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Autore: Danda93    19/06/2008    2 recensioni
STORIA FERMA PER REVISIONE (probabilmente verrà cambiata in toto)
°°°Cosa succederebbe se Sesshomaru riuscisse per qualche scherzo del destino ad arrivare nell'epoca moderna? Tra automobili e marchingegni "strani", anche lui, il glaciale principe dei demoni, troverà una persona che riuscirà a scaldargli il cuore più di quanto non abbia fatto Rin...°°°
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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La cena si consumò in fretta e in silenzio, tutti erano intenti a guardare lo strano ospite, che non aveva toccato cibo e che se ne stava fermo in silenzio a guardare il piatto. Lo sguardo era freddo e distaccato, a volte arricciava il naso, ma si ricomponeva subito. Finita la cena Rumiko si alzò e si diresse verso camera sua, Sesshomaru la seguì con lo sguardo e si alzò non appena girò l’angolo, seguendola; lei entrò in camera e si sedette sul letto,

“AAAH!!”

urlò all’improvvisò,

“ma che le salta in mente??”

chiese guardandolo.

Lui da parte sua non si aspettava che la ragazza urlasse e si portò le mani alle orecchie un po’ seccato,

“non c’è bisogno che urli, ti sento benissimo.”

disse calmo portando di nuovo le braccia lungo i fianchi. La ragazza lo guardò sbalordita,

“mi ha seguita in camera mia!! Senza dirmi nulla!! Questo le sembra normale?”

sbraitò alzandosi e portandosi di fronte al demone, lui la bloccò prendendola per le spalle,

“No, il fatto che lei stia sbraitando in questo modo mi sembra non sia normale. Io, per quanto mi riguarda, volevo solo chiederle dove posso sistemarmi.”

la guardava negli occhi, sembrava gentile, lei si liberò dalla presa e uscì dalla stanza lasciando la porta aperta e facendogli cenno di seguirla, cosa che lui fece, scesero le scale che portavano in cantina e si ritrovarono in un posto buio e inospitale, lei si avvicinò ad un tasto e accese la luce, lui storse il naso come oramai era sua abitudine,

“Qui?”

chiese incredulo,

“E dove?”

fece lei sarcastica

“in camera mia??”

concluse scuotendo il capo.

Una branda strana, almeno secondo lui, era posizionata era sistemata accanto alla rampa delle scale, non sembrava ospitale, ma il demone, abituato a sonnecchiare sugli alberi, la trovò... beh, ‘carina’ forse è un po’ troppo, ‘non male’. Per il resto della stanza vi erano scatole di uno strano materiale, lui si avvicinò e vi poggiò sopra la mano sollevando una nuvola di polvere che lo fece starnutire rumorosamente, Rumiko lo sentì e si voltò a sorridergli

“Cos’è??”

chiese lui strofinandosi il naso con la mano

”polvere...”

disse la ragazza scuotendo la testa,

“io vado a cambiarmi, lì c’è un pigiama, se si vuole cambiare può farlo tranquillamente.”

sorrise e si avviò verso la rampa salendo i primi scalini,

“torno tra 30 minuti circa.”

sorrise ancora e scomparì completamente dalla vista del demone.

“Tsk! Ma che posto è questo? La bottega di Totosai è più ordinata...”

mormorò tra sé scuotendo il capo, indi guardò la veste che la ragazza aveva chiamato ‘pigiama’ e la prese in mano,

“Mah, io questa roba non la metto.”

affermò deciso poggiando la veste su uno scatolone, il che provocò un’altra nuvola di polvere e un altro starnuto, ma stavolta anche la rabbia del demone che si gettò nel letto sbuffando nervoso. Si rialzò e sollevò quella che sembrava una coperta, quindi si tolse le spade, la corazza e la parte superiore della veste adagiandole a terra accanto al letto e si sedette aspettando la ragazza e guardandosi attorno, dopo circa cinque minuti di attesa si innervosì e iniziò a camminare su e giù per la stanza, cinque minuti dopo iniziò a spostare scatole starnutendo ad ogni nuvola di polvere che si sollevava, passarono i trenta minuti stabiliti dalla ragazza e di fatti la vide spuntare dalle scale in una veste diversa dalla precedente, era una specie di kimono maschile e a guardarlo meglio sembrava simile a quello che prima aveva chiamato ‘pigiama’.

La osservò, mentre scendeva le scale,

“ma che è successo qui dentro?”

chiese guardando le scatole disposte come un muro di mattoni,

“mi annoiavo.”

fu l’unica risposta del demone.

Lei sorrise guardando il pigiama che gli aveva lasciato riposto con cura su uno scatolone, si avvicinò a lui e lo guardò,

“chi è lei in realtà?”

chiese cogliendo alla sprovvista Sesshomaru che si ritrasse e rispose tenendo gli occhi bassi

“vi ho già detto chi sono, non intendo ripetermi.”

sentenziò infine, lei sospirò e gli si sedette accanto fissando il pavimento polveroso.

“E va bene, lei è il grande demone Sesshomaru giusto?”

sarcastico il tono di lei,

“me lo dimostri allora.”

affermò guardandolo sorridente. Lui si alzò e tirò fuori gli artigli scuotendo la mano, dalle unghie partirono dei fasci di luce giallastri che distrussero due o tre scatole davanti alla ragazza, rimase immobile, scettica,

“illusioni, è abile.”

disse sorridendo. Lui sbuffò spazientito.

“Cosa devo fare per convincerla?”.

Lei notò che le dava ancora del ‘lei’.

“Io mi chiamo Rumiko, non mi dia del ‘lei’ per favore.”

sorrise

”cosa deve fare eh?”

guardò le spade poggiate a terra e lui afferrò rapido la Tokijin.

“Vieni con me.”

Affermò risalendo le scale in fretta, lei lo seguì prendendo la parte superiore del kimono che lui aveva lasciato a terra ricordandosi che fuori era buio e non era più tanto caldo.

“Aspetti.”

corse a prendere la vestaglia e uscì dietro di lui, camminarono per un po’ arrivando ad un parco ove si arrestarono, lui si voltò a guardarla e lei gli porse il kimono.

“Tsk, io non sono come te, non soffro il freddo e il caldo.”

alzò il capo in segno di superiorità e lei lasciò cadere a terra la giacca di Sesshomaru, gesto che fece non poco irritare il demone.

Con un balzo veloce le arrivò davanti prendendola per le spalle e inchiodandola ad un albero che aveva dietro, lei lo guardò terrorizzata,

“mi lasci!!”

gridò con tutte le sue forze, lui le posò la mano sulle labbra in modo che smettesse di parlare, la Tokijin giaceva a terra ove prima era il demone, lui ghignò mostrando i denti affilati e si avvicinò all’orecchio destro di Rumiko e sussurrò

“adesso mi credi?”

lei annuì spaventata da quell’uomo che la teneva contro l’albero immobilizzandola.

“Scusi, mi scusi tanto.”

mormorò tutto d’un fiato, mentre lui la guardava soddisfatto negli occhi, lei sentì il cuore andare a mille. La lasciò e Rumiko si appoggiò all’albero per non cadere,

“torniamo a casa, tu non reggi questa temperatura.”

le guardò i piedi, lei si accorse che indossava solo le calze bianche e che non si sentiva più quella parte del corpo, un tremito la scosse e lui raccolse il kimono poggiandoglielo sulle spalle, poi la prese in braccio e corse verso casa lasciando lei senza parole,

'che confusione...'

pensò la ragazza addormentandosi tra le braccia del demone.

°°°grazie mille per le recensioni!! non mi aspettavo tanto successo... ^^ °°°
  
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