Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Ginny Weasley in Potter    15/02/2014    4 recensioni
Dal testo:
-Scorp verrà al matrimonio. – Prima di notare la boiata sparata da Sevvino adorato, avevo notato l’orrendo soprannome che aveva dato al biondo. Scorp, peggio dei bambini di due anni.
-Dovrebbe importarm…- mi ero interrotta a metà frase perché improvvisamente ciò che Albus aveva detto, stava venendo elaborato dalla mia mente. Scorpius, verrà, matrimonio… Momento, momento, momento: Scorpius verrà al matrimonio?! Ecco più o meno ciò che pensavo in quei momenti. Perché, semplicemente, Malfoy NON poteva e NON doveva venire al matrimonio.
***
-Ehm, scusate… – una testa bionda aveva fatto capolino dalla porta. Merda! Di tanta gente che poteva sentirmi, ero stata così sfigata da beccare Scorpius. Volevo morire. –Non per interrompere questo momento, ma dovreste scendere per il matrimonio. Con permesso.E detto questo si era defilato, lasciando me e Rose sole. Fanculo a me e alla mia sfiga.
***
[Questa storia partecipa ha partecipato a "Il contest dei desideri" indetto da @orny@ sul forum e classificandosi ottava.]
[Questa storia partecipa al contest 'Qual è la miglior Edita che abbiate mai scritto?' indetto da PhoenixQuill sul forum di EFP.]
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Lily Luna Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy, Un po' tutti | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nick: Ginny Weasley in Potter (sia forum che EFP)                                                                                                                                                                           Desiderio scelto: Quello di IBelieveICanFly (Lily/Scorpius che doveva essere divertente.)                                                                                                                 Titolo: Di matrimoni, tacchi, gelosia e altri disastri                                                                                                                                                               Personaggi: Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy, Albus Severus Potter, Rose Weasley, Un po’ tutti.  
Genere: Comico (spero), commedia                                                                                                   
 Rating: Giallo                                                                                                                               
Introduzione:                                                                                                                                                                                             
 Dal testo:                                                                                                                                                                                                           
 -Scorp verrà al matrimonio. – Prima di notare la boiata sparata da Sevvino adorato, avevo notato l’orrendo soprannome che aveva dato al biondo. Scorp, peggio dei bambini di due anni.                                
  -Dovrebbe importarm…- mi ero interrotta a metà frase perché improvvisamente ciò che Albus aveva detto, stava venendo elaborato dalla mia mente. Scorpius, verrà, matrimonio… Momento, momento, momento: Scorpius verrà al matrimonio?! Ecco più o meno ciò che pensavo in quei momenti. Perché, semplicemente, Malfoy NON poteva e NON doveva venire al matrimonio. Ma ovviamente, mia cugina poteva perdersi l'occasione di poter dire che il ragazzo più figo che Hogwarts potesse vantare negli ultimi trent'anni? Naturalmente no. Certo, c'era da tenere in conto che fosse il miglior amico di mi fratello, ma -Merlino!- era la persona più antipatica del pianeta.                       ***                                                                                                                                                                                                                            -Ehm, scusate… – una testa bionda aveva fatto capolino dalla porta. Merda! Di tanta gente che poteva sentirmi, ero stata così sfigata da beccare Scorpius. Volevo morire. –Non per interrompere questo momento, ma dovreste scendere per il matrimonio. Con permesso.E detto questo si era defilato, lasciando me e Rose sole. Fanculo a me e alla mia sfiga.                                                                                  ***
[Questa storia ha partecipato a "Il contest dei desideri" indetto da @orny@ sul forum classificandosi ottava.]
[Questa storia partecipa a ‘Qual è la miglior Edita che abbiate mai scritto?’ indetto da PhoenixQuill sul forum.]
Nda: Questa storia partecipa al contest “Il contest dei desideri” indetto da @orny@ sul forum. Detto questo, il mio desiderio è stato un po’ complicatuccio poiché avendolo scelto all’ultimo secondo mi è capitata una coppia che odio ovvero la Lily/Scorpius. Mi sono ugualmente divertita un casino immaginando tutto ciò che capita a questa povera ragazza. A Terr auguro che la gradisca, anche se ho lasciato la Lily/Scorpius un po’ marginale all’inizio.
Di matrimoni, tacchi, gelosia e altri disastri
Lily odiava doversi vestire in modo elegante. Preferiva molto indossare un paio di jeans e le sue adorate converse, piuttosto che quei vestitini da bambine graziose che a volte Dominique e Victorie dovevano indossare per via di zia Fleur.
Quel giorno invece, come le aveva fatto notare la madre quella mattina, era speciale. Infatti, sua cugina Rose e Lysander Scamandro, figlio della sua madrina Luna e di Rolf Scamandro, sarebbero finalmente convolati a nozze. Personalmente, la ragazza aveva sempre ritenuto che Lys fosse omosessuale (non che lei avesse qualcosa contro i gay) e che il suo fidanzamento con Rose fosse una “montatura.” Eppure si era costretta ad alzarsi dal suo comodo e adoratissimo letto, per indossare un paio di tacchi che la facevano inciampare ogni due passi (complice anche la sua tendenza ad inciampare ovunque ci fosse suolo) e andare a quel matrimonio del cavolo. Come se non bastasse suo fratello James aveva deciso di dover fare una bella figura al matrimonio e quindi era chiuso in bagno da quelle che a lei sembravano ore.
Lily’s POV
-James Sirius! – esclamai con una vocetta isterica e arrabbiata che non faceva presagire nulla di buono. – Hai dieci secondi per uscire da quel bagno oppure giuro che sfondo la porta a calci. Dieci, nove, otto… - proprio quando stavo per terminare il conto alla rovescia, il mio adoratissimo fratello si era deciso ad uscire. Sfortunatamente per lui, io avevo già sollevato una scarpa. Scarpa che, per specificare, era laccata di blu ed era disposta di un tacco di quindici maledettissimi centimetri. Inutile dirvi che James non avevo preso molto bene il contatto del tacco con il suo occhio.
-Lily Luna Potter! – stava gridando dieci secondi dopo. – Guarda cosa mi hai fatto! La mia faccia, la mia bellissima faccia! – era chiaro che questo essere, che i miei genitori continuano a spacciare per mio fratello, non soffre di problemi di autostima vero? Approfittando della sua crisi esistenziale, mi ero chiusa a chiave nel bagno.
-Mamma! Lily mi ha tirato un calcio! – Per le mutande di Merlino! Per quella maialona di Circe, per Silente, per Morgana e per i Fondatori! Cosa avrei fatto io? Quel maledetto me l’avrebbe pagata era poco, ma sicuro. Poi mi era venuta in mente una battuta idiota che Albus mi aveva raccontato qualche giorno prima.
-E tu non potevi prenderlo al volo? – avevo urlato alla porta. Chiariamo, l’avevo urlato a mio fratello che era dietro la porta. Ignorando i suoi insulti, che non posso ripetere per via dei minorenni che probabilmente stanno leggendo in questo momento, mi ero guardata allo specchio. Il vestito che zia Hermione e Rose avevano preparato per le damigelle, era fantastico. Era blu, con il corpetto tempestato di perline e la parte finale a balze, che arrivava fino al ginocchio era fantastico sì, ma non era proprio il mio genere. Aggiungeteci il fatto che io abbia la carnagione chiara, ergo somiglio vagamente a Nick-Quasi-Senza-Testa e che delle occhiaie assurdamente blu facevano capolino sulla mia faccia, mescolate bene il tutto e ditemi cosa otterrete. Non avrei avuto tempo di riflettere sul mio aspetto anche volendo (e credetemi non volevo), perché l’altro mio adoratissimo fratello era entrato in bagno aprendo la porta con un semplice Alhomora. Non è chiaro che io odio i miei fratelli, vero? Poiché sì, io li detesto. Giusto se non si fosse capito.
-Esci. – avevo detto prendendo dell’ombretto blu e iniziando a passarmelo sull’occhio.
-Non vuoi neanche sapere cosa sono venuto a fare? – aveva chiesto, con il suo solito sorriso strafottente. Poi si chiedeva perché il Cappello Parlante lo aveva smistato in Serpeverde.
-Ovvio che lo so. – mi ero limitata a rispondergli, continuando a passarmi l’ombretto sull’occhio. Credevo che iniziasse ad essere troppo. Sembravo un panda. Al diavolo! Pur di non parlare con mio fratello avrei fatto di tutto. Quindi continuavo a spalmare ombretto sul mio occhio, consapevole che la quantità che ne stava restando dentro al vasetto era infida a livelli inimmaginabili. Visto che mio fratello mi guardava perplesso attraverso il riflesso dello specchio, avevo deciso di continuare. –Vuoi battere il record mondiale di rompimaronismo.
-Rompimaronismo? – Albus possedeva un talento davvero innato per inarcare le sopracciglia, a titolo puramente informativo. –Esiste davvero? – fatemi capire: a due ore e mezza dal matrimonio di mia cugina lui se ne stava in pigiama a parlare dell’esistenza o meno di alcuni termini? Ero stata tentata di mandarlo a quel paese, con il rischio di somigliare ad un’undicenne con il ciclo, ma mi ero trattenuta.
-Esci. – Perché mi costringeva a ripetermi? Perché, Merlino, perché?
-Quindi non vuoi sapere una cosa che riguarda Scorpius, non è vero? – ecco che aveva ripreso quel sorriso da idiota che lo caratterizzava, o meglio che caratterizzava tutti Potter maschi escluso mio padre. Ero tentata. Una parte di me voleva sapere cosa Albus avesse da dirmi sul biondo, mentre un’altra parte, quella meglio conosciuta come razionale, mi urlava: “Non farlo, ti sfotterà a vita!” Vorrei dirvi, che avevo ascolto alla vocina intelligente, ma impulsiva vince sempre su tutto.
-Spara! – avevo borbottato a mezza voce, ma a quanto pareva, in modo sufficientemente alto poiché Sevvino adorato riuscisse a sentire. Serve dirvi che il sorriso sul suo volto era diventato ancora più idiota?
-Scorp verrà al matrimonio. – Prima di notare la boiata sparata da Sevvino adorato, avevo notato l’orrendo soprannome che aveva dato al biondo. Scorp, peggio dei bambini di due anni.
-Dovrebbe importarm…- mi ero interrotta a metà frase perché improvvisamente ciò che Albus aveva detto, stava venendo elaborato dalla mia mente. Scorpius, verrà, matrimonio… Momento, momento, momento: Scorpius verrà al matrimonio?! Ecco più o meno ciò che pensavo in quei momenti. Perché, semplicemente, Malfoy NON poteva e NON doveva venire al matrimonio. Ma ovviamente, mia cugina poteva perdersi l'occasione di poter dire che il ragazzo più figo che Hogwarts potesse vantare negli ultimi trent'anni? Naturalmente no. Certo, c'era da tenere in conto che fosse il miglior amico di mi fratello, ma -Merlino!- era la persona più antipatica del pianeta.       Non poteva e non doveva vedermi in quello stato, altrimenti mi avrebbe presa in giro a vita. Avevo tentato di cacciare mio fratello in malo modo, senza risultati. Dopo cinque estenuanti minuti di botta e risposta, ero ricorsa ad un metodo decisamente infallibile. Prima che il maledetto (Albus-Sono-Un-Figo-Ex-Serpeverde-Con-Gli-Occhi-Verdi-E-Me-Ne-Vanto-Potter, da ora in poi riconosciuto come Albus SUFESCGOVEMNVP o più semplicemente maledetto), avesse il tempo di dire o fare alcunché gli ero saltata addosso urlando qualcosa che somigliava vagamente ad un: “Geronimooo.” Una volta liberata di lui ero corsa nuovamente in bagno chiudendo questa volta la porta con un incantesimo. Mi ero guardata alo specchio e avevo cercato (con risultati scarsi, peraltro) di togliere quell’ombretto. Volevo essere carina davanti al ragazzo più bello che avessi mai visto! Per favore, fate vinta che io non abbia mai detto l’ultima frase. Mezz’ora e diversi fazzolettini dopo, ero pronta. Per quanto una ragazza con i capelli rossi malamente allisciati (perché i miei capelli sono ricci, maledizione!) e un occhio che la fa vagamente somigliare ad panda. Comunque sia, io e la mia famiglia ci eravamo materializzati dritti alla Tana, allestita come per le grandi occasioni. Subito, Rose mi aveva fatta chiamare in una camera che avevano allestito apposta per lei.
-Lils! – esclamò vedendomi. Avevo cercato d’ignorare lo stomachevole soprannome, sorridendo come un babbuino stitico. Mia cugini aveva i capelli ramati raccolti in un perfetto chignon e i suoi occhi azzurri erano lucenti più che mai. L’abito le stava divinamente, cosa che ovviamente fece arrivare la mia autostima sotto i tacchi delle scarpe.
-Dimmi… - sospirava un po’ stancamente. Ma stanca di che, poi? Si capiva che era nervosa, per via della… ehm… sua Strana Ossessione. Ma vi spiegherò che cos’è, in modo da far capire anche a voi perché l’uso delle maiuscole. Mia cugina quando è nevosa ha la bellissima abitudine di mangiucchiare carote. Sì, carote. Questo le era valso da sempre il soprannome di coniglietto, che le si addiceva davvero bene.
-Lysanderdicechenoneramoltosicurodelnostromatrimonioeio…
-Frena, frena, frena! – l’avevo intimata gesticolando, somigliando tremendamente ad Hagrid. – Continua con calma! – le avevo intimato.
-Ho paura. – era stata la sua semplice risposta. Nel corso degli anni avevo sempre associato mia cugina a zia Hermione, teoria che nella mia mente si rafforzava sempre più per via della scenate da ragazzina con le mestruazioni, a cui ogni tanto assistevo da parte di entrambe. Ero abituata anche a dovermi sorbire continue scenate perché mi comportavo maschiaccio e perché studiavo troppo poco, ma per tutto il corredo intimo di Merlino! mai avrei pensato di dover fare da supporto psicologico. Ero io in genere quella che si metteva nei casini e che ne aveva bisogno, non avevo la più pallida idea su come avrei dovuto fare a tranquillizzarla!
-Adesso sta calma. – le avevo detto, dato che generalmente era una frase che funzionava sempre. Sempre, tranne con mia cugina Rose.
-Sta calma? – aveva iniziato a sbeffeggiarmi, brutto segno. – Come fai anche solo a pensare che io possa stare calma? – aveva detto con la voce di un’ottava più acuta del normale. Bruttissimo segno. – Non so se ti è ben chiaro, ma io tra poco devo sposarmi! – si era alzata ed aveva iniziato ad andare su e giù per la stanza. Pessimo segno. – Ma è naturale che tu non riesca a capirlo Lily, dato che hai la stessa maturità di Alexander*! Sai qual è la differenza? Che lui ha due anni Lily, mentre tu ne hai diciotto! – stavo iniziando ad innervosirmi anche io. Maturità di una bambina di tre anni? Quindi ero io che senza motivo avevo iniziato ad agitarmi, urlando cose orribili a chiunque mi capitava sotto il naso?
Nel frattempo la famosa vocina razionale aveva iniziato ad urlarmi di lasciar perdere, cosa che io, da brava persona immatura ed irresponsabile, ovviamente non avevo fatto.
-Col cavolo! – avevo iniziato a strillare anche io, con la profonda consapevolezza che le mie guance stavano diventando dello stesso colore dei miei capelli e che presto avrei potuto sostituire i formi crematori dei campi di concentramento. – Io la maturità di Alexander? SEI TU CHE HAI INIZIATO A DARE DI MATTO, NON LASCIANDOMI NEANCHE IL TEMPO DI FARMI PARLARE!- Non chiedete da dove uscito quell’urlo, ma vi dico con certezza che ero rimasta senza voce.
-Ehm, scusate… – una testa bionda aveva fatto capolino dalla porta. Merda! Di tanta gente che poteva sentirmi, ero stata così sfigata da beccare Scorpius. Volevo morire. –Non per interrompere questo momento, ma dovreste scendere per il matrimonio. Con permesso. – E detto questo si era defilato, lasciando me e Rose sole. Fanculo a me e alla mia sfiga.
***
Ovviamente non bastava che litigassi con mia cugina e che facessi una figura orribile di fronte al ragazzo più bello dell’universo, perché anche le scale erano contro di me. Da quanto avevo appreso da Dominique, zia Hermione aveva creato una scalinata magica esterna alla Tana, collegata direttamente con la stanza della rossa, in modo da permettere alle damigelle e a tutto il parentado fino al ventiseiesimo grado di poter accedere direttamente a quella stanza. La scala era di legno chiaro, meravigliosa alla vista. Unico problema? Era a chiocciola. Mia cugina Dominique aveva iniziato a scendere di fianco a me dopo aver portato non so cosa alla sposa, saltellando tranquillamente sui tacchi. Io, orripilata, avevo cercato di imitarla con risultati pessimi. Non solo mi ero quasi slogata una caviglia, ma ero anche riuscita ad inciampare per ben dodici volte, un record se considerate che i gradini erano dieci.
Una volta arrivate davanti al tendone, io con la lingua a penzoloni e Dom con un sorriso radioso, mi ero decisa a guardarla. Era semplicemente grandiosa. I lunghi capelli biondi erano legati in una morbida treccia laterale da una preziosa spilla, mentre il vestito che su di me sembrava scelto da un daltonico, su di lei stava un incanto per via del suo fisico longilineo. Il mio morale a quel punto, era andato a far compagnia ad Ade negli Inferi. Non avevo avuto modo di rifletterci a lungo, perché mia madre ci aveva agguantate trascinandoci sul retro del tendone, dove tutte le nostre cugine erano riunite in semicerchio attorno a zia Hermione. Per tutte le mie cugine s’intende proprio tutte: Victorie, Roxanne, Molly, Lucy e Rose più qualcuna di secondo e terzo grado, per un totale di tredici damigelle. Decisamente troppo accalcate, per permettere a me e al mio metro e sessantacinque scarso di vedere qualcosa. Dominique, invece dall’alto del suo metro e settantacinque, vedeva tutto. Al diavolo!
***
La mia vicina di casa sosteneva che si capisce come andrà un matrimonio dall’ingresso della sposa. Quello di Rose era stato comico.
Tutti sappiamo che zio Ron ha sempre avuto un equilibrio un po’ relativo. Alicia, un’amica della sposa, nonché damigella d’onore è un po’… in carne, ecco. Considerando anche il livello di calma che Rose aveva quel giorno, non è troppo difficile immaginare ciò che era successo.
Alicia reggeva il velo, ma non si sa bene come, a un certo punto era inciampata sul tessuto superfluo dell’abito e per non cadere a terra, si era aggrappata a zio Ron che, rischiando anche lui di cadere, aveva fatto affidamento su sua figlia, artigliandogli una spalla con tutte le sue forze. Il solo risultato era stato quello di venir bruscamente spinto via, cosa che lo aveva fatto cadere sul velo, facendo fare un brusco ruzzolone anche a Rose che era finita a gambe all’aria, facendo così ridere tutti i presenti.
***
Per quello che riguarda la cerimonia, non so dirvi nulla. Infatti appena seduta al mio posto avevo spento il cervello ed estratto il cellulare. Mi ero collegata alla chat e avevo notato che PlatineBlonde99, il ragazzo con cui chattavo sempre, era connesso. Subito glia avevo mandato un messaggio.
RedMadeinWeasley scrive: Ehi, che fai di bello?
PlatineBlonde99 scrive: Matematica! Sparatemi!
RedMadeinWeasley scrive: Se vuoi ti do una mano io.
PlatineBlonde99 scrive: Per la matematica?

RedMadeinWeasley scrive: Ma no, per spararti!
PlatineBlonde99 scrive: Vai a quel paese. Io stacco!
PlatineBlonde99 si è disconnesso.
Dopo la mia lunga, costruttiva ed entusiasmante chiacchierata con PlatineBlonde avevo riposto il cellulare nella borsa. Pessima scelta. Vicino a me infatti, erano seduti Lorcan e Albus che facevano a gara a chi raccontava al barzelletta più penosa.
-Ti manco da morire? – aveva detto mio fratello, gongolante. –Allora muori. – Dopo quella pessima uscita, Lorcan era scoppiato ridere mentre io avevo iniziato a maledire Merlino, Morgana e compagnia. Di fronte alla risata di Lorcan, la prozia Muriel aveva tirato fuori l’ombrello tascabile, colpendo Scamandro in testa e intimandogli di fare silenzio. Questo era riuscito a farlo stare zitto per due minuti, durante i quali pensavo quasi di poter godere di un po’ di pace. Me illusa. Dopo due minuti esatti quei due avevano iniziato a parlare peggio di prima, mentre anche James e Scorpius avevano deciso di unirsi alla compagnia.
Alla fine della cerimonia avevo scoperto che le nuvole dipinte sul soffitto erano più di duecento cinquantanove e che i maschi erano degli idioti. Non che prima non lo sapessi, sia chiaro.
L’unico momento in cui il mio cervello aveva deciso di connettersi era stato durante lo scambio delle promesse.
-Vuoi tu, Lysander Scamandro prendere la qui presente Rosaline Weasley come tua sposa per amarla e ornarla nella salute e nella malattia, finché morte non vi separi?- aveva chiesto il prete, un uomo bassino con un paio di enormi baffi a manubrio. Lys, ti prego. Almeno tu!
-Sì, lo voglio. –Vaffan…
-E vuoi tu Rosaline Weasley prendere il qui presente Lysander Scamandro come tuo sposo per amarlo e onorarlo nella salute e nella malattia, finché morte non vi separi?
-Sì! –culo.
***
Nei momenti successivi che avevano seguito la conclusione della cerimonia, tutti i maghi adulti avevano alzato la bacchetta facendo scomparire tutto ciò usato per la cerimonia e facendo comparire dei grossi tavoli rotondi, mentre un gruppo di camerieri iniziava a distribuire stuzzichini agli invitati.
Nel tavolo che mi era stato assegnato, erano presenti anche James, Dominique, Albus, Roxanne, Louis, Scorpius ed una bionda che mi era stata presentata come Ashley, dal sopra citato biondino. Durante tutto il pranzo i due ridevano e si sussurravano cose all’orecchio, cosa che mi fece chiudere lo stomaco e rischiare di vomitare quel poco che avevo mangiato.
Successivamente al pranzo, prima gli adulti e poi i ragazzi avevano iniziato a ballare.
Subito Albus e Lorcan, sopraggiunto nel frattempo, avevano iniziato a ballare in modo a dir poco osceno, seguiti a ruota da Roxanne e Louis. James invece aveva invitato Dominique a ballare, dato che ormai facevano coppia fissa ed in quel momento volteggiavano in un universo in cui esistevano solo loro due. Avevo a Dominique un “Ti mando il conto del dentista” e mi ero diretta fuori.
Distratta com’ero non mi ero accorta che Scorpius mi aveva seguito, fino a quando non era letteralmente saltato fuori dal nulla.
-Ehi, Lily. –Non guardarlo, non guardarlo, non guardalo… mi ripetevo nella testa. –Come mai oggi non mi hai parlato? – Scherzava, vero? Lui era stato tutto il tempo ad ammiccare con quella stupida d Ashley ed ero io quella che non gli aveva parlato? Merlino, ma che avevano tutti quel giorno? Mi ero imposta un minimo di autocontrollo, quindi il non guardalo sottintendeva il non saltargli addosso.
-Io? Io non ho nulla contro di te, Scorpius. Sai che ti dico piuttosto? Perché non torni dentro dalla tua amica Ashley, che si starà preoccupando? – Il problema con Scorpius era che, essendo un Corvonero mancato, riusciva sempre a trovare una logica nelle persone così come nei sentimenti. Quindi il fatto che io avessi ammesso di essere gelosa nella sua testa implicava che io provassi qualcosa per lui. Ed era la verità.
-Quindi ti sei decisa Potter? – ma che diavolo andava blaterando? Io mi ero decisa? E a fare cosa, di grazia? – Sono anni che aspetto un tua dichiarazione e tu ti decidi soltanto adesso? Potrei ritenermi offeso. Tsé… Mio padre aveva ragione quando diceva che voi Potter siete tardi. – Non avevo avuto molto tempo per rifletterci perché Scorpius e i suoi settantacinque chili di muscoli e ossa si erano fiondati sulle mie labbra, facendomi cadere sulle foglie secche. Dopo qualche secondo in cui tutte le mie ossa avevano maledetto il biondastro, avevo iniziato a ricambiare.
***
E, quando a sera inoltrata ritornai a casa dovetti subirmi le prese in giro dei miei fratelli secondo i quali avevo un’espressione inebetita. E chi se ne frega? Mi chiedevo io.

*Il figlio di Ted e Victorie

 
  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Ginny Weasley in Potter