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Autore: Marissa    16/06/2008    2 recensioni
"I giorni in cui ti ho amato sono stati il mio ultimo miracolo"
Una carrellata di momenti della storia di Bellatrix e Sirius, dal loro primo giorno di scuola fino a quella notte al Ministero della Magia.
E' la mia prima fanfic, siate clementi ^^
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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TeamoIhateyou
Chiedo scusa per averci messo così tanto a pubblicare il secondo capitolo, ma sono sotto esami e il tempo è sempre poco. Infatti non so quando potrà essere pronto il terzo, ma prometto di scriverlo il prima possibile.
Ringrazio Alice Cullen e Imma Star per le recensioni, sono contenta di sapere che l'inizio è piaciuto. Spero gradiate anche il secondo capitolo.

MOMENTUM

- Te amo, I hate you -


"Anche nelle notti in cui da sola gelavo tra la bianca neve
amarti era il mio ultimo coraggio"



Dopo due anni, ignorarsi era diventata un'abitudine. Bellatrix e Sirius si ignoravano quando si incrociavano nei corridoi, si ignoravano nelle ore di lezione che avevano in comune, si ignoravano alle riunioni di famiglia. Quella famiglia che Sirius aveva disonorato facendosi smistare a Grifondoro e che per questo lo aveva abbandonato. Bellatrix, da perfetta signorina Black, aveva voltato le spalle al cugino come tutti i membri della famiglia. In realtà, Bellatrix fingeva solo di disprezzarlo. Era ciò che le era stato imposto dai suoi genitori. Inoltre, l'odio tra Serpeverde e Grifondoro era troppo radicato, senza eccezione alcuna. O forse una, Severus Piton e Lily Evans. O forse due, Sirius Black e Bellatrix Black. No, lei non l'aveva mai detestato. Doveva fingere, non poteva fare altrimenti.
Al terzo anno qualcosa cambiò. James Potter, migliore amico di Sirius, pensò che sarebbe stato divertente prendersi gioco della Regina dei Ghiacci di Hogwarts, per cui Bellatrix diventò il bersaglio preferito dei Malandrini, così amavano chiamarsi Sirius e i suoi amici James, Remus e Peter. Ma Sirius non si divertiva a giocare a quel gioco, anche se fu proprio quello a permettergli di riavvicinarsi alla cugina, seppure nel modo sbagliato. Fu in quel periodo che Sirius si rese conto veramente quanto Bellatrix le fosse mancata. Solo sentirle dire "levati dalle palle Black" bastava per renderlo felice. Era così che lo chiamava lei. Black. Con un tono che sembrava volergli ricordare che non poteva fuggire dalle sue origini, che era diventato un Grifondoro, ma il suo sangue era sempre lo stesso, il sangue puro dei Black. Il loro sangue, quel sangue di cui Bellatrix era sempre stata tanto fiera. E Sirius rispondeva a tono, chiamandola anche lui Black con un tono poco da Grifondoro, come se, così facendo, intendesse un implicito disprezzo per tutto ciò che quel nome racchiudeva. Il suo cognome, il loro cognome. Come a voler proclamare che lui non era come Bellatrix, che non era come tutti gli altri membri di quella famiglia. Che quel cognome non gli apparteneva, che lo odiava, che odiava il suo sangue puro e tutto ciò che da esso derivava.
Bellatrix e Sirius passarono più di un anno a lanciarsi frecciatine, ad insultarsi, a guardarsi con un finto odio. E più crescevano, più le battute erano pesanti. "Sei una frigida del cazzo Black, non ti scoperei nemmeno sotto cruciatus". Fingeva, Sirius, fingeva perchè era l'unico modo per non rimanere ferito. Se avesse potuto tornare indietro, non avrebbe ripetuto lo stesso errore. Sarebbe corso dietro a Bellatrix, quella sera dopo lo Smistamento, quando lei non aveva voluto parlargli. Le sarebbe corso dietro e le avrebbe confessato il suo amore, chiedendole di stare con lei nonostante tutto. Avevano undici anni. Troppo pochi per giurare amore eterno? Eppure Sirius l'aveva fatto. Dentro di sè, aveva giurato di amarla per tutta la vita. E così era stato. Ma non l'avrebbe mai ammesso, non davanti ai suoi amici, nè davanti alla Regina dei Ghiacci. Ma Bellatrix aveva sempre avuto il potere di tenerlo prigioniero. E inizialmente, quel privilegio le era del tutto indifferente, sebbene Sirius a volte si fosse trovato a chiedersi se l'amore di Bellatrix per lui fosse realmente scomparso solo perchè era stato smistato in una Casa diversa. Ed era ciò che si chiedeva anche Bellatrix tutte le notti. Aveva pianto dopo lo Smistamento, nel suo letto, la sua prima notte ad Hogwarts, con le tende del baldacchino tirate e sotto le coperte, cercando di non farsi sentire dalle sue compagne di stanza. E ancora, ogni tanto, si ritrovava a piangere pensando a cosa lei e il cugino sarebbero potuti essere, tre anni dopo, se quel maledetto cappello avesse fatto bene il suo dovere. E se lei avesse accettato quella decisione invece di allontanare Sirius? Si sarebbe attirata addosso l'odio della sua famiglia, ma almeno loro due sarebbero rimasti insieme. Insieme per sempre, come si erano promessi tante volte quando, da bambini, Bellatrix scappava dal suo letto per andare a dormire con Sirius, quando si trovavano in vacanza insieme. Ma ormai era passato, Bellatrix aveva preso la sua decisione, come aveva fatto il Cappello Parlante. Sirius era un Grifondoro e non si poteva fare nulla per cambiare questa realtà.
  
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