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Autore: Reik93    15/02/2014    3 recensioni
Un'idea un pò usurata, ma spero possa piacere.
21 lettere, 21 flashfic o drabble, 21 momenti ZoRobin.
[...]
#11: Materasso [“Kenshi-san, stai ancora parlando del materasso?”]
#12: Neve [Un semplice istante destinato a non ripetersi, come la neve che, quando si scioglie, non lascia tracce]
#13: Osservazione [“Testa quadra! Come osi portare altre donne sulla nave?”]
#14: Passato [Su quella base, l’inesistenza di un ‘prima’, avevano costruito un equilibrio perfetto]
#15: Quadrifoglio [“Io non credo nella fortuna…”, la sua voce diviene flebile quanto un sussurro, “…e le altre cose me le sto andando a riprendere”]
#16: Rabbia [O forse è solo la presenza della compagna e della sua espressione compiaciuta a renderlo tanto suscettibile]
#17: Sentimenti [Ti piomba addosso come una palla di cannone, lasciandoti tramortito da quella novità quasi inattesa]
#18: Tentazione [Robin sospira e punta uno sguardo arrendevole sul soffitto, chiedendosi dove sia finita la sua determinazione, considerata la facilità con cui i suoi 'no' si trasformano in 'si']
#19: Uhm [Uhm. È il rabbioso borbottio che Robin sente avvicinarsi, dietro alla porta]
#20: Valentino [Se a Sanji toccava cucinare, a lei spettava tutto il resto]
#21: Zero [“È inutile che continui a guardarla. Crescerà”]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nico Robin, Roronoa Zoro, Zoro\Robin
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Valentino

Quella mattina se, entrando in cucina, avesse prestato più attenzione, Zoro si sarebbe accorto subito che nell’aria non c’era l’odore ristagnato del fumo, ma un aroma diverso. Invece, spalancando la porta e sbuffando alla vista della tavola ancora vuota, l’unico profumo a solleticargli le narici fu quello del caffè.
Non venendo accolto dal saluto biascicato tra i denti, quasi fosse uno sputo, del cuoco, dedusse che ad averlo preparato fosse stata l’unica persona sveglia, come lui, a quell’ora indecente.
Robin se ne stava seduta con lo sguardo perso nel nulla dell’orizzonte e finse di non accorgersi della sua presenza finché una sedia non strascicò sul pavimento.
“Già in piedi?”.
Zoro mosse appena la testa, lasciata cadere oltre lo schienale, e le scoccò un’occhiata colma di un risentimento che apparì leggero sotto le palpebre pesanti. “Starei dormendo se qualcuno facesse più piano…”.
Lei ascoltò quella breve sequenza di parole, le assaporò pian piano e ne recepì il significato senza lasciarsi andare a particolari reazioni, eccetto per il sospiro che s’infranse sul bordo della tazza. Allo spadaccino non sfuggì, tuttavia, la lieve curvatura delle sue labbra, ma decise di ignorarla, frugando con gli occhi il tavolo alla ricerca di qualcosa che potesse aiutarlo a sedare il suo stomaco gorgogliante. “Non c’è niente da mangiare?”.
In tutta risposta una serie di braccia radicate al suolo fecero scivolare sotto il suo naso un piatto di biscotti. Robin lo vide afferrarne uno e rigirarselo con titubanza tra pollice ed indice. Lo straniamento era chiaramente visibile sul suo viso, insieme alla perplessità e ad una punta di disgusto.
Le rivolse uno sguardo smarrito e Robin fu certa che non avesse la minima idea del perché il cuoco si fosse adoperato tanto strenuamente nel realizzare quei cuori di pasta frolla.
“Oggi è San Valentino” spiegò pacata. “La festa dell’Amore”.
I solchi sulla fronte aggrottata di Zoro si rilassarono d’un tratto. Aveva ascoltato frammenti della storia che aveva raccontato a Chopper, trovandola, per inciso, assurda.
“Non dovrebbero essere le ragazze a preparare i dolci e quelle cose lì?”.
Le parole sfuggirono al suo controllo, graffiandogli la gola come sabbia.
Mentre le diceva studiò la sua espressione per cogliere in anticipo i suoi pensieri, ma gli occhi di Robin, colpiti dal primo sole, divennero troppo chiari per distinguere il guizzo che gli accese.
“Già, ma credo che Sanji volesse prepararci una sorpresa. E poi non fa usare a nessuno la sua cucina”.
La voce della donna circolò veloce nella mente di Zoro, occupato a raschiar via con l’unghia le decorazioni di zucchero, perciò gli ci vollero alcuni secondi prima di capirne il senso e quanto di sottointeso celassero. Si limitò a guardarla fisso qualche istante, cercando di mantenere salda la sua disapprovazione, nonostante il morso con cui spezzò il biscotto in due perfette metà.
La pasta gli si sfregolò sulla lingua assieme al cuore di cacao che avvolgeva.
“Odio il cioccolato!” sentenziò, denotando la propria insofferenza con una smorfia.
Robin sorrise e la sua impassibilità mutò in un guizzo di malizia.
“Lo so, ma anche stanotte sarà San Valentino…”.
Se a Sanji toccava cucinare, a lei spettava tutto il resto.
 
 
 




Angolo Autrice
Commento veloce veloce...
Si, non ho resistito al clima 'valentiniano'!! XD
Con la prossima si conclude questa raccolta! Oddio...ora ho l'ansia da prestazione! Bisogna chiudere in bellezza, perciò mi prenderò il tempo necessario per non guastare tutto! Portate pazienza!

besos


Reik93

 

 
 
 
 
  
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