Storie originali > Generale
Ricorda la storia  |      
Autore: marta_cr_cullen92    17/02/2014    1 recensioni
Extra da “A mezzo giorno saluta le sue amiche con un bacio...”
Katy grida, la sento. Sento anche che sta per piangere. Piange perchè ha paura ma io no. Io ho solo una rabbia cieca dentro.
Genere: Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'La ragione del cuore'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

< Sai perchè Nath non ha finito la scuola qui?! >

< No. Non sapevo che l'avesse cominciata qui. Pensavo avesse deciso di studiare lontano. >

< Ha... ha dovuto, allontanarsi dalla città per... motivi di sicurezza... >


da “A mezzo giorno saluta le sue amiche con un bacio...”
cap. 24




- NAAATH!! No!

- Ti prego Nath, fermati!

- Stai calmo!

- Smettila!

Vedo rosso. Niente mi può fermare. Non i miei amici che cercano, con le mani di trattenermi. Non mia mamma che vede per la prima volta la rabbia trasfigurarmi il volto nel momento in cui arrivo a casa e corro in camera.
Katy grida, la sento. Sento anche che sta per piangere. Piange perchè ha paura ma io no. Io ho solo una rabbia cieca dentro.

Io lo ammazzo quel grandissimo pezzo di merda! Lui e tutti i suoi amici! E lei non mi crede! Loro due non mi credono!

Le mie belle colombelle, escono spesso con la mia compagnia, siamo diventati amici io e Katy.
In mano ho la mazza da baseball che mi ha regalato papà in prima media. È di legno chiaro con l'impugnatura verde. È leggera, lucida.
Ero bravino a giocare a baseball; l'unico difetto era che non amavo perdere.
Urlavo. Urlavo come un pazzo, insultavo tutti: i vincitori, i miei compagni, l'allenatore e quindi mi hanno cacciato. Peccato! Mi è sempre piaciuta la sensazione di colpire forte qualcosa con la mazza! Direi che mi è mancata molto quella sensazione.
Adesso stringo forte l'impugnatura con entrambe le mani. Mi carico ed esplodo, scaricando tutto il mio sentimento sulla sua macchina. I finestrini si infrangono e le briciole dei vetri sull'asfalto del parcheggio luccicano.
Come la mia mazza impatta con l'auto, parte l'allarme e più quello suona più mi da la carica per colpire e sfogare tutta la mia rabbia. Ho un carattere del cazzo, lo so! Se mi prende lo stomaco distruggo tutto quello che incontro ma stavolta è diverso.
Nelle mie orecchie sento i suoni che mi circondano attutiti perchè ho stampato a fuoco nella mente quel martedì mattina... Quel gran bastardo era là con gli amici, suoi pari, che se la ridevano e scommettevano su quante ragazze si sarebbero fatti durante il week-end. Poi ho sentito i loro nomi... Italia e Katy... le due belle colombelle... le chiamavano così perchè lo erano davvero. Belle senza dubbio, non erano come le ragazze che frequentavano la squadra di nuoto. Katy poi era un fiore... ero innamorato di lei circa dalla quinta elementare. Io ero il più casinista ed ero l'unico ad avere il banco attaccato alla cattedra. Una mattina lei è entrata in quella classe dove non conosceva nessuno e la maestra l'aveva fatta sedere vicino alla cattedra e quindi vicino a me.
Volevo darle un bacio.
Vorrei ancora darle un bacio, magari più di uno, e ovviamente non come quello di allora, ma lei era amica di mia cugina e loro due erano intoccabili.


- … Chi scommette sulla bella colombella!?
- Lascia stare Italia!
- Hey capitano, non ti scaldare! Intoccabile! Quella è tua di diritto... quanto tempo è che ci stai dietro?!
- Troppo, se non me la molla, la mollo io!! Dammi una settimana, dieci giorni. Domenica andiamo al parco...
- Oh.. che carini! Giocherete con la neve!?

Si spintonavano e se la ridevano... avevano scommesso su di loro come fossero due premi e lì non ci vidi più.
Non sono un santo neanche io, solo evito di segnare una tacca tutte le volte che esco con qualcuna!
Ero andato là da loro, avevo urlato, rovesciato sedie, fatto volare il pranzo addosso a tutti. Ero una furia. Sono stato sospeso una settimana e mi toccava pulire con i bidelli il pomeriggio.
Oggi, fuori dalla piscina, Morìs e l'altro ne parlavano ancora, in disparte e si complimentavano su come era riuscito a farsi dare il suo numero … dammi una settimana e la bella colombella spiccherà il volo... insieme al mio uccello però!!!
Sono andato a casa e ho preso la mazza. Mia mamma non è riuscita neanche a prendermi per un braccio tanto andavo di fretta. Ha gridato qualcosa, su per le scale, tipo un “Stai attento che ti metti in guai seri!”.
Povera mamma... sono proprio un gran casinista! Però Katy e Italia sono intoccabili! Per me!
Credo che abbia chiamato lei Paul, il mio migliore amico, dicendogli che sembravo una furia. Lui avrà chiamato gli altri due, Thomas e Davide. Katy doveva essere con uno di loro tre perchè non avrebbero avuto motivo di chiamarla!
Con chi era?! Era da sola con uno di loro!? … Gelosia … Mancava solo lei!
Rabbia e gelosia: un'accoppiata vincente!
La fiancata destra è completamente andata. Sono sudato fradicio nonostante sia pieno inverno.
Quattro o cinque o sei mani mi prendono e mi sbattono per terra.
Mi accorgo solo ora che luci blu e rosse brillano.
Mi rialzo e una cinquantina di persone fissano me, la macchina, i due tipi della polizia che scendono, Morìs e qualche suo amico, Katy piange e Paul la abbraccia.. oh, Paul. Una fitta al cuore. Ahi! La gelosia fa male. Ma almeno so che tipo è. So che con lui è al sicuro. Io me ne sto qua fermo immobile, con la mazza in mano che poggia per terra.


Seduto sulla macchina dei miei, da dietro il finestrino oscurato vedo Italia arrivare. Si avvicina a Katy e le bacia una guancia. Poi un'altra fitta al cuore. Si avvicina a Morìs, si parlano. La macchina parte.
Nath, l'hai fatta grossa! Non la passi liscia! ” ...mettesse contro una famiglia di avvocati...” ... scusarci con mio fratello...” ...a tuo papà verrà un infarto!”
Sento solo frasi sconnesse, nelle orecchie sento fortissimo il pulsare del cuore.
Vedo sui miei palmi con quanta forza ho stretto la mazza e sui dorsi piccoli graffi.
Tocco sperando di non aver preso schegge in faccia. Mi accorgo così di piangere. Vorrei asciugare le lacrime ma una mano mi tira giù dalla macchina e un'altra mi colpisce dritto dritto in faccia.


Seduto ad una scrivania dentro la caserma, sento mio papà che parla con un uomo, il comandante o il maresciallo. Non so chi sia ma vedo un ragazzo più giovane che scrive veloce quello che si stanno dicendo.
Da quando mi ha dato quello schiaffo poderoso non mi ha più rivolto lo sguardo.
Ad un certo punto sento mia mamma che piange. Appoggio la mia mano sulla sua e la guardo.
Mi abbraccia forte e la sento singhiozzare piano.
- Oh. Tesoro mio... cosa ho sbagliato con te?! - E qui mi sento veramente la merda più merda che possa esserci! Vorrei dirle che non è colpa sua che non è vero che ha sbagliato lei. Sono io il cazzone della situazione, io che ho deciso di sventrare a mazzate la macchina del capitano degli stronzi. io. Solo io. Solo colpa mia.
Dalla mia bocca non esce niente. Forse nemmeno respiro. Però piango. Senza singhiozzi e singulti, quella è la mamma che sta piangendo così. Io solamente svuoto la mia riserva di lacrime.
Papà si alza dalla poltroncina e abbraccia la mamma. Sono sempre stati genitori affettuosi i miei. Li vedo spesso abbracciati o scambiarsi un bacio la mattina.
Papà mi guarda dopo quello che mi è sembrato un secolo e ci porta a casa.


Sono passate due settimane da quel maledetto giorno. Sono stato ritirato da scuola il giorno dopo. Iscritto in un'altra scuola, in un'altra città in giorno dopo ancora.
Non verrà sporta denuncia da parte né della scuola né dei Reeds se te ne vai. Non è il primo casino che combini a scuola. Ma devi capire che la vita non è tutta un gioco! Vai da Jada e Cole. Per tutti saranno zia e zio. La mamma di Jada era molto amica di tua nonna! Hanno una quindicina di anni più di me e mamma. Hanno tre figli maschi di qualche anno più di te e una ragazza della tua età. Ti prego fai il bravo e sii gentile. Vorrei dirti che mi dispiace ma stavolta te la sei cercata Nath!”
Papà è stato freddo e distaccato ma con gli occhi lucidi.
Ha ragione: non è il primo casino che combino e stavolta me la sei cercata! Me lo merito!
È ridicolo ma la cosa che mi dispiace di più oltre a lasciare mamma e papà è che lascio Katy nelle braccia di qualcun altro. Poi, certo! Italia mi mancherà, Paul, mi mancherà! Mi mancheranno Thomas, Dave, Nichole, Rob, Benjamin, Christian, Sebastian... alcuni li conoscevo già da tempo, altri da poco, però mi mancheranno!


Le mie valigie sono sul letto pronte. Papà ne prende una. Mamma si soffia il naso e prende l'altra.
- Amore, cinque minuti e partiamo. Ci sono i tuoi amici, li faccio salire.
Le do un abbraccio e la ringrazio.
Sono tutti lì, nella mia quasi ex-camera. Italia mi salta addosso nel suo classico stile koala e mi insulta. Dopo giorni di mutismo da parte sua, accetto qualsiasi cosa.
- Sei un vero deficiente Nathaniel! Ma non azzardarti a dimenticare nessuno di noi o veniamo là e ti riduciamo peggio della macchina!
I ragazzi fanno battute e scherzano ma lo sento che non c'è l'allegria solita. Katy sorride, le altre ragazze mi abbracciano e se ne vanno. Restiamo in quattro. Io, Paul, Katy e Italia. Eravamo i più legati tra di noi!
Guardo Katy e mi torna in mente quel giorno. Era terrorizzata. Forse è meglio che vada via. Io so solo fare a botte e combinare casini. Paul è meglio!
Il mio amico mi abbraccia.
- Italia ha ragione, sei un vero deficiente. Ma prima che mi metta a piangere me ne vado!
Gli sorrido, gli voglio veramente bene. Cerco di rispondergli ma mi sussurra all'orecchio cogliendomi di sorpresa.
- Non stiamo insieme. Siamo troppo amici io e te! Le terrò al sicuro dagli stronzi!
E esce dalla porta dritto.
Italia mi bacia una guancia.
- Chiamami ogni tanto.. se ti va!
- Ok
E resta solo Katy. La abbraccio stretta. Al di là del fatto che mi piaccia è una grande amica per me! Le voglio veramente bene! Io vorrei stringerla a me ancora delle ore ma la sento muoversi e allora lascio la presa.
- Fai buon viaggio!
Il suo fiato caldo sul collo è adrenalina pura, non come quella di quando faccio a botte, meglio! Molto meglio!
Mi sorprende lasciandomi un bacio sulla guancia. Gli occhi le si velano di lacrime. Si avvicina al mio volto, lascia un altro bacio a stampo sulla bocca. Prima di staccarsi da me e fuggire via, spalanca gli occhi.
Questo è il bacio che volevo darle in quinta elementare!

_______________________________________________ NATH <3

ciao!!!! questo è l'extra che mi ero promessa di scrivere!!!!
come potete vedere si spiegano un po' di cosine....

spero vi sia piaciuto...

baci
Marta




   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: marta_cr_cullen92