Storie originali > Generale
Segui la storia  |       
Autore: Stefania Petrafesa    17/02/2014    0 recensioni
Salve,mi chiamo Eleonor Hervey,ma tutti mi chiamano El,ho 14 anni,Amo la musica,la mia famiglia è tutto ciò che ho,i miei capelli sono ricci e sul tono del rosso,i miei occhi sono marroni e porto gli occhiali. Ho un fratello minore di 8 anni,il suo nome è Billy. E' un rompi scatole ma gli voglio bene. I miei genitori si chiamano James e Karen,sono sempre impegnati ma il tempo da passare con i propri figli lo trovano. Siamo sempre in viaggio per via del lavoro,questa volta ci tocca trasferire a Denver,nel Colorado. Cosa mi aspetto da questo viaggio? Di trovare nuove e vere amicizie,ma sarà difficile relazionarmi con gli altri.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
A quel punto la sveglia suonò ed io,fui costretta a svegliarmi. Andai in bagno e mi lavai la faccia in modo tale da svegliarmi,ma non funzionò. Scesi di sotto per vedere che cosa c’era da mangiare,ma trovai un bigliettino: “Buongiorno amore,siamo fuori per lavoro,torneremo sta sera sul tardi,nel frigorifero ci sono gli avanzi di ieri sera,tu e Billy potete mangiarli per pranzo. Un bacio, mamma e papà.” Bene,un’altra giornata senza di loro,pensai,ma gli voglio bene. Ritornai di sopra,indossai i miei leggins neri,abbottonai la camicetta di jeans,mi infilai le converse,presi lo zaino e scesi le scale,Billy era lì ad aspettarmi. “Andiamo?” mi chiese. “Andiamo.” Risposi accennando un sorriso. “Ciao El,non dimenticarti di venire a prendermi!” mi disse mentre mi abbracciava. “Ciao piccolo,non mi dimenticherò,non preoccuparti” gli risposi accarezzandogli la testa. Lo lasciai all’angolo della scuola e proseguii per arrivare alla mia. Quando arrivai,erano tutti così allegri,così vivaci,così uniti! Suonò subito la campanella ed io entrai,stavo cercando qualcuno che mi desse delle informazioni,trovai una ragazza insieme ad un altro ragazzo,chissà forse era un suo amico forse il suo ragazzo,non volevo disturbarli ma dovevo,così mi avvicinai e gli dissi: “Hey ciao.” “Ciao.” mi risposero stupiti. “Scusate il disturbo,sono nuova qui quindi non so bene dove dovrei andare,mi hanno detto che la mia classe è la 2^F,potete dirmi dov’è?” gli dissi. “Allora tu sei Eleonor,il preside ieri ci ha avvisato che sarebbe arrivata una nuova alunna,vieni ti facciamo vedere la nostra classe.” Mi risposero. “Si sono io,preferisco essere chiamata El.” Gli dissi. “D’accordo Eleo..scusa El.” Mi risposero. E così,facemmo conoscenza,sono davvero simpatici,si chiamano Ally e Jess,trovai degli amici e questo fu un buon inizio. Entrammo in classe e tutti erano in piedi a farsi gli affari propri. Mentre parlavo con i miei nuovi amici,mi sedetti su un banco,tutti zittirono e mi guardarono male,del tipo:”Ma che stai facendo?” “Come ti viene in mente?” “Ti sei cacciata in un brutto guaio!” Ed infatti era così,quella era la sedia di Tyla,si avvicinò e mi disse:”Alzati di lì oppure lo faccio io.” E mi squadrò in una maniera incredibile. Io a quel punto dovetti alzarmi e lo feci,mi allontanai e tutti ripresero a parlare,chiesi ad Ally chi fosse quella ragazza e lei mi rispose:”Lei è Tyla,meglio non averci a che fare con lei.” Annuii e mi sedetti ad un altro banco. Finita la lezione,uscii da scuola e salutai Ally e Jess,girai l’angolo e mio fratello era appena stato picchiato da un insignificante bulletto. “Lascia stare il mio fratellino.” Essendo coperto dai suoi amici,il bullo non riuscì a vedermi quindi credeva che io fossi una bambina come loro e,con aria da ‘io sono figo e tu no’ si voltò verso di me e mi disse:”Sennò?” “Sennò te la vedrai con me.” Tutto sorpreso e spaventato,insieme ai suoi amichetti,scappò via ed io,insieme al mio fratellino,andai a casa e preparai il pranzo. “tutto bene?” gli chiesi. “Sì..” mi rispose un po’ turbato. “non far finta di nulla,so che sei triste,che ti succede?” gli replicai. “Che mi succede? Oggi sono stato picchiato per via del ’essere nuovo’ a scuola non ci capisco niente,cambiamo sempre città ed io non riesco a studiare il programma della maestra,mamma e papà non ci sono mai,tu sei l’unica che mi aiuta sempre,non andartene anche tu.” Mi rispose piangendo. “tesoro mio,so che è difficile,ma i momenti ‘brutti’ nella vita devono esserci,se non superi queste difficoltà,come potrai superare quelle peggiori? Mamma e papà ti pensano sempre come tu pensi a loro e,non preoccuparti,io ci sarò sempre.” Gli risposi abbracciandolo. Piangeva a dirotto senza mai fermarsi e ha finito,col contagiare anche me.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: Stefania Petrafesa