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Autore: miaomimi    13/02/2014    5 recensioni
Mancavano due settimane a Natale e Gareth Eldrige, il Duca della Chiave, aveva sancito che le Feriae Matricularum si svolgessero proprio in quel periodo; questo a loro poco importava poiché terminati i festeggiamenti, se tutto fosse andato secondo i loro piani, sarebbero partiti ...
Cosa riserva il futura per Sophia Blackmore e Gabriel Stuart?
Genere: Avventura, Commedia, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gabriel Stuart, Sophia Lord
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Centinaia di candele illuminavano la piccola stanza di quella casa abbandonata fin dai tempi della rivolta. I mobili, o ciò che ne rimaneva, erano stati ricoperti da piante selvatiche e da fiori che non aveva mai visto. La fioca luce delle candele faceva risaltare il rosso del suo abito arricchito sul corpetto da piccole perle bianche, aveva lasciato le spalle scoperte dato il caldo soffocante di quella notte e i capelli erano stati raccolti in una grande treccia ornata da file di altre perle candide che mettevano in risalto il nero corvino dei suoi capelli.

Davanti alla statua di Santa Elienne era posto un piccolo cuscino per custodire i due anelli e un coltello. Mazzi di fiori, bottiglie di liquore alle ciliege e dolci erano stati lasciati di fianco come offerte.

Sophia chiuse per un momento gli occhi prima di iniziare il rituale. Conosceva le parole da usare, doveva ricordarsi di essere gentile e rispettosa, ma porsi alla pari della Santa e non come una semplice umana.

Riaprì gli occhi e guardò per un momento Gabriel che le sorrideva. Gli occhi grigi che brillavano calmi e pazienti le fecero aumentare il battito del cuore come solo con lui le accadeva. Non poteva perdere altro tempo doveva fare quello che serviva per difendere il suo amore e Gabriel.

- Signora dell'amore e della bellezza. Tu che proteggi le nascite e i matrimoni, ti chiedo, da pari a pari, di proteggere la mia unione con Gabriel. Ti offro questi doni e attraverso lo scambio del nostro sangue tu fa che possiamo riconoscerci e riunirci sempre.

 

A quelle parole Gabriel prese il coltello, dal manico riccamente intarsiato di madreperla, che giaceva tra loro e si punse il dito della mano sinistra, facendo scendere qualche goccia di sangue sull'anello di fidanzamento di Sophia poi le passò il coltello e lei imitò i suoi gesti bagnando con il proprio sangue l'anello che gli aveva regalato.

Da quel momento, con i rituali di Altieres e in gran segreto, lei e Gabriel erano sposati.

Terminato il rituale Sophia guardò la statuetta della santa, che pareva quasi rivolgerle uno sguardo d'amore mentre le fiamme delle candele sembravano aumentare la loro intensità.
Alle loro spalle la porta della casa diroccata si spalancò ed una forte luce illuminò tutto.
 


                                                             ****


                                                                                                                      Trenta giorni prima ...

 

Il profumo di dolci tipici dei vari borghi, aleggiava tra le stradine della Cittadella addobbate per quando sarebbero iniziati i festeggiamenti. Gruppi di scholares si preparavano per la Santa Messa di quella mattina mentre altri terminavano di trasportare le ultime casse di frutta e verdura per il tradizionale inizio ufficiale delle Feriae Matricularum.

All'interno del Collegio di Altieres, una voce squillante e allegra diffondeva auguri di Natale e buon divertimento svegliando chi ancora dormiva.
Uno tra questi era Gabriel Stuart, che se non fosse stato bloccato dall'abbraccio della sua principessa, sarebbe corso fuori dalla stanza per sgridare la piccola Fayette.
 

- E' felice! Finalmente è Natale e questa sera ci sarà il gran ballo nella Reggenza di Aldenor. - Sussurrò Sophia nel comprendere l'improvvisa agitazione di Gabriel.

-  Basta che non salga qui da te, altrimenti vado io ad accoglierla.- Ringhiò lui.

Nel sentire quelle parole Sophia aprì gli occhi e sorrise incontrando quei maledetti occhi grigi che le facevano battere forte il cuore, felice di trovarsi lì con lui.

Gabriel dal canto suo le regalava, come tutte le mattine, un sorriso rilassato, riservato esclusivamente a lei.

- La mia promessa sposa mi concederà l'onore di un ballo questa sera? - Domandò in tono allegro, accarezzandole il viso prima di avvicinarsi per baciarla.


- Vedrò cosa posso fare, sapete ho un lungo carnet. - Sorrise contro le sue labbra, divertita da quello scambio di battute mattutino.

- Potrei prendere a pugni tutti i cavalieri e riservarmi cosi il diritto esclusivo di ballare per tutta la sera con la mia fidanzata.- Il suo sguardo si fece più intenso, quasi di sfida.

- Hai già preso una volta a pugni mio fratello e non credo che te la caveresti contro Cain.

- In realtà, dovrei prendere a pugni tutta la tua famiglia e, a quel punto, credo che il tuo Tutore scioglierebbe il fidanzamento a costo di far scoppiare una guerra politica.

- Apriresti una guerra per me?

- Non serve che ti risponda e per quanto prediliga passare tutto il resto della mattinata a giocare con te e soddisfare certi appetiti, dobbiamo alzarci. - Sussurrò Gabriel, baciandola ancora una volta, prima di sciogliere il loro abbraccio ed alzarsi.

Il battibeccare delle sue cugine e la voce dei gemelli indicava che erano saliti al suo piano e significava anche che a breve avrebbero fatto incursione nella sua stanza.

Rapidamente scese dal letto e iniziò a indossare gli abiti che aveva preparato la sera precedente sulla sedia, operazione che non effettuava mai, ma immaginando il poco tempo a sua disposizione per quel giorno e l'imminente partenza verso Altieres si era organizzata.


“Una futura regina deve essere sempre pronta ed attenta per ogni occasione.” Le rammentava Bryce durante le sue lezioni, praticamente ogni volta che doveva accompagnarlo dal sarto.
Un bacio sul collo, seguito da una voce fredda che sussurrava al suo orecchio procurandole piccoli brividi, la risvegliò da quei pensieri.

 

- Moen Treseur sei pronta? -

Domandò Gabriel che, senza attendere una sua risposta, aveva già spalancato la porta della camera rimanendo fermo sulla soglia. Il chiacchiericcio fuori cessò immediatamente quando i mal capitati ne incontrarono lo sguardo freddo e distaccato.

 

- Fay eri da basso e sei riuscita a svegliarmi.- Disse in tono autoritario Gabriel.

Sua cugina non rispose, non tentò neanche di controbattere o inventare delle scuse, ma il sorriso entusiasta di poco prima si spense per qualche secondo.

Sophia scosse la testa esasperata, era più forte di Gabriel, aveva detto che doveva sgridarla e alla fine l'aveva fatto; chiuse la porta della sua stanza e insieme a tutti i suoi parenti si diresse verso la Chiesa per la Messa di Natale ed al successivo inizio della Festa.
 

                                                                         ****

 

La piazza era gremita di Scholares, quando la campana di San Petronio batté mezzogiorno.
Durante la cerimonia il Duca dell'Ordine della Chiave avrebbe dovuto prendere in consegna le chiavi della città dal Borgomaestro e dal Decano delle Corporazioni per dare l'inizio ufficiale delle Feriae Matricularum.
Eppure qualcuno all'apertura mancava.
L’Universitas degli studenti era riunita nella piazza sottostante la balconata della Societas delle Arti; il Borgo Maestro era al suo posto insieme al Decano e la verdura per la battaglia delle Ortaglie era pronta.
E il Duca dell'Ordine della Chiave?
Tutti continuavano a domandare dove fosse finito e rimpiangevano Axel Vandemberg, il predecessore dell'attuale, che scuoteva la testa e camminava avanti e indietro, seguito a ruota dal fratello, l'amico Ross, Gilbert Morgan e un salmodiante Stephen Eldrige che continuava a ripetere:

- Se ne é dimenticato! Sono sicuro.

- Cosa? - Gli domandò esasperato Bryce che avrebbe volentieri messo le mani sul Duca per strozzarlo.

- No, sarà caduto giù da qualche fosso creato da lui.- Rispose di rimando Gilbert.

- Secondo me, si è perso. - Intervenne Antony Ross.

- No, no. Ha pensato di mettere le Ferie nello stesso giorno di Natale proprio per non dimenticarsene. - Aggiunse Bryce, che controllava le reazioni del fratello pronto a intervenire a qualsiasi evenienza.

- Arriverà vi dico. - Intervenne finalmente Axel.

Qualcuno aveva iniziato ugualmente una sua battaglia privata, più per noia che per altro e le risse cominciavano a farsi largo.

I gemelli, con sguardo annoiato o forse addormentato, erano fermi al fianco Gabriel il quale, seppur apparentemente impassibile a quello che succedeva attorno a loro, controllava la sicurezza di Sophia. Caroline era intenta a parlottare con Sandria, consigliandola sui possibili abiti che avrebbe dovuto indossare come Sesto cavaliere dell'Ordine della Croce, per rimanere ugualmente femminile ed Alexandria dal canto suo le rispondeva che doveva essere uguale a tutti gli altri perché lei non era da meno di nessuno; Fay cogliendo il momento più opportuno, ossia quando Gabriel cercò di far star zitta Caroline, si avvicinò con noncuranza a Sophia

- Questa sera dovrà ballare con me. - Sussurrò al suo orecchio.

- Non esserne tanto sicura. - Rispose Sophia conoscendo già a chi si riferiva.

- Non può certo ballare con Jerome in pubblico, non ti pare?

- No, può semplicemente nascondersi per tutta la sera. - Disse distrattamente Sophia mentre scrutava la piazza in cerca di Juju e Jordan che dopo la messa erano scomparsi nel nulla.

- Non possiamo permetterglielo!

Sophia si voltò a osservare la cugina, che pareva molto determinata nel portare a termine la sua impresa.

- Credo che mi proporrà di ballare con lui. - sospirò. - Intanto tu ballerai con Gabriel e dopo il primo giro ci scambieremo i cavalieri.

- Praticamente vuoi usare la gelosia di Gabriel per assicurarmi il ballo? - Domandò Fay sorridente.

- Non mi viene in mente nient'altro e anche tu sai come il mio promesso sposo chiami Jordan. Quindi direi di sì, appena Gabriel vedrà che sto ballando con il "pulcino dei Vandemberg", verrà da me.

- Sofia se hai finito di complottare con Fay, vorrei mostrarti un posto. - Sussurrò con voce gelida Gabriel alle sue spalle riuscendo a farla sobbalzare per la sorpresa e dimostrandole così di aver sentito tutta la conversazione.

-  Non attendete l'arrivo del Duca? - Domandò Caroline.

-  Torneremo prima di Eldrige, ne sono certo.

Offrì il braccio alla fidanzata e la condusse verso il Borgo di Altieres senza degnare della minima attenzione gli sguardi che i presenti lanciavano nella loro direzione.

L'aroma di arance, canditi e spezie iniziava a farsi più forte, segno che si stavano addentrando in quella parte del Borgo, in cui i maestri fornai stavano preparando le tipiche leccornie delle feste.

Ad un tratto Sophia si fermò trattenendo anche il suo cavaliere. La sua attenzione era stata catturata da un giovane fermo sul cornicione di una balconata e che reggeva in mano del vischio. Sulla balconata, nascosta dietro a lui una giovane fanciulla emetteva risolini che si sentivano fino d'abbasso.
Sophia sospirò e Gabriel alzò la testa per comprendere cosa stesse guardando.
L'espressione del Capitano si fece dubbiosa, qualcosa in quel giovane appollaiato in alto gli ricordava qualcuno di familiare.
Aveva i capelli biondi e la divisa dell'ordine della chiave.
Sophia si voltò a guardare il suo fidanzato che non proferì parola ma a un tratto, schiocco la lingua.
Il giovane, che ricordava un gatto mezzo in equilibrio sulla grondaia pronto a cadere da un momento all'altro si voltò e Sophia trattenne il respiro. Mentre tutti si domandavano dove fosse finito il Duca dell'Ordine della Chiave, costui si tratteneva con dolci donzelle.
Non sembrava averli notati, perché la sua attenzione era stata catturata da una donna che era sbucata alle spalle della fanciulla; costei teneva in mano un grande mattarello da pasta, riccamente intarsiato con disegni, uno di quelli che, come le aveva spiegato Gabriel tempo prima, serviva per creare i biscotti tipici delle feste.
Le intenzioni della donna, però, al momento non sembravano esattamente quelle di preparare dolci, dal momento che vedendo Gareth aveva iniziato a urlare ed a sporgersi contro di lui sventolando il mattarello sopra la testa.
La fanciulla si era spostata lasciando spazio a quella che Sophia sospettava fosse la madre, mentre Eldrige tentava di saltare sul balcone adiacente per scappare alle furie della donna.

Il famoso Duca della Chiave.- Le disse in tono beffardo Gabriel mentre lei tratteneva il respiro per paura che il giovane cadesse. - Non cade è come i gatti stai tranquilla. - Aggiunse nel prenderla per mano e trascinarla via. Sophia guardò dietro di sé e come aveva detto il suo promesso sposo, Gareth saltò sulla balconata adiacente scappando dalla donna che, furibonda, gli lanciò il dietro mattarello riuscendo a colpirlo in mezzo alla schiena.

​-Va bè. - Sospirò Sophia – L'altra volta è caduto in una carrozza ed è stato colpito da un vaso di fiori.

- Quando?- Domandò dubbioso Gabriel.

 - Tempo fa, ma quella è un altra storia. Sai avrei voglia di mangiare una frittella di riso. Sorrise con aria complice certa che lui avrebbe compreso.

- Moen Treseur, mi deludi e dove credi ti stia portando?!

Divertito la guardò con la coda dell'occhio, prima di riprendere il loro cammino.

   
 
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