Anime & Manga > Naruto
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Autore: xSelene11    17/06/2008    5 recensioni
Ma, un istante prima che premesse il pulsante play, si rese conto di un lieve passo felpato che aveva seguito la chiusura dei portelli.
Alzò lo sguardo incuriosito – magari colui che era salito sarebbe diventato un suo compagno di corso alla Konoha University of Fine Arts, dove era diretto.

Una normale vita universitaria, nella più caotica e degradata Shibuya. Storie di ragazzi che si intrecciano, si attraggono, si respingono. Ragazzi normali, beh, più o meno…
[NaruSaku] [accenni ShikaIno, NejiHina, KibaHina e SasuSaku <- per poco, don't worry XD] [accenni lievi MinaKushi, JiraTsu]
Genere: Romantico, Triste, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Note dell'autrice: dopo aver passato ore e ore a pensare come potesse continuare [ehm >.<], eccomi qui con il secondo capitolo. In realtà, è ancora un capitolo molto introduttivo, quasi un intermezzo, visto che decisamente la storia vera e propria non è ancora iniziata XD eh sì, ce ne sarà ancora per molto u.u [sempre che non mi passi l’ispirazione e decida di non continuarla più XD].
Oh beh, basta minchiate [ma tanto, chi le legge XD?] e vi lascio al capitolo. Spero vivamente che vi piaccia >.<


Capitolo II – Field of Innocence

This girl looked more fragile than her new classmates.
Her skin was so translucent it was hard to believe
it offered her much defense from the outside world.
~Stephenie Meyer – Midnight Sun



La Konoha University of Fine Arts sorgeva in una delle più belle valli della prefettura di Tokyo, nei pressi del piccolo paese che le dava il nome. Era stata classificata come una delle migliori Università del Giappone, e veniva frequentata specialmente da ragazzi di buona famiglia.
Nonostante i miei genitori fossero entrambi persone molto famose, ero stata allevata senza troppi fronzoli, un po’ alla buona. Probabilmente, se così non fosse stato, quel giorno non mi sarei mai avvicinata a te.

La ragazza dai capelli rosa e dagli occhi verdi aspettò che i portelli si aprissero per scivolare aggraziatamente sulla banchina, respirando a pieni polmoni la dolce brezza primaverile che l’accolse.
Nonostante fosse stato un viaggio piacevole, il profumo alla menta – mischiato all’odore acre e pungente della sigaretta – del suo compagno di viaggio le pizzicava ancora un po’ il naso.
Il ragazzo in questione non si fece attendere e con un balzo scese dal treno, appena prima che le portiere gli si chiudessero dietro. Era strano, bizzarro, diverso da tutti gli altri ragazzi a cui era abituata. Provenendo da una famiglia più che benestante, i suoi amici o compagni di scuola erano tutti mocciosi viziati, i classici ricconi che ogni genitore vorrebbe veder maritato con la propria figlia.
Al pensiero di come sua madre avrebbe reagito se le avesse presentato un ragazzo come Naruto, la ragazza si lasciò sfuggire un risolino, subito zittito dallo sguardo sbigottito di lui. Beh, di certo non gli aveva dato l’impressione di essere completamente sana di mente. Tuttavia il biondo non disse niente, si limitò solo a scrollare le spalle, evidentemente non dando peso molto al suo strano comportamento.
Sakura rimase ad osservarlo sorridente, mentre si slacciava la felpa blu scuro – probabilmente anche troppo calda per quel periodo – e si sistemava meglio le Skull Candy sul collo.
“Andiamo?” Le chiese poi, accennando alle mascelle di vetro all’ingresso della stazione, che rivelavano già un sole cocente che bruciava l’asfalto.
Lei annuì, guardandolo preoccupata. Aveva il dubbio che con quei vestiti lui avrebbe patito il caldo molto più del necessario.
Naruto la osservò incuriosito, chiedendosi cosa avesse scatenato la reazione inaspettata della ragazza.
Magari pensa che vuoi stuprarla…
“Ehm, tutto ok?” Provò allora a domandare, abbozzando un sorriso, quando si rese conto che lei non aveva intenzione di muovere un passo.
“Non hai caldo?” Per un attimo gli si era gelato il sangue, possibile che quello sguardo d’apprensione fosse per lui?
Pensi davvero che siano cazzi tuoi?
Il ragazzo sorrise, sinceramente riconoscente, e si tolse definitivamente la felpa, gettandola in malo modo nel suo immenso bagaglio.
“Meglio?” Si buttò il borsone sulle spalle e, senza aspettare una sua risposta, si incamminò verso l’uscita.
Sakura abbozzò un sorriso, molto più tranquilla. La maglia nera che indossava sotto la felpa aveva un’aria decisamente meno letale.
La ragazza gli trotterellò accanto, guardandolo di tanto in tanto di sottecchi, incuriosita in particolar modo dal suo abbigliamento. Prima, sul treno, aveva cercato di non osservarlo più del necessario, ma ora che gli camminava accanto, non era poi così maleducato fissarlo un po’, no? Non indossava di certo abiti comuni, specialmente per qualcuno che frequentasse il quartiere di Shibuya. La maglia, forse di una taglia più grande, era di una marca che non conosceva e anche i jeans erano decisamente troppo grandi. Sembrava uno di quei teppistelli usciti da un telefilm americano.
In effetti, i suoi tratti non sono propriamente Giapponesi… magari ha origini straniere, o qualcosa del genere…
Anche la sua vecchia compagna delle elementari, Ino Yamanaka – capelli biondo platino, occhi azzurro chiaro, pelle nivea e fisico perfetto – aveva origini straniere, ma non trovava poi così tante somiglianze tra lei e Naruto.
Magari è solo biondo tinto…
Fece spallucce, in fondo non era poi molto gentile immischiarsi nei fatti altrui.
La ragazza alzò lo sguardo di fronte a se, osservando il paesaggio sconosciuto. Non riuscì ad impedirsi di sgranare gli occhi, era tutto stupendo. Il viale fuori dalla piccola e pittoresca stazione era completamente circondato da ciliegi, pieni di piccoli boccioli pronti a fiorire. A fare da sfondo, le verdi colline e l’azzurro del cielo, che abbracciavano dolcemente la piccola valle.
La quiete di quel luogo era rotta solamente dal sussurro di un ruscello pigro – o forse di una fontana, in uno degli immensi giardini che costeggiavano la strada – e dai passi strascicati del ragazzo accanto a lei.
Naruto – per l’ennesima volta – rimase scioccato dal comportamento della ragazza, ma stavolta preferì far finta di niente ed ignorarla, l’idea di finire in una casa di cura per il resto della vita non era poi granché.
“Basta proseguire per il viale e si arriva.” Il ragazzo spezzò il silenzio, esasperato dai continui gridolini e sospiri di eccitazione, che sentiva provenire a intervalli regolari dalla sua sinistra.
Donne… tutte uguali.
La ragazza accelerò il passo, cercando di trattenere la sua impazienza, nonostante sentisse l’impellente bisogno di mettersi a correre. Lui invece si limitò a scuotere la testa, chiedendosi cosa cazzo ci fosse per farla emozionare così tanto.
Sarà meglio andarle dietro…
Ma non fece in tempo ad alzare lo sguardo che Sakura era già sparita. Finalmente, si ritrovò a pensare, non avrebbe dovuto più sopportare la pulce dai capelli rosa. Per la prima volta in quella giornata sfoggiò il suo sorriso migliore, lasciandosi sfuggire anche un sonoro sospiro di soddisfazione, che tuttavia venne pietrificato a mezza strada da un “Uzumaki-kun” che era indubbiamente rivolto a lui.
Mai cantare vittoria troppo presto…
Senza fretta – perché avrebbe dovuta averne, dopotutto? – raggiunse la ragazza, sparita solamente lungo la discesa che portava in fondo alla valle, e si ritrovò davanti al maestoso cancello di ferro battuto della “Konoha University of Fine Arts”.
Nel frattempo lei stava immobile, dondolando sulla punta dei piedi, forse incerta sul da farsi, forse nella sua attesa…
Forse semplicemente perché è idiota…
Sorrise rassegnato, chissà perché ma aveva la sensazione che non sarebbe stato poi così facile liberarsene. Ma lei, probabilmente, l’aveva scambiato per una sorta di sorriso di… sollievo?
Ma pensa davvero che mi preoccupo per lei?
Sakura ricambiò l’espressione del biondo con un sorriso spensierato, aprendo poi il cancello quel tanto che bastava per far passare il suo compagno, che rimase – per… a che numero siamo arrivati? – profondamente scioccato. Come diavolo faceva uno scricciolo del genere ad avere una forza così mostruosa? Il ragazzo si toccò la guancia che era stata presa a pugni, notando che, in effetti, gli faceva ancora un po’ male.
Avrebbe dovuto ricordare di non farla mai arrabbiare.

“Uzumaki Naruto, unico erede dell’azienda Uzumaki. E Haruno Sakura, vincitrice del premio Akutagawa* del luglio scorso. Immagino ti occuperai a perfezione delle loro necessità.”
Il vecchietto affacciato alla finestra sorrise cordialmente all’uomo davanti a lui. Il professor Sarutobi, rinomato preside della prestigiosa Konoha University, era famoso per riunire sotto la sua ala tutti i più talentuosi e promettenti giovani del Giappone e renderli le vere colonne portanti della società.
“Mi occuperò personalmente di loro, Hokage-sama*.” Il suo sottoposto, il professore Iruka Umino, una delle sue ultime rivelazioni, il più giovane e brillante professore universitario di tutto il Paese, fece un profondo inchino, cercando di nascondere la soddisfazione di potersi curare di Naruto Uzumaki.
“Non ne ho alcun dubbio. Conto su di te.”

Ma quanto cazzo parla questa qui? Ma non può tenere chiusa quella fogna per cinque, fottuti minuti, dattebayo?
La protagonista del delizioso monologo interiore del nostro Naruto non era altri che la professoressa Anko Mitarashi, che aveva avuto la brillante idea di mettersi a sproloquiare sulla maestosità dell’edificio scolastico, “Di un famosissimo architetto inglese”, dello splendore giardini, “Progettati a stampo di quelli di Versailles”, e del lusso e della comodità dei dormitori, “Nessuno studente al mondo possiede alloggi così”. Ergo il biondo dopo solo una mezz’ora in quell’Università, già anelava al suicidio.
Solo le donne riescono ad ascoltare altre donne.
Infatti, la sua compagna di sventure, al secolo Sakura Haruno, ascoltava le chiacchiere senza senso della professoressa con vivo interesse, alternando qualche cenno d’assenso a delle domande, che provocavano un nuovo eccesso di ciance.
Mi chiedo quando finirà questa sega…
Neanche il tempo di pensarlo che si era ritrovato con una cartina in mano, mentre la professoressa si dileguava lungo il corridoio, forse alla ricerca di qualche nuova vittima.
“È stato molto interessante, non trovi?” Chiese Sakura, non notando – facendo finta di non notare – l’espressione seccata del ragazzo.
Avrei preferito spararmi alle palle…
“Interessantissimo.” Disse invece con un tono che non convinse nemmeno se stesso, sorridendole esasperato, ma evidentemente era troppo occupata a studiare la cartina dell’edificio per occuparsi di lui. La ragazza aveva un’espressione seria e corrucciata, gli occhi verdi guizzavano da una parte all’altra del foglio.
Naruto approfittò del momento di silenzio per gettare a terra il borsone, che per tutto quel tempo era stato costretto a tenere sulle spalle, sgranchendosi braccia e spalle indolenzite.
“Allora, i dormitori sono sul lato sud del campus, edificio 3. La tua stanza è al secondo piano, la penultima del corridoio.” Rise poi, sarcasticamente, sventolandogli una chiave davanti agli occhi. “Me l’ha data la professoressa Mitarashi.”
“Ah…” si limitò a dire, in fondo non sarebbe stato così infruttuoso starla ad ascoltare per qualche momento.
“Non ti preoccupare, erano per di più chiacchiere inutili.” Aggiunse sorridendo, lasciandogli cadere la piccola chiave sul palmo della mano ed indicandogli sulla cartina il punto esatto. “Beh allora ci vediamo, Uzumaki-kun.”
“Ehm… grazie.” Proferì rivolto alle sue spalle, arrossendo lievemente. Era piuttosto imbarazzante ammettere che gli era stata davvero utile.
Lei si voltò con una piroetta, accennando ad un piccolo inchino.
“Non c’è di che, Uzumaki-sama.”
Anche in futuro, lui avrebbe giurato di non aver mai più sentito una risata più dolce e cristallina.

“Niente da fare, così non va.”
Una ragazza dai lunghi capelli biondi, legati ad una coda di cavallo, continuava a misurare la sua stanza con lunghe falcate, i suoi occhi che guizzavano da una parte all’altra, alla ricerca di un’imperfezione, impossibile da individuare. Almeno per comuni occhi umani.
Si scostò seccata una ciocca di capelli da davanti al viso, sapendo già benissimo che tempo pochi secondi e sarebbe tornata esattamente nello stesso punto.
All’ennesimo giro per la stanza, si sedette sul letto che ormai aveva certificato come suo, la testa poggiata stancamente sulle mani curatissime. Rimase a fissarsi per qualche istante i piedini, fasciati da perfette scarpe firmate, per poi balzare in piedi improvvisamente. Ecco cosa c’era che non andava… era lei!
Per quanto fosse totalmente assurdo quel discorso – dato che era sempre perfetta – si rendeva conto che così vestita, quasi interamente di viola e lilla, faceva a pugni con l’arredamento della stanza, sui caldi toni del marrone e del rosa antico.
Immediatamente corse alla grande specchiera accanto alla porta e, con raccapriccio, appurò che era davvero lei fuori posto. Subito spalancò l’armadio lì vicino, alla ricerca di qualcosa che stesse bene con quei colori dannatamente sorpassati, possibile che in quella scuola non potessero arredare le stanze al passo con i tempi?
Dovrei avere qualcosa della scorsa stagione…
Storse il nasino perfetto, un po’ alla francesina, che le era saltato in mente quando aveva messo in valigia quei vestiti totalmente out?
La sua mano estrasse dall’armadio – capiente abbastanza per due, ma ormai quasi pieno – una maglietta colore rosa e verde, ultima collezione Yves Saint Laurent se non errava, ed una gonna aderente nera.
Meglio di niente…
Stava per sfrecciare in bagno a cambiarsi, quando il rumore fastidioso di qualcuno che bussa alla porta la fece fermare a metà strada e tornare indietro. Sorrise mestamente allo specchio e un paio di occhi di un celeste chiarissimo ricambiarono con uno sguardo sofferente. Non avrebbe mai voluto che la sua compagna di stanza la trovasse in quelle condizioni.
Ma è decisamente più scortese farla aspettare…
Così si diresse alla porta, abbassando lo sguardo, imbarazzata, e trovandosi a fissare i più assurdi stivali in vernice che avesse mai visto, accompagnati da una minigonna nera – a pieghe, assurdo – e una camicetta rosso ciliegia. La sua occhiata si fermò lì, non abbastanza coraggiosa da completare il quadro, ma una voce, che decisamente non si aspettava di sentire, le fece sollevare di scatto la testa. Un paio di occhi verde prato la guardavano sorridente, mentre un ampio sorriso illuminava il volto di quella che era stata la sua più grande amica – e anche nemica, a dirla tutta.
“Ino-pig!” Squittì la folle dai capelli rosa, gettandole le braccia al collo, stringendola in un abbraccio stritolatore e gettandola quasi per terra.
“Fronte spaziosa, che ci fai tu qui?” Chiese allora la ragazza bionda, ricambiando l’abbraccio, nonostante la doccia gelata ricevuta. Un pugno nello stomaco avrebbe fatto meno male di tutto l’affetto che Sakura le stava riversando addosso.
“Sono in stanza con te, non è fantastico!” Esclamò quella, senza prestarle la minima attenzione, continuando a schiacciarla in quella morsa soffocante, se possibile in quegli anni era diventata ancora più forte.
“Mi stai soffocando…” Riuscì a dire poco dopo, notando che, davvero, le mancava il respiro. Non avrebbe mai saputo dire se per la stretta o per l’incontro inaspettato.
L’altra finalmente la mollò, afferrandole però le mani nelle sue, e iniziando a seppellirla sotto un cumulo di domande: “Come stai?”, “Perché non ti sei più fatta sentire?”, “Ti sono mancata?” e altre cose assurde degne solo della sua Fronte spaziosa, che nel frattempo stava saltellando sopra quella che sembrava terribilmente…
“La mia maglietta!” Esclamò terrorizzata Ino, sentendo letteralmente il sangue gelarsi e la terra sparirle sotto i piedi.
Sakura chinò all'istante lo sguardo, rendendosi conto che il pavimento non era esattamente morbido per la moquette… era una maglietta firmata quella?
“Oh Kami, mi dispiace tanto!” Balzò in aria come un gatto, raccogliendo mestamente il piccolo straccetto rosa e verde. “Dimmi come posso farmi perdonare.”
Per un istante l’istinto di Ino fu di risponderle “Suicidati”, ma poi incontrò i grandi occhioni da cucciolo dell’altra e le parole le morirono in gola.
“Fa niente, tanto non era un granché.” Disse noncurante, scuotendo la mano davanti alla faccia, mettendo tuttavia la gonna al sicuro dietro la schiena. Con Sakura era sempre meglio prevenire. L’altra allora sorrise allegramente, trascinandola sulle adorabili poltroncine all’angolo con un minaccioso “Devi raccontarmi quello che hai fatto in quello che hai fatto in questi anni.”
Ma che bella rimpatriata…
Si chiedeva come avesse potuto la rosa dimenticare tutto – persino perché i suoi capelli fossero rosa – come se non fosse contato niente per lei, come se non avesse avuto alcuna importanza.
“I tuoi capelli sono ancora…” Il fiume di parole che aveva lasciato sgorgare si interruppe all’improvviso, freddato dall’affermazione a metà della sua ex-migliore amica.
Sakura si alzò in piedi lentamente, la sua precedente allegria totalmente eclissata da uno sguardo mesto. Si avviò verso la porta, balbettando qualcosa come un impegno dimenticato. Ma prima di uscire dalla stanza si voltò in direzione di Ino, seduta ancora alla poltroncina, e le rivolse un sorriso malinconico.
“Di tutto per Sasuke-kun, no?” E, senza aspettare la sua risposta, corse rapidamente fuori della stanza.

Anche se in quel tempo cercavo di far credere che non mi importasse più, le parole di Ino mi avevano ferita.
Ma le lacrime di quel giorno, furono le ultime che sprecai per Sasuke-kun.
Tutto questo grazie a te, lo sai, vero?






Note:
*Il premio Akutagawa è il più prestigioso dei premi letterari giapponesi. È attribuito due volte l’anno, a gennaio e a luglio, e viene assegnato al miglior lavoro pubblicato su un quotidiano o un periodico, da uno scrittore esordiente.
*Dato che non mi andava di ricorrere al solito Sarutobi-sama, ho deciso che il titolo di preside della scuola diventi “Hokage” XD fantasia 0, lo ammetto da sola XD

Disclaimer: i personaggi trattati in questa fanfic sono proprietà di Masashi Kishimoto e bla bla bla… ormai lo sapete, no?

Ringraziamenti:
~Hila92: macciao *-* quanto tempo *-* mi sei mancata, sai T-T?
Sono contenta che ti sia piaciuto il Prologo, anche se era decisamente niente di che XD
Con è che propriamente Sakura non abbia fatto breccia nel suo cuoricino, solo che ne passerà di acqua sotto ai ponti, ma… tempo al tempo XD Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo >.< aspetto un’altra recensione, mi raccomando >.<
~1992: spero che sia stato abbastanza “prestissimo” questo aggiornamento XD spero di non aver deluso le tue aspettative >.<
Comunque grazie mille dei complimenti, mi hanno davvero resa felice **asciuga lacrimuccia**
~the ell: **si mette sull’attenti** letto con attenzionissima [eh XD?] la tua recensione e davvero mi ha fatto molto piacere ^^ [ma, ovviamente, mi fanno piacere tutte ^^], soprattutto trovare un vero estimatore del NaruSaku *-* NaruSaku power *-*
Per la tua fanfic… ho già iniziato a leggerla ed è davvero interessante XD solo che non ho avuto tempo di finirla [causa varie fanfic da leggere e commentare .-.], ma appena potrò sarà la prima cosa che farò, promesso >.<
~Mikuri Uchiha: “prestissimo” così, va bene >. Comunque è ovvio che Naru-chan non resti indifferente alla nostra Sakura XD anche se ha ancora un po’ di strada da fare u.u’’’
~yuna92: so che Naruto è strano, forse nello scrivere ho esagerato un po’ e l’ho reso troppo OoC, ma cercherò di rimediare >.< e poi, si sa, il fumo fa male, davvero **fa sisi con la testa** [solo lei capisce quello che dice XD don’t worry è normale XD]
Ringrazio inoltre anche tutti coloro che hanno letto senza recensire, ma soprattutto coloro che l’hanno aggiunta tra i preferiti **profondo inchino**.
Thanks a: Jana, Julia83, KiAndJoyProduction, Mikuri Uchiha [grazie ancora ^^], Princess of Persia, the ell [grazie anche per le recensione ^^], yuna92 [thank you very much >.<]

Là, anche questa è finita. Forse il capitolo risulterà un po’ zoppicante e noioso ai più, ma, come ho già detto, è più un preludio del tutto [da qualche parte bisognerà pur iniziare, no XD?]. L’unica cosa che spero ora è di riuscire a scrivere anche il secondo capitolo in un tempo umano, ma non si mai quando la mia amica Ispirazione venga a trovarmi >.<
Come al solito, recensite, mi raccomando T-T sennò me triste e me non scrive più T-T ecco T-T
Ok, seriamente, alla prossima XD

  
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