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Autore: weretogether    13/02/2014    4 recensioni
Lui era li? Justin era li? Era tornato? E non era solo.
-Kristen?- pronunciò lui.
Maledizione, non doveva succedere. Maledizione, non poteva essere. Maledizione, non sarei dovuta venire. Ma lui cosa ci faceva li?
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Hai mai amato qualcuno così tanto da non riuscire a liberarti del suo ricordo? Kristen si. Kristen ci vive col ricordo di lei e Justin felici, ma quello che ancora non sa è che presto non sarà più solo un ricordo. A quanto pare il passato è deciso a tornare, ovviamente con i suoi vantaggi e svantaggi, ma che sia un bene o un male questo ancora nessuno lo sa.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Epilogo.

Otto mesi dopo.

-ci vediamo dopo.- disse Justin lasciandomi un bacio delicato sulle labbra.
Sorrisi ed entrai in casa, tirando dietro di me la pesante valigia che mi aveva accompagnato durante tutto il viaggio.
La casa era deserta, era luglio e mamma, papà e Nathan erano in viaggio verso Parigi. Salii in camera e mi lasciai cadere sul letto, ormai sfinita.
Contemplavo il soffitto quando mi ricordai di dover disfare la valigia.
Presi vestiti ed asciugamani e li misi nel cesto dei vestiti da lavare, poi presi una delle tante buste contenenti souvenir e l’aprii.
C’erano una cartolina che non ricordavo. Raffigurava la statue della libertà.
La posai sul letto e uscii altri acquisti.
C’erano un portachiavi con un ciondolo, la statua della libertà; una chiave ed una foto mia e di Justin.
Girai più volte la chiave tra le mani, pensando che probabilmente avevo preso per sbaglio una busta con gli acquisti di Justin, poi i miei occhi finirono su una scatolina.
Appena la presi capii che era di Tiffany. Subito l’aprii e vidi che conteneva un bracciale.
Aveva tre ciondoli in tutto. Erano una nota musicale, delle ali ed un cuore.
Cercai di capire per chi fosse e l’unica cosa che mi venne in mente fu di guardare il retro della cartolina, magari aveva scritto qualcosa.
Velocemente la presi in mano e mi resi conto di non essermi sbagliata. C’era scritto:
“Queste due settimane sono state meravigliose. Spero che questo regalo possa farti capire quanto sei importante. Avrei voluto dartelo di persona e vedere come avresti reagito, se ti fosse piaciuto oppure no. In ogni caso, capirai presto.  
Ti amo, Justin.”
Cosa si era messo in testa?
Presi il cellulare per chiamarlo, ma notai che avevo un messaggio ed era suo.
Da Justin: “nel caso in cui volessi chiamarmi, non posso rispondere. ci vediamo questa sera in spiaggia. vorrei passarti a prendere ma devo sbrigare alcune cose. a dopo.”
 
Che succedeva?
Scacciai via tutti i brutti pensieri e cercai di continuare quello che stavo facendo, invano.
Presi la scatolina e mi sdraiai sul letto, cercando di non pensare a Justin, fin quando, esausta per il viaggio, mi addormentai.
 
Erano circa le otto quando mi svegliai. Quando guardai l’orario, scattai in piedi e mi diressi verso il bagno. Justin non mi aveva detto a che ora dovessimo incontrarci, ma immaginai che avrei comunque fatto tardi.
Dopo aver fatto la doccia, mi avvolsi in un asciugamano, asciugai i capelli ed in fine mi vestii.
Indossai una gonna nera, una maglia bianca e delle vans nere.
Dopo aver legato i capelli in uno chignon disordinato, presi una borsa nera e, mettendoci dentro il cellulare, uscii di casa.
Camminai per circa quindici minuti prima di arrivare in spiaggia.
I locali nelle vicinanze erano abbastanza affollati, ma di Justin non c’era ombra.
Camminai ancora di qualche metro e mi sedetti sulla sabbia asciutta.
Mi guardai intorno e vidi alcune coppie camminare mano nella mano, altre sedute, intente a guardare la luna.
Passarono svariati minuti e presi il cellulare per controllare l’ora. Il display si illuminò quando sentii una mano poggiarsi sulla mia spalla.
Mi girai e vidi che era Justin.
I miei occhi si illuminarono e mi alzai, abbracciandolo. Lui, in tutta risposta, mi strinse forte a sé.
-credevo che non venissi..- gli sussurrai mentre ero ancora tra le sue braccia.
Mi poggiò le mani sui fianchi e mi scostò fino a potermi dare un bacio sulla fronte.
Sorrisi e gli accarezzai il viso, facendo così tintinnare i ciondoli del bracciale che portavo al polso.
I suoi occhi finirono su quei ciondoli che brillavano al chiarore della luna e, notando il suo sguardo, lo anticipai.
-ti piace?- gli chiesi.
-chi te l’ha regalato?- restò al gioco.
-umh.. un ragazzo..-
-e perché te l’ha regalato?-
-sai, credo di piacergli, ma non ne sono completamente sicura.-
-e lui ti piace?-
Scossi ripetutamente la testa, mentre cercavo di non ridere troppo –come ti viene in mente?-
Lui inarcò un sopracciglio e si finse infastidito –e quindi lui non ti piace.-
-esatto.-
-ne sei sicura?-
Stavo per annuire quando, prima ancora che potessi rendermene conto, i miei piedi si sollevavano da terra e Justin mi caricava in spalla.
-cosa hai intenzione di fare?- chiesi mentre mi dimenavo.
-voglio farti fare un bel bagno.-
-per favore, no.-
-perché no?-
-perché quel ragazzo mi piace tantissimo.-
Lo sentii rallentare di poco –e?-
-e lo amo.-
-brava ragazza.- disse dandomi una pacca sul sedere. –a proposito, ti ho già detto che hai un bel culo?- rise.
-Justin.- urlai.
-che c’è?-
-smettila.-
-di fare cosa?-
-lo sai.-
Mentre mi fingevo arrabbiata per quel commento, non  mi resi conto che stavamo continuando ad avanzare verso il mare.
Quando il rumore dell’acqua si faceva sempre più vicino, Justin mi tolse le scarpe e si tolse anche le sue.
-Justin, non farlo.- lo supplicai, ma lui ignorava le mie parole.
Lo vidi guardare a destra e a sinistra e, dopo, mi sfilò la gonna e mi tolse la maglietta.
-che cazzo fai?- urlai cercando di mascherare il divertimento nella mia voce. –potrebbero vederci.-
-sono troppo lontani per vederci.-
Poi avanzò finché l’acqua gli arrivò alle ginocchia e mi lasciò andare.
Sentii l’acqua sfiorarmi la pelle per qualche secondo prima che tornassi a galla.
-Justin?- chiesi guardandomi attorno e non vedendolo. –Justin?- dissi, questa volta più forte.
Stavo per uscire dall’acqua a cercarlo, credendo che fosse uno dei suoi stupidi scherzi, quando mi sentii tirare per i fianchi prima che la mia schiena sbattesse contro qualcosa, o qualcuno.
Ovviamente, era Justin.
-sei un coglione.- dissi appoggiando la testa sulla sua spalla nuda. Evidentemente si era tolto anche i suoi di vestiti.
Lui iniziò a riempirmi la guancia di baci.
-sei bellissima.- disse. Poi mi girai e feci in modo che fossimo faccia a faccia.
I suoi occhi brillavano come mai e, istintivamente, lo baciai.
Restammo in acqua finché non iniziai a tremare leggermente per via dell’acqua gelida.
-hai freddo?- chiese Justin mentre le mie gambe cingevano i suoi fianchi e le mie braccia erano attorno al suo collo.
Annuii e lui, sollevandomi, mi portò fino in spiaggia. Poi tirò fuori un grande asciugamano da una borsa che quando era arrivato non avevo notato e, dopo averlo steso sulla sabbia, mi ci adagiò sopra.
Poi prese i nostri vestiti e li avvicinò al punto in cui ci trovavamo e dopo si sdraiò accanto a me.
Mi prese la mano ed iniziò a giocherellare con il bracciale che mi aveva regalato.
-ti piace?- chiese questa volta serio.
-si.- dissi sorridendo, anche se sapevo che non poteva vedermi perché aveva lo sguardo perso altrove.
-e i ciondoli? ti piacciono?-
-sono bellissimi.-
Poco dopo lui si sdraiò su di un fianco e iniziò a fissarmi.
-che c’è?- chiesi voltandomi verso di lui.
-non mi chiedi cosa significano?-
-aspettavo che me lo dicessi tu.-
Prese il mio polso tra le sue mani e con le dita sfiorò i singoli ciondoli.
-allora? non dici niente?-
-questo- disse indicando la nota musicale- indica il tuo amore verso il pianoforte, l’amore che ci metti quando suoni.- prima di continuare mi guardò negli occhi e riuscii a capire che era teso.
Gli feci cenno di continuare e lui lo fece.
-questo- indicò le ali- indicano quello che eravamo quando io ero a londra. so che è tardi, ma avrei voluto che, ogni volta in cui ti mancavo, tu guardassi queste ali e fingessi di essere accanto a me.-
Sorrisi e gli passai una mano fra i capelli, poi lo avvicinai a me e gli lasciai un bacio sulle labbra.
-questo- disse indicando il cuore- è il simbolo di ciò che mi lega a te. indica l’amore che provo per te.- disse un po’ imbarazzato.
Quando concluse quella frase, sentii le lacrime scendermi lente sul viso.
-Justin..-
-c’è qualcosa che non va?- chiese preoccupato.
Scossi la testa e affondai il mio viso contro il suo petto.
Mi accarezzò i capelli –ed infine-disse facendomi alzare lo sguardo e tirando fuori dalla tasca dei jeans qualcosa.-
Mi allontanai di qualche centimetro e lo vidi agganciare un altro ciondolo al bracciale. Non mi ero accorta che ci fosse lo spazio per un altro.
-questo- disse indicando una chiave che aveva la parte superiore a forma di un cuore –devi scoprirlo da sola.- disse.
Restai per qualche istante a guardare quell’ultimo ciondolo, per cercare di capire cosa potesse significare, ma non mi veniva in mente niente.
-voglio un indizio.- dissi.
-non puoi averlo.-
-perché?-
-perché devi arrivarci da sola.-
Ripensai alla busta con i souvenir e mi ricordai della chiave che c’era dentro, della cartolina e di quanto aveva scritto.
Mi porta una mano alla bocca e spalancai gli occhi.
-non posso crederci.- dissi.
-hai capito cosa significa?-
-ha qualcosa in comune con le chiavi della busta?-
Justin annuì.
-non posso crederci.- dissi quasi senza parole.
-vuoi venire con me a vivere a New York?- mi chiese.
Le lacrime ripresero a scendere e cercai di riprendere fiato e dargli una risposta.
-questo braccialetto è stupendo.-dissi mentre mi asciugavo le lacrime.-amo quella nota musicale, quelle ali e quel cuore. amo i significati che tu hai dato a questi ciondoli e so per certo di non poter desiderare di meglio. amo suonare tanto quanto amo te e, no, non è troppo tardi per quelle ali. sapere che anche tu mi volevi li con te è qualcosa di molto meglio della mancanza che ho sentito quando sei partito.- feci una pausa.- e quel cuore, credo di amarlo. lo amo perché gli hai dato un significato speciale, quello del tuo amore per me e non potevi fare di meglio.-
Presi le sue mani e intrecciai le dita. Aveva bisogno di una risposta.
-per concludere, quella chiave. l’ho lasciata per ultimo perché sapevo che se ti avessi dato prima la mia risposta non ti sarebbe importato sapere cosa pensavo degli altri ciondoli.-
Sentivo le sue mani tremare mentre erano incastrate con le mie, così, con il pollice, gli accarezzai la mano.
-credo che sia un enorme passo avanti, davvero, davvero un grande passo avanti e..- feci un’altra pausa mentre sentivo le parole morirmi in gola–vorrei davvero farlo insieme a te. quindi si, voglio venire a vivere con te a New York.- dissi.
Vidi gli occhi di Justin illuminarsi e iniziò a riempirmi di baci fino a lasciarmene uno sulle labbra.
-ti amo tanto.- disse per poi baciarmi di nuovo.
-ti amo tanto anche io.- dissi avvicinandolo di più, sempre detto che fosse possibile, a me.
La gente attorno a noi era scomparsa da un po’ e mentre le mie mani e quelle di Justin erano ancora intrecciate capii che non potevo amarlo più di così.
-Justin.- sussurrai.
-si?-
-l’ho sempre saputo.-
-cosa?-
-che non hai mai smesso d’amarmi.-
-hai ragione.-
Ci fu un istante di silenzio.
-Kristen.- sussurrò questa volta lui.
-si?-
-anche a lui piaci.-
-a chi?-
-al ragazzo che ti ha regalato il bracciale.-
Sorridemmo come fossimo due bambini.
Avevamo l’emozione scritta negli occhi e l’amore scritto nel cuore.
Restammo immersi in quel silenzio, l’uno abbracciato all’altro, per del tempo che sembrò infinito e li, tra le sue braccia, capii che non m’importava d’essere a Los Angeles, a Parigi, a Madrid o in qualsiasi altro posto del mondo, finché Justin sarebbe stato al mio fianco.

 
**
Ecco qui l'epilogo.
So d'essere tremendamente in ritardo, che sono passati quasi due mesi dall'ultima volta che ho aggiornato e mi dispiace tantissimo. 
So anche che quest'ultimo capitolo non vale nemmeno un quarto del tempo che avete aspettato per leggerlo, so che fa schifo e che vi sareste aspettate qualcosa di meglio, ma è l'unica cosa che sono riuscita a scrivere.
L'ho scritto milioni di volte e l'ho cancellato altrettante volte. 
Niente di ciò che scrivevo mi piaceva abbastanza ed ecco alla fine cosa è venuto fuori.

Spero sul serio che possa piacervi almeno un po' e che non vi siate dimenticate della storia. 
Mi farebbe piacere leggere una vostra recensione e sapere cosa ve ne è sembrato. 

Ringrazio tutte quelle che hanno la fanfiction tra le preferite e\o seguite, quelle che l'hanno letta e recensita e quelle che l'hanno letta pur non avendo molto tempo a disposizione. 
Ringrazio quelle che hanno apprezzato ciò che ho scritto e quelle che hanno notato, quando c'è stato e se c'è stato, qualche piccolo miglioramento nel mio modo di scrivere. 
Ho in mente la trama per un'altra storia, ho già scritto qualcosa, ma niente di concreto. 
Magari quando inizierò a scrivere vi avviserò e se qualcuna sarà interessata potrà iniziare a leggere.
Ad ogni modo, se vi va, sto scrivendo anche un'altra fanfiction.
Qui c'è il link: 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2140215
Grazie ancora :). 

 
  
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