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Autore: Miriam_Hermy_    17/02/2014    0 recensioni
Eloise, una ragazza di quattordici anni, ci racconta della sua vita e della storia del suo amore impossibile Alex.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Il primo incontro

Eravamo in viaggio da ore. Io e i miei eravamo partiti molto presto, alle cinque di mattina; infatti per raggiungere la California da New York ci voleva parecchio.
Avevo atteso da troppo tempo questo momento che non mi sembrava nemmeno vero. Ma dopo mesi di torture il carcere della scuola aveva liberato gli studenti finalmente liberi e adesso avevo davanti tre mesi di libertà e relax, uno da trascorrere nella valle del sole; da trascorrere con Alex.  Chissà se mi avrà pensato qualche volta, chissà se, come me, non avrà smesso di sperare che quando ci saremmo rivisti sarebbe accaduto qualcosa… E quel qualcosa stava per accadere.
L’aereo atterò giusto per l’ora di pranzo, e io con foga aspettavo di uscire da quel chiassoso e affollato aeroporto per raggiungere la nostra villa estiva. Mentre mamma e papà armeggiavano con i bagagli controllai il telefono: nessun messaggio. La delusione rischiava di prendere il sopravvento ma non volevo far vedere che non ero proprio in ottima forma, così feci di tutto per ignorare i miei sentimenti.
Prendemmo un taxi e imboccammo il viale fiancheggiato da alberi carichi di frutti, teneri cespugli colmi di rose il cui profumo si mischiava col caldo venticello estivo, il sole illuminava il cielo.  I miei genitori scaricarono i bagagli dal taxi e entrarono nella villa, io invece mi fermai davanti al portone. Lì era stata la prima volta che l’avevo conosciuto.
Alex camminava tranquillo mentre io canticchiavo tra me e me, era una bellissima giornata. A un certo punto io e Alex ci scontrammo, mi ricordo che avevo dei libri in mano e che mi caddero tutti. Dopo aver mormorato delle scuse ed essermi chinata per raccogliere i libri avevo alzato gli occhi che avevano incontrato i suoi: erano di un color oro liquido che ti inchiodava e ti disarmava… Erano la cosa più bella del mondo tanto che avrei potuti tuffarmici dentro…
-Serve una mano signorina? - Quella voce inconfondibile mi scosse dai miei pensieri, il cuore mi batteva all’ impazzata. Mi voltai e lo vidi, bello come un angelo e dannato come la morte, con quel suo sorrisetto sghembo che mi aveva tormentato per mesi. Era alto, i capelli biondi e la pelle scura. Cercai di trattenermi, ma prima che potessi decidere cosa fare sentii le mie gambe correre verso di lui e il mio corpo gettarsi fra le sue braccia. Ero finalmente a casa. Alzai lo sguardo verso di lui, lui che non mi aveva respinta ma mi aveva accolta, lui che mi avvolgeva con il suo profumo, lui che adesso mi guardava con gli occhi ardenti. Sorrise e prima che potessi dire qualcosa si affrettò a parlare:
-Mi sei mancata Eleonor. Mi dispiace di averti fatta aspettare, ma non avrei potuto scriverti dopo mesi che non mie ero fatto vivo. Puoi perdonarmi?
-L’importante è che adesso sei qui con me. Mi rituffai tra le sue braccia e avrei voluto rimanere per sempre lì, con la sicurezza che non ci avrebbe separati nessuno, che niente avrebbe impedito di appartenerci per sempre.
  
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