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Autore: PRISHILLA    17/02/2014    3 recensioni
L'ossessione che Harry Potter ha per Draco Malfoy sta portando i suoi amici all'esasperazione. Cosa succederà quando Ginny, stanca delle sue continue lamentele, deciderà di prendere in mano la situazione per dimostrargli una volta per tutte che Draco non è stato marchiato e che le sue sono solo paranoie?
Scopriamolo insieme che ne dite..? ^^
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Il trio protagonista | Coppie: Draco/Ginny
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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Capitolo 3

 

 

Il mattino seguente era iniziato nel peggiore dei modi.

Prima ancora di colazione Ginny fu richiamata dal professor Piton nel suo ufficio e le comunicò la decisione di metterla “giustamente” in punizione.

A Ginny quasi scappò una risata sarcastica quando lui le annunciò con quella voce strascicata che “era desolato, ma doveva farlo”.

A chi voleva darla a bere? Non aspettava altro da anni, e adesso per colpa di Draco Malfoy aveva ottenuto il suo momento di gloria.

Vane furono le sue proteste e i suoi tentativi di persuasione. Era deciso più che mai a coronare il suo sogno di assegnarle una punizione esemplare. Adesso quello che le restava da fare era sperare che fino alla fine della giornata non riuscisse ad escogitare qualcosa di troppo devastante. Infondo non gli restava molto tempo per pensare e probabilmente con tutto quello che le avrebbe voluto far fare alla fine non sarebbe riuscito a scegliere in modo adeguato.

Almeno così si augurava lei...

Lasciò l'ufficio del professore sconsolata camminando a testa china, sbuffando di quando in quando fino ad arrivare finalmente alla Sala Grande.

Non sapeva bene per quale motivo ma la strada le era sembrata più lunga del solito.

Già s'immaginava quanto sarebbe stata lunga e pesante quell'intera giornata che aveva davanti.

Si sedette pesantemente sulla panca accanto all'amica che faceva colazione con gli altri.

Certo, loro mangiavano tranquilli e allegri, non erano certo loro quelli che avrebbero dovuto trascorrere una serata intera in compagnia di quel viscido di Piton!

Poi però, qualcosa al di là del tavolo attrasse la sua attenzione. Si domandò come avesse fatto a non notarlo prima. Come poteva un particolare così grande esserle sfuggito di mente a quel modo?

Quel curioso esserino con gli occhiali a pallina, alias “Harry Potter”, stava facendo allegramente colazione, come nulla fosse!

Fu in quel preciso istante che una lampadina si accese nella sua mente e capì. A quel punto capì quanto si fosse sbagliata...

Non era affatto colpa di Draco Malfoy stavolta.

Oh no.

Lui si era limitato a comportarsi da viscida serpe velenosa quale tutti sapevano benissimo fosse. Nulla di straordinariamente strano. Anzi era giusto così.

Ma lui...

Il paladino del mondo magico, il salvatore, il prescelto...

Un corno!

Era colpa sua se adesso avrebbe trascorse ore interminabili insieme al caro professor Piton! E Merlino solo sapeva cosa avrebbe escogitato per lei quella viscida serpe!

Era colpa di Harry se adesso i suoi compagni la guardavano con astio dopo aver saputo dei punti che a causa “sua” avevano perso.

Ma non era affatto sua la colpa ma di Harry Potter!

-Non so come fai a mangiare con tanta serenità.- iniziò lei guardandolo disgustata.

Lui alzò lo sguardo. -Dici a me?- le chiese con innocenza.

Dici a me? Dici a me...?” -Certo che dico a te... ipocrita!- sbatté una mano sul tavolo facendolo sobbalzare. -Non fosse stato per la tua mania accusatrice nei confronti di...- badò bene di abbassare la voce. -Malfoy...- sussurrò guardandosi intorno circospetta. -io adesso non sarei in questa situazione!- urlò infine.

-Abbassa la voce Gin potrebbe sentirti qualcuno.- implorò lui imitando il gesto di lei e guardandosi poi intorno tornando a respirare solo quando ebbe appurato che gli altri avevano troppo da fare per badare a quello che faceva “quella traditrice” della Weasley.

-Non mi importa un'accidente Harry! Tutti mi guardano come fossi un mostro... e tutto per colpa tua. Se non ti fossi fissato con...- ancora un sussurro. -Draco... a quest'ora non avrei avuto bisogno di seguirlo, in piena notte per giunta, e in questo momento la gente non mi guarderebbe con disprezzo. E' colpa tua!- concluse irritata dall'indifferenza che Harry dimostrava in quella circostanza.

-Scusa Gin, forse hai ragione, ma devi ammettere che l'idea è stata tua...- si giustificò lui.

-Per aiutare te!-

-Si certo.. ma...-

-Ma cosa Harry? Adesso mi credono una pervertita, un'ossessa, innamorata di Malfoy per giunta!- a Harry scappò un risolino. -Come se non bastasse anche Malfoy mi crede innamorata di lui.-

-Ma dai Gin poteva andarti peggio...- intervenne Hermione per calmarla.

-Ma davvero Herm? E come? Potevo gettarmi nel lago e essere mangiata viva dalla piovra gigante?-Hermione ridacchiava mentre Harry iniziava a sentirsi un tantino a disagio. -Certo, presto o tardi continuando di questo passo sarà l'unica soluzione.-

Ginny decise di concentrarsi sulla sua colazione, avrebbe lasciato a dopo le occhiatacce e le paroline “gentili” di chi la circondava.

Harry parlava, ma non sapeva neanche cosa le stesse dicendo. Sentiva il ronzio della sua voce fastidiosa ma le parole non le distingueva più presa dai corn flakes che nel tazzone di latte fresco iniziavano ad essere molli, decisamente poco appetitosi.

Ma forse era lei che non aveva appetito.

Levò lo sguardo, come era ormai consuetudine fare, per osservare gli spostamenti di Malfoy. Appoggiata pesantemente su una mano non poté non notare quelle iridi gelide puntarla con fare al tempo stesso minaccioso e divertito.

Draco Malfoy la stava fissando.

Era come se si fossero invertiti i ruoli.

Ginny aggrottò le sopracciglia furente. Quell'espressione voleva dirle: “visto, mi guardi, mi cerchi... e non solo... sono riuscito a fregarti pezzente!”

Se per il primo pensiero aveva un'idea malsana ma positiva considerando le circostanze, qualcosa da girare in suo favore e che le sarebbe risultato molto utile ai suoi fini...

Per il secondo non c'era proprio nulla da fare... Ebbene sì, l'aveva fregata quel maledetto!

Si ritrovò a pensare a quanto avesse sottovalutato il suo avversario. Draco Malfoy era un furbo, e con lui, avrebbe dovuto tenere la guardia alta altrimenti avrebbe rischiato un ribaltamento di ruoli, finendo con il passare da predatore, a preda.

-Se vuoi puoi lasciar perdere tutto.-

La voce di Harry la riportò indietro. Lasciar perdere diceva... -Non adesso.- gli rispose. -Ormai, è una questione di principio.- lo sguardo che lanciò a Draco era più eloquente di milioni di inutili parole.







Erano le otto di sera, Ginny aveva avuto appena il tempo di terminare l'ultima lezione che si ritrovò a correre verso l'aula di pozioni per non arrivare in ritardo alla sua punizione.

Giusto un'ora prima era stata richiamata da Piton il quale le aveva annunciato di presentarsi nella sua aula alle otto in punto, non un secondo più tardi.

Ginny aveva sospirato e “ringraziato” il professore per poi recarsi all'ultima lezione della giornata: la Cooman. Per Merlino che giornata!

Svoltando l'angolo vide Draco e i suoi scagnozzi uscire dalla loro sala comune diretti a cena.

Per un attimo a Ginny venne in mente di cambiare strada, quelle erano le ultime persone che aveva voglia di vedere in quel momento. Poi però la parte orgogliosa del suo carattere ebbe la meglio nel momento in cui si rese conto di quanto fosse codardo quel pensiero. Non era abituata certo a scappare.

Prese un bel respiro, si diede un contegno e a testa alta proseguì decisa a non guardarlo e a non rivolgergli la parola.

-Weasley.- la richiamò lui, ma lei continuò per la sua strada imperterrita. -La Sala Grande è nell'altra direzione... oh...- Draco si porto una mano a battere contro la sua fronte.-giusto, tu sei in punizione.- quel sorrisetto ironico poteva percepirlo anche senza vederlo.

Si voltò furente. -Sei un essere arrogante Malfoy.- non resistette alla tentazione di sputargli addosso un po' del suo stesso veleno. Puntò il suo sguardo in quello dell'altro fiera.

-Calma con le tue sentenza piccola strega... infondo non ti ho costretto io a seguirmi.- i serpeverde risero alle sue spalle. Ginny lanciò loro un'occhiata fugace rendendosi conto di essere sulla bocca di tutti.

-Pensala come ti pare. Ho da fare, non posso sprecare li mio tempo con te.- detto ciò si voltò avanzando di qualche passo prima di essere rimbeccata.

-Ma che strano...- disse lui con finto stupore. -Mi pareva invece che fosse proprio questa la ragione per cui sei in punizione adesso.- Ginny si arrestò senza però voltarsi. -Mi sarò sbagliato...- quell'ironia pungente la detestava! Ma forzando ogni muscolo del suo corpo proseguì senza più degnarlo di uno sguardo con le mani che le facevano male per quanto serrasse i pugni lungo i fianchi.

Serpe!

Draco alle sue spalle rideva, non sentiva le sue risa per via del chiasso che facevano i suoi compagni, ma sapeva benissimo che rideva di gusto... che rideva di lei!







Era ormai mezz'ora che chiusa nell'aula di pozioni scontava la sua punizione.

Quando arrivò Piton la rimproverò per il ritardo, non perse neanche quell'occasione ghiotta per farle notare quanto stesse diventando irresponsabile.

Lei si morse la lingua per non rispondergli a tono. Non voleva certo che levasse altri punti a Griffondoro per via della sua lingua lunga. Si giustificò pazientemente dichiarando che prima aveva dovuto sentire Draco Malfoy vantarsi del colpo fatto con i suoi amici.

Piton tacque pensoso, poi le diede gli ordini.

Avrebbe dovuto togliere tutti i libri dagli scaffali, spolverarli, e in fine riordinarli... in ordine alfabetico ovviamente.

Quando Ginny si voltò per dare un'occhiata ai libri per poco non le prese un accidente. La libreria di Piton era immensa per Merlino, e la polvere pareva essere lì da secoli...

Andava anche bene il fatto che lui di quei libri non avesse bisogno essendo in fin dei conti un grande mago, ma poteva comunque spolverare di tanto in tanto!

Rischiava di essere preda di un attacco d'asma chiusa laggiù in quella sporcizia. Se solo mamma Weasley avesse visto si sarebbe messa le mani nei capelli per poi infuriarsi come un demonio!

Doveva ammettere che questa volta però l'avrebbe sostenuta di certo.

Rassegnata consegnò la bacchetta e prese tutto l'occorrente rassegnandosi a stare lì rinchiusa per ore intere, se non proprio tutta la notte.

Stava ancora smontando gli scaffali dai libri quando la porta alle sue spalle si aprì. Convinta che fosse il professore non si voltò ne disse nulla, anche se avrebbe voluto dirgliene quanttro.

Afferrò un grosso tomo da uno scaffale alto e dopo qualche sforzo riuscì a tirarlo verso di se, ma nell'estate momento in cui era proprio alla punta, le scivolò dalle mani e le cadde addosso facendole perdere l'equilibrio finendo poi rovinosamente per terra mentre l'aria ormai piena di polvere la faceva tossire.

-Sei sempre la solita incapace Weasley.-

Si voltò di scatto e quello che vide la lasciò senza parole.

Malfoy!?

-Che ci fai qua? Vattene, il professore arriverà a momenti.- si levò in piedi e tornò ad occuparsi dei suoi libri.

-E' qui che ti sbagli... non verrà affatto.- concluse quello sedendosi ad una sedia.

Ginny si voltò. Lo trovò sulla sedia con aria imbronciata che si dava un'occhiata intorno intento a studiare la situazione. A suo parere si stava domandando quanto tempo ci sarebbe voluto prima di andarsene. Poi lo vide guardare per terra disgustato da tutto quel disordine. -E perché mai?- gli chiese interrompendo i suoi pensieri.

Lui la guardò. -Perché ha deciso che fossi io ad occuparmi di te.-

Ginny lo guardò di sbieco. Poi tornò alle sue faccende. -E poi sono io quella che perseguita te.- gli fece notare prendendosi la sua rivincita.

Lui si alzò. -Certamente non vorrai credere che io sia finito qui per mia volontà.- Draco era seccato, lo si avvertiva dalla voce.

-Non so, ma la cosa non quadra...-

-Senti bamboccia...- iniziò portandosi al suo fianco. -Se non fosse stato per quella frignona che non sei altro io non sarei qui. Sei andata a spiattellare al prof che sono stato io a farti arrivare in ritardo alla punizione lui ha pensato di...-

-Di cosa?- gli chiese con indifferenza. Se non avesse saputo che Draco era il suo pupillo avrebbe quasi azzardato a pensare che anche Draco in quel momento era in punizione. Scacciò quel pensiero dalla mente, anche se doveva ammettere che le faceva non poco piacere. Giustizia era stata fatta!

-Niente.- tagliò corto lui cambiando poi discorso. -Di certo avevo di meglio da fare che starmene qui con te a non far nulla.-

-A si certo...-

-Cos'è? Non credi che la mia vita possa essere più interessante di così?-

-Se cenare e andare a letto sono cose interessanti, be si certo...- Ginny si morse la lingua quando capì di aver parlato troppo. Iniziò a spolverare più in fretta. Se continuava ad aprir bocca così facilmente rischiava sul serio si spifferargli tutto il suo piano!

Avvertiva i suoi occhi di ghiaccio puntarla. Ebbe un brivido gelido prima di avvertire le orecchie in fiamme. Pregò perché non accadesse, pregò affinché non arrossisse proprio davanti a lui, proprio in quel momento! Sarebbe stato umiliante e avrebbe dato a Draco l'impressione che effettivamente lei lo seguisse e che magari si stesse prendendo davvero una cotta per lui. Ma più ci pensava più sentiva di arrossire. La sua unica salvezza era che non se ne rendesse conto alla luce delle candele.

-Come sai che avrei cenato e poi sarei andato a dormire?- non si era sinceramente aspettata che lasciasse cadere così il discorso.

Non poteva certo digli che l'aveva seguito però. -Immagino che sia così...- lo guardò. -Anche tu hai il coprifuoco quando non sei ti turno... prefetto.- tentò di gettarla sull'ovvio.

Lui annuì semi convinto. -Ma quello che non sai è cosa faccio una volta in sala comune.- le disse avvicinandosi ad un suo orecchio. -Ci sono molte ragazza disposte ad intrufolarsi nel mio letto di notte...- lo soffiò piano, un sussurro intenzionato a metterle i brividi. Le scostò una ciocca di capelli dalla spalla. -Sono in tante quelle che sbavano per me, tante quelle che starebbero con me solo per il gusto del proibito...-

Ginny capì subito che quei riferimenti erano diretti a lei. Draco era sempre più convinto che Ginny avesse un debole per lui.

-Sono affari tuoi Malfoy. Di quello che fai nel tuo letto o con chi lo fai sono solamente affari tuoi.-

Draco si scostò da lei ridacchiando. Si sedette ancora sulla sedia e la osservò mentre si affannava per arrivare agli scaffali più alti senza l'utilizzo della magia.

Notò che non erano poi tanto alte quelle mensole, ma per lei, che era infondo bassina, doveva essere un martirio sollevarsi sulle punte, allungare il braccio quanto più possibili per poi rendersi poi conto di non arrivare comunque.

Dopo l'ennesimo tentativo fallito Ginny vide una mano alle sue spalle afferrare il tomo e posarlo per terra. E così fu anche per gli altri libri in alto.

Si voltò scettica. Draco la stava aiutando?

Rimase lì a fissarlo incapace di capire cosa avesse in mente. Non riusciva a spiegarsi il perché.

-Smetti di guardarmi così Weasley. Non ce ne andremo finché non avrai scontato la punizione quindi... diamoci una mossa.- ma Ginny non si mosse. Lui si voltò guardandola lì ferma impalata. -Eh muoviti! Inizia a pulirli io te li passo.-

Ginny sobbalzò ancora stupita ma fece come aveva detto lui, tanto più che una mano era certamente gradita in quel momento, almeno le speranze di finire prima dell'alba incrementavano.

Si sedette quindi per terra circondata da quei libroni di cui poco le importava e che non avrebbe mai voluto avere la sfortuna di dover leggere, e con un panno iniziò a spolverarli. La polvere la fece tossire ancora.

Quando Draco ebbe finito si levò la giacca rimanendo in camicia e si sedette accanto a lei. -Allergia?- le chiese vedendola tossire con vigore.

-Non lo so, tutta questa polvere mi fa tossire.- si strofinò gli occhi.

-Si vede che non sei abituata.-

Lei lo guardò. -Tu si?-

Lo vide esitare. -Ci sono dei libri a Malfoy Manor che ho categoricamente proibito di toccare. Perderebbero il loro valore se li spolverassero. Non sarebbe la stessa cosa.-

Che idea bizzarra, eppure quella visione di Draco immerso nei libri era ormai qualcosa che non la poteva proprio stupire. Era così che lo aveva immaginato: un piccolo secchione che trascorreva intere giornate tra i libri in solitudine, in alternativa al suo hobby di rendere la vita impossibile a più di qualcuno ovviamente... -Passi molto tempo vicino ai libri impolverati?-

-Solo tutto il tempo che i miei obblighi mi lasciano libero.- ammise con una naturalezza sofisticata. Alle volte il sangue blu del ragazzo pareva quasi tangibile. Se solo fosse sempre così composto quasi quasi sarebbe potuto essere il ragazzo più ambito in tutta Hogwarts, o persino nel regno magico. Ma poi c'era quel suo atteggiarsi a padrone dell'universo, a quello che aveva i soldi e i mezzi facendolo pesare a chi aveva meno di lui e quella macabra ombra che albergava quella sua testolina biondissima, quella che faceva credere a tutti che Draco Malfoy, come suo padre, fosse o comunque sarebbe un giorno diventato uno di loro, uno di quelli che di notte andavano ammantati di nero a caccia di morte: un mangiamorte insomma.

La cosa la fece rabbrividire. Nonostante tutto Draco era stato un suo compagno per così tanti anni che pensarlo in quelle vesti era doloroso in qualche modo.

Ginny levò lo sguardo dal libro che stava ripulendo portandolo su di lui. -Deve essere difficile per te essere un Malfoy in questo momento.-

-Non più di quanto non lo sia sempre stato.- ammise, e quello che a Ginny parve di vedere fu un sorriso tirato, triste.

Una ciocca di capelli le ricadde sul viso nell'abbassare il capo. Con un gesto spiccio la portò dietro l'orecchio.

Draco afferrò un panno e iniziò a spolverare. Ginny lo osservò di sottecchi, senza farsi beccare da lui intenta a spiarlo, mentre un po' imbranato si rigirava il tomo tra le mani.

-Grazie.- le venne quasi spontaneo dirgli.

-Non lo faccio per te ricordalo bene. Voglio andare a letto, è già abbastanza tardi.-

Sorrise nel vederlo così affannato a trovare scuse su scuse, certo era che ad ogni modo erano migliori di quelle che tirava fuori lei sotto pressione... -E chi sa quante ragazze ci saranno in fila ad aspettare dietro la tua porta.- Ginny rise rumorosamente.

-Ridi, ridi. Ma tu non hai idea di quante mi vogliano.- affermò lui sporgendosi verso di lei guardandola con aria di soddisfazione.

-Ma tu fai il prezioso e non ti concedi a nessuna...-

-No, no ti sbagli.- le rispose scandalizzato da quella prospettiva. -Che mi prendano pure!- Draco allargò le braccia per rendere meglio l'idea della sua apertura a qualunque genere di esperienza. Ginny rise ancora e questa volta anche a Draco sfuggì un risolino. -Mi dicevano che ti vedevi con Dean Thomas.- la guardò un attimo mentre lei ancora affaccendata non si scompose affatto. -Le voci girano.- insistette.

-Che girino pure.- ammise lei serena. -Si ho avuto una mezza storia con lui, ma è finita ancora prima di iniziare.- alzò lo sguardo, Draco la guardava come a volere maggiori dettagli. -Non lo sopportavo.- concluse lei spiccia.

-Certo che no. Lui non era certo Harry Potter.- Draco riprese a pulire.

Ginny alzò gli occhi al cielo. Che noia! -Non capisco perché tutti si fissino su quella storia.- si sentiva un po' frustrata in merito. -Si è vero che ho avuto una cotta per lui in passato ma... la gente cresce per la miseriaccia!-

Draco levò lo sguardo scettico. -Vuoi dirmi che non sei più l'innamorata di Harry Potter?- non ci credeva se doveva proprio essere sincero.

-No.- ammise lei ferma. -Harry è un buon amico. Ma l'amore... quello è un'altra cosa.- finì in un sussurro spolverando il libro che aveva tra le mani con maggior apprensione di prima.

-E cos'è per te l'amore?-

Quasi le cadde dalle mani. Ma quella domanda lasciò più spiazzato lui di quanto non fece con lei.

Ginny non sapeva come rispondere. Non sapeva se la domanda fosse sincera o semplicemente buttata lì a caso per fare conversazione. Ma poi Draco che voleva fare conversazione con lei era ancora più ridicolo della domanda stessa. Più probabilmente aveva voluto metterla a disagio.

Non riusciva a catturare il suo sguardo, chino sui libri com'era.

Draco Malfoy che le chiedeva cosa fosse l'amore...

Come rispondergli?

Notando il silenzio e l'esitazione lui alzò lo sguardo su di lei. -Ehi non prenderla così sul serio. Era solo una domanda.- per qualche strana ragione Draco tentò di smorzare il suo imbarazzo. Ginny azzardò che anche lui doveva essere in imbarazzo.

-Si, lo so.- si scosse da quel torpore e riprese a pulire. -Ma la verità è che non saprei rispondere.- sorrise e ridacchiò lievemente. -Non ci avevo mai riflettuto su.-

-Neanche io.-

Ginny gli sorrise poi tornò al suo lavoro.




Un oretta trascorse tranquilla.

-Sei più silenzioso del solito quest'anno.- gli fece notare lei. Lui la guardò senza replicare. -Voglio dire... prima i battibecchi nei corridoi erano all'ordine del giorno. Non potevamo muovere un passo senza che tu fossi li pronto ad un litigio sbucato dal nulla.-

Draco ridacchiò. -Bei tempi.- si limitò a confermare.

-Cos'è cambiato?- gli chiese.

Si era resa conto che in quell'atmosfera confortante il momento ideale per fargli domande inopportune le era stato servito su un piatto d'argento. Quelle domande che in altre circostanze non gli avrebbe fatto mai erano possibili in quell'occasione. Non poteva farsela sfuggire. Lui sembrava ben disposto nei suoi confronti e le sue risposte avevano perso la solita acidità.

-Tutto.- fu la sua sola risposta.

Un po' poco per quello che le sarebbe servito sapere. Doveva insistere. Terminò di pulire l'ultimo tomo e si sedette più comodamente. -In che modo?-

Draco la guardò, e per un attimo quello sguardo parve furente, ma finì con l'acquietarsi.

-Le situazioni cambiano, le persone cambiano e così anche le abitudini. Non ho la testa di stare dietro allo Sfigato in questo momento...- abbassò lo sguardo. -Ho già i miei guai a cui pensare.- ammise piano.

-Quali guai?- azzardò lei piano.

Lui parve fulminarla. -Non sono affari tuoi Weasley.- l'ammutolì. -Non cercare di entrare in dettagli che non ti riguardano. La tua ossessione per me non ti da il diritto di ficcare il naso nella mia vita.- concluse alzandosi.

-Io non sono ossessionata da te!- si alzò anche lei.

Lui si voltò a fissarla con un sorrisetto ironico sul volto. -Come no...- prima ancora che potesse replicare però la precedette. -Muoviti, dobbiamo riordinare tutto in ordine alfabetico.-

Ginny si voltò partendo alla ricerca dei libri che iniziassero per “A”.

-Come ci sei finito tu qua poi non lo so.- lo disse più rivolta a se stessa che a lui, ma fu udita comunque.

-Sono il diretto responsabile della tua punizione, e in quanto tale sono io che devo tenerti d'occhio e assicurarmi che tu finisca tutto in tempo. Almeno è quello che mi ha detto Piton.-

Certo, un'altra scusa plausibile, pensò lei. -Ma Piton non ti aveva certo detto di darmi una mano...- lo stuzzicò e rise quando gli cadde un libro dalle mani.

-Ti ho già detto che è solo perché...-

-... hai sonno e vuoi andare a letto.... lo so lo so. Come sei noioso Malfoy.- sorrise tornando al lavoro mentre lui raccoglieva il libro e lo metteva sugli altri nella fila delle “A”.





Era ormai mezzanotte quando i due finirono il loro lavoro. Sfiniti si gettarono per terra nel tentativo di riposare la schiena che dopo tante ore piegata doleva ad entrambi.

Ginny non aveva fatto altro che tossire e strofinarsi gli occhi. Anche in quel momento li stava sfregando con le mani annerite dalla polvere e dalla sporcizia, ma bruciavano e non poteva fare altrimenti. Le bruciavano immensamente ed erano ormai rossi e gonfi.

Draco si voltò di lato reggendosi su di un gomito. -Che hai?- le chiese.

-Niente.- fu la sua risposta secca.

-Che hai?- insistette lui.

-Gli occhi Malfoy, gli occhi.- gli rispose stufa di quell'insistenza.

-Che hanno i tuoi occhi?-

-Mi bruciano.- quanto poteva essere pressante?

-Forse è meglio che ci diamo una mossa e rientriamo in dormitorio.- propose lui, ma prima che si fosse alzato Ginny lo contraddisse.

-Io non posso. Credo che rimarrò qui stanotte. Non sarei in grado di rientrare. Ho gli occhi incollati.-

-Non puoi rimanere qui Weasley, sarei costretto a rimanere con te e non ne ho nessunissima voglia.- le rispose.

-Non scherzo affatto. Non posso camminare così.- Ginny si mise comoda pronta a trascorrere la notte lì, sul pavimento dell'aula di pozioni.

Draco si distese ancora sul pavimento tornando a fissarla. Ginny avvertì il suo sguardo su di lei, ma fece finta di nulla sperando se ne andasse.

-Non posso andarmene senza di te. Io sono responsabile della tua incolumità stanotte ricordi?-

Lei fece spallucce e lui notando quell'insofferenza si sporse in avanti afferrando la mano di lei che continuava a strofinare gli occhi arrossandoli maggiormente. -Sta ferma e che diamine!-

-Che fai? Lasciami!- Ginny si agitò a quel contatto. Tentò di allontanarlo da se ma lui le afferrò entrambe le mani bloccandole sopra le testa tenendole ferme con una sola delle sue inchiodandola al suolo. Ancora una volta la sua impotenza fisica contro il ragazzo ebbe la meglio. Maledetto vigliacco! Pensò. Se ne approfittava perché in quel momento era anche troppo debole per reagire, e poi alla cieca era ancora più impossibile che lei avesse la meglio. Ma sarebbe arrivato il giorno in cui l'avrebbe spuntata e quel giorno sarebbero stati cavolacci suoi!

Lui Intanto la sormontava e pareva fissarla anche se non riusciva a vederlo bene. -Lasciami ti ho detto.- insistette.

-Smetti di fare la bambina e lasciami dare un'occhiata.- l'ammonì con fare severo. Pareva sapere quello che faceva.

Dopo un po' Ginny gli chiese cosa stesse guardando e lui la zittì ancora. Ginny distolse lo sguardo imbarazzata e infastidita.

Lui le afferrò la mascella con la mano costringendola a fissarlo. -Guardami.- ringhiò stufo. Lei ubbidì mentre la mascella iniziava a dolerle per quella presa troppo ferrea.

Non sapeva se semplicemente non si rendesse conto della sua forza o se lo facesse con intenzione.

Quella strana situazione la metteva a disagio. Il silenzio della stanza poi faceva sì che l'unico suono che udisse era il respiro di lui. Era così vicino da percepirne il respiro sul viso. Così vicino da sentirne l'odore. Arrossì lievemente.

-Non hai finito ancora?- gli chiese stanca osservandolo tra le ciglia semichiuse.

Lui le lasciò il viso e le passò le dita sugli occhi costringendola a chiuderli. Il suo tocco era delicato, così lieve da convincerla a dargli ascolto, a fare come diceva, così diverso dall'atteggiamento tenuto fino a quel momento. Li chiuse mentre lui ancora le sfiorava le ciglia. Per un attimo parve dimenticare che quello che le carezzava il viso fosse proprio Malfoy.

Percepì un movimento, ma non aprì gli occhi. Udì la sua voce pronunciare delle parole silenziose, un sussurrare lieve, un bisbiglio incomprensibile ma quasi cullante, tanto da farle venire i brividi lungo la schiena. Non riusciva a distinguere cosa dicesse e intanto la punta della bacchetta di lui era sulle sue palpebre, e pian piano scivolava sul suo viso fino a sfiorarle le labbra che dischiuse lievemente a quel contatto.

-Aprili.- le disse in n sussurro roco senza smettere di accarezzare i contorni delle sue labbra con la bacchetta.

Ginny lo fece, e lo vide. Poteva vederci di nuovo bene, il bruciore era cessato. Lui era lì che sorrideva compiaciuto di se stesso. Gli occhi a fissare a propria bacchetta che non smetteva di muoversi sul suo viso solleticandola a tratti.

-Ci vedo.- ammise.

-Lo so.- finalmente la guardò e Ginny deglutì per la spossatezza che provava in quel momento.

L'altra mano che le imprigionava le proprie allentò la presa e Ginny poté muovere le dita finalmente. Ma non la lasciò andare del tutto, con la mano continuava ad accarezzarle i palmi fino ad arrivare alle dita sottili e poi ancora tornando verso i polsi.

Ginny non sapeva più cosa fare, o meglio cosa volesse fare. Sarebbe stato così facile alzarsi approfittando di quel momento di tranquillità e andar via, e così opportuno anche...

Ma se doveva dirla tutta, ogni muscolo del suo corpo era in quel momento rilassato e la voglia di muoversi era nulla. Aveva anzi voglia di continuare a ricevere quelle carezze silenziose non curandosi del particolare che provenissero dal suo nemico.

Un momento di debolezza che volle concedersi.

Respirò affondo quando la punta della bacchetta, che ancora le carezzava la pelle lentamente, scivolava sulla sua guancia, e arrivava a sfiorarle le labbra ancora una volta, e che piano scendeva sul mento, sulla gola...

Ginny rimase ferma, incapace di muovere un solo muscolo. Draco la fissava ancora, non distoglieva il suo sguardo da lei. Si sentiva catturata, intrappolata da due iridi troppo fredde, troppo chiare, troppo diverse da quello a cui era abituata.

Ad un tratto avvertì la punta della bacchetta conficcarsi nell'angolino sotto la mandibola. La presa sui polsi si fece salda e ogni muscolo si ridestò così bruscamente che quasi rischiò di affogarsi.

-Se lo dici a qualcuno Weasley... sei morta.-

Ed ecco l'incantesimo spezzarsi. Come poteva non tornare ad essere il principe delle serpi..?

-A chi vuoi che lo dica? Non credi che farebbe senso a me almeno quanto lo farebbe a te?-

Lui sollevò le sopracciglia in un gesto svelto che stava a significare quanto poco gli importasse di quello che passava per la mente di lei.

Si levò in piedi e si rimise la giacca.

Uscendo dalla porta le disse solamente: -Andiamo.-





L'aveva accompagnata fino alla scala che portava al suo dormitorio. Non le aveva detto il perché, ma Ginny immaginava fosse per via dei prefetti che avrebbero potuto vederla in giro di notte e metterla ancora in punizione, così come non aveva più pronunciato una parola da quando avevano lasciato l'aula di pozioni.

In piccola parte ne era felice, sia per una cosa che per l'altra. Il castello di notte era alquanto spettrale, ormai nessun luogo pareva essere sicuro, e sinceramente non aveva voglia di parlare con lui, anche perché era ancora intenta a giustificare se stessa da quel momento di debolezza avuto poco prima.

Guardò Draco di sottecchi, era serio e camminava dritto. Non aveva più quell'aria spaurita che aveva avuto negli anni passati. L'espressione era diversa, era severa, preoccupata, più triste...

Ma in quel momento gli parve più adulto, più uomo in qualche modo. Quel pensiero la incupì. Ci doveva essere una spiegazione a quel cambiamento e purtroppo o per fortuna, toccava a lei scoprirlo.

Per il momento si accontentava della sola spiegazione logica che la sua mente le forniva, cioè che mancando suo padre a Draco toccava il compito del capofamiglia. Tutto qua. Ecco spiegata la sua improvvisa maturità!

Sorrise. Sarebbe stato facile se fosse stato davvero così.

Draco Malfoy aveva avuto un cambiamento troppo radicale per non accorgersene o per far finta di non vederlo. In quel momento più che mai si rese conto di avere qualcosa da scoprire. Che Harry avesse ragione? Si ritrovò a pensare. E se così fosse stato allora lei camminava fianco a fianco ad un mangiamorte.

Rabbrividì al solo pensiero.

Non poteva crederci nonostante tutto. Se così fosse stato non sarebbe stato gentile con lei un momento prima. Se fosse stato un mangiamorte allora avrebbe gioito delle sue pene, avrebbe fatto qualcosa per aumentarle il dolore, non l'avrebbe certo curata.

Draco Malfoy, ma cosa poteva nascondere quel nome? Cosa poteva esserci di così spaventoso da farlo cambiare a quel modo se non l'essere stato marchiato?

Decise, avrebbe scoperto senza ombra di dubbio se il ragazzo aveva il tatuaggio. Ormai era una questione di principio.

-Eccoci arrivati Weasley.- annunciò lui fermandosi di colpo. -Sana e salva al tuo dormitorio.- parve sorridere nella penombra burlandosi dei lei. -Puoi dire a Lenticchia che non ti ho torto neanche un capello.- le fece un occhiolino e girando sui tacchi la lasciò lì... sola a riflettere e a ricordare che forse i capelli in effetti non glieli aveva toccati, ma di certo non aveva proprio tenuto le mani al loro posto quel serpente velenoso!

Ma questo Ron non lo avrebbe saputo mai. Ovvio. Adesso lei e Draco avevano un piccolo segreto da mantenere e sapeva in cuor suo che non sarebbe andato a spiattellarlo in giro, perché infondo quell'intesa che pareva essersi creata qualche minuto prima era stata colpa di entrambi.







Eccoci qui al terzo capitolo della nostra storiella :)

Come avrete notato è un po' più lunghetto del solito, e so già che apprezzerete molto questa cosa XD spero che abbiate apprezzato altrettanto il contenuto del capitolo e che la storia continui a piacervi e a stuzzicarvi.

Spero di aggiornare presto!

Quindi... be nulla ^.^ alla prossima ragazzi!!! Un bacione a tutti quelli che seguono la storia!!!

  
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