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Autore: itsdomii    15/02/2014    0 recensioni
Sto improvvisando, entrate e date un'occhiata.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Northern Line.




 
 



Emma prende sempre la Northern Line per tornare a casa. E una delle linee della metro più tranquille, tranne che la mattina.
E
una delle più vecchie, i pali interni, quelli per reggersi, sono di un giallo pallido perché Emma sa che i turisti potrebbero scambiare la linea per la Central. I sedili, sicuramente, risalgono alla fine degli anni 80, e la maggior parte sono malandati, con colori come blu, violetto e fucsia.
Emma la preferisce, perché ferma nelle stazioni più grandi e ti porta praticamente ovunque.
Lei vive a Mornington Crescent, proprio di fronte alla stazione; frequenta la Hampstead High School e, grazie al cielo!, è all
ultimo anno. La sua casa non è altro che una villetta che potrebbe sembrare vittoriana, ma non lo è. Le mura esterne sono bianche, non un colore in più; cè una grande finestra al piano terra, come quella de La Carica dei 101, e cè una specie di davanzale con tanto di cuscini dove potersi leggere un buon libro, in pace; al piano superiore cè la camera dei suoi genitori e quella di Annalynne, sua sorella; la camera di Emma è la soffitta. Lha scelta lei, Sto meglio qui ha detto. Cè il parquet, il biglietto del concerto degli Imagine Dragons attaccato alla bacheca, i poster, le foto, la scrivania in legno bianco e un MacBook bianco. Il letto è al centro della stanza, esattamente sotto la piccola finestra che cè sul soffitto. Il materasso è morbido, il piumino nero così come i cuscini. Non cè un lampadario, ma due luci poste agli angoli della stanza. La sveglia sul comodino alla destra del letto sempre puntata alle sei e trenta.
Non è eccezionale, ma lei così sta bene.
Sulla metro londinese incontra sempre i personaggi più strani, e a volte anche del mondo dello spettacolo.
C
è stata una mattina di un sabato di giugno dove, andando ad un appuntamento con Tom Porter a Tower Bridge, era rimasta incanstrata in unimprovvisa lap dance da parte di una Drag Queen. Era il giorno del Gay Pride.
O un
altra volta che le era capitato quel componente della boyband, Harry Styles. Annalynne è ossessionata da quel gruppo, e quel ragazzo è la sua tipica cotta da teenager di sedici anni.
Ogni mattina, Emma, si lega i capelli neri e blu, di lunghezza media e sa che niente andrà come deve andare. Non li lascia mai sciolti, non li sopporta proprio. La treccia è di lato, a spina di pesce e indossa sempre quel cappellino nero dell
Obey che per poco non le copre anche gli occhi. Dovrebbe indossare la divisa della scuola, ma non le piace. Si sorride da sola allo specchio, per autoincoraggiarsi, ma non serve a niente.
Annalynne è già uscita, o forse non è tornata a casa. Matt e Caroline, i suoi genitori, non ci sono. Ed Emma è quasi sicura che siano rispettivamente dai loro amanti.
Uno sbuffo, un sospiro, il ticchettio della solita pioggia mattutina, il tea nero caldo tra le mani fredde.
Siamo a febbraio, è inverno e dovrebbe nevicare, come sempre.
Emma prega che non sia così, perché altrimenti chiuderebbero le scuole e in una situazione come la sua anche frequentare il liceo sarebbe meglio che rimanere a casa.
Matt ha lasciato ufficialmente Caroline un anno e mezzo fa, dichiarandole la sua omosessualità. La donna, comunque, ha deciso di non voler cambiare le abitudini familiari, continuando a vivere sotto lo stesso tetto ma con vite sentimentali diverse, restando insieme solo per le figlie.
Annalynne ha smesso di giocare con le bambole più o meno quando la situazione in famiglia ha cominciato a peggiorare. Le sue compagnie sono cambiate, sì è tinta i capelli di viola, i piercing sono diventati sei e si è tatuata un teschio, di nascosto, dietro al collo. Beve, fuma e forse si droga anche. Emma non lo sa più, non la vede spesso in casa.
Emma McKinley non ha amici, una famiglia degna di quel nome e nemmeno un ragazzo.
Emma, però, ha la Northern Line.
Alla sua stazione ci sono poche persone ad aspettare la metro.
Di sera non ci sarà nessuno, non potranno vedermi., pensa ormai da due mesi.
Forse faranno della sua morte una
gif, la metteranno su tumblr e qualcuno comincerà ad interessarsi a lei, alla sua storia.
Forse a qualcuno importerà, forse.








 



Ok, non so come mi sia venuta in mente questa.. cosa. Non so neanche se sia interessante o meno..
Lascio giudicare a voi.
Ditemi che cosa ne pensate e se dovrei continuare a scrivere con questo genere.
Vi lascio come sempre
twitter e tumblr :)

ps: la scena del Gay Pride in metro, non me la sono inventata. Mi è successa quest'estate.
   
 
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