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Autore: Wedontneedtomorrow    17/02/2014    0 recensioni
"Sapeva di amarla, amarla nel vero senso della parola, sapeva anche che quel verbo era nuovo per lei, che non aveva mai provato un sentimento simile, ma non aveva paura perché la vicinanza di brittany le dava sicurezza, con lei accanto avrebbe anche attraversato l'inferno e l'avrebbe voluto rifare 40 volte."
Ispirata alla Brittana della quarta stagione, è un'analisi introspettiva di Santana nel ripensare al San Valentino dell'anno precedente.
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La mattina seguente Santana fu svegliata da un raggio di sole che le arrivava dritto in faccia filtrando dalla finestra. Più scazzata che mai emise un ringhio e allungó la mano verso il comodino in cerca del suo telefono per guardare l'ora: le 8:00. Considerando che quello era il suo giorno libero e che non aveva impegni in programma per quella mattina , nel leggere quell'orario sul display sbuffó sonoramente e imprecando si diresse verso la finestra per abbassare la serranda , intenzionata a rimettersi a letto e continuare a dormire. Tornata finalmente al buio si diresse verso il suo letto, ma nel breve tragitto che separava la finestra da questo, andò a sbattere con il mignolo destro del piede contro la gamba dell'unica sedia presente in quella stanza. A quel doloroso contatto Santana emise un urlo che sicuramente era servito da sveglia per i suoi vicini. Con le lacrime agli occhi per il dolore saltellò sul piede sano fino al letto dove si lasciò cadere. La giornata era iniziata Decisamente male. Non appena si fu rimessa sotto le coperte e ebbe provato a chiudere gli occhi venne letteralmente assordata dal rumore di un tagliaerba. A quel punto la sua sopportazione superò il limite, si alzó di scatto, arrivó alla finestra con un balzo, la aprì e , individuato l'autore di quello che a lei sembrava l'ennesimo scherzo di cattivo gusto della mattinata, tutto di un fiato urló: "ehi tu, ti sembra il caso di metterti a tagliare l'erba alle otto del mattino di sabato ,ovvero il mio giorno libero?! Ma robe da pazzi, spegni quel dannato affare immediatamente se non vuoi che venga lì e te la faccia tagliare coi denti l'erba del tuo stupido prato!!" Il ragazzo la guardó incredulo senza riuscire a biascicare una sola parola e a quel punto Santana rincarò la dose :"allora? Non capisci la mia lingua ? Non sono stata abbastanza chiara? Spegni immediatamente quell'oggetto infernale o ti arriva una denuncia per disturbo della quiete pubblica , possa essere l'ultima cosa che faccio giuro " a quel punto il ragazzo bisbiglió un "mi scusi" quasi impercettibilmente e Santana chiuse le ante della finestra con poca gentilezza. Ma cosa era una maledizione? Le sembrava che tutto il mondo si era adoperato per darle fastidio quella mattina. Alla luce degli episodi appena accaduti ,prese la decisione più saggia che potesse prendere in quel momento: sarebbe andata a correre, in quel modo avrebbe scaricato le tensioni accumulate e avrebbe smaltito almeno un decimo di etto di tutti quei chili accumulati la sera prima a causa della quantità industriale di gelato che si era mangiata. Si fece una doccia veloce , indossó una canottiera nera attillata , shorts di tuta azzurri ,le sue scarpe da corsa bianche e scappò fuori, inizió a correre appena dopo aver acceso il suo iPod. Amava la musica , la faceva sentire,almeno per quei pochi minuti di una canzone, fuori dal mondo, come se vedesse la sua vita scorrere davanti agli occhi , come se non fosse lei ad agire in prima persona, come se lei fosse soltanto uno spettatore. Decise di andare in castello, le era sempre piaciuto quel posto, la fatica nel salire era ricompensata dalla vista dell'intera città di cui si poteva godere in cima, quel posto, sin da quando era piccola e i suoi genitori la portavano ogni tanto lassù per giocare, le aveva trasmesso sempre un senso di pace, dove poteva trovare tranquillità e fuggire dal caos della città. Iniziò la salita lungo un piccolo sentiero e , dopo circa 10 minuti di corsa sostenuta , arrivó al portone principale e partì una canzone fin troppo familiare per i suoi gusti: songbird. Si ricordó il momento in cui la dedicò a Brittany, nella primavera dell'anno prima, neanche a farlo apposta proprio lì, in castello. Era un freddo pomeriggio di marzo , pioveva senza sosta dalla mattina, ma , nonostante tutto, Santana era intenzionata a portare la sua ragazza in un "posto speciale". Lei e Brittany si erano appena fidanzate ufficialmente , e tutto andava alla perfezione. Quel pomeriggio la mora aveva deciso di portare la sua Britt in castello, sapeva che non era mai stata in quel luogo fino a quel momento abitando fuori città, e voleva renderla partecipe di quel posto così importante per lei . Si ricordò la salita di quel sentiero , si tenevano per mano, Santana amava quando la sua ragazza le stringeva la mano, la faceva sentire sicura , come se quello fosse l'unico appiglio certo a cui aggrapparsi, sentiva finalmente di appartenere a qualcuno. Sorrise istintivamente al ricordo della frase pronunciata da Brittany che le aveva procurato una sonora risata : " solo tu amore mio puoi avere la geniale idea di portarmi in castello sotto questo diluvio universale lo sai?! " a quella domanda retorica Santana dopo aver riso mise su il suo broncio adorabile, al quale Brittany non sapeva resiste ,e disse : "ah si?! Allora adesso torniamo giù e ti porto in quel noioso e banale centro commerciale pieno di gente , così ti verrà anche mal di testa per tutto il casino che ci sarà e ti starà più che bene!!" A quella frase Brittany scoppiò in una sonora risata, Dio solo sa quanto Santana amasse il suono di quella risata per lei era la migliore medicina al mondo, le donava sempre il sorriso e dopo alcuni secondi di silenzio la bionda rispose: "dai stupida lo sai che scherzo, e sai anche che troverei geniale qualsiasi tua idea, anche se mi proporresti quella di vendere della sabbia su una spiaggia", Santana le sorrise e si portó il dorso della mano candida della bionda alle labbra per lasciarvici un soffice bacio. Questo ricordo provocó molti brividi lungo la schiena della latina , ogni volta che pensava alla sua biondina succedeva, era inevitabile. Riprese a correre e arrivò all'altezza di una piccola grotta con sotto una panchina piena di scritte, simbolo del passaggio di tante coppiette che volevano lasciare un ricordo su quel legno , come per dire "io sono stato qui con una persona speciale e voglio che tutti lo sappiano". Santana si sedette per riprendere fiato e prese a vagare con lo sguardo le decine e decine di scritte che ricoprivano lo scuro legno di quella panchina fino a che non trovó quello che stava cercando : "S+B <3" , non era di certo una della più vistose tra le tante scritte , ma forse perché propriamente una scritta non era. Data la pioggia incessante le due ragazze si erano decise a cercare un riparo e , senza volerlo, quasi per caso, si trovarono davanti a questa panchina "scavata" nella pietra. Cosa potevano desiderare di più in quel momento?! Immediatamente si sedettero e dopo alcuni secondi nei quali i loro occhi si incatenarono Santana,spostando lo sguardo sulle labbra della ragazza di fronte a lei ,timidamente chiese "posso?" , Brittany, senza risponderle, la baciò, lentamente , all'inizio era un delicato sfiorarsi di labbra, una lenta danza, la latina ogni volta si sorprendeva di quanto fossero buone le labbra dell'altra, sebbene l'avesse baciata centinaia di volte, non sapeva descriverne il sapore, forse sapeva di fragole o di zucchero filato, fatto sta che quel sapore le inebriava i sensi, le faceva perdere il controllo, la ragione, la razionalità, la faceva entrare nel mondo di Brittany, fatto di unicorni e di zucchero. Poco ci mise ad approfondire il bacio, facendo sbattere la lingua contro i denti dell'altra come per chiederle un "permesso" che non le fu negato, la bionda dischiuse la labbra quanto bastava per permettere alla lingua della mora di entrare, e , non appena le due lingue entrarono in contatto , il corpo di entrambe fu pervaso da mille dolci brividi. Santana non sapeva dire esattamente da quanto tempo fossero in quella posizione , sapeva soltanto che non si sarebbe voluta staccare per nulla al mondo, ma la mancanza di ossigeno le costrinse a separarsi di qualche centimetro. Fu in quel momento che Santana tiró fuori il mazzo di chiavi che teneva in tasca ed incise con una di esse la firma del loro amore. Dopo aver completato la sua opera guardò la sua biondina e sorridendo le disse semplicemente :"ti amo Brittany, come mai prima d'ora" e l'altra sorridendo a sua volta rispose :" ti amo anche io Santana" . A quel punto ripresero da dove erano rimaste , si baciarono con più passione di prima , con quelle due semplici parole sulle labbra , e con una gioia dentro mai provata fino a quel momento. Al termine di quel ricordo Santana sorrise amaramente e si alzó da quella panchina dopo aver accarezzato quella parte di legno "marchiata" per sempre con il loro amore, in quel momento capì che loro due erano come quell'incisione, più "forte" di tutte le altre scritte che potevano coprirla in superficie, ma non eliminarla, il loro rapporto era qualcosa di più profondo , di più solido, e quando ne avrebbe avuto l'occasione Santana sapeva che l'avrebbe dimostrato, sia a Brittany che a sé stessa.

  
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