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Autore: Stefania Petrafesa    16/02/2014    0 recensioni
Salve,mi chiamo Eleonor Hervey,ma tutti mi chiamano El,ho 14 anni,Amo la musica,la mia famiglia è tutto ciò che ho,i miei capelli sono ricci e sul tono del rosso,i miei occhi sono marroni e porto gli occhiali. Ho un fratello minore di 8 anni,il suo nome è Billy. E' un rompi scatole ma gli voglio bene. I miei genitori si chiamano James e Karen,sono sempre impegnati ma il tempo da passare con i propri figli lo trovano. Siamo sempre in viaggio per via del lavoro,questa volta ci tocca trasferire a Denver,nel Colorado. Cosa mi aspetto da questo viaggio? Di trovare nuove e vere amicizie,ma sarà difficile relazionarmi con gli altri.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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E come ogni anno,come ogni mese o addirittura come ogni settimana,eccoci in un altro paese dove comincia una nuova vita,una nuova storia,nuovi amici,nuova scuola,nuova casa. Per me non era tanto entusiasmante dato che,mi trasferisco quasi sempre,ma come ogni volta,cercherò di farmi piacere il fatto che si ricomincia tutto da capo. “El vieni a prendere la tua roba,non si sposterà di certo da sola!” mi ripeteva mia madre. “Arrivo subito mamma.” Dicevo mentre continuavo a messaggiare al cellulare con la mia amica di infanzia. Ah giusto,non ve ne ho ancora parlato:Lei si chiama Charlie,ci conosciamo da quando abbiamo 3 anni,abbiamo frequentato insieme la scuola materna e quella elementare,siamo inseparabili,ricordo ancora il profumo dei suoi capelli biondi morbidi come la seta e i suoi occhi color ghiaccio,che ti pietrificavano con il suo sguardo. “El,vieni a prendere la tua roba ho detto! Non voglio ripetertelo più!” Continuava a stressarmi,ma io non lasciavo quel dannato cellulare o come lo chiama mio padre,così presi quegli scatoloni e li portai portati in camera mia e,dopo averli poggiati per terra,mi affacciai alla finestra per osservare quel paese che sarebbe diventato parte della mia vita,chissà per quanti giorni. “El,la cena è pronta!” strillava mia madre. Uh,ma io non ho ancora sistemato la mia roba! Così,con tanta velocità,appesi i miei abiti nell’armadio,misi le mie numerose scarpe negli scaffali,sistemai il mio letto ed il mio bagno ed infine,scesi giù per cenare. “Ragazzi,ho già fatto l’iscrizione per la vostra nuova scuola,domani si comincia.” Disse mio padre. “Domani? Così presto? Non dovremmo far passare un po’ di giorni?” Risposi io. “No,il vostro preside mi ha confermato che non ci sono problemi,quindi dopo cena subito a letto,domani dovete svegliarvi presto.” Mi rispose. Ero davvero confusa,tutte le volte che ci siamo trasferiti,abbiamo sempre aspettato qualche giorno per l’iscrizione alla scuola,non credevo che questa volta sarebbe andata così. Salii in camera mia,indossai il mio pigiama,mi lavai i denti e precipitai sul mio letto sempre con il cellulare incollato tra le mani. Continuai a messaggiare con Charlie fino alla mezzanotte senza mai stancarmi,ma si era fatto tardi così,le diedi la buonanotte,spensi la luce e mi addormentai con il pensiero che il giorno seguente,avrei ricominciato una nuova vita.
  
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