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Autore: Onlykatyharry    16/02/2014    3 recensioni
Il gufo da granaio di mia sorella dormiva tranquillo nella sua gabbia mentre il mio piccolo gufetto selvatico si agitava nella sua svolazzando di qua e di là e tubando allegramente. Forse anche lui percepiva l’aria di un imminente cambiamento.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Angelina/George, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Il piano fino a quel momento era proceduto magnificamente. Il luogo dell’appuntamento non aveva mostrato insidie di nessun tipo (professori, alunni curiosi o altro) e Roxy ci aveva spiegato alla grande tutto prima di avviarsi con gli altri.
“Ancora non mi sembra vero” disse Rose eccitata, mostrando solo la parte ribelle del suo carattere e nascondendo alla perfezione quella diligente e ligia al dovere.
“Nemmeno a me!” esclamai lanciando un’occhiata al corridoio per assicurarmi che nessuno spiasse.
“Bando alle ciance ragazzi!” ci interruppe Dan. “Sarà meglio sbrigarci prima che a qualcuno possa venire la brillante idea di vedere come sta la strega orba o di venire a fare compagnia al solitario corridoio!” continuò soffocando un risolino. “Chi entra prima? E chi per ultimo?”
“Io entro per prima! Sono una signora dopotutto!” Esclamò immediatamente Rose senza darci il tempo di replicare e, prima che potessimo battere le palpebre, entro dentro la schiena della strega orba.
“Qui è tutto ok!” sibilò.
“Molto bene!” rispose Dan. “Allora arriviamo. Prima io o tu amico?” chiese Dan guardandomi con i suoi occhioni blu.
“Fa’ come vuoi! Per me è uguale.” Risposi allegro facendo spallucce.
“Oh bene! Allora se non ti dispiace andrei adesso.” Disse facendomi l’occhiolino e in men che non si dica, sparì.
Miseriaccia. Adesso mancavo solo io.
Non mi piaceva restare da solo. Preferivo di gran lunga la compagnia. Ma ormai era fatta. Ero da solo e Dan e Rose mi aspettavano per portare a termine la nostra prima missione.
“Arrivo” dissi “aspettatemi!” E così dicendo entrai dentro il passaggio tirandomi la porta/schiena della strega orba.
Il corridoio che portava al negozio di Mielandia era buio e freddo e le pareti erano di pietra grezza ma nulla, in quel momento, avrebbe potuto diminuire l’emozione che stavamo provando nell’infrangere le regole il primo giorno di scuola.
“Eccoci arrivati!” esclamò allegra ma sottovoce il nostro capofila Rose.
“Wow!” esclamammo in coro io e Dan rimanendo con la bocca aperta come due stoccafissi.
“Su, mettiamoci il mantello prima che ci scoprano.” Disse saggiamente Rose sbloccandoci dalla momentanea trance.
“Ah sì. Giusto.” Dissi.
E così facendo, passo dopo passo, pian pianino, arrivammo, attraverso una grande botola, al vero e proprio negozio, davanti al bancone.
Il negozio era completamente vuoto e ciò ci permise di osservare tutto per bene. La quantità di caramelle e cioccolatini che c’era, era a dir poco estasiante e l’aria che si respirava era qualcosa di paradisiaco. I commessi, intenti a parlare tra loro, non si accorsero minimamente del nostro arrivo, né del fatto che la mano agile di Dan aveva rubato loro un bel po’ di roba. Sembravano presi da una conversazione particolarmente interessante che tuttavia non riuscimmo a sentire a causa della calca di studenti di Hogwarts che arrivò poco dopo di noi. Tra di essi, ovviamente, c’erano i nostri cugini. Stavano comprando di tutto e di più: gomme bolle bollenti, zuccotti di zucca, calderotti, cioccorane e anche qualche confezione di biscotti gufici.
Quando uscirono dal negozio, ne approfittammo per non dover aprire la porta in un secondo momento e ci avviammo dietro di loro con passo felpato pronti a farli morire di paura una volta lontani dal centro. In teoria infatti avevamo appuntamento all’altezza della recinzione della Stamberga Strillante. E qual’era il posto più adatto ad uno scherzo del genere?
“Allora è tutto chiaro?” sibilò Rose avendo cura di mantenere la giusta distanza dal gruppo dei “grandi” prima di parlare.
“Signor sì!” Rispondemmo io e Dan portandoci una mano in fronte a mo’ di saluto militare.
E dopo una silenziosa ma sentita risata, Rose aggiunse: “Allora al mio tre. 1..2..3”
A quel punto scoppiò l’inferno. Dan, come da copione lanciò un urlo micidiale, io e Rose cominciammo a fare versi sinistri misti a risate mentre i nostri impavidi cugini si scontravano l’uno con l’altro tentando di scappare da quel posto in un’andatura talmente tanto buffa che sembravano stessero pestando l’uva.
Ridevamo talmente tanto che il mantello ci scivolò di dosso senza che ce ne accorgessimo. Stavamo ridendo con le lacrime, eravamo caduti per terra ormai quando qualcosa di potente ci colpì sulla nuca. Erano le mani di Albus, James e Hugo che avevano colpito rispettivamente me, Dan e Rose.
“Ahia!” urlò Rose. “Siamo suscettibili oggi, eh?” chiese con il broncio massaggiandosi ancora la nuca dove suo fratello l’aveva colpita.
“Era solo uno scherzo. Non fate così” dissi. “Dopotutto avreste dovuto vedervi. Mamma mia..eravate uno spasso mortale!” continuai, ancora tra le lacrime.
Dan stava zitto ma rideva di gusto sotto i baffi.
“Fai ancora lo spiritoso Freddie?” disse aspra la voce di Lily.
“Non era affatto divertente.” Disse imbronciata Roxy
“Oh, invece si che lo era” riprese Dan.
“Ben detto amico!” dissi rivolto verso di lui mentre gli strizzavo l’occhio destro.
“Devo forse ricordarvi grazie a chi siete qui? Potremmo sempre decidere di pietrificarvi e portarvi dritti dritti dalla McGranitt. Non credo sarebbe tanto lieta di vedervi!” disse James con fare altezzoso.
“Oppure più semplicemente potremmo scegliere di non dirvi più niente quando usciamo o quando abbiamo in mente qualcosa delle nostre. Eppure credo che non vi convenga sapete? Già per questa settimana bolle in pentola qualcosa!” disse con tono saccente Albus.
In quei momenti era proprio un perfido Serpeverde.
“Uffa. E va bene, va bene. Non era divertente.” Riprese Rose, seccata. “Adesso potete dirci di questa cosa a cui alludeva Sev?”
“Solo se chiedete scusa!” dissero tutti in coro i più grandi.
“Che barba essere i più piccoli!” esclamai.
“Scusateci” dicemmo all’unisono senza bisogno di metterci d’accordo. Dopotutto a casa nostra la curiosità non avrebbe ucciso solo i gatti (come dice il proverbio inglese), avrebbe ucciso tutti quanti. E adesso, la voglia di sapere cosa ci sarebbe stato da fare questa settimana era grandissima.
“Molto bene” disse James. “Adesso possiamo anche condividere i nostri beni con questi tre marmocchi” continuò con fare da bulletto. E detto questo aprì il sacchetto di Mielandia.
“Ah, e così saremmo dei marmocchi?” dissi adirato. “Quanto avete speso per tutto questo?”
“7 Galeoni, 5 falci e 1 zellino per l’esattezza!” disse con tono soddisfatto Lily.
“Ah sì?” dissi con un sorriso sardonico stampato in volto. “Dan, apri la borsa!”
“Obbedisco!” disse Dan che aveva capito tutto.
“Rifatevi gli occhi, GRANDI” dissi rimarcando ogni singola lettera dell’ultima parola e indicando con gli occhi la sacca che Dan aveva aperto mostrando tutta la refurtiva. La borsa straripava.
“Ebbene? Cosa ne dite?” dissi rincarando la dose.
“Complimentoni!” disse James ridacchiando. “E quanto avreste speso?”
“0 Galeoni, 0 Falci e 0 zellini” esclamammo in coro io, Dan e Rose. “Ringraziamo la mano agile del figlio di Baston!” continuai strizzando l'occhio a Dan.
“Allora non solo vi dobbiamo le nostre scuse! Ma dobbiamo assolutamente dirvi cosa ci sarà questo sabato al Castello!” esclamarono in coro Hugo e Roxy.
“Evvaiii!” disse Rose con un sorriso enorme stampato in volto.
I grandi erano talmente tanto contenti di noi che ci guardavano come avrebbero fatto degli allevatori di creature magiche nei confronti di quelle più rare e preziose. C’era sotto qualcosa di grosso.
“Allora, dicevamo..sabato prossimo, il gruppo dei “Potsley”, così abbiamo deciso di chiamarci, vorrebbe inaugurare la sua nascita e festeggiare i suoi tre nuovi membri con un’uscita clandestina dal castello verso il Villaggio. Ci state? Come siete combinati con le lezioni?”. James era proprio soddisfatto della frase appena pronunciata e ci guardava con un’espressione difficile da decifrare. Era a metà tra il pestifero e l’emozionato.
“Beh, veramente non sapr..”
“Zitto cugino! So l’orario a memoria!” Esclamò Rose.
Come avevo potuto sottovalutare le sue potenzialità mentre stavo per dire che non sapevo che orario avessimo?
“Sabato finiamo alle 10 del mattino. Abbiamo solo Storia della Magia e Trasfigurazione” continuò Rose. “Quindi, vada dalle 10 in poi!”
“Affare fatto!” Esclamarono in coro Lily, Hugo e Roxy. “Anche noi finiamo alle 10. Abbiamo Divinazione e Rune Antiche. Voi come siete messi?” chiesero poi rivolti verso Albus e James.
“Io ho solo gli allenamenti sabato” disse Albus soddisfatto “Cominciamo alle sei del mattino. Zabini ha deciso così per poi essere libero dalle 9 in poi e dato che nessuno di noi aveva lezione, abbiamo accettato.”
“Zabini vuole essere libero dalle 9 in poi?” chiese ridacchiando Hugo “E cosa dovrà fare di tanto importante? Se non avessimo qualcosa di organizzato, passerei il sabato a spiarlo. Chissà con quale fagiana starà.” aggiunse mentre tutti noi ridevamo fragorosamente.
“E tu James? Come sei messo?” riprese Lily.
“Ho lezione fino alle 13 ma mi inventerò qualcosa con Pix. No problem!” esclamò sorridendo. “Dopotutto non ho nessuna voglia di vedere per ben due ore la faccia di quella babbuina della Cooman e per un’ora quella oblunga e sciupata del professor Rüf.” A quelle parole si accompagnarono una serie di risate più fragorose di quelle che ci aveva strappato la battuta di Hugo ma prontamente Lily continuò: “Bene, detto ciò direi che sarebbe ora di andare dato che abbiamo appuntamento con la Mc Granitt in piazza tra un quarto d’ora. Voi venite con noi o andate da Mielandia?”
“Andiamo da Mielandia. Dan ha ancora qualcosa da prendere!” dissi facendo l’occhiolino ai miei cugini e poi a Dan.
“D’accordo!” esclamarono i grandi in coro. “Allora ci vediamo in Sala Grande per la cena!”
“Siate prudenti” aggiunse Roxy.
“Non preoccupatevi per noi! A dopo!”
E, girate loro le spalle, ci incamminammo verso il nostro amato negozio.
  
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