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Autore: CeciliaCollins    12/02/2014    0 recensioni
Una poesia sulla perdizione umana.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nella cecità della notte furon tempeste,
torbide echeggiaron
mormoree funeste.
 
 
L’albore chiari ’l crepiscolo,
e fu ‘l mattino,
d’un tenue miracolo.
 
 
Soave e neonato,
d’un inconsapevole principio,
s’alza anelato,
quest’illusivo inizio.
 
Lo guardo amabile,
così ignaro,
innocente e futile.
 Scacciando invano memorie
in quell’alba acerba
dal profondo oblio.
  
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