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Autore: jbern    11/02/2014    2 recensioni
Prende luogo dopo Harry Potter e l'Ordine della Fenice ma non tiene conto di Harry Potter e il Principe Mezzosangue. Harry Potter e Susan Bones. Gretto realismo, un Harry indipendente e un Voldemort credibile tutti in una disperata battaglia per controllare il fato del mondo magico. Rating Maturo.
Harry Potter - Rating: Maturo - Lingua originale: inglese - Avventura/Romantico - Capitoli: 41 - Parole (nel testo originale): 340,961 - Commenti: 2619 - Tra le fanfiction favorite di: 2,716 - Seguaci: 1,270 - Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2007 - Pubblicata: 3 dicembre 2005 - Harry Potter, Susan Bones - Completa.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Susan Bones
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
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To Fight The Coming Darkness

Combattere l'Incipiente Oscurità


Autore jbern

Traduzione a cura di hp_in_my_heart

Betaggio a cura di Luc_y





Capitolo 2 - Confronto



Susan guardò senza parole quando sua zia Amelia morì. Era stata costretta in una Pastoia Total-Body, mentre tentava di lanciare un Incantesimo Tagliente. Sua madre era morta pochi momenti prima e il terrore della sua situazione stava già iniziando a fare breccia dentro di lei. Meno di venti minuti prima stavano parlando di come sua zia avrebbe rimodellato il Ministero e ora sia sua zia che sua madre erano morte e lei era impotente.


Di fronte a lei stava l'immagine del diavolo, Lord Voldemort. Se c'era qualche conforto che ancora poteva trarre, Susan pensò che sembrava esausto per la battaglia. Zia Amelia lo aveva combattuto fino alla fine, ma Susan non poteva soffermarsi su quella morte, o su quella di sua madre, ora. Sapeva di essere in grave pericolo. La volevano viva per qualche ragione e dubitava che i loro piani fossero nel suo interesse.


Voldemort raggiunse il suo mantello e ne estrasse una fiala di pozione. La stappò e la svuotò del suo contenuto, aggiungendo un po' di colore alla sua carnagione in precedenza pallida.


“Prendiamo il nostro bottino e andiamocene.” disse ai rimanenti Mangiamorte.


Susan vide avvicinarsi uno di loro con la coda dell'occhio. Questi tolse la bacchetta dalle sue mani paralizzate e la liberò dall'incantesimo bloccante, afferrandole bruscamente il polso. Ora, senza bacchetta e praticamente impotente, cominciò a tremare al pensiero della sua situazione. Fu in quel preciso momento che si scatenò l'inferno. Sentì il suono di un corpo che cadeva al suolo.


Pryrus Impactus!” Sentì gridare, quando l'estraneo puntò la bacchetta contro il Signore Oscuro. Non aveva mai visto prima eseguire quella maledizione, aveva soltanto letto una descrizione di un potente incantesimo che si era guadagnato il soprannome di ''Frantuma e Brucia''. L'Incantesimo combinava un Incanto d’Urto abbastanza potente con un getto di fuoco. Era illegale usarlo in un duello, ma non era abbastanza per essere classificato come una Senza Perdono. Chiunque fosse, il nuovo combattente non stava trattenendo alcun colpo.


Voldemort eresse uno Scudo frettoloso, ma quello mancò dell'energia necessaria per proteggerlo completamente. L' incantesimo ruppe la protezione e colpì il Signore Oscuro al petto, mandandolo circa cinque metri più indietro e fuori dal buco creato nella parte frontale della casa. Susan lo vide urlare di rabbia, stringendosi il petto con la mano della bacchetta e usando l'altra per spegnere le fiamme. Fu come se il tempo si fosse fermato durante quegli istanti, come se anche i suoi servitori si fossero congelati durante lo scambio. L'estraneo, avvolto nel fumo e nella foschia, usò la cosa a proprio vantaggio. Toccò con la bacchetta il cuscino che prima sua zia aveva usato per creare una Passaporta e lo Esiliò verso un Mangiamorte che stava curando le ferite di uno del suo gruppo. Invece di rimbalzare sul Mangiamorte, esso si attaccò al lato della sua testa e, sia il Mangiamorte sorpreso sia la donna il cui braccio si stava risanando, scomparvero.


Susan guardò a bocca aperta, chiedendosi come potesse sapere l'estraneo che sua zia aveva trasformato il cuscino in una Passaporta. Si riscosse dal suo sogno ad occhi aperti e cominciò a lottare contro il Mangiamorte che tratteneva il suo braccio. Artigliò la carne esposta sul suo viso e sul suo collo, lì dove la maschera non lo proteggeva. L'uomo rimase senza fiato per la rabbia e il dolore e cominciò a malmenarla, usando la sua maggiore forza e stazza come leva contro di lei. Susan si era già pentita della sua decisione di lottare contro l'avversario, evidentemente più grande di lei. Ripensandoci, sarebbe stato più semplice per lei sfuggire alla sua presa e tuffarsi sulla bacchetta di sua madre, ma aveva attuato quel piano d'istinto. Poteva vedere la rabbia a stento trattenuta negli occhi del suo assalitore quando la schiaffeggiò sul viso. Il bruciore del colpo la stordì per un attimo e lei allentò la presa sul braccio della bacchetta dell'uomo, mentre rotolava lontano per via del colpo. Susan, senza fiato, aspettò il colpo o l'incantesimo successivo, che stranamente non arrivarono. Quando la vista le si schiarì, vide che il Mangiamorte era caduto a terra, schiantato. Immediatamente lei si lanciò in avanti per recuperare la propria bacchetta dal pavimento. Fu solo allora che riuscì a vedere in faccia il suo salvatore. Il suo cavaliere dall'armatura scintillante portava un paio di pantaloni da tuta grigi e gli occhiali. Una massa di indisciplinati capelli neri copriva la sua testa. Aveva l'aspetto di una persona che era appena stata svegliata, con l'eccezione dell'espressione truce sul suo volto e del fuoco che bruciava nei suoi occhi verdi. Come se la sua nottata non fosse stata già abbastanza strana, si rese conto che il suo salvatore altri non era che Harry Potter.


“Harry! Che ci fai qui?”


“Più tardi. Reducto! Impactus! Protego! Combatti adesso, parleremo dopo!” grugnì lui in risposta, lanciando maledizioni contro un Mangiamorte ed erigendo uno Scudo.


Susan sparò una rapida Maledizione Tagliuzzante contro un altro Mangiamorte, mentre sondava la zona in cerca di qualche segno di Voldemort. Non lo vide da nessuna parte e concluse che doveva essersi Smaterializzato. Questo fece accelerare il suo sangue e martellare il suo cuore nella gabbia toracica. Un ragazzo della sua età aveva respinto il Signore Oscuro! Lasciarsi distrarre fu un grave errore.


Imperio!” Susan sentì una voce gridare, ma improvvisamente sembrava incapace di concentrarsi su ciò che la circondava.


“Uccidi Potter!” comandò il Mangiamorte presso la finestra rotta.


“Sì.” pensò Susan in maniera distaccata. Harry era stato utile a venire lì quella sera, ma era perfettamente ragionevole che lei lo uccidesse ora. Era in procinto di alzare la bacchetta per lanciare un Incantesimo Tagliente contro di lui, ma Harry penetrò nella sua guardia e le strappò via la bacchetta di mano. Allo stesso tempo inviò un getto di magia contro l'uomo che la controllava.


“Come osa colpirmi?” pensò Susan tra sé. Deve soffrire davvero ora.


“Mia moglie sarà così dispiaciuta di non essere stata qui a vederti, ragazzo! É stata così felice da quando si è sbarazzata di quel bastardo di suo cugino! Che mira scarsa che hai, ragazzo!” Rodolphus Lestrage schernì Harry, mentre esortava il suo burattino ad ucciderlo.


“Non stavo mirando a te. Ahia! Dannazione! Susan, reagisci!” borbottò Harry, mentre la respingeva con il braccio libero dalla bacchetta solo per ottenere che lei lo mordesse. L'incantesimo di Harry aveva colpito i resti sbrindellati dei tendaggi bordeaux e ora questi stavano prendendo vita, avvolgendo l'unico Mangiamorte rimanente. Lestrange lottò contro il trattamento della finestra mentre Harry lanciò Susan a terra, sopra al Mangiamorte precedentemente schiantato. Libero per il momento, Harry si tuffò in avanti, sotto una Maledizione Lacerante che comunque riuscì ad aprire uno squarcio sulla sua spalla destra. Lui sussultò di dolore ma aveva ridotto la distanza tra lui e Lestrange a solo un metro e mezzo. Era qui che Harry voleva dire qualcosa di davvero sagace e malevolo, ma il ricordo doloroso del suo padrino che giocava con la donna di quell'uomo, combinato alla generica mancanza di battute spiritose da parte di Harry tanto per cominciare, lo dissuasero.


Harry innalzò semplicemente la bacchetta contro il Mangiamorte in lotta e riuscì solo a venirsene fuori con un “Reducto!”


Rodolphus Lestrange era stato fortunato a sfuggire allo sfacelo dell’Ufficio Misteri. Si era separato dal gruppo principale di Mangiamorte e si era perso. Operando un Incantesimo di Disillusione su se stesso, riuscì a sgattaiolare fuori dal Ministero e a Smaterializzarsi in una casa sicura, mentre Silente e gli Auror radunavano gli altri. Il Suo Signore era stato contento in realtà che lui fosse fuggito, riservando la sua rabbia sull'imprigionato Lucius Malfoy, per aver guidato quell'infausto attacco. Durante il breve momento che occorse al Reducto per attraversare quella breve distanza e per colpirlo in faccia, ebbe la possibilità di riconsiderare se davvero fosse stato fortunato a scappare quel giorno.


Harry fece una smorfia di disgusto, quando vide una sottile nebbia di sangue e materia celebrale assortita schizzare fuori dalla finestra. Aveva appena ucciso un uomo. Avrebbe dovuto averne vergogna, invece si sentiva solo vuoto. Certamente quello non avrebbe riportato indietro Sirius Black. Avrebbe dovuto Schiantarlo e il Ministero avrebbe potuto interrogarlo, ma quando Harry aveva alzato la bacchetta sapeva che la parola “Stupeficium'' non era nel suo vocabolario corrente. Aveva passato così tanto delle ultime settimane da quando il trimestre era finito a chiedersi come avrebbe fatto a uccidere qualcuno, quando si rese conto che uccidere Voldemort o i suoi seguaci non era molto diverso dall'aver ucciso Raptor al primo anno. Una volta accettato il fatto di aver già ucciso un uomo, smise di interrogarsi su quell'argomento. Harry sapeva che la sua innocenza era morta nello stesso momento in cui il suo padrino era caduto oltre il velo nel Dipartimento dei Misteri.


Susan si era affrettata a recuperare la propria bacchetta ed era nel mezzo del processo di innalzarla quando vide Harry uccidere Rodulphus Lestrange. La nebbia che aveva offuscato la sua mente si diradò e lei lasciò che la maledizione che stava formando le morisse sulle labbra.


“Harry! Mi dispiace così tanto! Non potevo combatterlo!” disse in tono quasi supplichevole. Stava quasi per andare in iperventilazione mentre gli eventi della sera iniziavano a raggiungerla.


“Vacci piano, Susan. Calmati. Hai bisogno di stare concentrata. Resta con me.” disse Harry in un tono calmo ma rassicurante. “Dobbiamo chiamare aiuto o andare via di qui.”


Harry si diresse verso di lei, fermandosi davanti al Mangiamorte schiantato. Rimosse velocemente la maschera e altrettanto velocemente iniziò a imprecare sottovoce. Il Mangiamorte schiantato altri non era che Severus Piton.


“Santo Merlino, Harry! É Piton! Il grande stronzo è un Mangiamorte! Tutti lo sospettavano, da sempre. Harry, cosa stai facendo?”


Harry aveva messo da parte la maschera di Piton e l'aveva fatta svanire. Cambiò il colore dei vestiti del professore da nero a verde. Afferrò la bacchetta di Piton dal suolo e lanciò un rapido “Reinnerva!” su di lui.


“Per favore, fidati di me, Susan.” disse Harry con un certo tono di supplica nella voce.


“Potter!” schernì Piton. “Cosa diavolo ci fai qui?”


Una volta tanto Harry aveva la battuta di risposta pronta. “Mi stavo annoiando nella mia prigione estiva. Sono passate un paio di settimane da quando mi sono gettato stupidamente in una battaglia. Inoltre c'era il valore aggiunto di rivederla. É abbastanza coerente per Materializzarsi fuori di qui?”


Severus Piton stava per rispondere, quando si udirono dei crack di Materializzazioni multiple provenire dal giardino. Pochi istanti dopo si udì una voce.


“Ministero della Magia! Appoggiate al suolo le bacchette e uscite fuori!”


“Merda!” mormorò Harry, guardando prima Susan e poi il suo insegnante più odiato. “Nuovo piano. Lei era con me per tutto il tempo e siamo venuti qui insieme. Susan, ti spiegherò tutto più tardi, fidati di me e segui i miei ordini, per il momento.”


Conrad Dawlish non stava passando una bella settimana. Fino a pochi giorni prima era stato la guardia del corpo personale del Ministro. Ora invece era relegato a condurre la seconda unità di soccorso rapido. Non era esattamente una posizione molto ricercata. Era solo un po' più popolare della cattedra di Difesa contro le Arti Oscure a Hogwarts. Dalle due del pomeriggio fino a mezzanotte aspettavano che il Capitano di turno li spedisse a una locazione dove potevano o meno essere riunite delle persone pronte a ucciderli. Di solito i delicati strumenti del Ministero avrebbero rilevato attività ad alta concentrazione di energia magica e la squadra si sarebbe Materializzata o avrebbe usato una Passaporta verso quelle coordinate. Tristemente, Conrad si rese conto che in quella settimana niente era stato usuale.


Si trovavano nella sala tattica quando si attivò un segnale che indicava l'arrivo di una Passaporta. Tutti afferrarono la propria bacchetta, perché non c'era nessuna squadra attiva sul campo in quel momento. I sette Auror nella stanza furono abbastanza sorpresi quando due persone bardate in due bei completi da Mangiamorte apparvero direttamente nella loro sala tattica. L'uomo aveva un cuscino decorativo attaccato alla testa. Immediatamente cinque Schiantesimi li colpirono e questi caddero a terra.


Lars Anders, il Capitano di guardia, corse nella stanza urlando: “Uso di Passaporta illegale alla residenza di Madama Bones!” Si fermò quando vide i due Mangiamorte schiantati.


“Santo Merlino! Edwards, rimani qui e aiutami a legare questi due! Il resto di voi, cosa state aspettando? Via! Via! Via!”


L'addestramento di Dawlish prese il controllo. “Materializzatevi sul perimetro ed avanzate. Taber ed Harrison fianco sinistro! Cortez e Spinnet fianco destro! Io prendo il centro. Pronti e reattivi! Fuori le bacchette! Al mio segnale: cinque, quattro, tre, due, uno...”


I cinque Auror apparvero vicino alla siepe ed esaminarono quella che poteva essere descritta solo come una zona di guerra. Corpi disseminati sul prato. Prove di una istallazione di barriere molto complessa e costosa. Vedere che alcuni corpi erano già a vari stati di decomposizione ricordò a Dawlish i suoi primi giorni di servizio, durante il primo regno di Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato.


“Inferi! Fate attenzione! Taber e Cortez, Disillusionatevi. Fate in modo che sembriamo un trio!” sibilò, usando un incantesimo di privacy in modo che la squadra non venisse sentita.


Attivando un Incantesimo di Visione, scrutò il danno fatto dalla battaglia. Un cadavere fresco era sulla veranda e un altro era piegato all'indietro fuori dalla finestra. Da come apparivano le cose, avevano messo su un inferno di battaglia.


“Ministero della Magia! Appoggiate al suolo le bacchette e uscite fuori!”


Un momento più tardi tre persone emersero, nessuna bacchetta in vista. Il primo era un uomo in abiti verdi; riconobbe la figura come quella di Severus Piton. Gli altri due erano adolescenti. La ragazza stava sostenendo leggermente il ragazzo, il quale sembrava sussurrarle rassicurazioni all'orecchio.


“Harry!” sibilò Susan. “Come puoi tu, tra tutte le persone, coprire il lurido bavoso?”


“Lavora per il Preside. É tutto quello che posso dire finché non saremo soli. Silente si fida di lui.”


“Tu ti fidi?”


Harry voleva urlare “Cazzo, NO!” Invece disse semplicemente “Non ho scelta al momento.” Fece una smorfia di dolore per via della ferita al braccio e non era nemmeno sicuro da dove venisse fuori quella bruciatura da maledizione sulla sua coscia.


“Piton! A terra, ora!”


“Lui è con noi!” urlò Harry.


“E chi, per i dannati nove inferi, siete voi?”


“Harry Potter. Lei è Susan Bones e conosce già il professor Piton. Voldemort era proprio qui! Dobbiamo andarcene ora, prima che mandi dei rinforzi.”


“Merda! Potter è qui! Spinnet. Sposta e metti al sicuro questi tre! Harrison, tu ed io controlleremo la casa.” disse Dawlish, sapendo che i loro compagni Disillusi li avrebbero seguiti e gli avrebbero coperto le spalle. Il suo cervello stava girando. Cosa ci faceva Potter lì? Silente di solito teneva il Golden Boy dietro le quinte. Che lo stessero spostando in continuazione da una casa all'altra? Non tornava. Madama Bones si scontrava con Silente almeno tanto quanto combatteva contro Caramell.


Dawlish si mosse verso l'ingresso della casa fiancheggiato da Harrison. Il Mangiamorte sulla veranda appariva come se un animale selvaggio lo avesse sbranato. Rimosse la maschera, ma non riconobbe il giovane viso che era stato rivelato.


“Recluta.” mormorò. Il Signore Oscuro stava già reclutando ragazzi.


“Per tutti gli anelli di Circe!” urlò Harrison. “Possiamo depennare Rodolphus Lestrange dalla lista dei ricercati! Qualcuno gli ha fatto saltare via il cervello dal retro della testa!”


Controllò il salotto. Madama Bones e una seconda donna sembravano aver ricevuto l'Anatema che Uccide. Non c'erano altri cadaveri in vista. Bruciature di maledizioni e residui di magia tappezzavano lo spazio.


“Signore.” lo chiamò Doug Spinnet. “Potter è ferito. Permesso di portarli al rifugio numero tre per guarirli e interrogarli?”


“Assicurati di prendere loro le bacchette, prima.” Dawlish non aveva creduto neppure per un attimo che le avevano semplicemente lasciate cadere. Diavolo, nemmeno lui l'avrebbe fatto se davvero l'Oscuro Signore fosse stato lì.


Harry osservò mentre Susan e il professore consegnavano le loro bacchette. Riluttante, si separò dalla propria. L'Auror stava rimuginando su qualcosa da utilizzare come Passaporta temporanea.


“Aspetti qui, signore.” disse Harry. Detto questo, barcollò verso la veranda e raccolse i due frammenti della maschera da Mangiamorte di Lestrange. Doug Spinnet aveva sentito la sua sorellina parlare della giovane celebrità con la quale giocava nella Squadra di Quiddtch di Grifondoro, ma era impreparato all'aspetto freddo e distante del volto di Harry quando gli offrì metà della maschera rotta.


“Perché questa?” chiese l'Auror.


“Volevo portarla con me. Immagino dovrei trovare un modo per spedirla a sua moglie, così che possa avere qualcosa per ricordarlo.”


I tre guardarono Harry, imbambolati. Persino Piton era scioccato che il Golden Boy di Silente avrebbe preso un trofeo di un omicidio e dall'audacia del piano di spedirlo a Bellatrix Lestrange. Lui aveva visto gli episodi psicotici di Bella e ricevere quella ne avrebbe causato uno che valeva davvero la pena vedere. Sebbene non l'avrebbe mai ammesso, il professor Piton era rimasto impressionato dal moccioso. Eppure, Piton non voleva lasciare che lo sciocco ignorante agisse senza considerare le conseguenze delle proprie azioni.


“Non essere sciocco, Potter! Deriderla potrebbe soltanto spingerla a cercare modi per farti del male in un attacco di rabbia! No, non cercherebbe subito te. Cercherebbe i tuoi amici e i loro genitori. Questa non è uno stupida piccola guerriglia di scherzi con quei patetici gemelli Weasley.”


La fiamma di rabbia nei suoi occhi si smorzò e l'oscurità sul suo volto si sollevò. Sembrò quasi rimpicciolirsi sotto i loro occhi. Susan sbatté le palpebre mentre il guerriero coraggioso, che era apparso dall'etere e aveva respinto Voldemort, improvvisamente si trasformava in un adolescente dall'aspetto goffo e imbarazzato.


“Ha ragione, signore.” sussurrò quasi Harry. “Andiamocene di qui.”


Questo, ovviamente, lasciò Susan con ancora più domande. Solo pochi momenti prima, Piton la stava trascinando sotto le grinfie del Signore Oscuro e ora invece stava insultato Harry come se nulla fosse successo. E incredibilmente Harry si era preso semplicemente la sgridata. Stava cominciando a temere la spiegazione promessa da Harry almeno quanto era determinata ad ascoltarla. Con tutti questi pensieri che le offuscavano la mente e con la sensazione incombente che da un momento all'altro avrebbe perso il controllo delle proprie emozioni, sentì lo strappo della Passaporta.


Atterrarono in una zona piena di letti con un Medimago che li aspettava. Questi valutò rapidamente i nuovi arrivati e iniziò a curare le ferite di Harry. Doug Spinnet aveva iniziato a portare fuori Susan e il professor Piton per l'interrogatorio quando Harry lo richiamò.


“Signore, le spiacerebbe prendere la mia dichiarazione mentre il curatore mi ricuce? Aiuta a perdere coscienza del dolore.”


“Oh, certo.” Doug era piuttosto curioso di parlare con il Ragazzo-Che-Era-Sopravvissuto, così curioso che non colse l'espressione di sollievo sul volto di Susan.


“Ero a casa mia a fare dell'addestramento extra con il professor Piton quando ho avuto una visione. Evidentemente deve esserci un piccola dote di veggenza in me. Ho visto Voldemort che attaccava la casa di Susan. Mi sono svegliato dalla trance e siamo corsi a casa di Susan con la Passaporta. Voldemort se n'era appena andato e loro avrebbero portato via Susan, se il professor Piton e io non li avessimo fermati. Lui ha respinto un paio di loro, mentre io ho combattuto contro Lestrange.”


“Chi ha incantato la Passaporta?”


“Emh, ecco, sono stato io, signore.”


“Al quinto anno insegnano come incantare le Passaporte?”


“No, signore. L'ho incantata con una sorta di magia accidentale. Può controllare la mia bacchetta. Penso che sia legata al potere della mia visione.” Harry sembrava imbarazzato.


“Allora, fammi capire bene. Hai una visione, crei una Passaporta illegale senza usare una bacchetta direttamente per il luogo in cui si trova Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato, intenzionalmente giungete lì con la Passaporta e il buon professore combatte con alcuni Mangiamorte mentre tu dai alla testa del vecchio Rodulphus un nuovo ingresso e una nuova uscita?”


“Sì, signore. Davvero non so a cosa stavo pensando. Mi dispiace di aver rischiato la sua vita a quel modo, professore.” disse, guardando con aria mortificata l'insegnante di Pozioni.


Susan doveva proprio ammirare le capacità di recitazione di Harry. Non era certa di come Harry fosse arrivato. Aveva presupposto che avesse ricevuto un allenamento speciale su come Materializzarsi, ma la sua ammissione di aver creato una Passaporta, e soprattutto senza bacchetta, la sorprese! Ritornò con l'attenzione ai ''fatti” che Harry stava riportando, sapendo che avrebbe dovuto assicurarsi di non raccontare niente che contraddicesse la sua versione.


“Hai pensato di Schiantare Lestrange?”


“No.”


“Perché no?”


“Teneva Susan sotto Imperius. Io mi stavo stancando molto rapidamente ed ero abbastanza sicuro che la maledizione di Lestrange non sarebbe svanita se l'avessi solo Schiantato. Così l'ho colpito a mia volta con un Reducto.”


L'Auror fermò la piuma prendi appunti per un momento e guardò Harry con attenzione. “Se dovessi farlo di nuovo, signor Potter?”


“Lui o Susan? Ha anche bisogno di chiederlo?” disse Harry senza esitazione, facendo una piccola smorfia quando il Medimago spalmò un po' di crema di Veela sulla sua bruciatura da maledizione.


“Come pensavo. Mia sorella Alicia gioca a Quidditch con te. Mi ha detto che vuoi diventare un Auror dopo Hogwarts. Da quello che ho visto, non avrai problemi con quello.”


“Grazie, signore. Alicia è una buona amica. Ho sentito che stava pensando di diventare una professionista. Ha mai fatto un provino?” chiese Harry, allontanando la conversazione dalla battaglia.


“Oh, sì. Ne ha avuti due buoni con i Falmouth e i Chudley e uno non così buono con le Holyhead. Penso che finirà almeno con il far parte della seconda squadra. Bene, ora ho bisogno di prendere le testimonianze della signorina Bones e del signor Piton. Quindi, perché non ti riposi? C'è una sala relax giù nel corridoio, sulla destra. Vai a prenderti qualcosa da bere. Manderò gli altri a raggiungerti.”


“Grazie, signore.” disse Harry, mentre usciva dalla stanza facendo attenzione alla gamba ferita. Un po' compiaciuto con se stesso, pensava che le cose stavano migliorando per il momento. Quel momento ebbe vita breve quando girò l'angolo e vide il volto di Albus Silente. Gli occhi del Preside erano completamente privi del loro scintillio consuetudinario.


“Vedo che ha avuto una serata movimentata, signor Potter. Forse vorrebbe unirsi a me per una breve discussione?”











Note dell'autore:

(Queste note sono state scritte da jbern in persona e tradotte da hp_in_my_heart.)


Grazie per le recensioni. Un recensore ha sottolineato che Susan era orfana, secondo il canon. Controllerò. In ogni caso questo non è servito molto a sua madre quando è morta nel primo capitolo. Un altro recensore voleva sapere se questa è una di quelle avventure in cui Potter è superdotato, dato che crea una Passaporta. Lo spiegherò nel prossimo capitolo, per ora è sufficiente dire che questa NON è una fic con un Harry superdotato. Anche se respinge Voldemort, perché Harry era fresco ma Tom sicuramente non lo era. Difficile a credersi, ma anche Voldemort può essere esausto dopo una dura battaglia. Farò del mio meglio per darvi una storia basata sul personaggio piuttosto che sul potere. Spero che vi piaccia il ritratto di Conrad Dawlish in questo capitolo.



  
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