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Autore: Ashura_exarch    12/02/2014    0 recensioni
Un racconto tri-shot che mostra il risultato di un nerd mezzo ubriaco e di un letto caldo. Avvertenza: l'accoppiata appena descritta è molto pericolosa, non rifatela a casa.
Genere: Dark, Fantasy, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ripartirono il giorno dopo. Dirk, Tyb e Garry si comprarono un cavallo per ognuno, e partirono poco dopo l'alba. Nonostante fosse spuntato il sole, sotto gli alberi c'era ancora buio, e Cass, che stava in testa alla fila, dovette accendere una lanterna.
Mentre avanzavano, le ombre sembravano allungarsi per cercare di afferrarli. Dirk ebbe un brividio freddo, che gli scese lungo la schiena. Non gli capitava spesso, ma forse era quella foresta ad inquietarlo. Dopo un po' fortunatamente alcuni raggi solari riuscirono a perforare lo spesso tetto verde, e la lanterna non fu più necessaria. Dirk però non riuscì ad impedire che una leggera ansia si impadronisse di lui.
Prese a gettare occhiate cariche di sospetto davanti e dietro di sé, ai suoi lati e perfino sotto e sopra, ma nonostante tutte le sue precauzioni non vide niente.
Andò avanti così fino a che il sole raggiunse lo zenit dopo un sensibile innalzamento della temperatura. Si fermarono per circa un'oretta per consumare un veloce pasto: gallette con carne secca e formaggio duro con acqua in borraccia.
Finito di mangiare la compagnia ripartì. A seguito dell'innalzamento di temperatura ci fu un drastico abbassamento, e addirittura prima che calasse la sera i quattro furono costretti a mettersi dei mantelli più pesanti.
Prima di accamparsi per la notte si fermarono altre due volte per sgranchirsi le gambe e una per rifornirsi d'acqua a una piccola cascata. Alla fine arrivarono ad una parte del sentiero molto larga e lì montarono il bivacco, e Tyb preparò dei tappeti di foglie che sostituivano i pagliericci. Aveva anche portato dei cuscini imbottiti con la paglia, sui quali si sedettero dopo che Dirk accese il fuoco. Cass catturò e spellò una lepre, che dopo essere stata un'oretta al fuoco divenne la cena del gruppo.
Nonostante il calore e la sicurezza che infondeva il fuoco, Dirk non si sentiva ancora tranquillo. Si sentiva come osservato, ma nonostante si fosse guardato attorno più volte, non vide nessuno a parte i suoi compagni.
Il giorno dopo passò sostanzialmente uguale a quello precedente, a parte che Dirk si sentì ancora più a disagio e sempre più osservato.
Il terzo giorno di viaggio trascorse come i primi due. Dirk adesso provava un leggero timore, e notò che anche i compagni erano turbati. La mattina e il pomeriggio trascorsero taciturni. Anche Cass, che di solito era la più allegra, era rimasta in silenzio. L'atmosfera della foresta si era fatta ancora più pesante, segno che si erano addentrati nel folto degli Ombroboschi. C'erano molti sentieri che attraversavano quei boschi, ma quello che percorreva il gruppo era quello più corto, anche se Dirk se lo ricordava molto più corto di così. Stava cominciando a pensare che quella foresta li stesse ingannando, che stesse cercando di farli perdere nei suoi meandri per poi inglobarli lentamente quando si sarebbero arresi alla morte. Ma Dirk non era certo intenzionato a fare la morte del sorcio così, intrappolato tra quegli alberi.
Era ormai giunta la sera del terzo giorno. Avevano deciso che si sarebbero accampati al primo allargamento della strada, che sembrava però non arrivare mai. Il sentiero si stava anzi restringendo, e le chiome degli alberi abbassando, tanto che sembrava che la natura li volesse schiacciare.
Dopo un po' furono costretti a smontare dai cavalli e a condurli a mano. Alla fine la strada divenne talmente stretta da consentire solo il passaggio di un uomo in posizione prona.
Dopo una veloce consultazione la compagnia decise che avrebbero legato i cavalli e sarebbero proseguiti a piedi. Se fosse stato un vicolo cieco, sarebbero tornati indietro e avrebbero cercato un'altra strada. Se invece si poteva proseguire, avrebbero sfondato di forza le frasche che li separavano dalle cavalcature e sarebbero andati avanti.
Dirk fu il primo a passare, in funzione di esploratore. Dapprima non vide nulla, poiché le frasche erano talmente fitte che lasciavano passare pochissima luce. Accesa una lanterna, poté distinguere chiaramente quello che gli si parò davanti. La strada terminava così, di botto, come se gli ostacoli fossero stati messi lì apposta. A bloccare il sentiero c'era uno spesso strato di rovi, ma non rovi qualunque, bensì rovi spinadisangue, che erano rinomati per il loro comportamento vampireso. Bastava che anche solo una spina si infilasse nella pelle di un essere vivente che esso non veniva lasciato andare se non dopo essere stato prosciugato di tutto il sangue. Non erano tuttavia pericolosissimi, poiché la pianta era molto poco resistente, almeno nei fusti giovani, perché non avevano ancora sviluppato una robusta corteccia. Era sufficiente un colpo ben assestato di machete per staccare il ramo, anche se c'era il rischio che il ramo amputato rimanesse ugualmente attaccato alla vittima e la dissanguasse vanamente.
- Cosa c'è? - chiese Garry, con un tono vagamente preoccupato.
- La strada è bloccata. C'è uno spinadisangue che ostruisce il sentiero. Non si può continuare, a patto che non abbiate un machete. Ce l'avete?
- No. - disse Cass.
- Bene, dobbiamo tornare indietro.
Dirk stava per andarsene, quando sentì una piccola corrente d'aria che proveniva da sinistra. Guardò meglio, e vide che in mezzo agli arbusti del sottobosco c'era un altro sentiero.
- Un momento! - esclamò - Qui c'è qualcosa!
Esaminò meglio, spezzando alcuni rami di sambuco rosso e macchiandosi con il succo delle bacche, e vide che il sentiero si inoltrava nel folto degli Ombroboschi.
- C'è un'altra strada! - esclamò al colmo della felicità.

 Cass fece partire al galoppo il suo cavallo, che sfondò il tetto di foglie che separava Dirk dal resto della compagnia. Dirk tranquillizzò poi il cavallo, e furono fatti passare gli altri. Per quella notte si accamparono lì, e la mattina dopo presero la nuova strada e continuarono, fin quando si sistemarono in una radura.
Stavano davanti al falò, mogi mogi. Quando avevano trovato la nuova strada erano stati entusiasti, ma la loro felicità si era affievolita col passare delle ore, con la crescente consapevolezza che si erano persi. Dirk stava seriamente prendendo in considerazione l'ipotesi che fosse il bosco stesso a farli perdere.
Non avevano nemmeno avuto la voglia di cacciare, ed avevano consumato le scorte che già avevano. In realtà non avevano quasi toccato cibo a causa del bassissimo morale. Anche Garry, che di solito faceva sempre il bis, non mangiò quasi niente. Pian piano se ne andarono tutti a dormire, senza nemmeno curarsi del fuoco morente.
Il giorno dopo fu ancor più deprimente di quello prima. L'atmosfera s'era fatta pesantissima, e ormai nemmeno facevano più caso a dove stavano andando, tanto erano sicuri che non sarebbero più riusciti ad uscire da quegli inquietanti boschi.
Al tardo pomeriggio del quarto giorno dalla partenza da Trayli's End il gruppo si inoltrò in una valle, segno che erano giunti alle pendici dei monti Osrod. Si stavano spingendo troppo a nord del loro itinerario, ma ormai non gli importava più. Si sentivano perduti per sempre, e probabilmente sarebbero morti tra quegli alberi.
Alla sera i quattro si trascinavano come spettri, senza la minima consapevolezza di sé e di quello che stavano facendo. Cass e il suo cavallo si erano fermati. L'animale brucava tranquillamente l'erba, non risentendo degli effetti della foresta, mentre l'elfa sembrava essere caduta in una specie di trance: fissava il vuoto, e la sua sanità mentale stava collassando. Anche il cavallo di Garry si era fermato, e anche lui si era imbambolato, ma non essendo mai stato molto saldo sulla sella era preso caduto, aveva sbattuto violentemente la testa ed era svenuto. Tyb e Garry invece avanzavano alla cieca, in quanto si stava alzando una fitta nebbia.
Dirk, senza nemmeno accorgersene, entrò nell'imboccatura di una grotta, e immediatamente si riscosse. Nonostante avesse perso sempre più la concezione del tempo, si ricordò di tutto quello che era successo, e si rese conto di cosa erano vittime.
Gli Ombroboschi erano anche famosi per il pino inibitore, una pianta dalle foglie tossiche che usava per difendersi. Gli effetti erano sonnolenza, depressione e caduta in uno stato di completo abbandono. A quanto pare erano da due giorni che dormivano su quel veleno, ed era per questo che si erano conciato così.
Scese da cavallo, respirando a pieni polmoni l'aria fresca della caverna. Immediatamente si mise a cercare i suoi compagni. Cass non si muoveva, e Dirk si diresse verso di lei. All'improvviso fu distratto da un rantolo proveniente dalla sua destra. A causa della nebbia, Dirk non era in grado di vedere cosa provocasse quel rumore, ma dopo poco arrivò arrancando Garry. Si teneva la testa, e appena vide Dirk gli andò incontro.
- Ah, cosa è successo? - chiese Garry con voce strascicata.
- Siamo stati intossicati con il pino inibitore. Ci siamo avvelenati da soli, infatti ci abbiamo dormito sopra e abbiamo inalato le esalazioni.
- E gli altri?
- Cass è laggiù - disse Dirk indicando davanti a sé - Dammi una mano a tirarla giù.
Dirk e Garry afferrarono Cass e la tirarono giù da cavallo. Lei non diede segno di essersene accorta. Dirk e Garry la trascinarono immediatamente all'interno della grotta.
- Vado a cercare Tyb - disse Garry, e uscì.
Cass si riprese nel giro di alcuni minuti, giusto in tempo perché Garry tornasse con Tyb in spalla.
- Che è successo? - chiese Cass.
Dirk gli raccontò tutto.
- Sono rinsavito perché l'aria che c'è qui dentro sia in qualche modo benefica. Garry invece ha battuto la testa ed è svenuto, forse è per questo che quando si è svegliato è tornato normale.
Aspettarono che Tyb si riprendesse, e poi discussero della situazione.
- I cavalli non ci sono più - osservò Cass - Se ne saranno andati a pascolare da qualche altra parte, e con questa nebbia non possiamo andare a cercarli.
- Se restassimo qui in attesa che la nebbia passi? - suggerì Tyb.
- No - disse Dirk - In questa stagione la bruma può durare per settimane.
- Potremmo provare a vedere se queste caverne hanno un'altra uscita - propose Cass - In fondo saremo occhio e croce alle pendici orientali dei monti Osrod, e se riusciamo ad uscire dalla parte arriviamo nei Ducati del Nord.
- In effetti è la soluzione più sensata. Le nostre scorte erano con i cavalli, per cui o troviamo un'altra uscita o moriamo di fame.
- E se incontrassimo un troll di caverna? - disse preoccupato Garry - Quelli là sono molto comuni da queste parti, e soprattutto sono violenti e selvaggi. Si dice anche che siano cannibali...
- E' l'unica cosa che possiamo fare al momento - disse Cass - Ho alcune lanterne con me, potrebbero durare un paio di giorni. Ovviamente spero che questo basti per uscire.
- Andiamo subito, la nebbia sta cominciando ad entrare - disse Dirk indicando alcuni fili nebbiosi infilarsi nella caverna - Proseguiremo normalmente finché potremo vedere, poi accenderemo una lanterna.
Si incamminarono, e per alcuni minuti furono in grado di procedere, ma più si inoltravano in profondità, più il passaggio si faceva stretto ed oscuro. Cass allora accese una lanterna, e con lei in testa si disposero in fila indiana e proseguirono.
Quelle caverne erano un dedalo di cunicoli e gallerie talmente intricate che si persero più di una volta. Capitarono in molti vicoli ciechi, e tutte le volte furono costretti a ripercorrere molta strada per trovare la giusta direzione.
Camminarono per un'ora circa, finché Garry domandò - Ma non ci siamo già passati qui?
Gli altri si guardarono intorno, e in effetti si accorsero che aveva ragione. Da un cunicolo a lato si vedeva addirittura la cavità da dov'erano entrati.
- Ormai abbiamo provato tutte le strade possibili. - disse Dirk scoraggiato.
- Aspettate! - esclamò Tyb - Guardate! Lì, vicino all'entrata! C'è un'altra strada! - e puntò il dito.
In effetti vicino all'entrata c'era un'altra galleria, che non avevano notati quando erano entrati.
- Proviamolo, tanto che alternative abbiamo? - disse Dirk.
Si infilarono velocemente nella galleria, visto che la nebbia aveva interamente invaso l'ingresso e si stava infilando anche in quella.
La lanterna si spense poco dopo, e Cass ne accese un'altra, anche se sembrò che non illuminasse come quella di prima.
Camminarono ancora, finché la galleria si allargò notevolmente, acquistando tratti troppo lisci per essere naturali.
- Sembrano delle gallerie naniche. - disse Garry. In effetti sembravano realizzate proprio dall'abile mano di uno scultore nanico. Avevano le pareti completamente lisce e simmetriche, come anche il tetto, che messi insieme formavano una cornice perfettamente quadrata.
Cominciarono a percorrerla, ma Dirk si sentì di nuovo inquieto e si guardò alle spalle. La nebbia aveva fatto irruzione nella galleria che stavano percorrendo. Dirk lo fece notare anche agli altri, e allungarono il passo, ma nonostante questo la nebbia li raggiunse poco dopo.
- Dove siete? Non vi vedo più! - esclamò Garry.
- Tutti fermi! - disse Cass - Ho qui una corda, leghiamoci per non perderci e proseguiamo.
A Dirk venne passata una corda, che lui prontamente si legò intorno alla vita, e una volta fatto l'allungò alla sagoma scura che vedeva dietro di sé, che probabilmente era Garry.
Una volta che Tyb, quello che chiudeva la fila, ebbe urlato di essersi legato anche lui, potettero proseguire senza perdersi.
Avanzarono per un po', senza apparenti cambiamenti nell'ambiente circostante, e Dirk cominciò a pensare che stavano girando in tondo.
Ad un certo punto Dirk si sentì tirare dietro si sé. Si voltò, e vide che Garry si era fermato.
- Cosa c'è? - chiese Cass adirata e costretta a fermarsi anche lei.
- Vedo qualcosa - disse Garry scrutando davanti a sé - Sembra un uomo.
Tutti guardarono nella direzione interessata, e scorsero anche loro il flebile contorno di una figura umana. Si avvicinarono prudentemente, e più si avvicinavano, più notavano particolari di essa: aveva i denti lunghi e affilati che sporgevano ricurvi dalla parte inferiore della bocca in su, che erano troppo mostruosi per essere umani ma troppo piccoli e ben curati per essere di un troll. Notarono anche il naso da maiale, gli occhi iniettati di sangue e i lunghi capelli che gli scendevano lungo il corpo deforme.
Ci mancò poco che Garry svenisse trascinando giù con sé anche gli altri, mentre Dirk sfilò prontamente il suo fido pugnale e lo lanciò verso la terrificante apparizione. La trapassò da parte a parte, come se fosse stata fatta di aria, e rimbalzò lontano con un tonfo. La creatura non ebbe la benché minima reazione.
- Ma... è morto? - domandò Tyb.
- Non penso nemmeno che sia vero - disse Cass - Riconosco la fattura, è solo un ologramma, per fortuna, ma attenti a non dargli troppo credito, perché più vi spaventate, più esso diventa reale, ma ora che il pugnale ha dimostrato la sua inesistenza, non può far male a nessuno.
Garry si mise a prendere a pugni l'aria che componeva il mostro, come per fargliela pagare per averlo fatto spaventare a morte.
Dirk andò a recuperare la sua arma, e notò che da quella parte il passaggio continuava restringendosi e ampliando notevolmente la vista nella nebbia.
- Da questa parte! - gridò - Non penso che avremo ancora bisogno delle corde!
Si slegarono, e proseguirono da quella parte. Sul loro cammino incontrarono molti altri ologrammi, ma sapendoli solamente delle illusioni, li scavalcavano e proseguivano tranquillamente. Andò avanti così per circa mezz'ora, fin quando la nebbia si diradò completamente mentre erano arrivati in vista di un'uscita.
Sbucarono in un campo aperto. Era notte, e il freddo particolarmente intenso fece loro capire di essere nelle ore centrali del buio, dove il freddo raggiunge il suo picco massimo. Si coprirono immediatamente con i mantelli. Le montagne intorno a loro fecero capire che si trovavano su di un altopiano, e poco più in basso si vedevano delle strane costruzioni che formavano una specie di labirinto.
Mentre si avvicinavano, a Dirk sembrò di riconoscerle.
- Sembrano le tombe che fanno nella regione di Gemoren. Visto che la maggior parte di quelle zone sono paludose, costruiscono i sepolcri come se fossero delle piccole case in pietra all'interno di una cupola rovesciata posta nel terreno instabile, che basa le fondamenta sulla terra stabile e non la fa affondare.
- Troppo complicato per me - disse Garry - Quando morirò, voglio essere tumulato alla maniera berserker.
- Bruciato - tradusse Tyb.
Presto si inoltrarono in quel labirinto. Incontrarono altri ologrammi, ma non se ne curarono.
- Non ha senso - disse Cass - Questo non è terreno instabile, e visto che siamo su una catena montuosa dovrebbe essere più che stabile, e allora perché hanno costruito queste tombe qui?
Dirk si avvicinò ad una di esse, provando a leggere qualche epitaffio per ottenere delle informazioni sui sepolti, ma il tempo e le intemperie l'avevano levigata talmente tanto che adesso era perfettamente liscia ed indecifrabile. Provò anche con altre, ma nulla, ottenne lo stesso risultato.
Finalmente uscirono da quell'ammasso insensato, ed incontrarono qualcosa di ancora più strano: una lunga tavola apparecchiata per cinque.
- Guardate! - esclamò Tyb, indicando un punto davanti a sé.
Qualcuno gli stava venendo incontro.

Nota dell'autore
Grazie ancora per esservi sorbiti questa seconda chilometrica parte! Recensite, mi raccomando!
  
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