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Autore: poetzproblem    11/02/2014    1 recensioni
Tutte le opportunità mancate e le strade divergenti in qualche modo le hanno condotte fin qui, e nessuno sa dove le porteranno. Seguito di Acceptance/Remembrance. Faberry Week giorno 1: Riunione
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Quinn Fabray, Rachel Berry | Coppie: Quinn/Rachel
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Acceptance/Remembrance'
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Parte seconda: A Thing To Be Achieved-Qualcosa da ottenere

* * *

La seconda volta in cui partecipa ad una cerimonia di premiazione, Rachel Berry ha ventisette anni. Sa che ricorderà sempre questo momento con chiarezza, mentre percorre il tappeto rosso fuori dal Radio City Music Hall. Sono i primi di giugno, ma la temperatura sta già salendo, e fra il tempo, i riflettori puntati sul tappeto e i lampi delle macchine fotografiche, si sente come se stesse cuocendo dentro il suo Armani color avorio—e Dio, ha aspettato così fanto per indossare qualcosa di Armani. Nessuno la sentirà lamentarsi, non quando finalmente (finalmente) è riuscita ad arrivare a  Broadway.

Aveva pensato sul serio di aver perso la sua possibilità. Tutti quei grandi sogni di successo che aveva avuto da bambina erano avvizziti pian piano ed erano stati man mano derubati dei loro vividi colori ogni anno in più che era rimasta in Ohio. Aveva dovuto accontentarsi di sedere sul divano accanto a Finn e guardare la televisione fra cumuli di bucato, finchè gli unici sogni che le erano rimasti erano stati quelli che avevano perseguitato il suo sonno inquieto, generati da rimpianti e occasioni perdute. Il suo matrimonio ne era sato avvelenato dall'interno, e per questo non riuscirà mai a perdonarsi completamente.

Divorziare da Finn e trasferirsi a New York non aveva magicamente sistemato le cose, ma le aveva dato la possibilità di riscoprire la ragazza che non si era mai scusata per la propria ambizione. L'aveva soffocata per così tanto tempo, ma non ci aveva messo molto a riportarla indietro, solo una piccola parte in uno show Off-Broadway e una protagonista femminile che aveva abbandonato lo spettacolo una settimana prima della serata di apertura. Rachel non aveva perso un colpo, aveva immediatamente chiesto a Justin e Ben, il loro regista, di darle la possibilità di sostituirla in modo permanente. Le sue dodici misere battute le avevano lasciato parecchio tempo per memorizzare l'intero copione e la musica—avrebbe potuto interpretare senza alcun problema qualsiasi ruolo, maschile o femminile—e lo aveva provato a Justin con un'audizione perfetta.

Reunion era cresciuto sempre più in popolarità tra gli spettacoli Off-Broadway, maturando un discreto profitto e attirando l'attenzione per due mesi prima della sua chiusura, solo per riaprire tre mesi più tardi con un nuovo investitore e un allestimento un po' più elaborato al Gershwin Theatre. Rachel aveva fatto il proprio debutto a Broadway assieme al suo spettacolo, e ora eccola qui, candidata al suo primo Tony.

Ha già un Drama Desk, ma è stato assegnato per il miglior cast, e lo divide con tutti i suoi colleghi. Quella cerimonia era stata eccitante per il semplice fatto di essere stata presente, circondata dai suoi pari e dai suoi idoli, mentre il loro show era stato premiato come qualcosa di speciale, ma quella cerimonia non era stata come questa—sfarzosa e sgargiante e trasmessa in tutta la nazione. Se (quando) vincerà stasera, farà una versione modificata del discorso che ha memorizzato da quando aveva tre anni. S ta cercando di prepararsi a ricevere una delusione. Dopotutto è in gara con quattro donne di grande talento, anche se personalmente pensa che almeno tre di loro siano decisamente sopravvalutate e che non saranno un problema. Rachel vuole davvero, davvero vincere quel Tony.

È la ciliegina sulla torta, ma non è la torta. Ha passato fin troppi anni a desiderare la semplice gioia di esibirsi sul palcoscenico e di sentire il suono degli applausi, per dare per scontato anche solo un singolo momento—premio o non premio. La prima volta che è uscita dal teatro per vedere la folla radunata fuori, che urlava il suo nome e chiedeva autografi e foto, si era sentita commuovere fino alle lacrime. Quella sensazione non svanisce mai—la meravigliosa pienezza nel suo petto quando vede la scintilla di meraviglia negli occhi di un fan. Ne ama ogni istante.

E ama specialmente questo istante. Non importa che il momento del tappeto rosso non sia trasmesso sulle reti principali, o che E! News abbia mandato il loro D-Team, o che solo alle riviste e ai blog che trattano di Broadway importi di avere un'intervista come si deve—due minuti appena, dei quali solo trenta secondi verranno salvati. Nessuno impedisce a Rachel di posare per le foto, di fare un bel sorriso per le telecamere, e di fermarsi ad ogni microfono che trova per potersi godere il suo primo vero assaggio di celebrità.

Alza lo sguardo, cercando tra la folla il prossimo giornalista dopo aver concluso una chiacchierata insignificante sul suo vestito con Alisha Quarles. Sa che non verrà messa in onda visto che è presente l'aristocrazia del teatro come Neil Patrick Harris, Mandy Patinkin, e (oh, dolce Barbra!) Bernadette Peters. Ci sono perfino alcuni attori di Hollywood come Anna Kendrick, Tom Hanks, e—la cacofonia di attività attorno a lei si ferma, diventando un sussurro distante, mentre il suo sguardo scorge un viso familiare qualche metro più in là.

Quinn Fabray.

È meravigliosa (come sempre) in un vestito verde che modella splendidamente la sua figura. Un brivido d'invidia le scorre lungo la spina dorsale mentre paragona silenziosamente i loro look per il tappeto rosso. Come se si fosse accorta di quell'ispezione, Quinn alza lo sguardo, trovando facilmente gli occhi di Rachel. Il sorriso gentile che sfoggia per le telecamere si fa più sincero mentre saluta Rachel con cenno per poi rivolgere di nuovo la propria attenzione all'intervista. Rachel sbuffa, un po' irritata—non può nemmeno avere questa cerimonia tutta per sé.

Ma il pensiero svanisce in fretta com'era arrivato. L'ultimo anno ha cambiato così tante cose fra loro. Quinn era stata l'ultima persona che Rachel si era aspettata di vedere arrivare all'improvviso per farle visita, eppure eccola lì—più splendida che mai—fresca di Oscar e sostenendo di volere un cambio di direzione.

"Sono solo stanca di giocare al gioco di Hollywood," le aveva detto Quinn mentre sedevano in un piccolo ristorante italiano non lontano dal Westside Theatre. Stava accarezzando lentamente con l'indice il bordo del proprio calice di vino mentre Rachel stava ancora cercando di rendersi conto che stava davanti a Quinn Fabray, dividendo con lei una conversazione e un pasto come se fossero state amiche da anni.

Era rimasta sorpresa allo scoprire di quanto Quinn fosse aggiornata sugli avvenimenti della vita di Rachel. Aveva chiesto come fosse possibile che Quinn sapesse più cose di lei di quanto lei ne sapesse di Quinn, visto che era la vita di quest'ultima ad essere sotto il microscopio dei media e trasmessa sulle principali stazioni televisive. Quinn si era stretta nelle spalle e aveva detto di aver saputo di Rachel da un amico che l'aveva sentito da un altro amico, prima di ricordarle che non avrebbe dovuto credere a tutto quello che c'era scritto sui tabloid.

"Sono un prodotto, completamente costruito e più che altro sintetico," aveva mormorato.

"Bè, i tuoi premi sono certamente reali," aveva tentato di rassicurarla Rachel.

Quinn aveva fatto un lieve sorriso.

"Sei davvero ossessionata con i premi."

Rachel era arrossita, e aveva tamburellato le unghie contro lo stelo del proprio calice.

"Non direi ossessionata," aveva brontolato. "Ma sono simboli di eccellenza nel tuo campo, e non ti sarebbero stati dati se non avessi talento. Non posso certo pretendere di sapere cosa si provi ad essere sotto lo sguardo di milioni di persone, ma Quinn…tu sei molto più della tua immagine."

L'intensità dello sguardo di Quinn l'aveva catturata, e aveva ricordato a Rachel le molte occasioni della sua gioventù in cui era stata incapace di indovinare cosa ci fosse nascosto dietro quegli occhi nocciola. Quello sciocco riferimento a Kelly Clarkson era stato subito dimenticato quando Quinn aveva sorriso e aveva detto, "Mi sei davvero mancata, Rachel."

Questo l'aveva scioccata molto più dell'improvvisa apparizione di Quinn al teatro, e Rachel aveva passato il resto della serata cercando di digerire una conversazione in cui Quinn le aveva confessato la propria intenzione di prendere residenza permanente a New York. E aveva fatto esattamente questo. C'erano stati dei viaggi a Los Angeles, naturalmente, ma Quinn aveva fatto sapere che voleva esercitare il proprio talento a teatro e ben presto aveva firmato un contratto per recitare nel revival di The Little Dog Laughed. Come Rachel aveva presto capito, era stata una scelta davvero ironica.

Lo show è stato candidato al Tony, ed anche Quinn. Almeno sono state nominate per delle categorie diverse. Rachel odia pensare al colpo che soffrirebbe la loro amicizia se fossero messe in competizione diretta, perché Quinn in qualche modo è riuscita a diventare una delle persone più importanti nella sua vita. Hanno cominciato lentamente, con una serie di pranzi e uscite per un caffè e giornate di shopping per l'appartamento che Quinn aveva comprato a New York, ma non ci era voluto molto perché arrivasse l'amicizia che Rachel aveva segretamente desiderato fin da quando aveva quattordici anni. No, è ancor meglio di quanto avesse desiderato, perché ora conosce la vera Quinn—tutte le insicurezze e le delusioni che aveva affrontato da adolescente e la donna meravigliosa (e talentuosa e comprensiva) che è diventata.

Rachel sorride mentre pensa alle curve e alle deviazioni che la sua vita ha preso e che sta ancora prendendo. Distoglie l'attenzione da Quinn, che sta affascinando tutti attorno a sé, e passa alla prossima intervista; questa con un popolare sito internet che si occupa di Broadway. Sinceramente, è un sollievo parlare a qualcuno che non degna di uno sguardo il suo vestito e comincia a farle una serie di domande intelligenti sullo spettacolo e sul ruolo per cui è stata candidata.

Concede la stessa attenzione e lo stesso rispetto ad ogni giornalista e fotografo che le dimostra interesse. Uno o due di loro cercano di farle qualche domanda sulla sua amicizia con Quinn—era inevitabile che attirasse un po' d'interesse, visto che di tanto in tanto sono state viste girare assieme per la città—ma Rachel evita educatamente ogni discussione, dicendo semplicemente quanto sia felice per la candidatura di Quinn. Naturamente è ancor più felice per la propria.

Alla fine fa il proprio ingresso nel teatro, salutando eccitata i suoi colleghi del cast mentre prende posto. Cerca di non pensare troppo al fatto che le è stato assegnato un posto alla fine della fila. Più tardi eseguirà un brano dallo spettacolo assieme ad alcuni dei suoi colleghi, ed è segretamente sollevata che la canzone sia in programma prima che la sua categoria venga annunciata. Mentre sarà sul palcoscenico sarà probabilmente tesa come una molla a causa dell'energia nervosa, ma almeno nno dovrà cantare con la depressione di aver perso o l'esaltazione di aver vinto. Nonostante tutto, dubita che quella di stasera sarà la sua migliore performance.

È così intenta a guardare tutte le facce familiari (e sconosciute) che vede tra il pubblico, che sussulta quando sente un fermo ma gentile, "Mi scusi, signorina Berry."

Alza gli occhi sull'addetto che sta chino su di lei, poi guarda la persona che gli è accanto.

"Ho il posto accanto al tuo," dice Quinn sorridendo, e Rachel si alza in piedi di riflesso, senza un singolo pensiero. Esce nel corridoio e Quinn le scivola accanto, riuscendo in qualche modo a strusciare un braccio, una gamba e un fianco contro di lei. Rachel può percepire il calore della pelle di Quinn attraverso la stoffa del suo vestito e sentire la dolce fragranza del suo profumo, e fa fatica a respirare—è una cosa che le accade con frequenza crescente quando si trova accanto a Quinn.

"Non dovresti sedere con il tuo cast?" le chiede.

Una spalla delicata si alza si abbassa in un gesto noncurante.

"Forse ho tirato un paio di fili," confessa Quinn con un sorriso malizioso. "Considerami la tua accompagnatrice."

Non c'è alcuna ragione concepibile perché il cuore di Rachel debba saltare dei battiti, ma l'organo non sembra saperlo.

"Quinn," mormora, per metà incuriosita e per metà in tono di rimprovero.

"Rachel," fa eco Quinn inarcando quel dannato sopracciglio con aria di sfida, si avvicina a Rachel con uno sguardo determinato.

"Hai davvero pensato per un solo minuto che avrei permesso a qualcun altro di congratularsi per primo quando vincerai il tuo primo Tony?"

Rachel fa del proprio meglio per tenere a bada il piacere datole dalle parole di Quinn. Trattiene un sorriso e cerca di tirare fuori un po' di umiltà.

"Se vincerò."

Quinn alza gli occhi al cielo.

"Quando," ripete in tono deciso, mettendosi comoda sulla poltroncina e sistemandosi con eleganza l'abito in modo che le stia disteso sulle gambe perfettamente privo di pieghe. Rachel cerca di non fissare quella semplice azione, alzando lo sguardo quando Quinn dice, "Chi potrebbe battere Rachel Berry, idolo di Broadway? Vincerai."

Rachel ride dolcemente, scuotendo la testa.

"In momenti come questo, non posso fare a meno di ricordare il tuo passato da cheerleader."

"Ringrazia che non ho deciso di indossare la mia maglietta con su scritto Team Rachel."

Rachel la osserva. Non c'è nemmeno una goccia di sarcasmo in quella frase—Quinn sembra assolutamente seria. Nessuna meraviglia che abbia vinto così tanti premi per le sue capacità di attrice.

"Di che colore è?" chiede Rachel, assecondandola con eguale serietà.

"Rosa," risponde Quinn disinvolta, mentre l'ombra di un sorriso comincia a incurvarle le labbra.

Rachel fa un mormorio pensoso, annuendo.

"Sarebbe stata benissimo con il tuo vestito."

Il sorriso che ha lottato per uscire finalmente prende possesso del volto di Quinn, e lei si volta verso Rachel con occhi scintillanti.

"Solo tu puoi pensare che rosa e verde stiano bene assieme."

"Perché, non è vero?" chiede Rachel seriamente.

"Non vedo l'ora che entri nella lista delle star più eleganti. Così potrò vendere le tue foto del liceo ai tabloid."

Rachel ansima drammaticamente e si posa una mano sul petto.

"Non oserai, Quinn Fabray. O dovrò rendere pubbliche le tue foto della tua fase punk, quando andavi in giro con i capelli rosa."

Il sorriso di Quinn si congela, prima che la donna scoppi in una risata ironica, facendo un gesto di diniego.

"Non hai foto di quel periodo," dichiara, sicura di sè.

Rachel sorride lentamente, avvicinandosi a lei.

"Stavi fumando sotto le gradinate dopo la scuola, con tanto di anfibi e cuffia di lana. Certo, non è esattamente un primo piano, ma il tuo profilo è inconfondibile."

Quinn fissa Rachel con un'espressione strana, comiciando a mordersi il labbro inferiore. Rachel riconosce quest'abitudine per quello che è—un segno di nervosa riflessione.

"Hai davvero tenuto una mia foto di allora?" chiede alla fine, sussurrando.

Rachel quasi confessa di averne tenute dozzine, ma poi ci ripensa. Non vuole fare la figura della stalker, anche se di tanto in tanto scattava foto ai suoi amici mentre non prestavano attenzione, documentando i momenti per poterli ricordare—e, okay, probabilmente per inserirli in un capitolo o due della sua futura biografia. Non sa perché abbia più foto di Quinn che di qualsiasi altro, con l'eccezione di Finn.

"Perché non avrei dovuto?" ribatte in tono innocente. Quinn sorride timidamente e distoglie lo sguardo, ma Rachel giura di vedere il rossore invaderle il collo e le guance.

Mette da parte questa cosa per rifletterci sopra più tardi. Anche questo accade sempre più spesso. Non sa cosa pensare in proposito—se significa quello che crede che significhi, o se le sue emozioni confuse stiano confondendo le sue percezioni. Forse ha solo paura di prendere in considerazione la possibilità, perché sa che è possibile. Il segreto che Quinn custodisce più gelosamente è stato una sorpresa per Rachel, ma l'ha accettato in fretta e assimilato nelle centinaia di interessanti sfaccettature che compongono Quinn Fabray. La loro relazione attuale è perfetta nella sua imperfezione—il familiare tira e molla del liceo, ma addolcito e maturato con l'età. Sono eguali ed opposte con tratti che si sovrappongono, e Rachel esita a prendere iniziative che possano cambiare lo status quo. Eventi passati sono la prova che non è brava in queste cose, dopotutto.

La cerimonia è cominciata da mezz'ora quando Rachel deve prepararsi per cantare. Quinn le sorride e le dice, "Rompiti una gamba."

Rachel fa una smorfia.

"Anche se apprezzo che tu usi il tradizionale augurio teatrale per dirmi buona fortuna, continuo a vedermi mentre inciampo salendo sul palcoscenico e mi rompo una gamba sul serio."

Quinn ride.

"Hai fatto questo numero otto volte alla settimana per un anno ormai. Non credo tu debba preoccuparti."

Rachel non è del tutto convinta. Mentre sta per alzarsi, Quinn le prende la mano e la stringe gentilmente.

"Sarai meravigliosa," dice, e Rachel si sente subito più calma.

Nonostante lo stormo di farfalle—o forse di colibrì—che sta attaccando il suo stomaco, Rachel non inciampa rompendosi una gamba e non sbaglia le note. La sua esibizione non è certo perfetta, ma può andare. Quando si cambia di nuovo con il proprio abito e ritorna al proprio posto, è il momento in cui viene annunciata la categoria di Quinn.

Sa che di tanto in tanto riesce ad essere davvero concentrata su sé stessa e a non vedere importanti indizi sullo stato d'animo delle persone che la circondano, ma non c'è modo di equivocare la tensione che pervade Quinn. Rachel tende silenziosamente la mano per afferrare quella di Quinn, stretta a pugno nel suo grembo, nonostante una delle telecamere si avvicini a loro due. Nel momento in cui le sue dita sfiorano esitanti quelle dell'altra donna, la mano di Quinn si apre e le sue dita si intrecciano a quelle di Rachel. Quest'ultima sorride e ascolta gli applausi che risuonano quando il nome di Quinn viene annunciato tra i candidati. Sa che Quinn vincerà.

A parte il fatto che non vince.

Le dita di Quinn stringono convulsamente quelle di Rachel per poi rilassarsi. Rachel la guarda preoccupata, osservando la sua espressione calma e il sorriso che, sa benissimo, è completamente falso. Mentre Lily Rabe sale sul palco per andare a prendere il suo Tony, Rachel accosta la testa a quella di Quinn, sussurrando, "Avresti dovuto vincere."

Quinn fa una risata priva di umorismo e si stringe nelle spalle.

"È un onore anche solo essere candidata," recita con un sorriso ironico.

Rachel sa che è delusa, ma non nega la verità nelle sue parole. Quinn voleva provare la sua capacità di attrice, senza le telecamere e i rifacimenti delle scene tipici di Hollywood, e della sua capacità ha dato prova ampiamente.

"La prossima volta," la rassicura, sentendo un'altra stretta alla mano mentre Quinn sospira e ascolta educatamente Lily recitare il suo discorso.

Non lascia andare la mano di Rachel.

La sconfitta di Quinn si è portata via un po' della gioia di Rachel. In passato è stata gelosa del successo dell'amica, ma meritava davvero quel Tony. Rachel è delusa quasi si trattasse del suo premio, e si accorge che la propria delusione ben presto potrebbe essere moltiplicata per due. Se Quinn non è riuscita ad aggiungere un Tony alla sua già impressionante collezione di statuette—e Rachel la ha viste e toccate e sono davvero impressionanti—allora come può sperare di vincere nella propria categoria?

Ben presto arriva il momento in cui lo scoprirà. Megan Hilty e Sutton Foster annunciano le candidate per la Miglior Performance di un'Attrice Protagonista in una Commedia Musicale, e Rachel smette di respirare. È vagamente consapevole del fatto che Quinn si sta agitando accanto a lei e sta posando l'altra mano sulle loro. Rachel sta cercando di concentrarsi su Megan. Può quasi vedere le sue labbra muoversi, ma le parole suonano distanti e soffocate dal debole ronzio che le invade le orecchie. Si chiese se sia sul punto di svenire.

"Respira, Rachel," sente chiaramente pronunciare accanto al suo orecchio, e—oh, sì. È una buona idea. Apre la bocca e prende una boccata di ossigeno, impegnandosi a respirare e sorridere. È importante continuare a sorridere, dopotutto. Tristemente, non rende l'annuncio più chiaro alle sue orecchie che ancora ronzano. Sembra quasi che...

Ma non può essere.

"Rachel," ansima Quinn accanto a lei, stringendo forte le loro mani e fremendo nella sua poltroncina. "Rachel, hai vinto!"

Il respiro abbandona i suoi polmoni in un lungo sospiro, prima che ricominci a lottare per reclamarlo.

"Oh mio Dio," gracida. "Ha…ha detto il mio nome?" chiede stupidamente.

Il sorriso di Quinn illumina tutto il suo viso, mentre annuisce eccitata.

"Congratulazioni, Rachel," dice, lasciando andare le loro mani per cingere Rachel in un abbraccio un po' scomodo attraverso il bracciolo che le separa, e in qualche modo sembra migliore di qualsiasi altro abbraccio abbia mai ricevuto. Le mani di Rachel stringono istintivamente Quinn mentre inala profondamente. Il suo cuore si sta innalzando, ma si sente con i piedi per terra. Le labbra di Quinn le accarezzano la guancia prima di muoversi accanto al suo orecchio e sussurrare, "Sono così orgogliosa di te," e Rachel viene percorsa da un brivido.

"Io...non so che cosa fare," mormora, prigioniera degli occhi di Quinn anche dopo che la donna ha smesso di abbracciarla.

"Vai a prendere il tuo premio," la incoraggia Quinn con un dolce sorriso e un'espressione ancora più dolce. Rachel non vuole distogliere lo sguardo. Rimane a guardare mentre gli occhi di Quinn diventano lucidi in modo sospetto e sente una mano calda posarsi sul suo ginocchio e darle una lieve spinta.

"Vai," ripete Quinn, "prima che decidano di darlo a qualcun altro."

Questo spinge Rachel a muoversi, e praticamente si lancia fuori dal proprio posto, pregando silenziosamente di non inciampare nel proprio vestito mentre sale sul palco. Dubita sinceramente che riuscirebbe a farlo con metà della grazia mostrata da Jennifer Lawrence anni fa. Il suo cuore sta battendo all'impazzata nel suo petto e la sua mente comincia a rivedere tutte tutte le conquiste dell'ultimo anno, per poi fare un salto all'indietro di cinque anni. Poi dieci. Poi quindici.

Sospira di sollievo quando arriva sana e salva sul palco e riceve gli abbracci di congratulazioni da Megan e Sutton—e nessuno di essi la fa sentire bene come quello di Quinn. Quando finalmente riceve il suo Tony, lo prende con attenzione con entrambe le mani. È più pesante di quello che sembra, e deve resistere alla tentazione di far ruotare il medaglione. Se lo immagina già sullo scaffale a casa. Ha già il posto perfetto in cui metterlo.

Si accorge di quanto le stiano tremando le mani solo quando appoggia il Tony sul podio. Abbassa lo sguardo per vedere centinaia di facce che la guardano, e il discorso che ha preparato fin da quando aveva tre anni le scivola via dalla mente.

"Io...avevo l'abitudine di fare questo discorso davanti allo speccho quando ero piccola, ma all'improvviso non ricordo una sola parola," confessa intimidita. Le risate riempiono il teatro, e Rachel permette ad una risata di sfuggirle prima di scuotere la testa. Si asciuga le lacrime dagli occhi mentre il suo sguardo saetta da una persona all'altra fra il pubblico fermandosi solo quando infine trova Quinn, che si è seduta nel suo posto per vedere meglio. Il caos dentro Rachel si acquieta, e si ferma per prendere fiato e calmare i propri pensieri.

"Credo di poter dire di essere l'ultima arrivata nel teatro musicale," ammette, "anche se l'ho avuto nel sangue fin da quando ero bambina. Non ricordo un giorno in cui non ci fosse musica a riempire la nostra casa e sapevo…sapevo che un giorno sarei arrivata a New York e mi sarei esibita su un palco a Broadway come avevo sempre sognato."

Si ferma e prende un respiro, inumidendosi le labbra.

"Mi ci è voluto un po' per arrivare fin qui," dice, pensando a Finn. Non fa più male come un tempo, e spera davvero che lui sia felice quando adesso lo è lei, ora che finalmente hanno smesso di deludersi a vicenda.

"Ma questo mi ha solo resa più grata di poter finalmente fare quello che amo di più. E sono così onorata di poter lavorare in questo campo con tutti voi."

Un rombo di applausi sottolinea questa frase e Rachel sorride.

"Voglio ringraziare i miei papà per avermi instillato un così profondo amore per la musica e il teatro musicale fin da quando ero molto piccola, e per aver sempre creduto che ce l'avrei fatta, nonostante la strada difficoltosa che ho scelto. E naturalmente Justin McIlnay per aver creato uno show così straordinario e per avermi dato la possibilità di diventarne parte. E Ben Stockton per direzione e la coreografia. Grazie a Henry e Paul e a tutto il cast di Reunion. Siete voi il motivo per cui sono qui," seguono altri applausi.

Dibatte internamente sulle prossime parole da dire. Un tempo, aveva immaginato di includere nei ringraziamenti il suo glee club del liceo (e William Schuester), ma in parte solo per sbattere loro in faccia il suo successo e in parte per l'onesto apprezzamento per la loro amicizia, che ingenuamente aveva creduto potesse durare per sempre. Nessuna di quelle opzioni le sembra più adatta, ormai. Prima che Quinn entrasse nella sua vita, Kurt era l'unica persona con cui si era tenuta in contatto, e comunque il loro rapporto è teso ora che ha divorziato da Finn. E, povero Finn—ringraziarlo non le sembra giusto ora che non è più parte del grande quadro in cui ha cercato di dipingerlo in infantili, vivide pennellate. Ma c'è qualcos'altro che le sembra giusto fare.

"E per finire io…io voglio ringraziare Quinn," dice, senza darsi pena di dirne il cognome mentre guarda in direzione di Quinn, ma è troppo lontana e i riflettori sono troppo luminosi per vedere con chiarezza l'espressione dell'altra donna.

"Mi hai ricordato che il passato non deve definire quello che siamo, e che il futuro è quello che noi costruiamo. E sarò per sempre grata di aver avuto la possibilità di cambiare il finale della nostra storia."

È più complicato di così, naturalmente, ma come può spiegare che la sua invidia per il successo di Quinn è quello che ha tenuto in vita il suo sogno durante i giorni bui del suo matrimonio? O che i ringraziamenti pubblici di Quinn sono stati la cosa che hanno portato alla ribalta il nome di Rachel fra le masse quando era arrivata a New York? Sa che questi non sono i motivi migliori per essere grata a Quinn, ma sono senza dubbio presenti dentro di lei. Però, lo è anche l'anno appena trascorso, pieno di risate, e sogni condivisi, e paure segrete—e altre cose che entrambe hanno evitato di nominare.

Prende di nuovo in mano il suo Tony, tenendolo stertto al petto mentre dice, "Credo che finalmente abbiamo fatto entrambe la cosa giusta." Con un ultimo, "Grazie a tutti," Rachel ascolta l'applauso crescere assieme alla musica mentre viene accompagnata dietro le quinte, dove un reporter della CBS la sta aspettando per ricevere qualche commento subito dopo la sua vittoria.

Il premio per il Miglior Musical verrà assegnato dopo la pausa pubblicitaria, e spera davvero che il suo spettacolo vincerà. Tutti meritano di provare la stessa euforia che si prova ad essere riconosciuti dai propri pari. Decide di trattenersi nel backstage finchè non verrà annunciato il vincitore invece di tornare a sedersi, nel caso Reunion si porti a casa il Tony. Andrà a cercare Quinn più tardi. C'è molto altro che vuole dirle—cose che non dovrebbero essere condivise sulla televisione nazionale.

Sta sorridendo e accettando le congratulazioni di un gruppetto di attori, presentatori e membri dello staff che la circondano, quando Quinn la coglie di nuovo di sorpresa apparendo inaspettatamente, seguendo un giovane addetto che sembra fuori di sè Quando Quinn la vede, abbandona il povero ragazzo, e lui praticamente corre via per tornare ai propri doveri. Rachel tenta di reprimere un sorriso. Sa quando spietata sa essere Quinn Fabray quando vuole qualcosa. Così tanti piccoli momenti dell'anno passato all'improvviso cominciano ad acquistare un senso.

Rachel solleva orgogliosa il suo Tony mentre Quinn si ferma davanti a lei.

"Ho vinto," dice, e non è assolutamente necessario. Ma le piace dirlo.

"Mi hai ringraziata," esala Quinn in tono reverente.

"Sì."

"Non dovevi."

"Mi è sembrato giusto," ammette, incoraggiata dalla sua vittoria e dalle emozioni che può vedere chiaramente negli occhi di Quinn. "Tante cose che ti riguardano mi sembrano giuste, ultimamente."

Quinn prende un breve respiro e i muscoli della sua gola si contraggono.

"Sì?" sussurra, facendo un passo avanti e tendendo una mano esitante per posarla su quella di Rachel che stringe la base della stauetta—come se sentisse la necessità di iniziare un qualche contatto fisico. È così vicina che Rachel può vedere le pagliuzze verdi e dorate che lottano per il dominio nei suoi occhi.

"Hai intenzione di farmelo dire?" chiede Rachel dolcemente.

Le labbra di Quinn si incurvano in un sorriso prima di schiudersi.

"Penso di sì."

Rachel si passa la punta della lingua sul labbro inferiore e rimane a guardare mentre lo sguardo di Quinn segue impotente il movimento.

"Sei la mia migliore amica, Quinn," dice, e Quinn si intristisce all'istante, lasciando ricadere la mano. Rachel si assicura di tenere ben stretto il proprio Tony prima di lasciar andare la base e catturare la mano di Quinn.

"Ma sei molto più di questo," dice. I bellissimi occhi di Quinn si chiudono, nascondendo i suoi pensieri, e Rachel comincia a innervosirsi un po'.

"O… penso che potresti esserlo. Per me. Se…se vuoi."

Quinn apre gli occhi, e Rachel quasi dimentica di respirare nel vedere l'amore che irradia da essi.

"Lo voglio," promette Quinn, intrecciando le loro dita più strette e attirando Rachel più vicina. "Lo voglio così tanto."

Abbassa la testa prima che Rachel possa pensare di fermarla, e poi riesce a pensare solo a quanto sia giusta la sensazione delle labbra di Quinn contro le sue. La lingua di Quinn accarezza il contorno delle sue labbra prima di scivolare dentro e questo è anche meglio. Rachel si chiede perché non l'abbiano fatto prima. Quinn bacia in modo fantastico. Studiare la sua tecnica con quella dei suoi coprotagonisti non ha preparato Rachel per la cosa reale—e sì, okay, aveva effetivamente fatto attenzione ai baci che Quinn ha dato sullo schermo prima ancora di essersi trastullata con la fantasticheria di baciarla (e quell'unica volta al liceo non conta). Questo avrebbe dovuto essere prova di—qualcosa.

Rachel maledice silenziosamente il Tony prechè è incastrato scomodamente tra loro, impedendole di stare vicina a Quinn come desidera. Prende in considerazione l'idea di posarlo sul pavimento, ma dovrebbe smettere di baciare Quinn per farlo e ancora non le va di smettere. Desidera che ci sia un tavolo lì vicino , così potrebbero avvicinarvisi senza separarsi, e potrebbe mettere giù la statuetta e stringersi completamente a Quinn Fabray. E poi forse potrebbero stendersi sul tavolo e…

Bè, forse no. Questo non è certo il posto appropriato per una cosa del genere. Quel pensiero attraversa la mente di Rachel ed è una delle cose che riesce a dissipare lo stordimento in cui l'ha fatta precipitare Quinn, e si costringe ad allontanare la bocca da quella (veramente) talentuosa dell'altra donna. Il sorriso frastornato di Quinn sarebbe adorabile in altre circostanze, ma lo stomaco di Rachel si stringe mentre si affretta a liberarsi dal suo abbraccio. O almeno ci prova, ma Quinn non ha intenzione di lasciarla andare—il suo sorriso diventa un broncio preoccupato.

"Che-che c'è che non va?" chiede, delusa.

"Quinn, siamo in pubblico," si lamenta Rachel, guardando ansiosa tutte le persone che le stanno fissando, incluso quel dannato reporter della CBS e un altro di Playbill magazine. Il suo cuore sprofonda quando si accorge di quello che significa—Quinn non ha ancora rivelato la propria sessualità in pubblico—e si sente riempire gli occhi di lacrime quando vede l'espressione preoccupata del bellissimo volto di Quinn.

"Ed è per questo che ti sei fermata?" chiede Quinn incredula.

"Una dozzina di persone ti ha appena vista mentre mi baciavi," risponde Rachel con voce tremante.

Quinn si guarda in giro, notando il loro pubblico per la prima volta, prima di abbassare di nuovo lo sguardo su Rachel.

"E stanno per vedermi farlo di nuovo."

Comincia a chinare la testa di nuovo, e Rachel si allontana, evitando il contatto.

"Quinn," sussurra bruscamente. "La tua carriera."

"Viene seconda dopo la mia felicità," le dice semplicemente Quinn. L'irritazione svanisce dal suo viso e un dolce sorriso sboccia sulle sue labbra.

Alza una mano per scostare gentilmente una ciocca di capelli dal viso di Rachel prima di accarezzarle la mascella con quelle sue dita eleganti.

"Non voglio nascondere quello che provo per te."

Con quelle parole, Rachel capisce quanto sia completamente ammaliata da Lucy Quinn Fabray. Lascia andare tutti i suoi dubbi e le sue paure mentre guarda Quinn.

"E cosa provi per me?" chiede.

Quinn le regala un sorriso scherzoso.

"Hai intenzione di farmelo dire?"

"Penso di sì," la sfida Rachel ricambiando il sorriso.

Quinn si avvicina.

"Tu sei migliore di me con le parole," dice, accarezzando il collo e poi la spalla di Rachel mentre abbassa la testa. "Preferirei mostrarti quello che provo."

Le sue labbra distano lo spazio di un respiro da quelle di Rachel, prima che quest'ultima si allontani di nuovo con un ansioso, "Aspetta!"

Quinn geme di disappunto, e Rachel fa un sorriso di scusa per poi chinarsi con tutta la grazia che il suo vestito può permetterle e appoggiare con cura il Tony ai propri piedi. Quando si alza di nuovo, circonda Quinn con le braccia finchè non la stringe completamente a sé.

"Ecco," sospira. "Ora mostramelo."

E Quinn lo fa.

Le parole arriveranno più tardi, e tutti i sussurri di ciò che avrebbe poturo essere tacciono, celebrando un nuovo inizio.

Insieme.

  
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