Fumetti/Cartoni europei > Martin Mystère
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Autore: Notteinfinita    12/02/2014    2 recensioni
L'ennesima missione attende Martin Mystére e la sua squadra...ma saranno capaci di affrontarne le conseguenze?
*****
Dal primo capitolo:
«Nelle ultime settimane si sono verificati diversi casi di manufatti stregati o maledetti.» spiegò la donna «Inizialmente si era pensato ad una casualità ma poi ci siamo resi conto che le coincidenze erano troppe.»
«E avete scoperto che la causa è di una super-razza di alieni che ha deciso di controllarci tramite questi manufatti!» concluse Martin che, rianimatosi, era saltato sulla scrivania di M.o.m guadagnandosi uno sguardo omicida dalla donna.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Diana Lombard, Martin Mystère, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Io non sono innamorato di Diana!”

Quelle parole continuavano a rimbombarle in testa mentre correva verso il dormitorio.

Giunta nella sua stanza, Diana si chiuse la porta alle spalle e, lasciatasi scivolare a terra scoppiò in un pianto dirotto.

Il sentimento che provava nei confronti di Martin era cresciuto giorno dopo giorno fino a quando non era stata costretta ad ammettere con se stessa che si era innamorata del suo amico d'infanzia. Finora era riuscita a tenersi tutto dentro, accontentandosi di avere con lui solo un rapporto fraterno ma sentirgli dire quelle parole dopo aver assaporato la dolcezza dei suoi baci era stato qualcosa di straziante.

Non poteva fare a meno di chiedersi dove avrebbe trovato la forza di vederlo ogni giorno fingendo che non fosse cambiato nulla.


La corsa di Martin si era conclusa all'interno del campanile della scuola. Lì nessuno l'avrebbe disturbato.

Se chiudeva gli occhi poteva rivedere lo sguardo sconvolto di Diana, fisso su di lui e la sua fuga.

Accovacciato a terra, con la testa nascosta tra le ginocchia, si chiedeva cosa aveva pensato delle sue parole, se avrebbe voluto ancora vederlo o se il loro rapporto sarebbe potuto mai tornare quello di prima.

Lo sperava ma il suo cuore gli diceva che era impossibile.


Jenni rimase ferma a osservare i due fuggire in direzioni opposte. Rimasta sola, sbuffò sonoramente.

Che Diana fosse innamorata di Martin l'aveva capito da un pezzo ma oggi aveva avuto la conferma che lui ricambiava i suoi sentimenti.

Adesso che aveva questa certezza non avrebbe permesso a quei due testoni di rovinarsi la vita solo per uno stupido malinteso.

Urgeva un piano.

Con passo deciso si diresse verso la scuola.

Dopo un breve giro, vide il suo obiettivo nel cortile sul retro della scuola.

«Ciao Java!» disse, avvicinandosi all'uomo primitivo.

«Ciao.» rispose l'uomo, perplesso.

«Tu sei molto amico di Martin e Diana, giusto?» gli chiese.

«Si loro amici di Java!» rispose, orgoglioso.

«Penso che anche tu ti sia accorto di cosa provano l'uno per l'altra?»

Java si limitò ad annuire, imbarazzato.

«Purtroppo oggi, non volendo, sono stata causa di incomprensione tra loro.» raccontò Jenni, dispiaciuta. «Martin era piuttosto strano, così gli ho chiesto che cosa avesse, se per caso si fosse innamorato; al che lui mi ha urlato che non era innamorato di Diana. Il problema è che lei era proprio dietro di noi. »

Java si portò una mano sulla faccia e scosse il capo, desolato.

«Ohi, ohi. Che disastro!» esclamò Billi, sbucando fuori da una siepe nella sua forma umana.

«E tu chi cavolo sei?» sbraitò la ragazza, tenendosi una mano sul petto per la paura.

«Io sono Billi.» rispose il piccolo alieno, dispiaciuto per averla spaventata. «Anch'io sono amico di Martin e Diana.»

«Si, adesso mi ricordo di te.» affermò Jenni, studiandolo.«Bé, io vorrei rimediare al danno fatto e aiutarli a mettersi insieme. Mi aiuterete?»

«Certo!» esclamò Billi.

«Cosa volere fare?» domandò Java, scettico.

«Se c'è una cosa che non si può dire di Martin è che lasci le ragazze in difficoltà» spiegò, con un sorriso furbo. «Se lui pensa che Diana sia in pericolo...»

«Si precipiterà a salvarla!» completò Billi, entusiasta.

«Bene, innanzitutto bisogna decidere come farli incontrare.» spiegò. «Diana, all'apertura della biblioteca andrà certamente a prendere il romanzo da leggere per il suo club del libro.»

«Sei certa che andrà lo stesso in biblioteca, dopo quanto è successo?» chiese Billi, dubbioso.

«Si, lo farà anche per distrarsi.» confermò la ragazza. «I problemi da risolvere sono due: come facciamo in modo che Martin passi di lì al momento giusto e chi farà l'aggressore?»

«Per l'aggressore è tutto ok, posso farlo io.» affermò il piccolo alieno gonfiando il petto.

«Tu?» chiese Jenni, incerta.

«Diciamo che sono piuttosto bravo nei travestimenti. Aspettami qui e vedrai» propose.

In fretta Billi riattraversò la siepe e si allontanò un po'.

Quando fu certo che nessuno potesse vederlo riprese le sue vere sembianze e, premuti un paio di bottoni sulla sua navicella, si tramutò in un ragazzo con occhi e capelli neri ed una ventina di centimetri più alto del suo solito travestimento umano, quindi tornò dagli altri due.

«Che ve ne sembra?» chiese, apparendo improvvisamente e spaventandoli entrambi.

«Billi, sei tu?» chiese Jenni, stupita.

«Piace il mio travestimento?» chiese l'alieno, soddisfatto.

«Perfetto!» esclamò la ragazza, gioendo. «Ora bisogna fare in modo che Martin si trovi a passare di lì.»

«Io chiamare Martin per aiutare con computer e quando lui andare via incontrare Diana.» propose Java.

«Bene, allora siamo tutti d'accordo.» affermò Jenni. «La biblioteca apre tra mezz'ora. Java,chiama Martin.»

Il cavernicolo armeggiò un po' col telefonino regalatigli a Natale dai suoi amici ed, infine, riuscì a contattare il suo amico.

Il ragazzo, pur se triste per quanto accaduto con Diana, non se la sentì di abbandonare l'amico e così gli promise di raggiungerlo in pochi minuti.

«Perfetto!» affermò Jinni, appena Java ebbe chiuso la chiamata. «Java, tu va al tuo ufficio. Billi tu, invece, nasconditi vicino la quercia che c'è nel viale che dalla biblioteca porta ai dormitori. Ci vediamo tutti lì.»

Presi gli ultimi accordi e scambiatisi i numeri di telefono, i tre si salutarono.

Jenni tornò al dormitorio e si appostò dietro la porta della propria camera per essere certa che Diana uscisse, come previsto.

Quando la ragazza si avviò verso l'uscita, Jenni avvisò via sms i suoi due complici.

Java, intanto, prendeva tempo facendosi spiegare da Martin come usare una chat.

Stando bene attenta a non farsi vedere, Jenni seguì Diana in biblioteca tenendo aggiornati gli altri due dei progressi.

Appena Diana mise piede fuori dalla biblioteca, un nuovo sms avvisò i due.

«Grazie Martin, io avere capito.» disse Java, che per trattenere Martin lo aveva costretto a spiegargli dieci volte la stessa cosa.

«Perfetto!» rispose il ragazzo, evitando di esclamare “finalmente” per paura di offenderlo.

Uscito dall'ufficio di Java, Martin si avviò per il parco in direzione del dormitorio, ignaro che Jenni e Billi lo attendessero nascosti dietro ai cespugli.

Come da programma, Diana riattraversò il parco per tornare nella sua stanza.

Quando giunse nelle vicinanze del suo nascondiglio, Billi, travestito, palesò la sua presenza.

«Ciao carina!» esclamò, avvicinandolesi con fare prepotente.

Diana si limitò a sorpassarlo, ignorandolo.

«E dai, non fare la preziosa, vieni a prendere un gelato con me.» propose, afferrandola per un braccio nel momento in cui Martin, superata una svolta, poteva vederli.

«No, grazie.» rispose secca Diana, allontanandolo e accelerando il passo.

«Che fretta, vieni a divertirti!» esclamò Billi, inseguendola, agguantandola con una mano e attirandola a se.

Martin, vista la scena da lontano, si affrettò a raggiungerli e, atterrato l'aggressore con un pugno, si pose tra questo e Diana.

«Volevo solo passare un bel pomeriggio.» disse Billi, in scusante delle sue azioni per poi darsi alla fuga.

Immediatamente Martin si lanciò al suo inseguimento.

«Martin!» urlò Diana, richiamandolo.

Voltatosi la vide, pallida e spaurita.

Lasciato perdere il ragazzo, corse da lei e la strinse a se.

«Non temere, ci sono io con te.» le disse, abbracciandola forte.

Diana si aggrappò alla sua maglietta in cerca di conforto e nascose il viso sul suo petto.

Nascosti dietro al cespuglio, i tre complici sorrisero nel vedere la scena.

«Missione compiuta!» esclamò Jenni, compiaciuta.

«Come, non rimaniamo a vedere come va a finire?» chiese Billi.

«Direi che da adesso possono anche cavarsela da soli. Che ne dici, invece, di offrimi un gelato? Tu Java vieni con noi?»

«Io chat con amica.» rispose, ammiccando.

«Prima del gelato, però, è meglio che mi trasf...cioè che mi cambi, se mi vedesse Martin sarei nei guai.» per un attimo, Billi si chiede che faccia avrebbe fatto Jenni vedendolo col suo vero aspetto ma poi si disse che, in fondo, per adesso stavano solo andando a prendere un gelato, ci sarebbe stato tempo per porsi certi problemi.

Usciti dal loro nascondiglio, stando attenti a non essere visti, i tre si allontanarono. Giunti nei pressi dell'edificio scolastico, Java li salutò mentre gli altri due, fatta una sosta nei bagni per permettere a Billi di cambiarsi, proseguirono in direzione della gelateria.

«Mi sa che dovrò confessare a Martin che ero io l'aggressore, non vorrei si scatenasse il panico al campus. Non oso pensare a cosa mi farà.» confessò.

«Vedrai che ti perdonerà, sarà troppo felice per tenerti il muso.» lo rassicurò la ragazza, sorridendogli e prendendolo sottobraccio.

Ridacchiando, i due proseguirono, felici del risultato ottenuto.

Intanto, seguendo il suo istinto, Martin accarezzò lievemente la testa di Diana deponendole un bacio tra i capelli e la sentì tremare leggermente. Pensando fosse un segno di disagio dovuto alla sua vicinanza, la scostò da se, sentendo la tristezza prendere il sopravvento.

«Maledizione.» sussurrò, senza riuscire a trattenersi.

«Che c'è?» chiese Diana, preoccupata.

«Io non ce la faccio.» confessò Martin, disperato, senza il coraggio di guardarla negli occhi. «Il Rito ha cambiato tutto.»

Quelle parole fecero sprofondare Diana nella disperazione. Era certa che Martin stesse per dirle che la loro amicizia era finita.

«Che intendi?» chiese, quindi, pronta al peggio.

«Io ho capito che tu per me sei più di un'amica, sono innamorato di te e non ce la faccio a starti accanto solo come amico.» ammise, temendo la reazione che avrebbe potuto avere la ragazza.

Un singulto sfuggì alle labbra di Diana mentre la gioia si faceva largo dentro di lei.

Sentendolo, Martin alzò gli occhi e rimase alquanto sorpreso nel vederla sorridere, anche se con gli occhi lucidi.

«Per me è lo stesso.» confessò, arrossendo.

Martin la guardò perplesso, incredulo di aver sentito quelle parole.

«Anch'io sono innamorata di te.» confermò Diana, sorridendo.

Il ragazzo sbatté alcune volte le palpebre scioccato per poi lasciarsi andare ad una risata liberatoria.

«Ti rendi conto che adesso dovrai sopportarmi sia come amico che come ragazzo?» le chiese.

«Solo io potrei farlo.» affermò Diana, ridendo.

«Adesso ti aggiusto io!» esclamò Martin, iniziando a farle il solletico.

Vedendola ridere, divertita, non resistette più e, portata una mano dietro la sua nuca l'avvicinò a se per poi baciarla.

Diana si abbandonò a quel dolce contatto portando le braccia al collo di lui e lasciando che le emozioni avessero il sopravvento, incapace di credere alla propria felicità, incapace di credere che tanto dolore avesse potuto portare ad una gioia così sconfinata.

Fine.

Angolo autrice: ed eccoci finalmente arrivati all'ultimo capitolo di questa avventura. Spero voi vi siate divertiti a leggerla quanto io mi sono divertita a scriverla.

         Grazie a tutti coloro che hanno messo la storia tra le seguite/ricordate/preferite e un doppio grazie a chi ha lasciato una recensione.

        A presto.

                      Notteinfinita.














  
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