Capitolo
Venti: I feel it, right
here
(pt two)
“My insides all turned to ash, so
slow
And blew away as I
collapsed, so cold
A black wind took them
away, from sight
And now the darkness
over day, that night
(Valentine's Day - Linkin Park)”
Allyson
sospirò, le mani che stringevano il tessuto morbido delle
coperte del letto su
cui era stancamente sprofondata, lo sguardo che guizzava da una parte
all’altra
della stanza, in palese attesa.
-
Theodore,
che diavolo ci fa lui ancora qui? - sbottò nervosamente
mentre riservava delle occhiate del tutto poco amichevoli al ragazzo
che se ne stava tranquillamente steso sul
proprio letto ad osservare con esiguo interesse il soffitto, le braccia
dietro la testa e un ghigno snervante sulle labbra.
-
E’
anche la mia stanza, Reed. - affermò pacatamente Blaise con
espressione
divertita.
- Nott, non è affatto giuto. - si lamentò la strega iniziando ad avvertire il bisogno di schiantare Zabini. Ma anche prenderlo a pugni in faccia non sarebbe stato male. Non sapeva quale delle due opzioni l’allettasse di più.
- La vita non è giusta, mezzosangue. - fece tranquillo il mago in questione.
-
Per tutte le mutande di Merlino, Nott fa qualcosa prima che mi venga la
brillante idea di ucciderlo! - disse con un tono che rasentava i limiti
dell'isteria.
-
Reed,
ha ragione, è anche la sua stanza e io non posso farci
niente se lui vuole restare.
La
Grifondoro sbuffò
alzandosi di scatto. Il sopracciglio sinistro cominciò
leggermente a tremarle a
causa del nervosismo mentre si avvicinava al bruno con un espressione
che non
lasciava presagire nulla di buono.
-
Zabini, potresti darmi solo dieci minuti? - provò tentando
di utilizzare le "buone maniere". Maniere che avrebbero retto ancora
per poco.
-
Aspetta.
Ci devo pensare. - Zabini
ghignò, fingendosi
pensieroso. - Mh...beh...direi proprio di no!
Allyson
estrasse la sua fedele bacchetta puntandogliela sotto la punta del
mento. Blaise indurì
il suo sguardo e restò immobile a fissarla con gelo.
-
Piantala, Ally. - l’ammonì celando un
avvertimento Theodore che intanto le si era avvicinato. Le
sfilò la
bacchetta dalle mani e le diede una leggera spinta costringendola a
sedersi
nuovamente sul letto alle loro spalle.
La
Reed si limitò a fargli il verso scocciata, borbottando
qualche insulto che nessuno dei
presenti riuscì a comprendere. Blaise riacquistò
il suo ghigno e si mise in
piedi. Camminò lentamente verso la porta e prima di uscire
si rivolse
all’amico:
-
Vi concedo un paio di minuti, Theo.
Il
moro fece appena un cenno con la testa mentre la porta si chiudeva
silenziosamente. Passò qualche
secondo e poi riportò l'attenzione sulla strega. Le
restituì la bacchetta
e si stampò un piccolo ghigno sulle labbra.
-
Lo
odio. Come fai a sopportarlo? Anzi, dovrei chiederti come fai a...-
Allyson
però non riuscì mai a concludere quella frase
poiché si ritrovò catapultata
a terra. Batté con violenza il coccige e lanciò
un gemito soffocato.
- Ma
che cazzo ti prende?
Sbottò
poi lanciando sguardi infuocati a Theodore. Quest’ultimo, con
un balzo, si era
lanciato sul suo letto provocando un tonfo sordo, lo scricchiolio delle
molle
del materasso e la rovinosa caduta della Reed.
-
E’
il mio letto. - fece con lo scopo di giustificarsi.
-
Tu
hai dei seri problemi, Nott. Fatti curare. - biascicò la
ragazza alzandosi e accomodandosi
con dignità sul bordo del letto dal quale era stata appena
scaraventata via.
-
Allora, Allyson, cosa c’è?
In
tutta risposta lei prima puntò la bacchetta sulla porta ed
esclamò con voce
chiara:
-
Colloportus -
fece per metter via la bacchetta ma poi ricordò
dell’incantesimo del Principe e senza alcuna esitazione
procedette
nell’eseguirlo.
-
Muffliato.
Dopo
alcuni istanti di un silenzio stranamente pesante inchiodò
gli occhi verdi in
quelli scuri del Serpeverde.
-
Ora
possiamo parlare con tranquillità. - affermò con
tranquillità apparente Allyson.
-
Tutti questi incantesimi mi fanno pensare a qualcosa di grosso.
-
La
maggior parte dei Serpeverde sono tutti uguali, Theodore! Scusa tanto
se non voglio
correre alcun rischio.
Disse
facendosi uscire un tono più acido di quanto avesse voluto.
Il ragazzo, però,
sembrò ignorare quell’ultima affermazione e si
limitò a guardarla. Tacquero per
qualche altro minuto e poi Allyson si decise a cominciare.
Theodore,
dal suo canto, aveva ascoltato il tutto con il solito e apparente
disinteresse.
Si era perso in più punti, cominciando seriamente a pensare
al fatto che
Allyson avesse seriamente
bisogno di
avere un sano rapporto con qualcuno, ma tutto sommato le informazioni
erano
state assimilate completamente.
Ma
ovviamente, certi pensieri li teneva unicamente per sé.
-
Cioè, capisci? Io?
Gelosa di Draco?
-
Beh,
non è che abbia tutti i torti. - fece tranquillamente lui
ghignando divertito.
Allyson
preferì non cogliere quel velo di malizia che aveva
avvertito nella sua voce e si
limitò a dargli un pizzicotto sulla spalla.
-
Adesso non so che cosa fare. Ti ho già spiegato quale legame
unisce me ed Harry,
no? Sono sicura che lui abbia capito già da un pezzo che le
mie sono tutte bugie.
Cambiò
discorso, ritornando seria mentre un barlume di angoscia le balenava
negli
occhi. Restò taciturna per un po’ iniziando
lentamente ad abbassare le
palpebre.
-
Me
lo sento, capisci? - mormorò e completamente all'oscuro del
fatto che stesse
ripetendo esattamente le stesse azioni di Harry, portò una
mano sul cuore. Ci
picchiettò leggermente due volte e poi, con un filo di voce,
esalò. - Proprio
qui.
Ma
prima che anche uno solo dei due potesse articolare un pensiero o una
frase, qualcuno bussò
con prepotenza alla porta della stanza. In seguito la voce seccata di
Malfoy li
raggiunse:
-
E’
un’ora che siete lì dentro, datavi una mossa o
giuro su Salazar che schianto
entrambi!
Allyson
e Theodore si guardarono. La Reed indugiò. Avrebbe voluto
parlare ancora per un
po’ con l’amico. Non era pronta per andarsene e in
più non aveva la minima
voglia di affrontare Malfoy.
Ally
gli rivolse un cauto sorriso e cercò di trasmettergli tutta
la sua gratitudine
attraverso uno sguardo. Fece per aprir bocca ma lui la interruppe:
-
Non
c’è né bisogno. Lo so. Ora muoviti, non
vorrai fare arrabbiare il grande Malfoy
lì fuori?
Lei
trasformò il suo sorriso in un piccolo ghigno appena
accennato mentre si
accingeva ad aprire la porta con un colpo di bacchetta. Fu grata per
l’ennesima
volta del fatto che Theodore sapesse in anticipo che volesse
ringraziarlo. Non
era brava nel ringraziare le persone.
-
Che diavolo
voleva? - domandò invece il bruno mentre chiudeva la porta
con eleganza.
-
Oltre a lamentarsi di quanto tu sia irritante, intendi? -
ghignò Theodore mettendosi
seduto.
-
Già.
-
Non
lo so, credo di essermi addormentato dopo un po’.Non la
smetteva più di parlare
di Draco. - mentì ancora con palese divertimento. Anche se
alla fine non era una
vera e propria bugia. Di certo, però, non avrebbe raccontato
loro la verità.
Forse in passato l’avrebbe anche fatto ma adesso
c’era un qualcosa dentro di lui
che glielo impediva.
Mi sto rammollendo? Si chiese molto
stranito dalle
sensazioni che stava avvertendo da quando aveva cominciato a passare
del tempo
con la Grifondoro.
-
Sul
serio?
La
voce del biondino gli arrivò soffocata e voltandosi lo
ritrovò con la faccia
sprofondata nel morbido cuscino. Scambiò uno sguardo con
Blaise che
intanto gli si era seduto accanto. Capirono che c’era
qualcosa che non andava
ma preferirono non interferire. Era risaputo quanto Draco non amasse
parlare. Finsero di non
aver capito che le cose non stavano andando affatto bene e continuarono
semplicemente la conversazione.
-
Certo, ma credo di non essere riuscito a capire molto. Erano
più insulti che
altro.
Draco
si limitò ed emettere un verso scocciato tuffando ancora di
più il viso nel
cuscino mentre Blaise cominciava a ciarlare sulle voci che,
sicuramente, il
giorno dopo avrebbero cominciato a circolare sulla sorprendente visita
della
Reed nel dormitorio di Serpeverde.
**
Come
previsto da Blaise, il fatto che Allyson avesse fatto una visitina nel
dormitorio di Serpeverde si sparse velocemente in tutta la scuola ma la
notizia
non sembrò stupire più di tanto. Ormai si sapeva
già da un pò della sua
amicizia con Theodore e gli studenti più incalliti in
materia di "gossip" preferirono dedicarsi ad
altri tipi di pettegolezzi.
Hermione
le aveva raccontato della discussione avuta con Harry e Ron e di tutto
ciò che
si erano detti. Reagì male e ostentò un cocciuto
mutismo, ergendosi delle mura
difensive intorno. Evitò accuratamente Malfoy
poiché non aveva la benché minima
voglia di parlargli e il fatto che non fossero neanche più
in punizione diminuì
notevolmente la possibilità di ritrovarsi faccia a faccia
con lui.
Con
Harry, invece, tentò di comportarsi come se nulla fosse e i
molti compiti
contribuivano a ridurre le parole che avrebbero potuto scambiarsi. Meno parlavano e meglio lei riusciva a
pensare, si diceva.
“Il
colpo di grazia” arrivò solamente dopo un altro
paio di giorni. Accadde,
principalmente ed inesorabilmente, in una delle mattine seguenti,
quando,
insieme ad Harry, Ron ed Hermione si apprestava a raggiungere il tavolo
dei
Grifondoro, in preda ad una lunga fila di lamentele, discutendo con il
rosso.
-
Sul
serio, Ron. Faresti un grande favore a tutto il Mondo Magico, anzi
soprattutto
alla sottoscritta che è costretta a reprimere i conati ogni
volta che vi
scambiate tutta…quella… saliva…si,
amico, decisamente dovresti piantarla.
“E, in più, riusciresti ad
andare di nuovo d’accordo con Hermione…”
-
Tu
non capisci! - proruppe Weasley. - È impossibile lasciarla!
Peggio della Piovra
Gigante.
-
Uscirei volentieri con la Piovra Gigante piuttosto che passare anche
solo un
altro secondo con la Brown - biascicò lei in risposta.
Nell'avanzare,
la sua attenzione fu catturata da un vociare continuo proveniente
specialmente
dagli studenti dei primi anni. Il pensiero di fermarsi ad ascoltare la
sfiorò ma l'idea di riprendere a parlare di Quidditch e
delle nuove strategie che
Harry aveva in mente occupò tutta la sua attenzione e, prima
ancora che se ne
rendesse conto, si ritrovò seduta al suo tavolo, la
colazione già pronta
davanti e una tazza di cioccolata fumante tra le mani.
-
Dici
che Corvonero perderà?
- Non saprei, i Tassorosso
sono migliorati
parecchio dall'ultima volta.
- Sì, ma noi non
avremo comunque nessun
problema, no? Abbiamo Harry! - si intromise Dean, provocando le risa
generali.
Allyson
spiluccò distrattamente la sua colazione, più
impegnata a parlare che a pensare
a cosa facesse ricevere al suo stomaco, quando, senza preavviso,
Silente
richiamò la loro attenzione. Sentì lo stomaco
stringersi tutto d'un tratto, in
preda ad un brutto - bruttissimo - presentimento. Scambiò
uno sguardo
preoccupato con la riccia accanto a lei, poi rivolse la propria
attenzione sul
vecchio preside.
"Ed ora?"
- Sei fottuta, Reed!
"Sta zitta, Black!"
Istintivamente
cercò lo sguardo di Theodore ma il Serpeverde era impegnato
a parlottare con
Draco e Blaise e smise solo per guardare Silente. Con il fiato sospeso
imitò
il resto degli studenti, la cui maggior parte sembrava letteralmente
pendere
dalle labbra di Silente.
-
Perdonatemi
se interrompo la vostra colazione, ma ho un annuncio importante da
farvi. -
proruppe con la sua solita voce serafica e il sorriso tranquillo appena
accennato sulle labbra ma ben visibile negli occhi da dietro gli
occhiali a
mezzaluna. - Oggi, avremo l'onore di avere una nuova studentessa.
È arrivata
proprio stanotte, dalla Francia. Credo che tutti coloro che sono qui
già da un
po' si ricordino della scuola di Bauxbatons.
Allyson
gelò, irrigidendosi, e la colazione che minacciava di
volerle risalire su per
l’esofago non migliorò affatto la situazione che,
piano, stava iniziando a
precipitare.
“Non ci credo, non ci credo, non
ci credo. Dimmi che non è vero. Non è possibile
che sia arrivata sul serio. No,
non è assolutamente possibile."
Ma
le
parole irrefrenabili di Silente sembrarono confermare l'inevitabile ed
Allyson
si sentì incapace di distogliere lo sguardo. Gli occhi
spalancati, il corpo
rigido e le mani tremanti che stringevano qualcosa di indefinito
così tanto da
farle sbiancare le nocche.
-
Quindi, facciamo un caloroso benvenuto alla nostra nuova studentessa,
Gwendolyn
Wood. Smistata in Grifondoro.
Allyson
vide Silente fare un cenno verso il loro tavolo. Si girò di
scatto, quando,
dinanzi a lei, a pochi metri di distanza, una ragazza si
alzò, sotto implicita
richiesta del preside. La mente di Allyson ne delineò i
tratti delicati, la
statura minuta, i capelli rosso fuoco e gli occhi grigi.
-
Allyson, sta tranquilla. - le sussurrò l’amica, lo
sguardo preoccupato fermo
sulla sue mani.
La
Reed abbassò gli occhi sui propri arti e solo allora parve
notare il pane
tostato, ora, ridotto in poltiglia nelle sua mani. Lo lasciò
cadere
distrattamente nel piatto mentre la riccia mormorava un incantesimo per
ripulirle
i palmi che tremavano ancora.
-
Ally, stai bene? - domandò Hermione.
-
Harry, che succede? - le fece eco Ronald.
I
due
si scambiarono uno sguardo spaventato per qualche secondo, dimentichi
per la prima volta da tempo della loro situazione di conflitto. Harry
ed Allyson
sembravano non avere la minima intenzione di volersi raddrizzare,
ancora in
preda di quelle sensazioni amplificate.
-
Sto
benissimo. - mormorò Ally a denti stretti lasciandosi
sfuggire un singhiozzo
strozzato. Cos’era quella sensazione così
travolgente? Cosa diavolo stava
succedendo? Perché la
vicinanza della
nuova studentessa le sortiva quell’effetto? Perché
lo sguardo che Draco si era appena scambiato con la Wood le
faceva così
male? Perché quei
sorrisi appena
accennati, così inaspettatamente caldi,
l’avevano sconvolta a tal punto?
Respirò
a fondo, estraniandosi da tutto il rumore che la circondava. Harry non
capiva
cosa stava succedendo. Sentiva solo male allo stomaco, la cicatrice che
bruciava leggermente e un qualcosa di allarmante che gli proveniva dal
petto stava
praticamente urlando che Allyson non stava affatto bene. Hermione era
incapace di spiccicare parola, terrorizzata. Ron guardava i suoi
migliori amici, impotente e preoccupato. Nessun’altro a parte
loro sembrò
accorgersi di ciò che stava accadendo e fu quasi una fortuna.
- Dobbiamo parlare.
L'ngolo di Hono:
Ebbene eccomi con il ventesimo
capitolo *---* Venti, sono arrivata al ventesimo. Aw, mi sento
soddisfatta. Spero che almeno vi piaccia e non vi abbia
deluso!
Comunque, ecco che scopriamo l'identità dell'infiltrato:
Gwendolyn Wood. Il prossimo capitolo sarà interamente
dedicato a lei e alla sua storia, così potremo capire un po'
meglio la situazione. Spero davvero che vi piaccia ^-^ Ringrazio come
al solito tutti coloro che leggono la mia fic, che la inseriscono tra
le preferite/seguite/ricordate e che soprattutto recensiscono! ^-^
Grazie per il vostro sostegno, vi adoro! <3 Beh, che altro dire?
Mi affido a voi e boh spero sia uscito qualcosa di decente C:
Alla prossima settimana! C:
Hono