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Autore: Will Darklighter    16/02/2014    26 recensioni
"Unisciti a me, e insieme potremo governare la galassia, come padre e figlio!". Questa celeberrima frase racchiude in se tutto il desidero di un padre di ricongiungersi alla propria discendenza e al contempo la volontà di un apprendista di voler mettere fine una volta per tutte al legame che lo vincola al proprio Maestro. E se questa duplice intenzione avesse avuto una possibilità di realizzarsi? E se al padre fosse riuscito quantomeno di porre il seme del dubbio nel cuore del proprio emotivo figlio? A questo e ad altri interrogativi, come un possibile approfondirsi della relazione sentimentale tra gli inconsapevoli gemelli Skywalker e un miglior trattamento di alcuni comprimari sin troppo maltrattati nei film, provo a rispondere in questa storia.
Genere: Azione, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Anakin Skywalker/Darth Vader, Luke Skywalker, Nuovo personaggio, Principessa Leia Organa
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Incest
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Capitolo 6 - Pettegolezzi pericolosi

Leia

 
"Si renderà conto, Altezza, che la nostra posizione sul pianeta è stata fortemente compromessa dall'inettitudine di quell'uomo !"
La pelliccia di Nyir Irys'cra, agente della rete Bothan era diventata talmente crespa che i suoi succinti abiti la contenevano a fatica. Era furioso e se c'era una cosa che un bothan proprio non riuscisse a fare era trattenere la propria collera; e la pelliccia caratteristica della specie della spia, reagiva di conseguenza.
Questo li rendeva pessimi bugiardi, specialmente se coinvolti emotivamente. Del resto che se ne ricordasse, Leia non ne aveva mai incontrato uno che avesse tenuto celato troppo a lungo il proprio stato d'animo o le intenzioni a chicchessia.  
" Si è lasciato catturare con una facilità talmente estrema da sembrare sospetta! Tutto ciò è inaudito e inconcepibile !"
Irys'cra camminava nervosamente sul ponte del Falcon, tentando con scarso successo di darsi un contegno. Leia passava uno sguardo misto di sorpresa e d'imbarazzo tra il Bothan e la scheda pad che questi gli aveva consegnato a seguito della sua frettolosa ed improvvisa fuga dal motel.
" Per favore, Capitano - disse la ragazza cercando di avere un tono il più possibile neutro - mi ripeta cosa è accaduto."
" E c'è bisogno di ripeterlo ?! Carlissian è sparito di punto in bianco, ho provato più volte a chiamarlo sul comlink ma era spento. Così mi sono deciso ad uscire dalla stanza che occupavamo in quel sudicio locale e vicino alla porta ho trovato la scheda che ora avete tra le mani. Non appena ho letto il suo contenuto, ho raccolto tutta l'attrezzatura e sono andato via. Ma potete stare tranquilla, se è questo quello che temete: sono stato ben attento a non farmi inseguire!"
La giovane alderaaniana ripose la scheda all'interno del data pad, rileggendo ad alta voce il messaggio che vi era contenuto:
 
" Se vuoi rivedere il tuo amico, presentati due ore dopo il tramonto da sola al vicolo C del quartiere degli Schiavi. Niente scherzi o il tuo amico giocatore morirà. Ti aspetto, principessa."
 
Chiunque avesse rapito Lando era a conoscenza dunque del fatto che lei fosse su Tatooine. Di chi poteva trattarsi? Imperiali? Le sembrava improbabile: una spia imperiale avrebbe allertato le truppe d'assalto del presidio locale che avrebbero portato un prigioniero nelle segrete della guarnigione per interrogarlo. Uno scagnozzo degli Hutt? Era già più verosimile, visto anche il luogo dell'incontro. Ma a quale scopo?
" Se volete il mio consiglio, Altezza - continuò il bothan - dovremmo lasciare il pianeta immediatamente e dirigerci verso Ord Mantell. Abbiamo ricevuto la conferma che la nave di Fett si trova li e conosciamo anche la sua ubicazione grazie alla insostituibile lavoro della nostra cellula presente sul sistema. Oramai non ha più senso restare qui!"
La ragazza fu molto contrariata per quella proposta ma non lo diede a vedere.
" Perciò state suggerendo di abbandonare Lando Carlissian al suo destino? - chiese con il solito tono di voce impeccabile
" Certamente! Anzi sospetto che sia direttamente coinvolto in questa richiesta di un incontro! - replicò il Bothan.
Leia non prese minimamente in considerazione il significato di quelle parole. Lando aveva perso tutto per salvarli dalla prigionia imperiale, ed era stato costretto ad accettare quel bieco accordo con Darth Vader solo perché costretto con la forza. Un secondo tradimento non avrebbe avuto senso.
" La vostra proposta è rifiutata, capitano. Assumo io il comando di questa missione: è chiaro che il vostro personale livore nei confronti del nostro volontario stia ottenebrando il vostro giudizio. Vi prego di ritirarvi nella vostra cabina a bordo di questa nave. Penseremo più tardi a recuperare la vostra."
L'alieno dal muso canide si limitò a fissarla con occhi che non promettevano nulla di buono ma rimase in silenzio.
" Chewbacca, accompagna il capitano."

Il possente wookie rimasto fino a quel momento silenzioso si fece in avanti , indicando al Bothan di avanzare. Senza farselo ripetere una seconda volta, la spia fece come gli era stato chiesto. Dopo aver fatto quanto richiesto, Chewie tornò in plancia e prese a fissare Leia, rivolgendole alcuni mugugni interrogativi.
" Si, amico mio - disse lei determinata - non ho alcuna intenzione di mancare questo appuntamento!"
Il wookie emise un lieve ruggito di preoccupazione.
" No, sai che non posso portarti con me. Il rapitore potrebbe fare del male a Lando e questo non deve succedere, lo capisci vero ?"
Chewbacca alzo il tono dei suoi versi, per nulla convinto.
" Lo so che vuoi proteggermi ma se venissi scoperto ... non voglio che qualcuno muoia per una mia mancanza!"
Anche il tono di Leia cominciò ad alterarsi... perché quel grosso tappeto ambulante non capiva?
Il wookie le si avvicinò, prendendola delicatamente fra le spalle. Chetò i suoi versi sebbene restasse irremovibile.
" Fa come vuoi! - la frustrazione di Leia era al culmine,  non aveva più intenzione di provarlo a persuadere - ma guai a te se ti farai scoprire!"
Emise un verso compiaciuto che sembrava una risata di trionfo e poi si avvicinò al Navicomputer della nave. Lo accese e cominciò a trafficare con la tastiera. Incuriosita, la ragazza si avvicinò per capire cosa stesse combinando.
Dopo poco più di un minuto, comparve sullo schermo olografico del terminale una mappa di Mos Eisley; l'immagine venne zoomata sul quartiere degli Schiavi, luogo dell'incontro imminente. Chewbacca continuò a digitare ed ecco che comparvero dei flag sui vari vicoli della zona. Il vicolo era circondato da due edifici molto bassi che probabilmente non superavano i tre metri in altezza, così come non molto più alti erano tutti i fabbricati della zona. Il wookie uggiolò felice indicandoli.
" Capisco. Tu dall'alto e io dal basso, giusto ? Stai attento però; se sono in più di uno qualcun altro potrebbe avere avuto la nostra stessa idea e..."
La tranquillizzò con un ruggito colmo di entusiasmo e sicurezza, che non ammetteva repliche.
" Come vuoi, Chewie. Vado a prepararmi. Tra poco dovremo avviarci."
Stava per avviarsi quando gli tornò in mente qualcuno che aveva trascurato.
" Vai da 3-PO e digli di intrattenere il capitano Irys'cra. Ma a proposito, perché non è qui con noi? E' da un po' che non lo vedo né lo sento."
Il wookie balbettò qualcosa, preso chiaramente in contropiede. Lei lo guardò severa.
" Lo hai spento di nuovo, vero? Vai a riaccenderlo per cortesia, e riferiscigli il mio messaggio."
Senza osare protestare, il grosso alieno si avviò e lei fece altrettanto. Raggiunse la sua cabina e indossò un lungo e comodo poncho munito di cappuccio. Poi si sistemò un lungo panno attorno al collo che usò per coprirsi la bocca e che fissò poco sopra il naso. Infine nascose al meglio che poté sotto il poncho una pistola blaster DL-44, la preferita di Han. La potenza di un fucile con l'ingombro di una pistola, sebbene ne risentisse la gittata a lungo raggio.
Quando fu pronta, raggiunse Chewbacca all'uscita della nave. Il wookie aveva con se la solita balestra, una delle armi tipiche del suo popolo, sistemata alla altrettanto consueta bandoliera.
" Io vado - disse lei alzandosi il cappuccio - tu aspetta almeno un minuto prima di avviarti, ok? E intervieni solo se strettamente necessario! "
L'alieno fece cenno di aver capito e Leia imboccò l'uscita dell'hangar improvvisato che occupavano e da li, cominciò a camminare per le polverose strade della cittadina.
Il quartiere degli schiavi era abbastanza vicino all'ubicazione del Falcon ma ciò nonostante era necessaria la massima prudenza: se Mos Eisley era un covo di feccia e malvagità di mattina quando i soli gemelli splendevano, la notte diventava anche peggio. Bande di balordi, molto spesso ubriachi, si aggiravano per le viuzze del luogo alla ricerca degli incauti che decidevano di uscire vuoi per necessità o per ricerca di piaceri notturni. Le prostitute erano tutte armate sebbene godessero di una particolare protezione da parte degli Hutt e di conseguenza dell'Impero. Il governatore locale accettava generose bustarelle da parte di Jabba, era risaputo, per chiudere un occhio e molto spesso anche due su tutte una serie di attività considerate altrove illecite, come ad esempio l'orribile pratica dello schiavismo.
Gli Hutt facevano affari d'oro con il commercio degli schiavi, soltanto di non-umani però da che Palpatine era salito al potere, e l'Impero non solo non faceva nulla per limitarlo ma anzi accettava anche una congrua percentuale di quei guadagni, senza naturalmente risultarne minimamente coinvolto.
Di tanto in tanto, si vedevano anche pattuglie di soldati delle truppe d'assalto i quali di proposito ignoravano pestaggi, intimidazioni, furti e quant'altro purché venisse fatto da individui che avevano la protezione degli Hutt; nessuna pietà invece per i cosidetti bantha sciolti, i quali spesso e volentieri erano criminali occasionali , dediti a tali attività per mera sopravvivenza. Le esecuzioni sommarie di tali individui erano all'ordine del giorno e della notte.
Leia camminava curva con molta circospezione , lungo il bordo della strada cercando di sfruttare il più possibile la copertura e le ombre fornitegli dagli edifici. Non che la cittadina fosse granché illuminata ma era meglio non rischiare. Le faceva male il cuore assistere a tutte quelle orribili cose, erano spettacoli a cui non riusciva ad abituarsi mai. E Tatooine non era neanche il posto peggiore della galassia sul quale nascere e crescere. Ma un giorno, se lo promise mentalmente, avrebbero pensato anche a quella grossa sfera fatta di sabbia e rocce. Si, un giorno l'Alleanza avrebbe sistemato le cose anche su quel pianeta dove Luke era cresciuto.

Luke

- il pensiero del suo più caro amico suo malgrado lontano da lei, la fece rattristire ulteriormente. Ma non doveva pensarci. Ora doveva solo pensare ad arrivare al quartiere degli schiavi.
Fortunatamente o per sua abilità nel non farsi notare, riuscì ad arrivare in quella parte periferica di Mos Eisley senza particolari intoppi: la cancellata di ingresso del luogo non era nemmeno sorvegliata e cosa più importante, era aperta. Non si interrogò troppo su quella stranezza e proseguì. L'interno di quel luogo era lugubre e silenzioso, ancora più rispetto al resto della città. Non si vedeva né si udiva un' anima in giro e l'illuminazione era molto fioca e rarefatta.
Mentalmente, Leia andò con la mente alla mappa vista sul Falcon e riconobbe abbastanza facilmente l'ingresso del vicolo dell'incontro. Lo imboccò molto lentamente. Dalla fine dello stesso, proveniva una luce verdastra , tipica delle barre elettriche utilizzate per l'illuminazione temporanea di un luogo. La barra era poggiata a terra e proprio di fianco, poggiata ad una parete c'era una Twilek dalla pelle azzurra, vestita di abiti succinti e molto scoperta. Non sembrava avere armi indosso.
E' molto giovane - pensò la ragazza mentre si avvicinava. Era molto carina, anzi decisamente bella. A Leia cominciò a venire in mente come potette essere avvenuto il rapimento di Lando e una smorfia di disappunto le salì in volto.
" Sono qui - parlò a bassa voce la giovane ribelle - e sono sola, come mi hai chiesto."
La Twilek la accolse con un largo sorriso.
" Benvenuta, principessa - l'aliena mimò un inchino molto canzonatorio - lascia che mi presenti. Mi chiamo Neena e sono la regina di questo quartiere!
Alle sue spalle, Leia sentì dei movimenti di armi che venivano caricate. Non osò voltarsi né chiedersi dove fossero nascosti in precedenza. Doveva mantenere il suo sangue freddo.
" Salute a te, regina Neena - disse con tono cortese e reverenziale, la trattativa era il suo campo d'azione ed era stata addestrata a questo compito sin dall'infanzia - è inutile che mi presenti visto che già sai chi sono. Posso chiederti come fai a conoscermi ?"
La ragazza aliena sorrise compiaciuta, a quanto pare amava le lusinghe. Molto bene.
"  Certo che puoi. Anzi, ti risponderò. Tutti ti conoscono alla guarnigione imperiale, principessa, sopratutto da che è stato aperto il Solo's Contest!" Emise un risolino.
Per un istante,  Leia si sentì confusa. Ma mascherò bene quell'emozione come sapeva fare.
" Insomma, conosco da qualche tempo questo ufficiale imperiale che beh non disdegna le mie attenzioni... sai com'è! Lo conosco da molto, vado a trovarlo una sera si e una no. Non è un granché a letto ma paga molto bene!" Continuava a sorridere molto maliziosamente, Leia del canto suo cominciava a fare fatica alla tentazione di avvicinarsi e di prenderla a sberle, nonostante la minaccia presente alle sue spalle.
 
" Dicevo... Ah si! C'è questo ufficiale imperiale che dice di avere una storia molto divertente da farmi vedere. E allora io gli rispondo si figurati, tu farmi ridere. E allora lui si imbroncia e mi fa vedere questa registrazione: ci sei tu circondata da quei bruti delle truppe d'assalto, da uno ancora più cattivo vestito in armatura nera, da Boba Fett e c'è anche Han Solo che sta per essere messo in un brutto coso che congela le cose!"
Un brivido di freddo attraversò la spina dorsale della giovane donna; aveva compreso.  Ma era troppo tardi per fermare la verve della ragazza aliena. Si preparò dunque a ricevere il durissimo ed umiliante colpo che stava per arrivarle addosso.
" E tu, incurante della presenza di tutti quei cattivoni, ti dichiari a Solo. Oh che emozione! Non ho mai visto una cosa più bella in tutta la mia vita. Sembrava una di quelle storie da holovid di cui ho sentito parlare dai piloti che arrivano da zone più civilizzate di questa e tu ne eri la protagonista!"
La risata proveniente alle sue spalle rischiò di farle perdere il controllo. Dunque era così: l'Impero l'aveva privata del suo pianeta natale, dei suoi familiari, di una vita tranquilla e normale e ora... anche di quello. Chi aveva diramato quella registrazione? CHI?
 Chinò il capo per non farsi guardare e strinse i pugni e i denti con tutta la forza che aveva dentro di se. Non doveva lasciarsi provocare, non doveva.
" Ti ringrazio per i tuoi complimenti, regina Neena - disse ritrovando con estrema fatica il suo contegno - posso supporre che ora mi riconsegnerai Lando Carlissian per ricompensarmi della mia interpretazione ?"
" Oh si Carlissian, c'era anche lui in quella registrazione ed è stato semplice fare uno più uno sai com'è... quando l'ho incontrato al Nebulus, uno dei locali dove arrotondo un po', ho capito che era il mio giorno fortunato." La ragazza smise di ridere quasi di colpo e così fece o fecero chiunque fosse alle spalle di Leia.
" Tuttavia , principessa, per quanto abbia trovato pregevole la tua recita, temo che non basti per riavere Carlissian. Detta in parole povere, voglio il Millenium Falcon. Ce l'avete voi, vero? Il mio amico imperiale mi ha detto che non è stato catturato.
 Jabba offre una bella somma anche per quello. Certo non tanto alta quanto la taglia sul tuo amato ma, ce ne è abbastanza per vivere bene per un po' di tempo e magari non lo so... potrei aprirmi un bel locale, che ne dici principessa ?"
" Dico che stai scherzando con la persona sbagliata, regina Neena - il tono di voce di Leia si fece alto e deciso, mentre fissava la Twilek negli occhi - pertanto ti do un consiglio: consegnami il mio amico senza fare storie e mi dimenticherò di questo spiacevole incontro e del fatto di essere stata umiliata da una prostituta di periferia. Rifiuta e avrai... problemi!"
L'aliena la incenerì con i suoi occhi dorati.
" Tu vieni a casa mia, nel mio dominio a MINACCIARMI ?!"
Poi gridò.
" FOLGORATELA ! "
L'istante successivo si udì un altro urlo, proveniente da un alieno ben più minaccioso.
"WOOOOOOARGH!"
L'urlo del wookie che balzava da un tetto li vicino era inconfondibile; veloce e implacabile si era lanciato contro gli assalitori che erano alle spalle di Leia. Ma lei non se ne curò , tutta la sua attenzione era per la spregevole meretrice che aveva davanti a se.
Afferrò la pistola che aveva nascosto sotto il poncho mentre la Twilek cercava di fare lo stesso con qualcosa che celava nel succinto indumento che le copriva i glutei.
" Un blaster tascabile ! - Leia lo vide poco prima di sparare e di essere sparata.
Il laser del piccolo aggeggio le sfiorò il braccio sinistro, facendole rantolare per il dolore. Invece il fascio di luce del DL-44 non fu così clemente con l'aliena. La centrò al fianco destro , mandandola a terra.
La giovane donna non perse tempo e fu subito addosso alla Twilek tenendole l'arma puntata addosso. L'adrenalina che aveva in corpo non le faceva sentire più dolore al braccio.
" Dov'è Lando Carlissian ?! - disse con voce ferma.
" Tu sei morta, hai capito? MORTA! - ricevette in risposta dalla voce acuta della regina.
" DOVE ?! - disse avvicinando minacciosamente la canna del blaster al volto dell'aliena.
" Al Ne-ne- bulus, la sta-sta-nza nel sottoscala - rispose questa volta con voce tremante - non-non mi ucciderai, vero ?"
Leia sembrò pensarci un attimo, prima di assestarle un colpo con il calcio dell'arma in pieno volto, facendole perdere i sensi.
Alle sue spalle, Chewbacca aveva terminato: erano in due a tenerla puntata, a quanto pare . Lo vide venire verso di lei, uggiolando per la soddisfazione. Li aveva sistemati a suon di pugni, la sua balestra non era stata neanche sfilata dalla bandoliera.
" Andiamocene, qui abbiamo finito."
   
 
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