ron ridacchiò da solo, mentre Ginny analizzava meglio le sue parole, cercando di capire che cosa veramente suo fratello le stesse dicendo.

-Dopo ha anche affermato, quel bastardo, che sei una ragazza, come posso dire, facile e allora non ho più resistito e l’ho colpito.-

Ginny rivide il flash di lei che chiedeva, scherzosamente, mentre analizzava il taglio sulla guancia di Draco:

“-Ma hai fatto a pugni con un centauro?-

E lui: -No, con tuo fratello- “

Boccheggiò in carenza di ossigeno, accorgendosi di aver trattenuto il fiato e di essersi morsa il labbro, sentendo il sapore ferruginoso in bocca.

Ma Ronald beato concluse l’ammonimento, immaginando situazioni così lontane dalla realtà da far ridere quasi istericamente Ginny: -Quindi sorella cara, ti ripeto che devi indossare gonne più corte ed essere più riservata, altrimenti tutti penseranno male di te e ti useranno per ferirmi. E tu non vuoi che il tuo fratellino si senta in imbarazzo verso di te, vero? Bene, sono contento che abbiamo chiarito! Adesso vado e ricorda: gonne lunghe!-

Ronald non aveva proprio capito nulla. Nulla. La risatina nervosa le uscì lo stesso e la fece tremare. Quanto era stata patetica! Finalmente aveva capito tutto: Draco voleva solo portarsela a letto. Non solo, la considerava anche una sgualdrina. Era un’altra tacca sulla scopa? Una scommessa fatta con gli amici? Tutte quelle dolcezze, la stanza della Necessità, i baci, erano menzogne.

Menzogne, bugie, frottole. L’aveva raggirata per bene, ci aveva dedicato anche del tempo, vedendo che non cedeva subito, che non era effettivamente “una ragazza facile” come dicevano in giro. Ginny strinse gli occhi per non piangere; lei che odiava sentirsi debole e indifesa, che odiava sentire il sapore salato delle lacrime in gola, i singhiozzi convulsi. Ricacciò indietro le lacrime agli angoli degli occhi con i pugni, mordendo più forte che poteva il labbro inferiore per impedirsi di cedere. Pian piano il suo respiro si regolarizzò, gli occhi si seccarono e la bocca non tremò più.

Era stata una lezione esplicativa di come non bisognava fidarsi dell’amore. L’amore è subdolo: prima ti disarma e poi ti attacca.

Ginny sapeva esattamente che era il suo animo ferito a farle affermare sentenze così dure, però la prossima volta ci avrebbe pensato per bene, prima di innamorarsi di un ragazzo.





....violadelpensiero....vi sta parlando.... pardon, scrivendo....
Wow! Mi piace complicare le cose: sembrava tutto troppo facile, no? Anche secondo me. Bene, spero che stiate continuando a seguire la storia nonostante il mio altalenante e discontinuo aggiornamento; purtroppo devo ritagliarmi degli angoli di tempo per scrivere e sono veramente pochi. Grazie per essere ancora qui. Mi sento felice.
Un abbraccio,
Viola
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: violadelpensiero