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Autore: IvanaKa    12/02/2014    1 recensioni
Il sole non era ancora sorto ad Athira, capitale del regno di Ondreon quando si udirono degli squilli di tromba provenienti da Nord-Est; questi suoni annunciavano la morte di Hol. Dopo mesi di battaglie nelle quali molti cavalieri avevano perso la vita tentato di portare a termine la vendetta del regno, un uomo misterioso che mai aveva mostrato il proprio volto, era partito senza armi da Athira in groppa ad un cavallo nero.
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nel frattempo ad Athira


-Silver… figlio mio!- Gridò la regina osservando il figlio accasciarsi a terra, Vivika corse verso il principe e portandolo sulle proprie spalle si avvio verso il cavallo, Tormenta. Mise il principe sulla groppa del destriero e salì di seguito, l’animale galoppò velocemente verso il castello.-
-Fermatela, dove sta portando il principe?! Qualcuno la fermi.-
- Taci! Mai figlia non farebbe mai niente che possa ferire il principe… io non volevo che partisse per sconfiggere Hol, ma lei mi rispose che non avrebbe permesso a nessuno di fare del male a quel giovane, che nessuno poteva toglierli il sorriso.- disse Morthie guardando Tormenta allontanarsi.
 
 
 
 
-Principe, svegliatevi… Silver.- Vivika stava cercando di risvegliare il principe dopo averlo portato nelle sue stanze. La fanciulla guardò fuori dalla finestra più grande e si avvicinò al giardino, fra i numerosi cespugli di rose bianche notò una piccola pianta, delle rose nere.
Vivika guardò di nuovo il principe per poi avviarsi verso quel dettaglio che aveva catturato la sua attenzione; i fiori erano stranamente pochi, quattro.
Lo sguardo della ragazza tornò a prosarsi sul principe, ma invece di trovarlo addormentato notò gli occhi del regnante intenti ad osservarla.
Si alzò velocemente  e tornata in camera si inginocchio di fronte al principe tentando di spiegare l’accaduto.
–Spero possiate perdonarmi, dopo che siete svenuto vi ho portato nelle vostre stanze e…- Vivika non riuscì a terminare la frase, Silver la prese per un braccio e la portò nella sala dei dipinti. Si fermò di fronte ad un quadro che raffigurava una battaglia.
-Principe, cosa significa? Io non…- Il cavaliere impallidì quando notò due dei personaggi dipinti, Rina ed un uomo che ricordava molto Hol… Lucius.
– Vostra Altezza, siete in pericolo, vi proteggerò, ma prima devo parlare con… No, ormai è troppo tardi, solo vostro padre era in grado di utilizzare la magia. Non importa. Dovete sapere che Hol aveva un figlio, Lucius; vuole vendicare la morte di suo padre, la donna raffigurata, quella è Rina.- disse Vivika.

-Fermatevi Principe, non avvicinatevi a quella ragazza!- alcuni fanti che erano di guardia in quell’area del castello giunsero nella sala correndo. Gli uomini si avvicinavano velocemente al cavaliere impugnando le lance, pronti a colpire.
-Retinuo Tempus- Gli occhi di Silver diventarono bianchi e luminosi dopo che lo stesso ebbe pronunciate queste parole. Le guardie sembravano pietrificate, congelate nel tempo.
- Che cosa sta succedendo Ice…- Vivika sembrava spaventata. Si accorse troppo tardi dell’errore che aveva commesso chiamando il principe in quel modo.
-Come mi hai chiamato?- disse il ragazzo dai capelli color avorio. –Quanti anni hai?- concluse dopo alcuni attimi di esitazione.
-Ho 17 anni, vogliate scusarmi… dimenticate ciò che è successo.- disse la ragazza.
-Sai molto tempo fa… non so esattamente quanto, una bambina con dei lunghissimi capelli corvini era entrata nei giardini reali. Ancora oggi non ho idea di come abbia fatto. Mi disse che le rose bianche erano le sue preferite, non l’ho più vista… ricordo solo che mi aveva chiamato Ice, dicendomi che avevo gli occhi color ghiaccio.- Silver pronunciò queste parole molto lentamente, come se cercasse di ricordare qualcosa, forse un dettaglio che aveva dimenticato. Guardava la parete sul fondo della stanza, come se solo in questo modo i ricordi sarebbero riemersi.
Vivika sorrise, il principe ricordava quell’avvenimento. L’incontro di due bambini, l’incontro fra un principe e la figlia di un becchino. Il principe osservò lo sguardo della ragazza, era felice.
- Ora Vivika… dovrei liberare le guardie.- disse il principe continuando ad osservare il suo cavaliere. La ragazza sguainò la spada, era pronta ad affrontare le guardie. Gli occhi di Silver tornarono luminescenti, ma le guardie invece di muoversi verso di loro tornarono indietro, come se il tempo stesse scorrendo nel verso sbagliato. Dopo alcuni secondi i due giovani nella stanza udirono di nuovo la frase di una delle guardie.
-Fermatevi Principe, non avvicinatevi a quella ragazza!-
- Chi oserà solamente avvicinarsi al mio cavaliere subirà le conseguenze delle proprie azioni. Non avrò alcuna pietà con chi trasgredirà.- disse Silver, le guardie si fermarono e restarono ammutolite sentendo l’ordine del principe.
-Ma signore, la ragazza voleva…- disse un fante avvicinandosi.
- Lascia stare Axis, il principe ha dato l’ordine.- risposero Kai e Yoru che si erano appoggiati alla parete con un’aria annoiata. Due gemelli dai capelli rossi e gli occhi verdi , vestivano con dei pantaloni marroni, una camicia bianca ed una giacca dello stesso colore del bosco di Ather; l’unica differenza fra i due era una cicatrice che Yoru aveva attorno al collo.
Vivika sorrise raggiante dopo il loro intervento, nel frattempo le guardie abbandonarono la stanza.
- Adesso ho capito perché non volevi l’oro della regina…- disse Kai e Yoru continuò –tu volevi il figlio… la tua ricompensa è il principe?- i due gemelli risero dimenticandosi di essere in presenza della cosiddetta “ricompensa”.
- Siamo qui per sfidarti Vivika.- dissero i due con un tono serio.
- Non vi conviene… ricordate cosa è successo l’ultima volta?- rispose la ragazza con una aria di superiorità.
- Questa volta abbiamo i mezzi giusti.- continuarono ridendo e mostrando i due archi rossi che avevano temporaneamente abbandonato sul pavimento.
Il principe e Vivika osservarono le armi, l’ultima si avvicinò ai gemelli con un espressione seria e disse. - Collina del fuoco… ma perché sono due?-
   
 
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